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Redazione AutoScout24 · 27/02/2025 · Lo leggi in 14 minuti
Nel 2025 il bollo auto non cambia, rimanendo così invariato rispetto agli scorsi anni anni.
Dopo alcuni anni di assestamento, negli ultimi anni, compreso il 2025, il bollo auto è rimasto sostanzialmente invariato. Il bollo auto 2025 è una delle tasse obbligatorie da pagare quando si è proprietari di un’automobile, e non dipende dall’utilizzo del veicolo. È infatti necessario aver intestato un veicolo per dover pagare all’erario questa tassa.
Imprescindibile per le casse di Stato e regioni e mal sopportato dagli automobilisti, il bollo auto è una tassa di possesso che riguarda tutti i veicoli targati e immatricolati al Pubblico Registro tra automobili, motocicli, ciclomotori e veicoli commerciali. Il bollo auto è una tassa regionale: questo significa che l’importo versato per il bollo auto 2025 finisce direttamente nelle “tasche” della Regione di residenza del proprietario, ed è soggetto a minime variazioni, nonché ad esenzioni specifiche a seconda della regione d’appartenenza. L’unica eccezione in questo ambito è rappresentata da Sardegna e Friuli Venezia-Giulia: in queste due regioni, il bollo è gestito e incassato direttamente dall’Agenzia delle Entrate nazionale.
Anche nel 2025, il bollo auto è calcolato a partire dalla potenza del motore principale della vettura, e non tiene conto della cilindrata (quest’ultimo falso mito ancora molto diffuso tra gli automobilisti). L’importo del bollo auto è calcolato tramite la potenza espressa in kW dell’automobile, e non nella più diffusa e nota espressione in CV.
Per quanto riguarda la scadenza, invece, il bollo auto 2025 va pagato, come da tradizione, ogni anno, e la scadenza fa riferimento al mese di immatricolazione del veicolo che si possiede. Come anticipato in precedenza, ci sono esenzioni e agevolazioni in diverse regioni per veicoli storici, con alimentazioni ecologiche e per vetture destinate a portatori di handicap o per utilizzi speciali. Non manca anche quest’anno, invece, il famigerato Superbollo, che penalizza le vetture “di lusso” con potenza superiore a 185 kW (252 CV) con una sovrattassa molto salata.
Nonostante le tante discussioni e le promesse per la cancellazione di una tassa controversa e dai risultati a dir poco dubbi, anche per il 2025 il bollo auto non farà a meno del superbollo, con buona pace degli appassionati di auto sportive.
Scopriamo allora cosa c’è da sapere nel 2025 del bollo auto, da cosa cambia a quanto costa fino a dove si paga.
Cominciamo innanzitutto dalle novità 2025 del bollo auto, cosa cambia e cosa c’è da sapere sulla famigerata tassa di possesso automobilistica. Introdotta con Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi del 5 febbraio 1953, la tassa automobilistica è un tributo locale a favore delle Regioni di residenza da pagare annualmente, che fa riferimento alla potenza del mezzo, alla classe d’inquinamento dell’auto (quest’ultima introdotta nel 2010) e all’età della vettura. Il pagamento del Bollo è quindi obbligatorio, e regolamentato dal Pubblico Registro Automobilistico e dalle singole Regioni. Essendo una tassa, in caso di mancato pagamento l’ente impositore (ovvero il PRA e la Regione) può procedere alla riscossione coattiva, ovvero una procedura per recuperare i crediti pubblici non versati, con sanzioni e interessi richiesti oltre al pagamento della cifra originale.
Come da decreto, se si arriva a tre anni di mancato pagamento, la legge prevede la possibile radiazione d’ufficio del veicolo, con la sanzione del 30% dell’importo omesso. Le disposizioni, inoltre, prevedono anche sanzioni e multe in caso di pagamento in ritardo del bollo, con un aumento progressivo della tassa di possesso richiesta dagli enti competenti direttamente proporzionale al ritardo accumulato.
Nel 2025, il bollo auto non cambia. Non ci sono aumenti, né tantomeno riduzioni, nel costo al kW dell’imposta di possesso, così come non sono introdotte cancellazioni o novità per esenzioni o riduzioni. L’ultima novità alla formula ormai classica del bollo auto è datata 2023, con l’introduzione di una sanatoria, ovvero della cancellazione degli importi dovuti all’Erario in caso di mancati pagamenti pregressi. Nello specifico, nella Legge di Bilancio 2023, l’articolo 46 prevedeva lo “stralcio dei carichi fino a mille euro, affidati all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015”.
