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Carta di circolazione

Un’automobile è caratterizzata da una lunga serie di valori tecnici, molti dei quali devono essere compatibili alle normative vigenti del Codice Stradale.

Per garantire alle forze dell’ordine nelle fasi di controllo, nonché agli addetti ai lavori (meccanici, tecnici revisioni e altri) che tali caratteristiche siano rispettate, gli organi competenti hanno istituito la carta di circolazione, che molti automobilisti conoscono anche con il nome di libretto di circolazione. In queste righe vedremo tutto quello che c’è da sapere intorno al libretto di circolazione auto, perché è così importante e cosa fare in determinati casi.

La struttura della carta di circolazione

La maggior parte degli automobilisti si ricorda della carta di circolazione solo al momento di un fermo stradale, quando contemporaneamente alla patente deve essere mostrata alle forze dell’Ordine. Se però viene aperta, all’interno delle quattro pagine che la compongono, la carta di circolazione riporta le informazioni più disparate, dai consumi dichiarati alle emissioni inquinanti, passando per i pneumatici omologati e tutta una serie di codici che identificano le caratteristiche della vettura.

I codici della carta di circolazione

Il certificato di circolazione viene rilasciato dal Dipartimento Terrestre dei Trasporti all’atto dell’immatricolazione di un veicolo nuovo, e può essere aggiornato nel caso la vettura sia ceduta ad un altro privato, grazie ad un tagliando adesivo che riporta i dati del nuovo proprietario e che copre quelli del precedente possessore. Come anticipato, ci sono tutta una serie di codici all’interno del libretto, indicati con le lettere per l’alfabeto, che racchiudono una serie di significati. Ad ogni lettera corrisponde una caratteristica del veicolo. Tra quelli più importanti c’è la lettera A, che indica la targa dei veicolo, la B indica la data in cui la vettura è stata immatricolata per la prima volta, la sezione C riporta tutti i dati del proprietario, La D indica marca e modello della vettura, la E il numero del telaio, la P indica la tipologia di motore, compresa la cilindrata e il tipo di alimentazione (benzina, diesel, GPL o metano), la R indica il colore della vettura, la S comunica il numero dei passeggeri per i quali è omologata la vettura, la T la velocità massima e la W la capacità del serbatoio.

Pericoli sul ritiro della carta di circolazione

Il fatto che l’automobile sia stata pagata sino all’ultimo centesimo non vuol dire che, in caso di comportamenti incuranti, non possa essere messa sotto sequestro da parte delle forze dell’ordine. Il fermo della vettura viene eseguito dai rappresentanti della legge proprio attraverso il ritiro della carta di circolazione. Sono diverse le negligenze che possono causare il ritiro del libretto: se il veicolo viene sorpreso con data di revisione scaduta; se, in caso di cambio di proprietario o residenza, tali dati non siano stati aggiornati sulla carta di circolazione; se la vettura contiene un numero di passeggeri superiore al suo massimale di omologazione. Se si incappa in una di queste infrazioni, la Polizia Stradale sequestra il mezzo, commina una multa particolarmente alta, e restituisce il libretto al legittimo proprietario solo dopo che questi consegni alla stazione di Polizia di riferimento la ricevuta del pagamento della multa effettuato, oltre alla garanzia di ottemperare alle mancanze, come nel caso della revisione scaduta. Al momento del fermo, gli agenti forniscono una carta di circolazione valevole per un solo tragitto, quello che conduce al luogo in cui la vettura dovrà star ferma (che nella maggioranza dei casi corrisponde al proprio domicilio).

Come agire in caso di libretto di circolazione smarrito

Può capitare, per tutta una serie di motivi, che il libretto di circolazione possa essere accidentalmente smarrito. In quel caso occorre presentare regolare denuncia entro le 48 ore dall’accaduto alla Polizia, che nel frattempo provvederà al rilascio della carta di circolazione provvisoria. Nel caso lo smarrimento del libretto sia avvenuto all’estero, va comunque fatta un’altra denuncia alle autorità italiane. Una volta fatta la denuncia, si possono presentare due casistiche: nella prima, quella più auspicabile, l’Ufficio Centrale Operativo provvede automaticamente alla duplicazione della carta di circolazione, inviandola direttamente all’indirizzo di riferimento. Al momento della consegna del postino della nuova carta di circolazione, l’automobilista dovrà pagare 9 euro, oltre alle spese postali. Nel secondo caso, invece, l’automobilista deve recarsi in prima persona presso il Dipartimento dei Trasporti Terrestri del proprio territorio per chiedere il duplicato del libretto di circolazione. L’appartenenza alla prima o seconda casistica dipende dalla disponibilità dell’Ufficio Centrale Operativo, e viene comunicata dagli stessi organi di Polizia al momento della denuncia. Nel caso il nuovo libretto non sia stato consegnato entro i 45 giorni di validità del permesso di circolazione provvisorio, conviene chiamare il numero verde dedicato.

Casi particolari

Al momento dell’immatricolazione, può capitare che il Dipartimento dei Trasporti Terrestri non possa produrre immediatamente il libretto di circolazione. In quel caso lo stesso organo rilascia una carta di circolazione provvisoria, valida 90 giorni, fino alla consegna del libretto originale. Altro caso particolare può avvenire nel caso si presti l’automobile ad un amico o ad un parente: nel caso il prestito superi i 30 giorni, la seconda persona dovrà aggiornare con i propri dati il libretto di circolazione. Si tratta di una novità recente, del 2014, creata per arginare il fenomeno degli intestatari fittizi (escamotage usato per pagare premi RC Auto più bassi rispetto alla provincia di residenza). Se una persona viene colta alla guida di un’auto prestata senza aver aggiornato i dati sul libretto, rischia una multa di 705 € e il sequestro del libretto stesso. Se si tratta di parenti conviventi l’obbligo non sussiste.

Conclusioni

Conoscere la carta di circolazione della propria vettura è importante, perché facilita anche il compito in fase di manutenzione. Quando c’è da cambiare gli pneumatici del veicolo, ad esempio, la misura montata può essere solo quella riportata sul libretto. Stesso discorso per il colore: se dopo un’incidente si fosse costretti alla riverniciatura del veicolo, non si potrà fare di un colore diverso rispetto a quello riportato sul libretto.

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