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Bollo auto: cosa c’è da sapere nel 2023

Dopo anni di piccole novità e cambiamenti, nel 2023 il bollo auto non cambia, rimanendo così invariato rispetto allo scorso anno.

Sebbene nei mesi finali del 2022 si fosse parlato di un rimaneggiamento dei costi del bollo auto, nella Legge di Bilancio la tassa di possesso automobilistica (questo il nome ufficiale del bollo auto) è rimasta invariata. L’unica novità è anzi all’opposto, con l’introduzione della sanatoria sui mancati pagamenti nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015, per un importo non superiore ai 1.000 euro. Prima di capire quali sono le novità 2023 del bollo auto, che come detto sono davvero poche, è bene sapere che cosa sia il bollo auto. Imprescindibile per le casse di Stato e regioni e mal sopportato dagli automobilisti, il bollo auto è una tassa di possesso che riguarda tutti i veicoli targati e immatricolati al Pubblico Registro tra automobili, motocicli, ciclomotori e veicoli commerciali. Il bollo auto è una tassa regionale: questo significa che l’importo versato per il bollo auto 2023 finisce direttamente nelle “tasche” della regione di residenza del proprietario, ed è soggetto a minime variazioni nonché ad esenzioni specifiche a seconda della regione d’appartenenza. L’unica eccezione in questo ambito è rappresentata da Sardegna e Friuli Venezia-Giulia: in queste due regioni, il bollo è gestito e incassato direttamente dall’Agenzia delle Entrate nazionale.

Anche nel 2023, il bollo auto è calcolato a partire dalla potenza del motore principale della vettura, e non tiene conto della cilindrata (quest’ultimo falso mito ancora molto diffuso tra gli automobilisti). L’importo del bollo auto è calcolato tramite la potenza espressa in kW dell’automobile, e non nella più diffusa e nota espressione in CV. Per quanto riguarda la scadenza, invece, il bollo auto 2023 va pagato, come da tradizione, ogni anno, e la scadenza fa riferimento al mese di immatricolazione del veicolo che si possiede. Come anticipato in apertura, poi, ci sono esenzioni e agevolazioni in diverse regioni per veicoli storici, con alimentazioni ecologiche e per vetture destinate a portatori di handicap o per utilizzi speciali. Non manca anche quest’anno, invece, il famigerato Superbollo, che penalizza le vetture “di lusso” con potenza superiore a 185 kW (252 CV) con una sovrattassa molto salata. Nonostante le tante discussioni e le promesse per la cancellazione di una tassa controversa e dai risultati a dir poco dubbi, anche per il 2023 il bollo auto non farà a meno del superbollo, con buona pace degli appassionati di auto sportive.

Scopriamo allora cosa c’è da sapere nel 2023 del bollo auto, da cosa cambia a quanto costa fino a dove si paga.

Sommario

Bollo auto 2023: cosa cambia e cosa c’è da sapere

Cominciamo innanzitutto dalle novità 2023 del bollo auto, cosa cambia e cosa c’è da sapere sulla famigerata tassa di possesso automobilistica. Introdotta con Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi del 5 febbraio 1953, la tassa automobilistica è un tributo locale a favore delle Regioni di residenza da pagare annualmente, che fa riferimento alla potenza del mezzo, alla classe d’inquinamento dell’auto (quest’ultima introdotta nel 2010) e all’età della vettura. Il pagamento del Bollo è quindi obbligatorio e regolamentato dal Pubblico Registro Automobilistico e dalle singole Regioni, ed essendo una tassa in caso di mancato pagamento l’ente impositore (ovvero il PRA e la Regione) possono procedere alla riscossione coattiva con sanzioni e interessi richiesti oltre al pagamento della cifra originale.

Come da decreto, poi, se si arriva a tre anni di mancato pagamento la legge prevede la possibile radiazione d’ufficio del veicolo, con la sanzione del 30% dell’importo omesso. La legge prevede anche sanzioni e multe in caso di pagamento in ritardo del bollo, con un aumento progressivo della tassa di possesso richiesta dagli enti competenti direttamente proporzionale al ritardo accumulato. Nel 2023 il bollo auto non cambia: non ci sono aumenti nel costo al kW dell’imposta di possesso, non ci sono allo stesso modo cancellazioni o novità per esenzioni o riduzioni. L’unica novità introdotta al bollo auto 2023 è l’introduzione di una sanatoria, ovvero della cancellazione degli importi dovuti all’Erario in caso di mancati pagamenti pregressi. Nello specifico, nella Legge di Bilancio 2023, l’articolo 46 prevede lo “stralcio dei carichi fino a mille euro, affidati all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015”.