Questo significa che questa novità riguardante la tassa di possesso auto permetterà a tutti gli automobilisti che non hanno pagato il bollo auto nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015 di non ricevere più cartelle esattoriali riguardanti queste inadempienze a partire dal 31 gennaio 2023 per un importo inferiore o uguale a 1.000 euro. In questo modo, chi ha ancora un bollo auto arretrato riferito a questo periodo non dovrà pagare all’erario i suoi debiti.
Per il resto, il bollo auto 2025 conferma tariffe, esenzioni, riduzioni e aggravi già presenti negli ultimi anni. Nello specifico, a godere dell’esenzione dal pagamento del bollo auto nel 2025 sono i disabili, che possono accedere all’esenzione per un solo veicolo che deve avere una cilindrata inferiore ai 2.000 cm3 per veicoli a benzina e 2.800 cm3 per i Diesel, deve essere adattato all’handicap specifico e la persona è all’interno di quattro categorie di disabilità: soggetti con handicap fisico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento; soggetti sordi o ciechi; soggetti invalidi con grave limitazione permanente della capacità di deambulazione o pluriamputati; soggetti disabili con limitazione non grave della capacità di deambulazione, affetti da ridotta o impedita capacità motoria certificata espressamente da Commissione medica dell’ASL competente o da parte di altre Commissioni mediche pubbliche, titolari di veicoli con dispositivi prescritti per la specifica disabilità e dotati di patente speciale.
Esenzioni e riduzioni
Sono esenti dal pagamento del bollo auto 2025 anche i veicoli radiati per rottamazione o esportazione all’estero, in caso di radiazione d’ufficio (che si attiva in caso di mancato pagamento per più di tre anni e non si effettua il pagamento entro 30 giorni dalla notifica), per cessazione della circolazione in caso di radiazione dal pubblico registro e per veicoli di interesse storico e collezionistico con più di 30 anni d’età.
In alcune regioni, però, il bollo auto 2025 è anche ridotto per le auto d’età compresa tra i 20 e i 30 anni, che pagano il 50% dell’importo totale del bollo, spesso previa iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano, condizione imprescindibile anche per i veicoli con più di 30 anni per la riduzione totale del bollo). In alternativa, si accede alla riduzione per veicoli ventennali tramite l’iscrizione a club specifici come il Registro Storico FIAT, Registro Storico Lancia o al RIAR (Registro Italiano Alfa Romeo), oppure all’inserimento dell’auto nella lista di auto di interesse storico di ACI Storico.
Sono previste anche delle riduzioni per veicoli con alimentazioni alternative. In Italia è, ad esempio, prevista una riduzione del 75% dell’importo del bollo auto 2023 per le vetture monofuel, ovvero per automobili dotate di doppia alimentazione benzina-GPL o benzina-metano ma con un serbatoio di benzina di dimensioni ridotte, con una capacità inferiore ai 15 litri.
Al momento, poi, in alcune regioni come Piemonte e Lombardia è prevista l’esenzione per cinque anni per automobili ibride di qualsiasi tipologia: sia che si tratti di automobili Mild Hybrid, Full Hybrid o Plug-In Hybrid, se sul libretto di circolazione è presente la dicitura “ibrida” l’automobile è esente dal pagamento all’erario per cinque anni. Sempre in Piemonte e Lombardia, inoltre, le automobili elettriche sono esentate dal pagamento del bollo a vita. Per quanto riguarda i vari tipi di veicoli circolanti in Italia, per ciclomotori e quadricicli leggeri questa tassa è dovuta solo se il mezzo viene effettivamente utilizzato. Per auto e moto, invece, il bollo è dovuto anche in caso di non utilizzo del mezzo e legato al mero possesso.
Il Superbollo nel 2025
Concludiamo la definizione del bollo auto 2025 con l’ultima tassa, il Superbollo. Introdotta nel 2012, questa sovrattassa è stata pensata per colpire i più ricchi, proprietari, secondo chi ha redatto questa tassa, delle auto più potenti. Il superbollo, perciò, colpisce le automobili con potenza superiore ai 185 kW, ovvero 252 CV. L’importo del pagamento extra richiesto dall’erario è decisamente salato: per ogni kW eccedente la soglia limite di 185 kW, infatti, è necessario pagare ben 20 euro.
