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Volkswagen ID.7 kost 63.990 euro maar heeft verdorie geen warmtepomp

Volkswagen berlina

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Volkswagen ID.7 kost 63.990 euro maar heeft verdorie geen warmtepomp
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Volkswagen berlina: storia, modelli, versioni e motori

Nella storia della Casa automobilistica tedesca Volkswagen, la berlina è stata per decenni un punto focale della propria offerta. Se fino agli anni ’60 la Casa di Wolfsburg ha puntato principalmente sul mitico Maggiolino, nel 1961 arrivò la prima vettura di classe superiore, la Type 3. Realizzata sulla piattaforma del Maggiolino, anche la Type 3 (commercializzata come Volkswagen 1500 e 1600 riferendosi alla cilindrata del suo motore boxer) aveva ancora il motore posteriore. Questa soluzione rendeva la Type 3 una berlina atipica, con bagagliaio anteriore e un generoso terzo volume. Leggi di più

Prodotta fino al 1973, è stata affiancata prima dalla “sorella maggiore” Type 4, nota come 411/412 (dotata di carrozzeria fastback), e poi nel 1970 prima Volkswagen “moderna”, la K70. Derivata dall’omonima NSU K70 lanciata nel 1969, la K70 è stata la prima Volkswagen con motore anteriore, trazione anteriore e motore raffreddato ad acqua.

Questa particolare vettura, che segnò l’acquisizione di NSU da parte di Volkswagen e con lei tutto in know-how della Casa di Neckarsulm, diede modo a Volkswagen di adottare una meccanica più moderna, che nel 1973 diede vita alla prima generazione della Volkswagen Passat.

Questa berlina a tre volumi diventò subito una bestseller per la Casa tedesca, così come la sorella minore Golf, arrivata sul mercato un anno dopo, nel 1974. Dalla mitica Passat di prima generazione, Volkswagen le affiancò nel 1979 la prima generazione della Jetta, versione a tre volumi della Golf.

Nel corso degli anni, la gamma di Volkswagen berlina fu formata proprio da Passat e Jetta, alle quali si è aggiunta, tra il 2002 e il 2016, l’ammiraglia Phaeton e le berline-coupé Passat CC, CC e Arteon dopo il 2008. Oggi, a causa del calo della carrozzeria berlina in Europa, sia la Jetta che la Passat non sono più proposte a tre volumi. In compenso, nel 2023 è arrivata un po’ a sorpresa la Volkswagen ID.7, berlina a tre volumi elettrica che raccoglie l’eredità delle vendutissime Jetta e Passat.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni delle Volkswagen berlina.

Segni particolari delle Volkswagen berlina

  • La prima berlina a tre volumi della storia Volkswagen, la K70, è stata realizzata sulla base dell’omonima vettura sviluppata dalla connazionale NSU, acquisita da Volkswagen nel 1969.
  • Dopo essere stata proposta per oltre 40 anni, la nona generazione della storica Passat non è più proposta in versione berlina, venendo costruita unicamente in variante Wagon.
  • Nel 2002, Volkswagen lanciò sul mercato la sua prima ammiraglia di lusso, la Phaeton, nata per dimostrare come anche la “popolare” VW potesse costruire un’auto virtualmente perfetta.

Modelli Volkswagen berlina

Come detto in apertura, ad aprire la storia dei modelli di berlina Volkswagen a tre volumi è stata la K70 nel 1970. Se, infatti, sia la Type 3 che la Type 4 erano vere e proprie berline ma dotate di una meccanica e di un layout tecnico molto particolare, la K70 è stata la prima VW con motore e trazione anteriore e la classica carrozzeria a tre volumi “con la coda”. Dopo questo primo tentativo, la Casa di Wolfsburg lanciò nel 1973 la prima generazione della Passat, berlina che è diventata uno dei modelli più venduti del marchio tedesco in tutto il mondo.

Al suo fianco, nel 1979, si è aggiunta la berlina compatta Jetta, versione “con la coda” dell’apprezzatissima Golf. Se la Passat si è fatta apprezzare in Europa e in Cina, dove la seconda generazione è stata venduta con il nome di Santana fino al 2013, la Jetta ha incontrato i favori del pubblico statunitense fin dalla prima generazione, la A1, del 1979.

In Europa, la Jetta ha cambiato nome due volte, diventando Vento per la sua terza generazione del 1992, e poi Bora per la quarta serie del 1999, tornando Jetta per la quinta e sesta serie. In Europa, la Jetta è stata proposta fino al 2018 (in Italia è stata solamente ordinabile dopo il 2012), mentre negli Stati Uniti e in Cina la Jetta è stata confermata anche per le successive generazioni, rimanendo ancora in produzione oggi.

