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Redazione AutoScout24 · 03/01/2022 · Lo leggi in 8 minuti
Tutto quello che c’è da sapere a proposito della ecotassa 2022: i modelli auto sulle quali grava, i limiti di CO2, le regole per l’usato e le novità.
Varata a fine 2018 e in vigore da marzo 2019, l’ecotassa è un’imposta da pagare al momento dell’acquisto dell’auto che grava sulle vetture più inquinanti in termini di anidride carbonica (o CO2), gas climalterante fra i maggiori responsabili del cambiamento climatico. L’ecotassa 2022 scatta a partire dalle automobili (anche in leasing) che generano un quantitativo di CO2 pari o superiore a 191 g/km, le quali vanno in contro ad un extra prezzo di 1.100 euro; per quelle con emissioni pari o superiori a 291 g/km, nella fascia più alta, l’ecotassa 2022 ammonta a 2.500 euro. È evidente che l’ecotassa sia stata concepita per scoraggiare l’acquisto delle automobili più inquinanti, nell’ottica di dare un ulteriore impulso alla mobilità green.
Come abbiamo anticipato, l’ecotassa è stata varata a dicembre 2018 e ha debuttato insieme all’ecobonus, che invece è uno sconto per l’acquisto delle vetture più ecologiche. Queste misure sono state introdotte con la Legge di Bilancio del 2018, messa a punto dal governo Conte I. Nella sua prima versione, l’ecotassa aveva i seguenti limiti di CO2:
161-175 grammi di CO2 al chilometro
176-200 grammi di CO2 al chilometro
201-250 grammi di CO2 al chilometro
Oltre 250 grammi di CO2 al chilometro
Sulla base di queste fasce, il Governo aveva determinato quattro importi per l’ecotassa:
Fascia 161-175 g/km: 1.100 euro
Fascia 176-200 g/km: 1.600 euro
Fascia 201-250 g/km: 2.000 euro
Fascia oltre 250 g/km: 2.500 euro
Le auto nella fascia 0-160 g/km di CO2 non pagano l’ecotassa. L’imposta va saldata, contestualmente all’acquisto dell’auto, con un modello “F24 versamenti con elementi identificativi”; il codice tributo è 3500.
Queste fasce sono state il frutto di lunghi negoziati e compromessi, perché la proposta originaria era molto più severa e prevedeva che la prima fascia scattasse a partire da 110 g/km, una soglia considerato troppo bassa e nella quale sarebbero potute finire anche citycar e utilitarie, modelli considerati tutt’altro che inquinanti. Le emissioni di CO2 sono quelle riportate nella carta di circolazione della vettura. Il ciclo di omologazione di riferimento è quello chiamato WLTP, divenuto obbligatorio da gennaio 2021 e introdotto in quanto più severo (e realistico) del precedente NEDC. Tuttavia, dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2020, le emissioni considerate ai fini dell’ecotassa sono state convertite con un algoritmo fornito dall'UE che le ha rese paragonabile al ciclo precedente, ossia il ciclo NEDC.
Dal 1 gennaio 2021, terminata questa fase di “passaggio” fra i due cicli di omologazione, l’ecotassa ha iniziato ad essere considerata in base alle emissioni riportate sulla carta di circolazione secondo il ciclo WLTP, senza conversioni o algoritmi. Di conseguenza, per mantenere equità con la situazione precedente, il Governo ha rimodulato l’ecotassa con i seguenti limiti di CO2:
191-210 grammi di CO2 al chilometro
211-240 grammi di CO2 al chilometro
241-290 grammi di CO2 al chilometro
Oltre 291grammi di CO2 al chilometro
Se le fasce di emissioni sono variante, non sono cambiati invece gli importi dell’ecotassa 2021:
Fascia 191-210 g/km: 1.100 euro
Fascia 211-240 g/km: 1.600 euro
Fascia 241-290 g/km: 2.000 euro
Fascia oltre 291 g/km: 2.500 euro
Anche in questo caso, le auto nella fascia 0-190 g/km di CO2 non pagano l’ecotassa.
Ecotassa 2021: modelli auto
Come abbiamo visto, l’ecotassa 2021 è per le auto che emettono più di 191 g/km di anidride carbonica. La maggioranza sono modelli di lusso, sportivi, di grandi dimensioni o con motori di grossa cilindrata, ma vi rientrano anche vetture economiche: è il caso della DR Evo 6, crossover di taglia medio/grande dotata però di un poco efficiente motore benzina 4 cilindri 1.5 da 150 CV, che emette 197 g/km di CO2 (un dato elevato per le caratteristiche dell’auto). Dopo questa nota di “colore”, vediamo quali sono l’ecotassa 2021 e le auto a cui si applica.
