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Volkswagen Maggiolino Cabrio

Volkswagen Maggiolino Cabrio

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Volkswagen Maggiolino Cabrio
Volkswagen Maggiolino Cabrio
Volkswagen Maggiolino Cabrio

Volkswagen Maggiolino in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Volkswagen Maggiolino inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

Usato a partire da:
*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso
Accelerazione (0-100 km/h):6.7 - 11.7s
Velocità massima:178 - 231 km/h
Emissioni di CO2 (combinato):107 - 180 g CO2/km
Consumo (combinato):4.1 - 7.8 l/100km
Dimensioni:4280 x 1810 x 1470 mm
Porte:2
Bagagliaio:225 - 910 Litri
Capacità di traino:372 - 467 kg

Volkswagen Maggiolino Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

Il Maggiolino è una delle auto più famose al mondo, nonché una delle automobili più vendute della storia dell’automobile. Nella sua prima, iconica iterazione, il Volkswagen Maggiolino, Cabrio e con tetto rigido, prodotto tra il 1938 e il 2003, è stato capace di passare dai difficili anni del Terzo Reich fino alla rinascita industriale della Germania. Il Maggiolino è ancora oggi l’auto più longeva di sempre, con una produzione ininterrotta di ben 65 anni. Con i suoi 21.529.464 esemplari, il Maggiolino è anche nella Top 5 delle auto più vendute al mondo: il “__Kafer__”, però, ha ottenuto questi risultati con una singola generazione, battendo ogni record. Leggi di più

Modelli alternativi

Prodotta nella storica fabbrica di Wolfsburg e in diversi altri stabilimenti tedeschi, ma anche in decine di Paesi nel mondo, dall’Australia al Sudafrica, dalle Filippine alla Nuova Zelanda, dall’Irlanda alle altre due storiche “case” del Maggiolino, la fabbrica di Puebla, in Messico, dove è stato prodotto fino al 2003, e a Sao Bernardo do Campo, in Brasile, il Maggiolino è ancora oggi un’automobile amata e ricercata in tutto il mondo, sia in versione “normale” che in versione convertibile.

Il Volkswagen Maggiolino Cabrio è infatti uno dei modelli di automobili scoperte più diffusi, nonché una delle prime automobili di grande serie ad essere offerta anche in variante Cabriolet. Il primo Maggiolino è stato sostituito in diversi mercati dalla Golf I del 1974, sua erede spirituale, mentre per vedere una sua nuova iterazione è necessario aspettare il 1998, per il debutto della New Beetle.

Prodotta fino al 2011, questa versione retrò-inspired ha ottenuto un importante successo anche in versione Cabrio, per poi venire sostituita dal rinnovato Volkswagen Maggiolino. Anch’esso disponibile in versione Cabriolet, il nuovo Maggiolino è più sportivo e dinamico della New Beetle, riprendendo diversi stilemi del mitico antenato anche all’interno, unendo la meccanica della coeva Golf VI e offrendo motori moderni, tutti sovralimentati, e una maggiore versatilità senza perdere la sua personalità.

Scopriamo allora i modelli, le versioni e i motori del Volkswagen Maggiolino Cabrio.

Segni particolari del Volkswagen Maggiolino Cabrio

  • La versione cabrio del Maggiolino del 1938 è stata sviluppata fin dalla genesi dal suo progettista, Ferdinand Porsche, arrivando sul mercato nel 1948.
  • Dopo il mitico Maggiolino e la sua riedizione moderna, la New Beetle, nel 2011 è tornato ufficialmente il nome Maggiolino con la terza generazione, prodotta fino al 2018.
  • Nel 1970, Volkswagen introdusse una nuova sospensione anteriore McPherson, bagagliaio più capiente e un “muso” ben più generoso e pronunciato: nacque così la 1302, colloquialmente nota come “Maggiolone”.

Modelli Volkswagen Maggiolino Cabrio

Come detto in apertura, nella storia della Casa tedesca possiamo trovare due modelli di Volkswagen Maggiolino Cabrio. Escludendo la New Beetle, commercializzata con questo nome in tutto il mondo, infatti, ad essere noti come “Maggiolino” in Italia e con altri nomi in giro per il mondo (Kafer in Germania, Coccinelle in Francia, Fusca in Brasile e Bug negli Stati Uniti) sono stati il primo, iconico Maggiolino e il successivo Maggiolino del 2011.

Il primo Maggiolino non ha bisogno di presentazioni: presentato come KdF-Wagen nel 1938 (Auto della Forza attraverso la Gioia, dal nome dell’ente dopolavoro dello Stato tedesco), il mitico Maggiolino fu progettato sotto ordine di Hitler da parte del geniale ingegnere tedesco Ferdinand Porsche, che ispirandosi alla cecoslovacca Tatra V570 realizzò un’auto dallo stile inconfondibile.

Simpatica ma razionale nelle sue linee, dotata di quattro posti comodi e di dimensioni generose per l’epoca (è lunga 4,08 metri: per comparazione, la FIAT 500 è lunga solo 2,97 metri), il Maggiolino venne lanciato nel 1938, per poi essere trasformato in veicolo militare durante la Seconda Guerra Mondiale, dimostrando per la prima volta la versatilità della sua meccanica.