Il Superbollo colpisce le auto fino ai 20 anni di vita, con una progressiva riduzione che segue l’età del veicolo. Il superbollo “pieno”, ad esempio, colpisce le auto fino al compimento del 6° anno di vita. Per un’auto dall’età compresa tra i 6 e i 10 anni, l’importo del superbollo scende al 60% dell’importo originale, passando da 20 a 12 euro per ogni kW. Il superbollo, poi, scende ulteriormente al 30% tra 11 e 14 anni (6 euro per ogni kW) e diventa del 15% per auto con età compresa tra i 15 e i 19 anni, passando a 3 euro per ogni kW. Per le auto con più di 20 anni, invece, il superbollo non si applica.
Bollo auto 2025, quanto costa, come si calcola, quando e dove si paga
Ora sappiamo bene cos’è il bollo auto 2025, cosa è cambiato e tutte le varie variabili. Dopo aver capito la teoria, scopriamo le questioni più pragmatiche del bollo auto 2025: quanto costa, come si calcola, quando e dove si paga. Iniziamo subito dalle cose “facili”, ovvero capire quando e dove pagare il bollo. Anche quest’anno, la scadenza della tassa di possesso rimane invariata, ovvero il mese d’immatricolazione dell’automobile.
Quando e dove si paga
Quando si paga quindi il bollo? Il bollo auto va pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza, e quindi del mese d’immatricolazione del veicolo. Perciò, se, per esempio, un’automobile è immatricolata ad agosto, il termine utile per pagare il bollo auto è l’ultimo giorno di settembre.
In caso di acquisto di un’auto nuova, invece, è necessario pagare il bollo entro la fine del mese d’immatricolazione dell’auto. L’unica eccezione è riservata alle auto acquistate negli ultimi 10 giorni del mese. In questo caso, infatti, la scadenza è fissata entro l’ultimo giorno del mese successivo, in modo da avere il tempo di poter pagare il bollo senza “sforare”.
Queste scadenze, ovviamente, non riguardano le auto esenti dal pagamento del bollo, mentre riguarda le auto con riduzioni più o meno importanti dell’importo. Dove si paga il bollo auto 2025? Il pagamento della tassa di possesso può essere completato presso:
un ufficio postale;
nelle sedi dell’ACI (Automobile Club d’Italia);
in un’agenzia di pratiche auto;
nelle tabaccherie convenzionate con Lottomatica;
In alcune regioni, è possibile pagare il bollo anche online, sia tramite il sito ufficiale ACI attraverso la piattaforma PagoPA, che su app di terze parti come la diffusissima Satispay e non solo.
Quanto costa?
Abbiamo quindi capito come si paga e quanto si paga, ma quanto costa il bollo auto 2025? Il calcolo, come detto, non è uguale in tutte le Regioni, in quanto ci sono piccole discrepanze a discrezione di ogni singola autorità regionale.
In generale, comunque, le variazioni sono piuttosto ridotte, con qualche decina di centesimi o, al massimo, di una manciata di euro di differenza, risultando quindi realisticamente invariato. Il bollo, quindi, non è una tassa fissa, ma dipende da diversi fattori come la Regione di residenza del proprietario, la potenza del motore, la normativa Euro della quale fa parte l’auto nonché la sua età.
Per questo, ogni auto ha bisogno di un calcolo dedicato: per questo, il sito ufficiale dell’ACI permette di calcolare il bollo auto inserendo il numero di targa o, alternativamente, i dati su potenza, alimentazione e normativa Euro dell’auto, in modo da non dover fare calcoli complicati.