Questo significa che questa novità riguardante il bollo auto 2023 permetterà a tutti gli automobilisti che non hanno pagato il bollo auto nel periodo compreso tra il 2000 e il 2015 di non ricevere più cartelle esattoriali riguardanti queste inadempienze a partire dal 31 gennaio 2023 per un importo inferiore o uguale a 1.000 euro. In questo modo, chi ha ancora un bollo auto arretrato riferito a questo periodo non dovrà pagare all’erario i suoi debiti. Questa sanatoria, ovviamente, non include chi ha una morosità compresa tra il 2015 e il 2023, anche se per chi non ha pagato le tasse nel 2022 non sono previsti aggravi di sanzioni e interessi. Lo stesso non si può dire, invece, per i debiti riferiti al biennio 2019-2020, che da Legge di Bilancio sono soggetti ad una sanzione aggiuntiva del 3%.

Oltre a questa piccola (ma importante) novità, quindi, il bollo auto 2023 non cambia esageratamente, confermando quindi tariffe, esenzioni, riduzioni e aggravi già presenti negli ultimi anni. Nello specifico, a godere dell’esenzione dal pagamento del bollo auto nel 2023 sono i disabili, che possono accedere all’esenzione per un solo veicolo che deve avere una cilindrata inferiore ai 2.000 cm3 per veicoli a benzina e 2.800 cm3 per i Diesel, deve essere adattato all’handicap specifico e la persona è all’interno di quattro categorie di disabilità: soggetti con handicap fisico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento; soggetti sordi o ciechi; soggetti invalidi con grave limitazione permanente della capacità di deambulazione o pluriamputati; soggetti disabili con limitazione non grave della capacità di deambulazione, affetti da ridotta o impedita capacità motoria certificata espressamente da Commissione medica dell’ASL competente o da parte di altre Commissioni mediche pubbliche, titolari di veicoli con dispositivi prescritti per la specifica disabilità e dotati di patente speciale. Sono esenti dal pagamento del bollo auto 2023 anche i veicoli radiati per rottamazione o esportazione all’estero, in caso di radiazione d’ufficio (che si attiva in caso di mancato pagamento per più di tre anni e non si effettua il pagamento entro 30 giorni dalla notifica), per cessazione della circolazione in caso di radiazione dal pubblico registro e per veicoli di interesse storico e collezionistico con più di 30 anni d’età.

In alcune regioni, però, il bollo auto 2023 è anche ridotto per le auto d’età compresa tra i 20 e i 30 anni, che pagano il 50% dell’importo totale del bollo, spesso previa iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano, condizione imprescindibile anche per i veicoli con più di 30 anni per la riduzione totale del bollo), a quella a club specifici come il Registro Storico FIAT, Registro Storico Lancia o al RIAR (Registro Italiano Alfa Romeo) o all’inserimento dell’auto nella lista di auto di interesse storico di ACI Storico, ma anche per veicoli con differenti alimentazioni. In Italia è, ad esempio, prevista una riduzione del 75% dell’importo del bollo auto 2023 per le vetture monofuel, ovvero per automobili dotate di doppia alimentazione benzina-GPL o benzina-metano ma con un serbatoio di benzina di dimensioni ridotte, con una capacità inferiore ai 15 litri. Al momento, poi, in alcune regioni come Piemonte e Lombardia è prevista l’esenzione per cinque anni per automobili ibride di qualsiasi tipologia: sia che si tratti di automobili Mild Hybrid, Full Hybrid o Plug-In Hybrid, se sul libretto di circolazione è presente la dicitura “ibrida” l’automobile è esente per cinque anni. Sempre in Piemonte e Lombardia, ad esempio, le automobili elettriche sono esentate dal pagamento del bollo a vita.