Dopo il Secondo Dopoguerra, il Maggiolino diventò prima l’auto che motorizzò la Germania, e poi si issò come vettura perfetta per la motorizzazione di tutto il mondo. Grazie al suo stile simpatico, alla sua meccanica estremamente robusta e alla sua versatilità, il Maggiolino è diventato presto sinonimo di “automobile” in tutti i continenti, persino in Antartide. Alla razionale versione con tetto rigido, il Maggiolino Cabrio si affiancava come variante più sfiziosa e divertente. Dotata delle stesse doti di affidabilità, spazio e robustezza, aggiunge però un enorme tetto in tela manuale, che permette di viaggiare col vento tra i capelli anche su un’auto così semplice e robusta.

Prodotta inizialmente dalla Karmann, celeberrima carrozzeria tedesca responsabile anche di altre versioni speciali su base Maggiolino, come l’indimenticabile Karmann Ghia, il Maggiolino Cabrio è stato presentato nel 1948, commercializzato a partire dal 1949 e prodotto fino al 1979. La versione Cabriolet ha adottato tutte le principali novità tecniche del Maggiolino, compresa l’introduzione della versione con sospensioni riviste, il mitico “Maggiolone”, dalla fine del 1970.

Nel 1979, la produzione della variante Cabriolet è stata interrotta, sostituita in via ufficiale dalla nuova Volkswagen Golf Cabrio. Per vedere un altro componente dei modelli di Volkswagen Maggiolino Cabrio abbiamo dovuto attendere il 2012. Se, infatti, la riedizione del 1998 del Maggiolino, il New Beetle, è stato prodotto con successo anche in versione scoperta, è con la terza generazione dell’icona tedesca che torna il nome Maggiolino. Realizzata sulla base della coeva Golf, la nuova iterazione del Kafer ha uno stile più sportivo e dinamico, evolvendo le linee iconiche dell’antenato.

Il design, curato dal “nostro” Walter de Silva, è riuscitissimo: le proporzioni del Maggiolino, nonostante il layout a motore e trazione anteriore, sono conservate, offrendo un’interpretazione moderna del mitico Beetle. La versione Cabrio, poi, riprende in maniera fedele la silhouette della versione “coupé”, con un tetto in tela molto generoso che, una volta ripiegato, si va ad “appoggiare” sulla parte alta della coda, così come per l’antenato. Dotato di vistosi passaruota allargati, il Maggiolino Cabrio del XXI secolo riprende l’originale anche all’interno, dove la plancia, il quadro strumenti e alcuni dettagli come il portaguanti davanti al passeggero anteriore o le “fettucce” per uscire più comodamente dai sedili posteriori riprendono da vicino il Maggiolino.

Per il resto, i comandi e la tecnologia è ripresa direttamente dalla produzione VW dell’epoca, offrendo quindi qualità e tecnologia paragonabili alle “cugine”. Per via del design così iconico, però, lo spazio è ottimo davanti e solo discreto dietro, con un bagagliaio piuttosto risicato (sono 225 litri per la Cabriolet).

Volkswagen Maggiolino Cabrio

Motori Volkswagen Maggiolino Cabrio

Arrivando alla meccanica e ai motori del Volkswagen Maggiolino Cabrio, non possiamo trovare due automobili più diverse dell’iconico primo “Coccinelle” e la sua riedizione moderna. Progettato interamente dall’ingegnere Ferdinand Porsche, il fondatore dell’omonima Casa automobilistica celebre in tutto il mondo, il Maggiolino sfrutta soluzioni piuttosto moderne per l’epoca in cui è stato progettato, come le sospensioni indipendenti sulle quattro ruote. Ispiratosi alla Tatra V570, il Maggiolino sfrutta un layout molto comune all’epoca con motore e trazione posteriore a sbalzo, per massimizzare lo spazio nell’abitacolo. Il pianale, separato dalla carrozzeria, utilizza fino al 1970 sospensioni anteriori a bracci longitudinali con barre di torsione trasversali.

Questa soluzione, semplice e comune negli anni ’40, diventò vetusta negli anni ’70, con limiti a livello di guidabilità e cubatura del bagagliaio anteriore. Per questo, Volkswagen introdusse alla fine del 1970 una più moderna soluzione con sospensioni McPherson indipendenti. Questo permise di migliorare la guidabilità e aumentare lo spazio nel vano di carico, ma si portò dietro un cambio nelle linee del frontale, ora più massiccio e tondeggiante. Questo nuovo “musone” le fece guadagnare il soprannome di “Maggiolone” con cui sono note le “nuove” versioni del Maggiolino in Italia.

Sotto il cofano, invece, il motore è stato anch’esso modernizzato e modificato nel corso degli anni, mantenendo però la sua struttura base. Si tratta infatti di un motore quattro cilindri boxer a cilindri contrapposti, con distribuzione ad aste e bilancieri e raffreddato ad aria. Robustissimo ed estremamente longevo e facile da manutenere, il boxer si è sempre rivelato piuttosto assetato e non troppo potente: la prima versione, con cilindrata di 1.1 litri e 31 CV di potenza, è stata poi affiancata da versioni con cilindrata maggiorata, da 1.3 a 1.5 fino alla versione più grande montata su un Maggiolino, con 1.6 litri di cubatura da 50 CV di potenza.