BMW: Serie 5, Serie 7, Serie 8, M2, M3, M4, M5, M8, X3 M, X4 M, X5 M, X6, X6 M, X7;
Cadillac: XT4;
Corvette: C8;
Cupra: Ateca;
DR: Evo 6
Ferrari: Roma, Portofino, 812;
Ford: Mustang, Ranger;
Honda: NSX;
Hyundai: Kona N;
Jaguar: E-Pace, F-Pace, F-Type;
Jeep: Gladiator, Wrangler, Wrangler Unlimited;
Lamborghini: Aventador, Huracán, Urus;
Land Rover: Defender, Discovery, Range Rover, Range Rover Sport, Range Rover Velar;
Lexus: LC Hybrid, RC Hybrid;
Lotus: Evora, Exige;
Mahindra: XUV500;
Maserati: Ghibli, Levante, Quattroporte;
McLaren: 540C, 570GT, 570S, GT, 720S;
Mercedes: AMG A, AMG GT, AMG GT Coupé 4, Classe C Coupé e Cabrio, Classe E e Classe E SW, Classe E Coupé e Cabrio, Classe S, CLS, GLC e GLC Coupé, GLE e GLE Coupé, GLS, G;
Mitsubishi: Eclipse Cross, L200, Outlander
Nissan: GT-R, Navara;
Porsche: 718, 911, Cayenne e Cayenne Coupé, Macan, Panamera e Panamera Sport Turismo;
Rolls Royce: Cullinan, Dawn, Phantom, Wraith;
Skoda: Kodiaq;
Ssangyong: Rexton e Rexton Sports;
Subaru: Outback;
Toyota: Hilux, Land Cruiser;
Volkswagen: T-Roc R, Tiguan R, Amarok, Touareg.
In questo elenco sono presenti tutte le auto che pagano l’ecotassa 2021. Tuttavia, per alcuni modelli, il malus scatta a seconda del motore scelto. Prendiamo l’esempio della Jaguar E-Pace: scegliendo il motore diesel d’accesso, il 4 cilindri 2.0 nelle versioni da 163 e 200 CV, le emissioni sono inferiori a 170 g/km e dunque non si deve pagare il supplemento, che invece va versato ordinando il motore benzina 2.0 da 200 e 240 CV.
Ecotassa 2021 auto usata
Abbiamo scritto in precedenza che l’onere va pagato al momento della prima immatricolazione, dunque, non scatta per le auto usate. Tuttavia, l’ecotassa 2021 è per le vetture usate acquistate all’estero e immatricolate in Italia. Questo perché le automobili targate in Paesi stranieri vengono considerate “nuove” se reimmatricolate in Italia entro i 6 mesi. In questo scenario può sorgere un dubbio: reimmatricolando in Italia una vettura targata all’estero più di 6 mesi prima, occorre pagare l’ecotassa 2021 sull’usato? L’Agenzia delle Entrate si è espressa in tal senso, precisando che l’ecotassa va pagata se si reimmatricola il veicolo in Italia indipendentemente dalla data della prima immatricolazione.
Novità Ecotassa 2022
Nel 2018, al momento del varo, fu annunciato che il balzello avrebbe avuto validità di tre anni, dal 1 marzo 2018 al 31 dicembre 2021. Tuttavia, il Governo non ha operato per rimuoverlo e di conseguenza non ci sono ancora notizie ufficiali sull'ecotatta 20022: l’ecotassa 2022, quindi, non si sa se verrà confermata in toto, sia per quanto riguarda le fasce che gli importi. Ad oggi è confernato che non deve essere più pagata l’ecotassa sulle auto con emissioni di C02 superiori ai 190.
Domande comuni su Ecotassa 2021
Chi paga ecotassa 2021? Quali auto devono pagare l’ecotassa?
L’ecotassa 2022 la pagano tutte le auto nuove (solo alla prima immatricolazione) che hanno emissioni superiori ai 191 grammi di CO2/km e sono suddivise in cinque fasce di emissioni e di prezzo: 191-210 g/km: 1.100 euro; 211-240 g/km: 1.600 euro; Fascia 241-290 g/km: 2.000 euro; oltre 291 g/km: 2.500 euro.
Quando si paga ecotassa?
L’ecotassa auto, tassa sull’ambiente per i veicoli più inquinanti, si paga una volta sola al momento dell’acquisto della vettura nuova e non vale per l’usato.
Cosa succede se non pago l’ecotassa?
Il ritardo nel pagamento dell’ecotassa porta a una serie di sanzioni, così suddivise:
Entro 15 giorni: +0,1%
Da 16 a 30 giorni: +1,5%
Da 31 a 90 giorni: +1,67%
Da 91 giorni a 12 mesi: +3,75%
Dal 12esimo mese in poi: +30%
Come pagare ecotassa con F24?
Come abbiamo detto l'ecotassa deve essere pagata solamente una volta, quando si acquista e si immatricola l’auto. Può essere che il concessionario che vi vende l’auto la comprenda nel prezzo, ma in caso contrario si utilizza il modello F24 con il codice tributo 3500, indicando i dati anagrafici, la lettera A, il numero di telaio dell’auto e l’anno di immatricolazione.