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Per quanto riguarda la Passat, invece, sebbene in Italia sia sempre stata più popolare la versione familiare Variant, la berlina a tre volumi è rimasta disponibile fino al 2021, quando per l’Italia non è stata più importata. Con il lancio della nona serie, presentata nel 2023, Volkswagen ha deciso di proporre in Europa unicamente la versione Variant, abbandonando per la prima volta la carrozzeria berlina. Negli anni ’00, invece, la produzione di modelli berlina Volkswagen è stata piuttosto vivace, con il lancio nel 2008 della berlina-coupé Passat CC (diventata CC nel 2012), sostituita nel 2016 dalla Arteon (ancora in produzione in versione Shooting Brake ma non più importata in Italia dal 2021), ma soprattutto con la Phaeton del 2002.

Nata dall’idea del patron del Gruppo VAG Ferdinand Piech, che voleva dimostrare al mondo dell’auto che anche la popolare Volkswagen poteva costruire un’ammiraglia di lusso pressoché perfetta, la Phaeton è stata prodotta fino al 2016 sulla stessa piattaforma della Audi A8 e della Bentley Continental Flying Spur. Dotata di motori a 6, 8, 10 o 12 cilindri, tantissima tecnologia, una qualità costruttiva impeccabile e di un comportamento stradale pressoché perfetto, la Phaeton faticò a farsi apprezzare per il suo stile, fin troppo sobrio, e per il marchio che portava sul cofano, considerato troppo popolare.

Dopo l’addio alla Phaeton nel 2016, il ruolo di berlina di rappresentanza venne preso dalla Passat, mentre con l’ascesa dei SUV il consenso verso le berline a tre volumi continuò a calare, tanto che nel 2021 Volkswagen ha deciso di non portare più in Italia né la Arteon né la Passat a tre volumi. Sembrava finita per le berline classiche del marchio tedesco, quando nel 2023 Volkswagen ha lanciato la ID.7, berlina 100% elettrica che raccoglie l’eredità di tutte queste vetture che hanno segnato la storia della Casa di Wolfsburg.

Lunga ben 4,96 metri, la ID.7 unisce i tratti distintivi delle elettriche Volkswagen, come il cofano anteriore piuttosto corto e l’altezza del corpo vettura generosa, con un profilo ad arco, che la rende una sorta di fastback, con un corpo vettura quasi a due volumi e mezzo. Questa soluzione è molto comune tra le berline elettriche, in quanto è quella più efficiente dal punto di vista aerodinamico. Al contrario di alcune rivali, poi, la ID.7 ha un grande portellone posteriore che include il lunotto, andando ad offrire un bagagliaio di 532 litri.

Lo stile, invece, riprende gli stilemi delle vetture della famiglia ID., come il frontale con l’iconica banda luminosa a LED che unisce i fari anteriori o l’enorme passo che qui sfiora i 3 metri, con soluzioni stilistiche più mature, come i fari affilati, il posteriore piuttosto personale e il parabrezza molto inclinato.

Volkswagen ID.7 Review

All’interno, la sensazione di trovarsi su una ID. più matura è confermata: al centro della semplice plancia trova posto un grande schermo da 15 pollici con il sistema multimediale MIB, mentre dietro al volante c’è un piccolo quadro strumenti digitale integrato con le morbide linee della plancia, che viene completato dal grande Head-Up Display in realtà aumentata. La qualità costruttiva è piuttosto buona, mentre lo spazio è eccellente per le gambe sia davanti che dietro, ma al posteriore a causa del lunotto molto inclinato i più alti rischiano di toccare il cielo con la testa.

Motori Volkswagen berlina

Arrivando alla meccanica e ai motori della berlina Volkswagen, la nuova ID.7 segna un cambio di paradigma nettissimo rispetto alle progenitrici. Se infatti la Passat GTE berlina è stata la prima berlina Volkswagen ad adottare un powertrain elettrificato, mentre la Phaeton è stata offerta con alcuni dei motori più incredibili mai visti su una VW come il 5.0 V10 TDI turbodiesel o l’enorme 6.0 W12 a benzina, la ID.7 è la prima berlina elettrica della storia della Casa tedesca.

La ID.7 è realizzata sul poliedrico pianale MEB del Gruppo VAG, sviluppato specificatamente per accogliere powertrain esclusivamente elettrici. Questo permette al pianale di avere un passo molto lungo (sulla ID.7 arriviamo a ben 2,97 metri) e, in questo modo, di avere spazio per alloggiare il pacco batterie sotto il pianale senza compromettere l’abitabilità interna. Come tutte le vetture su base MEB, poi, il motore di trazione principale è posizionato sull’asse posteriore, regalando così a tutte le vetture un’ottima agilità nonostante le dimensioni.

