Demolizione auto: come si fa
Come abbiamo anticipato in precedenza, la demolizione di un’auto è l’atto finale della vita di un’automobile, l’avvenimento che segna la fine della sua esperienza su strada. Possiamo paragonarlo, purtroppo, ad un certificato di morte: dopo che l’auto viene definita demolita, questa non potrà più circolare su strada. Oltre all’effettivo smembramento e smantellamento fisico dell’automobile, infatti, la demolizione dell’auto è un atto giuridico e burocratico, che va a “cancellare” l’automobile (e in generale qualsiasi veicolo, auto, moto, veicolo commerciale o quadriciclo che sia) dai registri delle auto che circolano su strada. Come si fa la demolizione auto e cosa comporta, allora?
La demolizione dell’auto è un’operazione che interessa un veicolo non più funzionante o da rottamare in caso di un grave incidente che ne pregiudichi la riparazione, e sebbene abbia un procedimento fisico che porta alla vera e propria rottamazione dell’auto, prima di tutto è un atto burocratico che, come ogni cosa in Italia, segue regole ferree e molto stringenti. Innanzitutto, la demolizione auto si fa esclusivamente presso un centro di raccolta e demolizione autorizzato, le classiche “autodemolizioni” che ci sono in almeno ogni centro medio-piccolo. Per procedere alla demolizione dell’auto, il proprietario deve inoltrare una richiesta di rottamazione del veicolo iscritto al PRA, al Pubblico Registro Automobilistico, l’ente che tiene traccia di tutte le automobili che circolano in Italia. Come si fa la demolizione auto dal punto di vista fisico? Una volta recatisi in un centro di raccolta, vengono richiesti alcuni documenti per effettuare la demolizione del veicolo, a partire dai canonici documenti personali del proprietario, carta d’identità e codice fiscale.
Oltre a questi, è necessario consegnare anche le targhe originali del veicolo che si vuole demolire nonché il DU, il Documento Unico di circolazione che, dal 2022, sostituisce la carta di circolazione (il famoso “libretto”) e il certificato di proprietà unendole in un unico certificato, sicuramente più comodo e facile da gestire. Con il tempo, anche le automobili con più di 10 anni (quelle più probabili da rottamare) saranno uniformate al DU: se siete ancora in possesso di certificato di proprietà e “libretto”, dovete consegnare entrambi i documenti. Se ancora presente, è poi necessario consegnare anche il foglio complementare, l’attestato di possesso dell’auto sostituito, dal 1994, dal certificato di proprietà. Una volta consegnata l’auto, le targhe e tutti i documenti, è necessario instradare la pratica di cessazione della circolazione diretta al Pubblico Registro Automobilistico. Questo, una volta ricevuta la pratica, provvederà a rilasciare il nulla osta al demolitore autorizzato per la rottamazione dell’auto. All’automobilista, invece, verrà rilasciato al momento della consegna dell’auto un codice che permetterà di accedere al Certificato di Demolizione Auto, un documento che attesta l’effettiva radiazione dell’auto dal PRA e demolizione di quest’ultima. Questo certificato di demolizione digitale solleva l’automobilista da qualsiasi responsabilità civile, penale e amministrativa pendente sul veicolo appena rottamato.
Per ottenerla, però, è necessario che l’auto fosse priva di impedimenti, procedimenti amministrativi o penali. Se, ad esempio, l’auto è sottoposta a fermo amministrativo, la demolizione auto come si fa? Semplice, non si fa: la demolizione di un’auto con fermo amministrativo è vietata in Italia. Prima di poter deliberare alla demolizione auto, il proprietario è tenuto legalmente a liberarla da tutti i vincoli amministrativi, e sopperire agli eventuali debiti pendenti sull’auto. Se invece l’auto da rottamare è “solo” priva di bollo auto pagato, è comunque possibile procedere alla demolizione auto. Attenzione però che, sebbene l’auto venga rottamata, in caso di bolli non pagati l’automobilista è responsabile del pagamento del bollo o dei bolli arretrati, anche in caso di demolizione auto già effettuata. Ricordiamo, poi, che in caso di rottamazione per l’acquisto di una nuova automobile da un concessionario, sarà proprio il rivenditore ad occuparsi in toto delle pratiche per la rottamazione, sobbarcandosi anche i costi e non dovendo fare nulla al cliente se non consegnare i documenti richiesti e garantire l’assenza di un fermo amministrativo con le famigerate “ganasce fiscali”.
Ci sono poi alcuni casi particolari di come si fa la demolizione auto che vanno discussi, come ad esempio la demolizione di auto di una persona defunta. In caso di decesso del proprietario di un veicolo, se gli eredi di quest’auto o moto vogliano effettuare la demolizione di questo veicolo è necessario effettuare una richiesta preliminare previa dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Il documento dovrà essere accompagnato da una copia del documento d’identità di chi eredita l’automobile, nonché del certificato di morte del proprietario originale.
Altri due casi particolari di rottamazione sono quelli che riguardano automobili da esportare fuori dall’Italia e automobili distrutte in un incidente stradale.
In entrambi i casi, le automobili possono essere radiate dal Pubblico Registro Automobilistico anche in assenza di una rottamazione fisica ed effettiva dell’auto. Nel primo caso, infatti, quando un’auto è destinata all’esportazione all’estero (spesso capita per automobili storiche, dotate di documenti antichi e magari rovinati e obbligatoriamente da reimmatricolare nel Paese in cui sono state acquistate) è possibile richiedere la radiazione dal PRA per esportazione (detta anche radiazione per export). In questo caso, all’auto vengono ritirate targhe e documenti, ed è possibile l’esportazione e reimmatricolazione fuori dall’Italia. Differente è il caso di una demolizione auto in caso di incidente grave. Se, infatti, la compagnia assicurativa rileva un danno troppo ingente e antieconomico da riparare, l’automobile distrutta in un incidente o in un incendio o, ancora, in catastrofi naturali può essere radiata senza la rottamazione dell’auto, in quanto il veicolo è troppo danneggiato per essere recuperato per l’utilizzo come ricambi o per il recupero dei materiali di cui l’auto è composta.