Come si fa la revisione auto a metano
Bisogna subito fare una distinzione tra la revisione delle auto a metano e quella del suo impianto di alimentazione. Come tutti gli altri veicoli circolanti su strada pubblica in territorio italiano, infatti, le auto a metano sono soggette alle stesse regole di revisione di tutte le altre auto, con il classico controllo presso un centro revisioni autorizzato e con le stesse fasi di controllo (motore, cambio, freni, fari ed emissioni).
Diversa è la questione che riguarda l’impianto di alimentazione dell’auto a metano, soprattutto delle sue bombole. Per chi non lo sapesse, il metano è un carburante che viene venduto e utilizzato sotto forma di gas: per questo, infatti, viene venduto in kg e non in litri, e viene immagazzinato nelle vetture in bombole ad alta pressione, posizionate solitamente nella parte centrale o posteriore dell’auto sotto il pianale. La revisione delle bombole a metano consiste in un collaudo tecnico particolare, articolato in tre fasi diverse: pesatura, ispezione e prova. Tutte e tre le fasi, poi, vengono eseguite mediante pressione idrostatica e ultrasuoni.
Monitorare le bombole è di fondamentale importanza per garantirsi la massima sicurezza nella marcia, nonché la conformità dell’auto alla circolazione. Non è quindi assolutamente possibile prescindere dall’esecuzione di questa procedura, che deve rispettare delle scadenze determinate.
Per conoscere la data di scadenza delle bombole è necessario semplicemente controllare quanto scritto nel cartello plastificato GFBM, che generalmente è posizionato nel vano motore e viene rilasciato alla conclusione di ciascun collaudo. Si tratta di un vero e proprio tagliando, inclusivo di numero, marca, capacità e data di scadenza di ogni bombola. Qualora venga richiesto dagli operatori autorizzati, dovrà essere esibito.
Coloro che intendono effettuare la revisione delle proprie bombole a metano, non potranno rivolgersi a una qualsiasi officina della propria città. Quest’operazione, infatti, può essere regolarmente eseguita esclusivamente presso i centri di collaudo autorizzato appartenenti al circuito Gestione Fondo Bombole Metano, gestito direttamente dall’Eni.
Se le bombole in questione godono di omologazione secondo la normativa italiana, si potrà richiedere la revisione anche agli installatori abilitati. Quest’ultimi si impegneranno del distacco, ma anche del ritiro dai centri GFBM.
Per quanto riguarda le varie fasi che caratterizzano la revisione delle bombole delle auto a metano, la prima è la pesatura, che risulta determinante per verificare possibili alleggerimenti della bombola, i quali possono avvenire in caso di corrosione. Successivamente, si effettua un’ispezione per accertare l’assenza di ammaccature o crepe, che potrebbero realmente pregiudicare la resistenza della struttura delle bombole.
Nell’ipotesi in cui quest’ultime non superano la revisione, andranno rottamate e sostituite. La vita delle bombole a metano, comunque sia, ha un decorso di circa 20 anni, oltrepassati i quali bisogna necessariamente procedere alla loro sostituzione, indipendentemente dal fatto che vengano riscontrate delle problematiche.
La prova della bombola non è altro che un controllo tecnico, che prevede la sostituzione integrale della bombola solamente nel caso in cui queste non superino i test oppure risultino danneggiate. Gli operatori che si occuperanno di ciò verificheranno che tutte le fasi previste dalla legge siano rispettate, come ad esempio l’ispezione interna ed esterna delle bombole.
Una volta arrivate presso il centro autorizzato al collaudo, verranno sottoposte a dei test, prima sottoponendole a ultrasuoni e, successivamente, a una pressione idrostatica pari a 300 bar, utili per verificare che la tenuta sia buona. Generalmente, la revisione richiede una settimana di tempo, quindi non sarà possibile circolare col mezzo in assenza di bombole. Per questa ragione, molte officine offrono delle vetture sostitutive ai propri clienti, oppure permettono di sostituire le bombole vecchie con altre già collaudate e pronte per l’uso.
Se viene riscontrato che non possono essere punzonate, ovvero confermate tramite la punzonatura della data di revisione sulla bombola stessa, perché sono presenti dei segni di usura o delle crepe, le bombole andranno necessariamente rottamate e sostituite. Un discorso a parte va fatto per i modelli di bombole omologati secondo la normativa DMG. Queste, a differenza della tipologia precedente, possono essere sostituite anche dopo 40 anni.