Per ciclomotori e quadricicli leggeri, invece, questa tassa è dovuta solo se il mezzo viene effettivamente utilizzato. Per auto e moto, invece, il bollo è dovuto anche in caso di non utilizzo del mezzo e legato al mero possesso. Concludiamo la definizione del bollo auto 2023 con l’ultima tassa, il Superbollo. Introdotta nel 2012, questa sovrattassa pensata per colpire i più ricchi, proprietari, secondo chi ha redatto questa tassa, delle auto più potenti, colpisce le automobili con potenza superiore ai 185 kW, ovvero 252 CV. L’importo del pagamento extra richiesto dall’erario è di 20 euro per ogni kW eccedente la soglia dei 185 kW. Il superbollo “pieno” colpisce le auto fino al compimento del 6° anno di vita. Per un’auto dall’età compresa tra i 6 e i 10 anni, l’importo del superbollo scende al 60% dell’importo originale, passando da 20 a 12 euro per ogni kW, che scende ulteriormente al 30% tra 11 e 14 anni (6 euro per ogni kW) e diventa del 15% per auto con età compresa tra i 15 e i 19 anni, passando a 3 euro per ogni kW. Per le auto con più di 20 anni, invece, il superbollo non si applica.

Bollo auto 2023, quanto costa, come si calcola, quando e dove si paga

Presse, Frau, Smartphone, Social Media, innen Abbiamo quindi visto cosa è cambiato nel bollo auto 2023. Dopo aver capito le novità, scopriamo le questioni più pragmatiche del bollo auto 2023: quanto costa, come si calcola, quando e dove si paga. Iniziamo subito dalle cose “facili”, ovvero capire quando e dove pagare il bollo auto 2023. Anche quest’anno la scadenza del bollo auto 2023 rimane invariata, ovvero il mese d’immatricolazione dell’automobile. Quando si paga quindi il bollo? Il bollo auto 2023 va pagato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza, e quindi del mese d’immatricolazione del veicolo. Perciò, se, per esempio, un’automobile è immatricolata ad agosto, il termine utile per pagare il bollo auto è l’ultimo giorno di settembre. In caso di acquisto di un’auto nuova, invece, è necessario pagare il bollo entro la fine del mese d’immatricolazione dell’auto. L’unica eccezione è riservata alle auto acquistate negli ultimi 10 giorni del mese. In questo caso, infatti, la scadenza è fissata entro l’ultimo giorno del mese successivo, in modo da avere il tempo di poter pagare il bollo senza “sforare”. Questo ovviamente non riguarda le auto esenti dal pagamento del bollo, mentre riguarda le auto con riduzioni più o meno importanti dell’importo. Dove si paga il bollo auto 2023? Il pagamento della tassa di possesso può essere completato presso un ufficio postale, nelle sedi dell’ACI (Automobile Club d’Italia), in un’agenzia di pratiche auto, nelle tabaccherie convenzionate con Lottomatica e, in alcune regioni, anche online. È possibile pagare il bollo online tramite il sito ufficiale ACI attraverso la piattaforma PagoPA, ma anche su app di terze parti come la diffusissima Satispay e non solo.

Abbiamo quindi capito come si paga e quanto si paga, ma quanto costa il bollo auto 2023? Il calcolo, come detto, non è uguale in tutte le Regioni, in quanto ci sono piccole discrepanze a discrezione di ogni singola autorità regionale. In generale, comunque, le variazioni sono piuttosto ridotte, con qualche decina di centesimi o di una manciata di euro di differenza, risultando quindi realisticamente invariato. Come detto, poi, il bollo non è una tassa fissa, ma dipende da diversi fattori come la Regione di residenza del proprietario, la potenza del motore, la normativa Euro della quale fa parte l’auto nonché la sua età. Per questo, ogni auto ha bisogno di un calcolo dedicato: per questo, il sito ufficiale dell’ACI permette di calcolare il bollo auto inserendo il numero di targa o, alternativamente, i dati su potenza, alimentazione e normativa Euro dell’auto, in modo da non dover fare calcoli complicati. Capire come si calcola il bollo auto 2023, però, è possibile: bisogna infatti moltiplicare per ogni kW del veicolo un importo che varia a seconda della potenza e della classe ambientale dell’automobile. Al raggiungimento dei 100 kWh di potenza massima (ovvero 136 CV), il coefficiente per ogni kW eccedente sale infatti di circa 1,3/1,5 euro, ottenendo una tabella riepilogativa con due colonne, una fino a 100 kW di potenza compresi e una da 100 kW in su. Qui di seguito trovate quindi come si calcola il bollo auto 2023:

