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Codice della Strada: cos’è e a cosa serve

Il Codice della Strada è stato approvato il 30 aprile 1992, tramite il Decreto Legislativo n°284. Scopriamo che cos'è e a cosa serve.

Già nel 1865, a pochi anni dalla nascita del Regno d’Italia, si sentì l’esigenza di regolamentare il movimento su terra dei veicoli a trazione animale, una sorta di antenato del Codice della Strada. Se le targhe furono inventate nel 1897, vista la grande diffusione delle biciclette, bisogna aspettare il 30 aprile 1992 per il decreto legislativo n.285 che introduce il “Nuovo Codice della Strada”, approvato dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con decreto n.495.

Dal primo gennaio 1993, quindi, gli italiani si trovarono a sottostare a regolare molto precise che sono poi state aggiornate e modificate varie volte nel corso del tempo, fino a oggi. Modifiche atte ad adattare il testo originale alle norme comunitarie, una su tutte la salvaguardia dei pedoni e dei ciclisti e l’inasprimento delle pene per chi si mette al volante senza averne la capacità, vuoi per consumo di alcool o stupefacenti.

Un’altra grande novità è stata l’introduzione della patente a punti, nell’estate 2003, che ha permesso di introdurre un sistema di punteggio che scala preziosi punti nel caso di infrazioni, così come ne fa guadagnare dietro a un buon comportamento. Chi arriva a zero deve quindi affrontare nuovamente l’esame di teoria e l’esame pratico.

Questo è solo un esempio, fino a oggi. Con il nuovo Codice della Strada 2024, fortemente voluto dal ministro dei trasporti del Gov. Meloni, Matteo Salvini, che nel momento in cui scriviamo è in corso di approvazione, introduce ulteriori novità come l’Alcolock, nuovi limiti di età per guidare i TIR e, soprattutto, multe più severe e sospensione per chi viene sorpreso con il cellulare in mano durante la guida. Sulla sospensione della patente, e relativo processo penale, anche in questo caso negli anni sono state inasprite le pene.

Un esempio introdotto negli scorsi anni è relativo alla riconsegna della patente al condannato per omicidio stradale fino al momento in cui il procedimento giuridico non arriva alla sua naturale conclusione. Sempre in tema, nuove norme del codice della strada permettono di semplificare i procedimenti burocratici, distinguendo i diversi ambiti di competenza tra ricorsi amministrativi e giurisdizionali (con relativa distinzione tra ricorsi al prefetto e al giudice di pace).

Negli anni, prima di entrare nel dettaglio di cos’è e a cosa serve il Codice della Strada, la direzione è stata quella di preservare la salvaguardia delle persone che si trovano a circolare, a piedi o con biciclette e monopattini, i cosiddetti soggetti deboli, dentro le sempre più affollate città.

Sommario

Codice della Strada: cos’è?

Il Codice della Strada è stato creato nel 1992, con decreto legislativo n.285 del 30 aprile 1992, ed è entrato in vigore il 1 gennaio 1993 con i suoi 240 articoli che regolano e disciplinano il comportamento su strada di pedoni, veicoli e animali. Il regolamento di attuazione, che accompagna il codice della strada, si compone a sua volta di 408 articoli e 19 appendici. Le prime importanti modifiche arrivano circa 10 anni dopo, con legge n.214 del 1 agosto 2003, poi ancora nel 2011 e nel 2024. In generale il Codice della Strada divide i veicoli in quattro categorie: L (motoveicoli, tricicli e quadricicli a motore), M (veicoli per trasporto persone, con almeno quattro ruote), N (veicoli per trasporto merce) e O (rimorchi e semirimorchi). In primis il Codice della Strada è composto da vari Titoli (da I a VII) che trattano i diversi argomenti inerenti non solo la circolazione dei veicoli ma anche la segnaletica stradale ecc.

Ci sono vari sottogruppi e vengono distinti separatamente i veicoli a trasporto animale così come i velocipedi, ovvero le biciclette anche con pedalata assistita. L’Art.54 del Codice della Strada riconosce le principali distinzioni tra i veicoli M, quindi autovetture, autobus e autocarri, dove i posti a sedere sono adattati per il trasporto di merci. Scorrendo il Codice della Strada si incontrano articoli specifici per l’uso del telefono, indicato come apparecchio radiotelefonico dall’Art. 173 e le relative sanzioni che sono appunto oggetto delle modifiche volute al Codice della Strada 2024.

Leggi anche: Bollo Auto, tutto quello che dovete sapere

Codice della Strada: cosa serve?

Il Codice della Strada, in quanto insieme di regole e disposizioni legali che vengono continuamente aggiornati per regolare la circolazione su strade e autostrade. Se dovessimo dividere in un elenco le principali funzioni per cui il Codice è stato creato troveremmo:

  • Sicurezza stradale: per ridurre il numero delle vittime sulla strada, il Codice nasce per definire i limiti di velocità, per dare regole sulla circolazione in città (precedenze, divieti di sosta, multe) e per regolarizzare le pene per chi commette infrazioni.
  • Ordinare il traffico veicolare: grazie alle singole voci del regolamento viene gestito il traffico per evitare situazioni di traffico, basti pensare ai semafori, e per limitarne l’impatto ambientale.
  • Neopatentati: per decidere quali auto e con quali potenze possono guidare i ragazzi e le ragazze che conseguono la patente al compimento della maggiore età.

FAQ Codice della Strada

Il nuovo codice della strada 2023-2024 prevede sempre più severe pene per chi guida ubriaco o consulta il telefono durante la guida. Pene severe anche in relazione al tasso alcolemico, con il nuovo alcolock che arriva a bloccare l’avvio dell’auto se viene rilevato un certo indice da parte del conducente.

Dopo le discussioni in parlamento, e il via libera nel mese di settembre 2023, il nuovo codice della strada è pronto a entrare in azione nel corso del 2024. Bloccato da 770 emendamenti, stanno bloccando l’entrata in vigore del rinnovato codice che potrebbe trovare la sua approvazione definitiva entro l’estate 2024.

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