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Rottamazione auto: incentivi, bonus e costi. Come non pagarla

Tutti coloro i quali vogliono “sbarazzarsi” della loro vecchia auto usata, pensano che le strade da seguire siano essenzialmente due: rottamare o vendere a un privato/concessionario.

Nel primo caso, c’è da fare chiarezza perché la rottamazione auto non è una pratica così semplice come può apparire. Innanzitutto ci sono da considerare i nuovi incentivi auto 2024, che promuovono il rinnovo del parco auto con valori a crescere proporzionalmente alla classe, e all’omologazione, della vettura stessa. Cosa significa? Che per una vettura dal valore ormai quasi nullo, pensiamo a una vecchia utilitaria con più di venti anni sulle spalle e tanti chilometri all’attivo, il valore legato allo smaltimento può raggiungere i 13.750 euro per chi possiede un’ISEE inferiore a 30.000 euro.

In altre parole, lo Stato promuove il rinnovo del parco auto circolante incentivando notevolmente lo sfascio delle auto ormai vetuste, e soprattutto inquinanti. Ci sono dei limiti da rispettare per l’acquisto di un veicolo nuovo, che non per forza deve essere ibrido o elettrico, ma deve sottostare in primis a non superare il limite fissato di emissioni CO2; in questo modo, però, rottamare diventa assolutamente conveniente perché mai per quella cifra il singolo privato potrebbe vendere la sua auto usata. Sono questi i bonus legati alla rottamazione dell’usato, che presenta dei costi nel caso in cui si voglia procedere in autonomia. Ci sono anche modi per non pagarla, e nel corso di questa guida cercheremo di capire come e perché.

Insomma, la rottamazione auto presenta diverse problematiche e curiosità che vanno finalmente affrontate, una dopo l’altra. Vi spieghiamo gli incentivi/bonus legati alla rottamazione, quanto costa rottamare e come si può non pagare nei casi più particolari.

Sommario

Rottamazione auto: gli incentivi 2024

Innanzitutto bisogna sapere che i veicoli che permettono di sfruttare gli incentivi non devono superare i 135 g/km di CO2. I veicoli M1 dedicati al trasporto persone sono i più interessanti, nonché i più acquistati, ma c’è un'ulteriore divisione. Quest’ultimi si dividono in tre fasce che dipendono dalle emissioni registrare sul libretto di circolazione (0-20 gr/km, 21-60 gr/km, 61-135 gr/km) e dalla classe di omologazione, per i quali cambiano gli incentivi sulla base della decisione di rottamare o non rottamare l’auto di proprietà che si vuole cambiare:

Incentivi con o senza rottamazione Prima fascia (0-20 gr/km CO2) ISEE < 30.000 euro Seconda fascia (21-60 gr/km CO2) ISEE < 30.000 euro Terza fascia (61-135 gr/km CO2)
Euro 0/1/2 11.000 euro 13.750 euro 8.000 euro 10.000 euro 3.000 euro
Euro 3 10.000 euro 12.500 euro 6.000 euro 7.500 euro 2.000 euro
Euro 4 9.000 euro 11.250 euro 5.500 euro 6.875 euro 1.500 euro
Euro 5 n/a 8.000 euro n/a 5.000 euro n/a
Senza rottamazione 6.000 euro 7.500 euro 4.000 euro 5.000 euro n/a

Altro particolare da non sottovalutare è il listino dell’auto che si vuole comprare dopo aver rottamato l’usato, iva compresa:

  • 0-20 gr/km: 42.700 euro
  • 21-60 gr/km: 54.900 euro
  • 61-135 gr/km: 42.700 euro

In altre parole nella prima fascia rientrano tutte le elettriche e alcune ibride plug-in. Nella seconda fascia le ibride plug-in, mentre nella terza sono compresi i modelli full hybrid e alcune mild hybrid.

Leggi anche: Scadenza revisione auto

Rottamazione auto: i bonus 2024

Abbiamo visto l’esempio più lampante, legato all’erogazione degli incentivi regolati dal Mimit, che premia chi decide di sfruttare i bonus sbarazzandosi della sua vecchia auto rivolgendosi a un demolitore. Ci sono delle semplici regole da seguire. In primis l’operazione, svolta direttamente dal concessionario presso il quale si compra l’auto nuova, si svolge interamente inserendo una serie di documenti sul sito del Mimit che mostra, in tempo reale, i valori residui degli incentivi per le singole classi di omologazione. Per i bonus, però, l’auto deve essere di proprietà del richiedente da almeno 12 mesi. Dalla tabella di cui sopra si evince un dato clamoroso, che riprende il discorso fatto in apertura.

