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Tutor Autostrada: cos'è, come funziona, è sempre attivo?

Il Tutor è uno strumento altamente tecnologico studiato per controllare la velocità media dei veicoli in transito, riprendendo la stessa vettura con due telecamere poste a diversi chilometri di distanza, per poi calcolare la velocità di andatura dal primo tratto al secondo.

In questo modo è possibile scoprire eventuali infrazioni del Codice della Strada, soprattutto in riferimento al superamento dei limiti di velocità consentiti.

Nel corso degli anni, quasi tutti i Paesi occidentali hanno scelto di utilizzarlo, in particolar modo grazie alla sua indiscussa affidabilità. Ma le domande sui Tutor sono ancora molte e non tutti sanno con precisione come e quando funziona. Andiamo a scoprire insieme tutto l'universo di questo sistema di rivelazione di targhe e velocità ormai diffuso in tutto il mondo.

Sommario

- Tutor Autostrada: cos'è?

- Tutor Autostrada: come funziona?

- Tutor Autostrada: è sempre attivo?

- Domande e risposte

Tutor Autostrada: cos'è?

Il nome tecnico di questo strumento è SICVE, una sigla che sta a significare "Sistema Informativo per il Controllo della Velocità", poi proposto al pubblico come "Safety Tutor", fino a quando è stato comunemente abbreviato da tutti semplicemente come Tutor. La sua storia parte in Svizzera, quando un gruppo di ingegneri ebbe il compito di studiare un sistema per monitorare il transito nelle molte gallerie che si trovano in territorio elvetico. Una serie di telecamere rilevava le targhe delle auto in ingresso della galleria e le confrontava con quelle in uscita, allo scopo di individuare le vetture ferme nel tratto della galleria o possibili incidenti. Solo successivamente si fece strada l'idea di rilevare anche la velocità media con la quale la vettura viaggiava.

Una volta avuto successo in Svizzera, molti altri stati iniziarono a installare i Tutor sui propri tratti autostradali. L'Italia fu una delle prime nazioni ad utilizzarlo frequentemente, oltre a perfezionarlo sotto alcuni aspetti tecnici. Fu precisamente il 23 dicembre 2005 che comparve il primo Tutor in prossimità del tratto Appenninico della autostrada del sole, quella che collega Napoli a Milano.

Fu un’importante innovazione all'epoca che subito trovò riscontro favorevole sia presso i guidatori che le istituzioni. Inoltre, portò immediatamente importanti risultati: solo nel primo anno di utilizzo il tasso di mortalità per incidenti stradali scese del 50% e il numero dei feriti in incidenti in autostrada si abbassò del 34%. Ad oggi i tutor sono installati sul 40% dei tratti autostradali italiani e attualmente controllano oltre 1.400 chilometri di strada. Ma come funziona tecnicamente? Andiamo a scoprirlo.

Tutor Autostrada: come funziona?

Noi tutti conosciamo gli autovelox, uno strumento di rilevazione fotografica che immortala una vettura rilevandone la velocità in quel preciso momento. Per capire invece il tutor, possiamo immaginare due autovelox posti a distanza di diversi chilometri, solitamente tra 10 e 25, l'uno dall'altro. Il primo scatta una foto ad una vettura, identificata non solo dalla targa ma anche dal modello, mentre più avanti il secondo apparecchio scatta una seconda foto alla stessa vettura e, a questo punto, un computer in autonomia calcola la velocità media impiegata da quel veicolo per arrivare dal punto della prima foto a quello successivo, scoprendo se ci sono state infrazioni e se sia stato superato il limite di velocità consentito. In questo caso lo stesso sistema emette una segnalazione che, attraverso una serie di automatismi, si trasforma in una sanzione che verrà successivamente recapitata al guidatore che ha violato il limite consentito. Il tutor è studiato per funzionare correttamente in ogni condizione meteorologica: sia di notte che di giorno, anche con la pioggia intensa ed è perfettamente efficiente perfino quando la visibilità è minima, come nei casi di forte nebbia. I due punti che immortalano le auto si chiamano tecnicamente "stazione di rilevamento dell'entrata" e "stazione di rilevamento dell'uscita". Tra le due stazioni possono esserci stazioni di rilevamento intermedie soprattutto quando tra i due punti la distanza è più lunga. È necessario sapere che se si commettono più infrazioni all'interno dello stesso tutor viene emessa una sola sanzione, viceversa se si superano i limiti in diversi tratti coperti da diversi tutor le multe emesse saranno molteplici, una per ogni tratto coperto dal sistema. Come per gli autovelox, anche per i Tutor esiste una tolleranza entro la quale non viene emessa alcuna multa, in questo caso però la tolleranza è progressiva e può essere del 5%, del 10% o del 15% a seconda della velocità del veicolo. Si applica la tolleranza del 5% sotto i settanta chilometri all'ora, del 10% tra i 70 e i 130 chilometri all'ora e del 15% se si superano i 130 chilometri all'ora di velocità.

