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Patenti speciali: quali sono, rinnovo

Le persone con una disabilità di qualsiasi tipo possono oggi guidare, naturalmente se compatibile con la loro disabilità, veicoli di vario genere conseguendo una fra le tante patenti speciali che il Codice della Strada ha predisposto per loro.

In tal senso, dopo l’abolizione della patente F, al disabile che voglia guidare un mezzo possono essere rilasciate delle patenti uguali in tutto e per tutto a quelle tradizionali, ma che rechino accanto alla classe una S.

Lo scopo della patente speciale è quella di attestare la capacità di guida del titolare disabile di particolari categorie di mezzi, sia autoveicoli che moto di varia cilindrata e categorie. Naturalmente, le patenti speciali differiscono dalle altre per via di un iter leggermente più articolato e complesso che ha lo scopo di accertare l’idoneità alla guida del disabile, al fine di proteggere sia lui che gli altri dalla sua circolazione, nel caso non ne fosse in grado.

Di seguito, una piccola guida su cosa sono le patenti speciali e come funziona il rinnovo. All’interno della guida alla patente speciale, inoltre, saranno approfonditi anche i controlli operati dalla Commissione Medica Locale, i mezzi che si possono guidare con questa patente e le modalità e i costi di rinnovo, in modo da permettere una conoscenza totale dell’argomento delle patenti speciali.

Sommario

- Patenti speciali: quali sono

- Patenti speciali: rinnovo

- Domande e risposte

Patenti speciali: quali sono

Secondo la legge, le patenti speciali che possono essere rilasciate in Italia sono la A, B, C e la D. Le categorie di mezzi che è possibile guidare ricalcano in tutto e per tutte le patenti tradizionali, anche se c’è qualche eccezione in merito alla potenza del motore e alla tipologia del mezzo. Ulteriori precisazioni, comunque, sono inserite all’interno del Codice della Strada. La patente A speciale, chiamata anche patente AS permette la guida di tutte le moto che hanno una massa complessiva che non superi le 1,3 tonnellate, a prescindere dalla sua cilindrata o potenza del motore.

La patente BS comprende al suo interno anche la patente precedente. Inoltre consente la guida anche di moto, ad eccezione dei motocicli, dalla massa complessiva superiore alle 3,5 tonnellate e quella degli autoveicoli dalla massa complessiva non superiore a 3,5 tonnellate. L’auto che è possibile guidare con la patente BS, inoltre, non deve avere più di 8 posti a sedere escluso quello del conducente.

La patente CS, invece, permette di guidare tutti gli autoveicoli che hanno una massa compresa fra le 3,5 tonnellate e le 11,5 tonnellate. Infine, la patente DS garantisce al disabile di guidare tutti gli autoveicoli che hanno un numero di posti a sedere, escluso il conducente, non superiore a 16.

In ultimo, lo stesso Codice della Strada ha di recente eliminato il limite per la massa rimorchiabile rendendo di fatto possibile per chi è in possesso della patente speciale di ottenere anche le patenti per trainare rimorchi di vario tipo, naturalmente soltanto dopo aver superato la valutazione medica da parte dell’autorità competente. Inoltre, non sono previsti particolari limiti di età per il rilascio della patente speciale, che sono uguali a quelli della patente tradizionale.

Quali mezzi non si possono guidare con la patente speciale

Anche se in possesso di una patente speciale, il disabile ha alcuni limiti in relazione ad alcune tipologie di veicolo che non gli è permesso di guidare. Infatti, in nessun caso è permesso al disabile in possesso di patente speciale di guidare autoambulanze o veicoli che contengono al loro interno merci pericolose. Allo stesso modo, è impossibile per il disabile guidare mezzi che richiedono il rilascio della patente CQC, così come allo stesso modo è proibito a chi possiede una patente speciale guidare un mezzo di linea per il trasporto pubblico di persone.

Come si ottiene la patente speciale

Per ottenere la patente speciale è necessario svolgere gli esami presso la motorizzazione civile, come si fa normalmente. A differire è un particolare passaggio che deve essere fatto presso la Commissione Medica Locale del luogo dove si risiede, che ha lo scopo di rilasciare un certificato di idoneità alla guida su strada. I criteri di valutazione del disabile sono molteplici e dipendono innanzitutto dalla sua patologia e dall’effettivo impedimento che questo possa avere alla guida.

I criteri direttivi per ottenere la patente speciale, comunque, sono contenuti all’interno della legge e pertanto possono essere impugnati davanti al giudice in caso di problematiche di qualsiasi tipo.

Patenti speciali: rinnovo

A prescindere dal tipo della certificazione conseguita, la patente speciale si rinnova con una frequenza di 5 anni, la metà rispetto alle patenti tradizionali. In ogni caso, è possibile, per la commissione medica che si occupa di attestare l’idoneità della persona disabile alla guida, di accorciarne la validità per un tempo più breve. Per eseguire il rinnovo della patente speciale, a prescindere dalla sua durata, la procedura portata avanti dall’azienda medica deputata è diversa a seconda del paziente. In sostanza, c’è una procedura per il rinnovo della patente speciale per chi ha una patologia stabilizzata o meno.

Se la patologia del guidatore disabile non è stabilizzata oppure è possibile che si aggravi nel corso del tempo, la Commissione Medica Locale, dopo aver fissato un appuntamento, esegue una visita di idoneità alla guida del disabile. Visti i tempi lunghi, è consigliabile richiedere la visita almeno 3 mesi prima dalla scadenza. Presentando, al contempo, il certificato medico e la copia della patente di cui il disabile è già in possesso. In seguito, la Commissione Medica Locale opera una visita uguale a quella di primo rilascio della patente speciale, esprimendosi poi tramite un certificato medico che viene consegnato alla motorizzazione.

Nel caso in cui il disabile presenta una patologia stabilizzata, il rinnovo della patente speciale è più semplice. Il Codice della Strada stabilisce infatti una procedura di rinnovo semplificata che può applicarsi solamente nel caso in cui il disabile abbia una patologia ormai stabilizzata e comunque non suscettibile di aggravamento. Il rinnovo della patente può essere fatto direttamente dal medico monocratico e aumenta anche il tempo di validità della patente speciale: 10 anni fino ai 50 anni del guidatore disabile, 5 anni fino ai 70 anni, dai 3 ai 2 anni oltre questa soglia.

Domande e risposte

Quanto dura la patente speciale?

Normalmente, la patente speciale dura 5 anni, tuttavia le aziende sanitarie locali hanno la possibilità di limitarne la durata per periodi inferiori. In questo caso, naturalmente, devono però indicare i motivi e le patologie in corso che impediscono la durata normale della patente speciale.

Chi ha la 104 viene tolta la patente?

No, chi ha la 104 può comunque mettersi alla guida se la sua patologia glielo consente. In tal senso, non c’è un ritiro automatico della patente per chi usufruisce della legge 104, perché il Ministero della Salute ha ribadito che la valutazione va fatta caso per caso, in relazione alla patologia della persona.

Quanto costa rinnovare la patente speciale?

Il rinnovo della patente speciale ha lo stesso costo della patente per chi non ha disabilità e, pertanto, si aggira dai 100 ai 130 euro. I costi lievitano per via della visita medica, di varie spese di bollo e oneri di motorizzazione, nonché per i 7 euro necessari per la spedizione direttamente a casa della patente.

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