Capire quanto costa il bollo auto 2025, però, è possibile. Bisogna infatti moltiplicare per ogni kW del veicolo un importo che varia a seconda della potenza e della classe ambientale dell’automobile, con un minimo di 2,58 euro al kW fino ai 4,50 euro/kW. Al raggiungimento dei 100 kWh di potenza massima (ovvero 136 CV), il coefficiente per ogni kW eccedente sale infatti di circa 1,3/1,5 euro, ottenendo una tabella riepilogativa con due colonne, una fino a 100 kW di potenza compresi e una da 100 kW in su. Qui di seguito puoi trovare come si calcola il bollo auto 2025:
Classe ambientale
Fino a 100 kW di potenza (compresi)
Oltre i 100 kW di potenza
Euro 4,5,6
2,58 euro/kW
3,87 euro/kW
Euro 3
2,70 euro/kW
4,05 euro/kW
Euro 2
2,80 euro/kW
4,20 euro/kW
Euro 1
2,90 euro/kW
4,35 euro/kW
Pre-Euro/Euro 0
3,00 euro/kW
4,50 euro/kW
Ora che abbiamo conosciuto nel dettaglio la tabella su come si calcola il bollo auto 2025, quanto costa annualmente la tassa di possesso automobilistico? Facendo quindi due calcoli, si scopre come il calcolo del bollo auto 2025 per una FIAT Panda 1.2 8v del 2019. La piccola torinese è dotata di un motore Euro 6 da 69 CV, ovvero 51 kW: calcolatrice alla mano, il bollo ammonta a 131,58 euro (51 x 2,58) di parte “fissa”. Andando a calcolare, invece, il bollo auto di una FIAT Panda 1.1 Hobby del 2003, dotata di motore Euro 3 e 54 CV, il bollo ammonterebbe a 108 euro (40 x 2,70). Per simulare invece un’auto con più di 100 kW di potenza, una classica Volkswagen Golf VIII 2.0 TDI Euro 6 da 150 CV del 2025 deve all’erario un bollo di 296,7 euro (100 x 2,58 + 10 x 3,87).
Andando a calcolare la tassa di possesso di un’automobile con più di 252 CV, soggetta quindi al pagamento del superbollo, come ad esempio una Mercedes-Benz A 45S AMG, con i suoi 421 CV deve pagare un bollo di ben 1.066,83 euro. A questi, però, va aggiunto anche il superbollo, che va pagato per ben 124 kW. Con i 20 euro al kW per i 124 kW eccedenti, siamo a 2.480 euro di superbollo, che uniti al bollo “classico” portano la cifra a ben 3.546,83 euro.
Il calcolo del bollo auto 2025 è quindi piuttosto complesso, e all’imposta “fissa” va aggiunta anche quella regionale, diversa tra Regione e Regione. Per questo, utilizzare uno dei siti dedicati al calcolo del bollo auto è senza dubbio la soluzione migliore per calcolare il bollo auto 2025 del proprio veicolo. Il calcolo “manuale”, invece, può servire per capire i costi di gestione di un’auto che siamo interessati ad acquistare.
Diversa è la situazione per moto, ciclomotori e veicoli commerciali, che sono dotati di una scala personalizzata, ben diversa da quella delle automobili per importi, sgravi e accise ulteriori. È poi importante sapere che le automobili ibride, pagano il bollo esclusivamente sul motore termico a benzina. Una Alfa Romeo Tonale Veloce Plug-In Q4, ad esempio, è dotata di 280 CV complessivi, che andrebbero a delineare il pagamento del superbollo. Per l’erario, invece, è dovuto esclusivamente per i CV del motore termico, ovvero 180 CV (132 kW), senza quindi contare la potenza del motore elettrico posteriore, da 122 CV.
Le auto elettriche e il bollo auto
Per le automobili elettriche, invece, una volta finiti i 5 anni di esenzione (ricordiamo che in Piemonte e Lombardia le auto elettriche sono esenti a vita dal pagamento del bollo), il calcolo del bollo auto è interessato da una riduzione del 75% rispetto al prezzo delle classiche auto termiche. In più, è bene ricordare che il calcolo del bollo delle auto elettriche viene fatto sulla potenza continua dell’auto, e non su quella di picco.
Come abbiamo imparato infatti a conoscere, la potenza continua è molto più bassa di quella di picco. Un esempio? BMW i4 M50: l’elettrica bavarese ha una potenza di picco di 400 kW/544 CV, mentre quella continua si attesta a 125 kW, ovvero visto sulla Porsche Taycan Turbo S, che a fronte di una potenza di picco di 761 CV ha una potenza continua di 125 kW, ovvero 170 CV. Il bollo, quindi si paga, al 75%, per quei 170 CV, arrivando ad una cifra molto bassa, di soli 132,23 euro.
FAQ
Per controllare quando scade il bollo auto si può utilizzare il sito dell’ACI, il portale dell’Agenzia delle Entrate e altre applicazioni terze per il controllo dello storico delle vetture.
Il bollo auto deve essere pagato entro la fine del mese successivo alla scadenza dell’ultima tassa dovuta. Per esempio, se il bollo scade alla fine di agosto, il rinnovo di pagamento è da effettuare entro l’ultimo giorno del mese di settembre successivo.
Sebbene il bollo sia da sempre descritto come una tassa antipatica e poco compresa, per via dell’enorme introito che restituisce allo Stato non verrà abolita presto.