Ogni sistema Tutor deve comunque essere segnalato al guidatore, infatti in prossimità di questi è sempre presente una segnaletica di avviso, che può essere fissa tramite cartellonistica o, sempre più spesso, compare ben scritta sui grossi tabelloni elettronici che si trovano percorrendo le nostre autostrade. Il sistema Tutor è utilizzato solo in autostrada, ma esiste un sistema simile presente anche sulle strade statali, il cui nome è Vergilius. Tuttavia quest'ultimo è utilizzato più di rado in quanto manca degli automatismi necessari a comminare direttamente le sanzioni che vengono, in questo caso, ancora elaborate successivamente a mano da vigili e pubblici ufficiali, rendendo questo strumento sicuramente meno preciso e più farraginoso.

Tutor Autostrada: è sempre attivo?

Non molti sanno che i Tutor non sono sempre attivi, a prescindere dalla presenza della segnaletica. Secondo alcuni algoritmi, i Tutor si alternano e, spesso, sulla stessa tratta autostradale possono essercene due attivi e due spenti nello stesso tempo. Ovviamente questo alternarsi non viene apertamente segnalato agli utenti, proprio per non offrire al guidatore la libertà di poter infrangere i limiti sapendo di non poter essere immortalato nel caso di infrazioni. Ma se è estremamente difficile, se non impossibile, sapere quale Tutor sia attivo in un preciso momento, perché si tratta di informazioni molto riservate di cui dispongono solo gli addetti ai lavori e le Forze dell'Ordine, tutti possono invece sapere dove sono collocati i singoli Tutor, spenti o accesi che siano. Sul portale delle Autostrade è infatti consultabile e scaricabile in PDF la mappa di tutti i Tutor presenti in Italia, e uno schema analogo è anche visibile sul sito della Polizia di Stato nella sezione dedicata alla Polizia Stradale. Infine, è importante segnalare che i Tutor rilevano anche le vetture che circolano sulle corsie di emergenza, e, in quel caso, l'infrazione può essere duplice perché, oltre all'alta velocità, può essere contestato l'utilizzo della corsia di emergenza senza valido motivo. Inoltre il Tutor ha anche il potenziale di scoprire se una vettura sia scoperta di assicurazione obbligatoria per legge, la famosa RC auto, anche se questo controllo difficilmente viene attivato ai tutor autostradali. Negli anni molti utenti e associazioni hanno contestato i Tutor per una ipotetica mancanza del rispetto della privacy, proprio per questo, da diversi anni, un sistema automatico cancella tutte le informazioni relative alle vetture che non hanno commesso infrazioni. Mentre per i veicoli che hanno violato i limiti, il sistema Tutor si interfaccia automaticamente con il circuito della motorizzazione per individuare in tempo reale l'intestatario del veicolo al quale verrà poi emessa la sanzione.

Domande e risposte

Come faccio a sapere se ho preso la multa con il Tutor?

È impossibile sapere sul momento se il tutor abbia rilevato una infrazione. Infatti, si può scoprirlo solo successivamente, quando l'atto verrà notificato al guidatore.

Quanti km dura un Tutor?

I tutor coprono un tratto che va dai 10 e fino ai 25 chilometri di autostrada. Sono sempre segnalati da apposita cartellonistica o attraverso i tabelloni elettronici presenti in autostrada.

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