A livello di powertrain e batterie, poi, la ID.7 ha portato al debutto la seconda generazione dei motori elettrici del Gruppo VAG. La versione d’accesso, la Pro, è infatti dotata di un motore posteriore sincrono a magneti permanenti da 286 CV e 545 Nm, alimentato da una batteria da 77 kWh netti, per un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 620 km.

Nonostante un peso in ordine di marcia di ben 2.118 kg, poi, la ID.7 scatta da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi, raggiungendo la velocità massima autolimitata di 180 km/h. Per chi cerca più autonomia, poi, è interessante la Pro S, con batteria maggiorata a 86 kWh netti che, dotata dello stesso motore da 286 CV, scatta da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi e ha un’autonomia portata a 709 km.

Infine, al top della gamma c’è la versione sportiva ID.7 GTX: al motore posteriore se ne aggiunge uno, più piccolo, da 143 CV, che porta la potenza complessiva a 340 CV, per un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 5,4 secondi. La batteria da 86 kWh netti, invece, consente un’autonomia nel ciclo WLTP di 595 km. Scopriamo allora tutti i motori della berlina Volkswagen ID.7.

Motori Volkswagen berlina

Motori Volkswagen ID.7

Versione Motore Potenza Trazione Autonomia WLTP
Pro Motore elettrico singolo posteriore 286 CV Posteriore 620 km
Pro S Motore elettrico singolo posteriore 286 CV Posteriore 709 km
GTX Motore elettrico anteriore + motore elettrico posteriore 340 CV Integrale 595 km

Versioni e prezzi Volkswagen berlina

Arriviamo così alle versioni delle Volkswagen berlina e ai prezzi. Sebbene siano state tante le varianti con cui le tre volumi della Casa di Wolfsburg si sono proposte al grande pubblico, in Europa sono state poche le versioni dichiaratamente sportive con carrozzeria a tre volumi. Se, ad esempio, la Jetta GLI, versione a tre volumi della Golf GTI, non è mai arrivata ufficialmente nel Vecchio Continente, un paio di volte la Passat ha vestito panni più dinamici, la prima volta nel 2001.

VW ID.7 (2023) static, rear view

Con il restyling della Passat B5, nota come B5.5 tra gli appassionati, infatti, a Wolfsburg decisero di usare la celebre berlina come “laboratorio” per il motore a W, lanciando la Passat 4.0 W8. Dotata di quello che è, sostanzialmente, la metà del motore W16 della Bugatti Veyron e privo di sovralimentazione, con i suoi 275 CV e la trazione integrale 4Motion la Passat W8 è oggi un’auto molto ricercata dagli appassionati, con quotazioni in continua ascesa nonostante prestazioni non esagerate (0-100 km/h in 6,5 secondi).

Ben più aggressiva, invece, è la successiva Passat R36, prima e, finora, unica Passat ad aver ricevuto la cura del marchio sportivo R di VW. Sotto il cofano trova posto il 3.6 VR6 a V stretta da 300 CV, che grazie alla trazione 4Motion fa scattare da 0 a 100 km/h la Passat in meno di 6 secondi. Se la prima Passat W8 si trova, in pochissimi esemplari, a prezzi compresi tra gli 8.000 e i 15.000 euro, la R36 è quasi introvabile in Italia (in Germania, invece, si trova tra i 10.000 e i 20.000 euro). Tra le berline VW più interessate troviamo anche la Phaeton: le più razionali versioni con motore 3.0 V6 TDI con meno di 10 anni d’età si trovano tra i 15.000 e i 25.000 euro, mentre le folli 5.0 V10 TDI e 6.0 W12 hanno prezzi compresi tra gli 8.000 i 20.000 euro, con costi di gestione che possono pareggiare quelli di acquisto.

Passando alle versioni della berlina Volkswagen attualmente sul mercato, la ID.7 è proposta in tre allestimenti. La versione d’accesso, la Pro, è proposta a circa 61.000 euro con il motore da 286 CV e batteria da 77 kWh, e offre di serie i fari a LED “base”, il clima trizona, la guida autonoma di Livello 2, il sistema di infotainment da 15 pollici, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, telecamere a 360 gradi e l’Head-Up Display. A circa 2.000 euro in più è proposto l’allestimento Edition Plus, che offre in più i fari Full LED più raffinati, i sedili anteriori elettrici con funzione massaggio, i vetri posteriori scuri e una dotazione più ricca all’interno.

Al top del listino prezzi della berlina Volkswagen ID.7 troviamo la GTX, versione sportiva che offre cerchi specifici, sedili più contenitivi, finiture interne dedicate, una personalizzazione esterna più dinamica e una dotazione molto ricca. Questa variante ha un prezzo più alto, che parte da circa 71.000 euro.