Volendo comprare un’auto elettrica, ad esempio, chi rottama può scontare, se disponibili gli incentivi, dal nuovo una cifra variabile tra gli 11.000 euro per chi ha un indice ISEE sopra i 30.000 euro e 13.750 euro per chi rientra nell’ISEE sotto questa soglia. Che bonus spetta a chi non rottama? Per lo stesso identico veicolo elettrico che non supera i 42.700 euro, la cifra scende rispettivamente a 6.000 euro e 7.500 euro, praticamente la metà. Insomma, a prescindere dalla volontà di chi compra (e di chi vende l’usato) di voler salutare per sempre la vecchia proprietà passando dallo sfasciacarrozze, il vantaggio è davvero innegabile. Non per forza bisogna comprare un’auto elettrica, sia chiaro. I nuovi incentivi permettono anche di comprare un usato, con il vincolo di comprare un’auto Euro 6 che costi non più di 25.000 euro, Iva esclusa. Qui, però, bisogna rottamare per forza di cose un’auto fino a Euro 4 (sempre di proprietà da almeno 12 mesi), e lo sconto massimo è di 2.000 euro.

Rottamazione auto: quanto costa nel 2024

Abbiamo visto come la rottamazione possa essere promossa dallo stato grazie ai bonus green. In linea generale, chi fa da sé deve tenere in conto diversi fattori tra cui la regione di residenza, il tipo di veicolo da smaltire, il centro dove ci si rivolge e lo stato di manutenzione dell’auto, perché un veicolo con gravi danni potrebbe essere più difficile da rottamare rispetto a un veicolo in perfette condizioni. I costi includono, inoltre, le spese amministrative per radiare il veicolo al PRA. Insomma, scegliere questa via può essere costoso per l’utente e solo in caso in cui il veicolo abbia effettivamente un valore più alto rispetto a quello concesso dall’ecobonus porta a scegliere tra due soluzioni: tenerlo, specie se è di valore storico, o rottamarlo se si vuole sbarazzarsene.

La legge, tra l’altro, impone i proprietari di auto a non lasciare semplicemente il veicolo su suolo pubblico, diverso il caso di una proprietà privata. In linea generale, per rispondere alla domanda di quanto costa rottamare un’auto nel 2024 le cifre in ballo variano tra i 70 e i 150 euro, prezzo che può salire se non ci si rivolge direttamente al demolitore ma si passa attraverso un’agenzia di pratiche auto. Ad esempio i costi di radiazione dal PRA possono passare da circa 36 euro a 51,30 nel caso in cui si sia in possesso del foglio complementare (il documento che attesta il possesso del veicolo oltre a riportarne tutte le informazioni principali, molto diffuso sulle auto pre-1994).

Per poter procedere con le operazioni servono dei documenti ben specifici:

  • Carta circolazione o libretto
  • Certificato di proprietà (o foglio complementare)
  • Accettazione dell’eredità o dichiarazione sostitutiva se chi rottama non è reale proprietario
  • Targhe
  • Documento d’identità proprietario o delegato

Gli emolumenti da versare all’ACI, infine, sono sempre inclusi nelle cifre sopra citate. Se l’auto da rottamare è incidentata, in ultimissima conclusione, bisogna anche sommare il carro attrezzi.

Rottamazione auto: come non pagarla nel 2024

Ufficialmente non è legale rottamare l’auto gratuitamente. Ci sono dei modi per non pagare, uno di questi sono gli incentivi…dove si viene pagati dallo stato per disfarsi dell’auto usata così da rinnovare il parco circolante, che in Italia è uno dei più vecchi d’Europa. In taluni casi si può anche cedere gratis l’auto al concessionario, che potrebbe ricavare dei pezzi ancora in buone condizioni. Ovviamente un’altra alternativa è fermarsi a pensare se è il caso di vendere il veicolo a un privato nel caso in cui questo possa ancora viaggiare su strada. Se, però, la decisione è presa, è matematicamente impossibile fare tutto gratis: i costi del PRA sono il primo, e non unico, scoglio.

Non si possono escludere, ma si possono ridurre al minimo i costi. Pensate che in Inghilterra, invece, gli automobilisti vengono pagati per demolire l’auto e la cifra varia in base al peso. Qui si può dire che si viene pagati in base a quanto è inquinante la tua auto, ma questo è un altro discorso. In buona sostanza, l’unico modo per non pagare è cedere l’auto al concessionario che ritirando la vettura si occuperà di sbrigare la pratica probabilmente per ricavarne un guadagno, seppur minimo, superiore alle spese da effettuare.

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FAQ

Con i nuovi incentivi la cifra che lo stato paga per “incentivare” la rottamazione può raggiungere una cifra di 13.750 euro se il richiedente dimostra di avere le condizioni (ISEE inferiore a 30.000 euro). Parlando di cifre, si passa da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 13.750 euro in base alla classe di omologazione del veicolo.

Per rientrare nei bonus l’auto deve essere di proprietà da almeno 12 mesi e non essere superiore alla classe Euro 5 di omologazione. Si possono anche comprare usati ma quest’ultimi devono essere Euro 6 e non costare più di 25.000 euro iva esclusa.

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