Importazione auto: la guida completa
Per l’immatricolazione vera e propria, bisogna distinguere due diversi casi: importazione auto da Paesi dell’Unione Europea e importazione auto da Paesi extraeuropei. Se il veicolo proviene da un Paese europeo o da un Paese dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), è sufficiente recarsi presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). L’immatricolazione e l’iscrizione al PRA vengono effettuate direttamente allo sportello, indipendentemente dal fatto che si tratti di un veicolo nuovo oppure di un veicolo usato. Per i veicoli di provenienza extraeuropea, invece, non è possibile utilizzare lo Sportello Telematico. In questo secondo caso, perciò, bisogna innanzitutto recarsi presso la Motorizzazione Civile per l’immatricolazione; una volta ricevuta la carta di circolazione, si hanno sessanta giorni di tempo per effettuare l'iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico.
Importare auto dall'estero comporta anche dei costi da sostenere per gli adempimenti burocratici e amministrativi appena descritti. Per quanto riguarda l’immatricolazione e l'iscrizione al PRA, la somma da corrispondere varia in base al tipo di veicolo importato e alla provincia in cui si risiede. Allo stesso modo, per il rilascio della targa bisogna considerare costi sensibilmente diversi a seconda del tipo di veicolo e del tipo di targa richiesta. Le spese fisse per importare un’auto sono quelle per le marche da bollo che accompagnano la documentazione da consegnare; i costi, in questo caso, si aggirano intorno ai 60 euro. Dopo aver capito come importare auto da un Paese UE oppure extra-UE, è possibile effettuare il pagamento in contanti, al momento della richiesta, oppure in anticipo tramite un versamento su conto corrente postale.
Se un tempo bisognava rivolgersi a una concessionaria italiana e quindi sostenere dei costi di intermediazione, oppure recarsi direttamente in loco, oggi è possibile sfruttare internet. Grazie a dei siti dedicati, infatti, è possibile scegliere la marca, il modello, il chilometraggio e gli optional desiderati, interagendo direttamente con il venditore. Ciò rende alla portata di tutti l’importazione auto. Per sincerarsi sull’effettiva regolarità dell’automobile è sufficiente consultare gli uffici della Motorizzazione Civile.
L'automobile importata va immatricolata in Italia sia se acquistata nuova che usata. Per vetture usate si intendono tutte quelle che sono state immatricolate da almeno sei mesi e che hanno percorso un minimo di 6.000 chilometri.
Solitamente è lo stesso concessionario a occuparsi dello svolgimento della procedura, compresi il trasporto, l'immatricolazione e l'iscrizione al PRA, che va eseguita entro 60 giorni dall’immatricolazione. È comunque possibile effettuare personalmente il trasporto auto utilizzando una targa prova tedesca e poi provvedere allo svolgimento delle pratiche una volta giunti in Italia. L'immatricolazione prevede dei costi variabili, come l’IPT e il rilascio della targa, che variano in base alla tipologia di automobile, e dei costi fissi, come l'ACI, l'iscrizione al PRA e l'imposta di bollo per il DTT, i quali ammontano a circa 70 €.
Acquistando un’auto nuova o mai immatricolata, oppure, se immatricolata con meno di 6.000 km e non più di 6 mesi di vita, l’imposta sul Valore Aggiunto (IVA) deve sempre essere pagata in Italia e non va apposta sulla fattura tedesca. Al contrario, nel caso di vetture usate, l’imposta rimane del paese d’origine ed è compresa nel prezzo.
I costi per l’immatricolazione presso la Motorizzazione Civile e dell’iscrizione al PRA di un veicolo importato dalla Germania sono riassunti di seguito:
- IPT variabile a seconda della tipologia di veicolo e della provincia di residenza
- emolumento ACI: 27 euro
- imposta di bollo per l’iscrizione al PRA: 32 euro
- imposta di bollo DTT: 32 euro oltre ai costi per il versamento postale
- diritti DTT: 9 euro oltre ai costi per il versamento postale
- costi per il rilascio delle targhe che dipendono dalla tipologia di targa e di veicolo.