È essenziale utilizzare la colonnina e il caricatore corretti per un processo di ricarica efficiente. La prima domanda da porsi è se la potenza di ricarica erogata dalla colonnina o dalla wallbox che si intende utilizzare corrisponda a quella di un’auto elettrica. Se, ad esempio, un’auto elettrica ha una capacità di ricarica in corrente alternata di 22 kW, una colonnina con potenza massima di 11 kW sarà naturalmente più lenta. Allo stesso modo, comunque, non abbiate paura di sovraccaricare un’auto con una colonnnina troppo potente: se, per lo stesso esempio, carichiamo ad una colonnina AC a 22 kW un’automobile con potenza di ricarica massima di 11 kW in corrente alternata, sia la colonnina che l’auto rispettivamente erogheranno e accetteranno solo la potenza massima dell’automobile. Un aspetto poco considerato è quello relativo alle prese: bisogna assicurarsi di avere sempre il tipo di connettore compatibile con la colonnina o la wallbox desiderata. La presa di Tipo 2 è la più comune in Europa, mentre sono queste le tipologie di prese di corrente diffuse in Europa:
Presa Schuko: la classica presa domestica, nota anche come “tedesca”, può caricare a ritmi molto lenti un’auto elettrica. Assicuratevi di usare i caricatori originali o componenti di qualità, in quanto visti i tempi di ricarica molto lenti (per alcuni modelli possono volerci anche diversi giorni di ricarica) è possibile incorrere in surriscaldamenti se la presa non è ben progettata o realizzata con cura.
Presa Tipo 1: la presa di Tipo 1 è lo standard giapponese e americano, ed è poco diffusa sulle automobili vendute in Europa. Noto anche come Yakazi, questo standard ha una potenza massima di 7,4 kW.
Presa Tipo 2: é il tipo di connettore standard disponibile in Europa. Ha una capacità di carica massima di 22 kW, e funziona con corrente alternata.
CHAdeMO: questo tipo di presa, sviuppato nel 2010 dai cinque principali costruttori automobilistici giapponesi (Honda, Toyota, Nissan, Mitsubishi e Subaru). Oggi presente principalmente sui modelli elettrici Nissan e Mitsubishi, ha una capacità di ricarica che, se inizialmente arrivava a 50 kW, ora supera i 200 kW per le colonnine più potenti.
CSS (Combined Charging System): questo connettore, noto anche come Combo, combina il connettore di Tipo 2 con due pin per la ricarica in corrente continua più in basso. Pensata per essere la presa di ricarica standard per la corrente continua, il connettore CCS Combo può arrivare ad una potenza di ricarica di 350 kW, ed è presente anche sulle Tesla Model 3 e Model Y per il mercato europeo. BMW, Volkswagen, Audi e altri produttori europei si affidano a questo tipo di presa, che supporta una combinazione di presa standard di tipo 2 e due pin DC aggiuntivi per la ricarica rapida.
Presa NACS (North American Charging Standard): questa presa, simile a quella di Tipo 2 ma più compatta, è stata sviluppata da Tesla che l’ha utilizzata esclusivamente nei suoi Superchager fino al 2022. Alla fine del 2022, infatti, Tesla ha aperto il brevetto della presa NACS, e verrà adottata da tutti gli altri produttori per il mercato nordamericano. La potenza di ricarica massima supportata dalla presa NACS è di 250 kW.