Revisione auto a metano: come si fa
La revisione delle bombole a metano consiste in un collaudo tecnico particolare, articolato in tre fasi diverse: pesature, ispezione e prova, che vengono eseguite mediante pressione idrostatica e ultrasuoni. Monitorare le bombole è di fondamentale importanza per garantirsi la massima sicurezza nella marcia, quindi non è assolutamente possibile prescindere dall’esecuzione di questa procedura, che deve rispettare delle scadenze determinate. Per conoscere la data di scadenza è necessario semplicemente controllare quanto scritto nel cartello plastificato GFBM, che generalmente è posizionato nel vano motore e viene rilasciato alla conclusione di ciascun collaudo. Si tratta di un vero e proprio tagliando, inclusivo di numero, marca, capacità e data di scadenza di ogni bombola. Qualora venga richiesto dagli operatori autorizzati, dovrà essere esibito.
Coloro che intendono effettuare la revisione delle proprie bombole a metano, non potranno rivolgersi a una qualsiasi officina della propria città. Quest’operazione, infatti, può essere regolarmente eseguita esclusivamente presso i centri di collaudo autorizzato, appartenenti al circuito Gestione Fondo Bombole Metano, che viene gestito direttamente dall’Eni.
Se le bombole in questione godono di omologazione secondo la normativa italiana, si potrà richiedere la revisione anche agli installatori abilitati. Quest’ultimi si impegneranno nel distacco, ma anche nel ritiro dai centri GFBM.
Per quanto riguarda le varie fasi che caratterizzano la revisione, la prima è la pesatura, che risulta determinante per verificare possibili alleggerimenti della bombola, i quali possono avvenire in caso di corrosione. Successivamente, si effettua un’ispezione per accertare l’assenza di ammaccature o crepe, che potrebbero realmente pregiudicare la resistenza della struttura delle bombole. Nell’ipotesi in cui quest’ultime non superano la revisione, andranno rottamate e sostituite. La vita delle bombole a metano, comunque sia, ha un decorso di circa 20 anni, oltrepassati i quali bisogna necessariamente procedere alla loro sostituzione, indipendentemente dal fatto che vengano riscontrate delle problematiche.
La revisione non è altro che un controllo tecnico a tutti gli effetti, che prevede la sostituzione integrale della bombola solamente nel caso in cui queste non superino i test oppure risultino danneggiate. Gli operatori che si occuperanno di ciò, verificheranno che tutte le fasi, previste dalla legge, siano rispettate, come l’ispezione interna ed esterna delle bombole. Una volta arrivate presso il centro autorizzato al collaudo, verranno sottoposte a dei test, prima sottoponendole a ultrasuoni e, successivamente, a una pressione idrostatica pari a 300 bar, utili per verificare che la tenuta sia buona. Generalmente, la revisione richiede una settimana di tempo, quindi non sarà possibile circolare col mezzo in assenza di bombole. Per questa ragione, molte officine offrono delle vetture sostitutive ai propri clienti, oppure permettono di sostituire le bombole vecchie con altre già collaudate e pronte per l’uso.
Se viene riscontrato che non possono essere punzonate, con l’indicazione dell’ultima data di revisione, perché sono presenti dei segni di usura o delle crepe, andranno necessariamente rottamate e sostituite. Un discorso a parte va fatto per i modelli di bombole omologati secondo la normativa DMG, che a differenza dei classici dispositivi, possono essere sostituite anche dopo 40 anni.