Decisamente più vivaci sono, invece, i motori del Volkswagen Maggiolino Cabrio moderno. Realizzato sulla piattaforma della Volkswagen Golf VI, condivisa con decine di altri modelli del Gruppo VW, la VW PQ35, anche questo Maggiolino è costruito a Puebla, in Messico, come il suo antenato, ma grazie a sospensioni McPherson all’anteriore e Multilink dietro, il nuovo Beetle è decisamente più vivace. Tutti i motori, a benzina e Diesel, sono infatti turbocompressi, con il raffinato (ma non troppo affidabile) 1.4 TSI da 160 CV dotato di doppia sovralimentazione mediante turbo e compressore volumetrico.

Parlando dei motori, oltre al 1.4 TSI TwinCharged, sostituito nel 2014 da un nuovo 1.4 TSI “solo” turbocompresso da 150 CV, troviamo il piccolo 1.2 TSI quattro cilindri turbo da 105 CV e il potente 2.0 TSI, lo stesso motore della coeva Golf GTI, proposto con 200, 210 o 220 CV a seconda dell’anno di produzione. Due i Diesel, il 1.6 TDI da 105 CV e il più potente 2.0 TDI da 110, 140 o 150 CV, mentre il cambio è manuale a 6 marce (a 5 marce solo per il 1.6 TDI) o, a richiesta, automatico doppia frizione DSG a 7 marce. Questi sono, quindi, i motori del Volkswagen Maggiolino Cabrio “moderno”:

Motori Volkswagen Maggiolino Cabrio

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.2 TSI 1.2 quattro cilindri turbobenzina 105 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7 marce
1.4 TSI 1.4 quattro cilindri turbo+compressore volumetrico benzina 160 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7 marce
1.4 TSI 1.4 quattro cilindri turbobenzina 150 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7 marce
2.0 TSI 2.0 quattro cilindri turbobenzina 200/210/220 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7 marce
1.6 TDI 1.6 quattro cilindri turbodiesel 105 CV Anteriore Manuale a 5 marce o automatico doppia frizione a 7 marce
2.0 TDI 2.0 quattro cilindri turbodiesel 110/140/150 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione a 7 marce

Versioni e prezzi Volkswagen Maggiolino Cabrio

Arriviamo così alle versioni del Volkswagen Maggiolino Cabrio e ai prezzi. Per il primo Maggiolino, la gamma era piuttosto semplice. Le versioni più “sportive” come la 1302S, o le edizioni speciali prodotte in Messico come le Jubilee o le Jeans, ad esempio, non sono mai state prodotte in versione Cabrio, interrotta nel 1979. Per questo, vista la natura iniziale di vettura razionale del Maggiolino, anche la variante cabrio offriva poco spazio agli optional, offrendo però una buona disponibilità di tinte per carrozzeria e tetto in tela.

Oggi, invece, la creatività e la personalizzazione di molti proprietari ha portato alla nascita di Maggiolini spesso molto personali e originali, con colori sgargianti e tante componenti aggiuntive. Per quanto riguarda, invece, i prezzi, il boom del Maggiolino ha ovviamente coinvolto anche la versione Cabrio, ben più rara e prodotta in numeri nettamente inferiori. Per portarsi a casa un Maggiolino Cabrio servono almeno 10.000 euro per un Maggiolone da restaurare, mentre con 15/18.000 euro ci si porta a casa una Maggiolone in buono stato. Per un Maggiolino Cabrio degli anni ’50 o ’60, invece, si parte almeno da 30.000 euro.

Paradossalmente, il Maggiolino più moderno è offerto a prezzi simili, se non più bassi. Prodotto tra il 2011 e il 2018, per via di un prezzo piuttosto alto all’uscita (la versione Cabrio con motore 1.2 TSI e allestimento d’accesso Design era offerta a partire da 24.500 euro), il Maggiolino del Terzo Millennio non ha ottenuto il successo sperato, rimanendo un prodotto piuttosto di nicchia.

Nella gamma dell’epoca, poi, oltre agli allestimenti Design, più retrò nello stile e con una dotazione sufficiente, e Sport, più sportiva e accessoriata, sul mercato sono arrivate versioni del Volkswagen Maggiolino Cabrio a tiratura limitata, come la Dune, ispirata al mondo dei Dune Buggy con passaruota in plastica e protezioni in plastica dei paraurti, la sportiva R-Line, la raffina All Star o la 60° Anniversario.

Per acquistare oggi un Maggiolino Cabrio, infine, oggi servono almeno 14.000 euro per una 1.2 TSI o 1.6 TDI in allestimento Design, mentre le più giovani 1.4 TSI o 2.0 TSI partono da almeno 20.000 euro, con le rare Dune che possono arrivare anche a quota 30.000 euro.