Classe ambientale Fino a 100 kW di potenza (compresi) Oltre i 100 kW di potenza
Euro 4,5,6 2,58 euro/kW 3,87 euro/kW
Euro 3 2,70 euro/kW 4,05 euro/kW
Euro 2 2,80 euro/kW 4,20 euro/kW
Euro 1 2,90 euro/kW 4,35 euro/kW
Pre-Euro/Euro 0 3,00 euro/kW 4,50 euro/kW

Ora che abbiamo conosciuto nel dettaglio la tabella su come si calcola il bollo auto 2023, quanto costa annualmente la tassa di possesso automobilistico? Facendo quindi due calcoli, si scopre come il calcolo del bollo auto 2023 per una FIAT Panda 1.2 8v Euro 6 dotata di 69 CV, ovvero 51 kW, ammonti a 131,58 euro (51 x 2,58). Andando a calcolare, invece, il bollo auto di una FIAT Panda 1.1 Hobby del 2003, dotata di motore Euro 3 e 54 CV, il bollo ammonterebbe a 108 euro (40 x 2,70). Per simulare invece un’auto con più di 100 kW di potenza, una classica Volkswagen Golf 8 2.0 TDI Euro 6 da 150 CV deve all’erario un bollo di 296,7 euro (100 x 2,58 + 10 x 3,87).

Andando a calcolare il bollo auto 2023 dovuto per un’automobile con più di 252 CV, soggetta quindi al pagamento del superbollo, come ad esempio una Mercedes-Benz A 45S AMG, con i suoi 421 CV deve pagare un bollo di ben 1.066,83 euro. A questi, però, va aggiunto anche il superbollo, che va pagato per ben 124 kW. Con i 20 euro al kW per i 124 kW eccedenti, siamo a 2.480 euro di superbollo, che uniti al bollo “classico” portano la cifra a ben 3.546,83 euro. Il calcolo del bollo auto 2023 è quindi piuttosto complesso, e all’imposta “fissa” va aggiunta anche quella regionale, diversa tra Regione e Regione. Per questo, utilizzare uno dei siti dedicati al calcolo del bollo auto è senza dubbio la soluzione migliore per calcolare il bollo auto 2023 della propria auto, mentre il calcolo “manuale” può servire per capire i costi di gestione di un’auto che siamo interessati ad acquistare.

Diversa è la situazione per moto, ciclomotori e veicoli commerciali, che sono dotati di una scala personalizzata, ben diversa da quella delle automobili per importi, sgravi e accise ulteriori. È poi bene sapere che le automobili ibride, pagano il bollo esclusivamente sul motore termico a benzina. Una Peugeot 3008 Hybrid4, ad esempio, è dotata di 300 CV complessivi, ma per l’erario il bollo è da pagare esclusivamente sui CV del motore termico, ovvero 180 CV (132 kW), senza quindi contare la potenza dei motori elettrici, entrambi da circa 110 CV. Per le automobili elettriche, invece, una volta finiti i 5 anni di esenzione (ricordiamo che in Piemonte e Lombardia le auto elettriche sono esenti a vita dal pagamento del bollo), il calcolo del bollo auto implica una riduzione del 75% dal costo al kW delle normali auto termiche. In più, è bene ricordare che il calcolo del bollo delle auto elettriche viene fatto sulla potenza continua dell’auto, e non su quella di picco.

BMW i4 M50 Come abbiamo imparato infatti a conoscere, la potenza continua è molto più bassa di quella di picco. Un esempio? BMW i4 M50: l’elettrica bavarese ha una potenza di picco di 400 kW/544 CV, mentre quella continua si attesta a 125 kW, ovvero visto sulla Porsche Taycan Turbo S, che a fronte di una potenza di picco di 761 CV ha una potenza continua di 125 kW, ovvero 170 CV. Il bollo, quindi si paga, al 75%, per quei 170 CV, arrivando ad una cifra molto bassa, di soli 132,23 euro.

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