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Review Volkswagen Taigo: zoek de verschillen met de T-Cross

Volkswagen B-SUV

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Review Volkswagen Taigo: zoek de verschillen met de T-Cross
VW T-Cross (2023) banner
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Volkswagen B-SUV: storia, modelli, versioni e motori

Volkswagen è stata una delle Case che ha creduto prima di molte nelle potenzialità dei SUV. Già nel 2002, infatti, la Casa di Wolfsburg lanciò il suo primo modello a ruote alte, il grande Touareg, che oggi fa da ammiraglia per gli Sport Utility della Casa. Dopo il successo del primo Touareg, poi, sono arrivati anche modelli più piccoli, dal Tiguan al T-Roc, fino ad arrivare all’offerta di B-SUV Volkswagen che vediamo oggi sul mercato, T-Roc e Taigo. Sebbene sia stata una delle prime a rilanciare il successo di SUV e Crossover, per il segmento B Volkswagen ha preferito a lungo puntare sulla classica Polo. Complice l’enorme popolarità della sua compatta piccola e le dimensioni contenute della bestseller Golf, per anni l’auto più venduta in Europa, VW ha per anni aspettato di vedere lo sviluppo dei B-SUV che, sebbene più piccoli nelle dimensioni, sono diventati un’alternativa valida proprio alle classiche compatte medie di Segmento C. Leggi di più

Non stupisce quindi che il primo modello di crossover intorno ai 4 metri sia arrivato solamente nel 2019, con il lancio sul mercato dell’inedita T-Cross. Prima di lei, la Casa di Wolfsburg ha però proposto per la quarta e la quinta serie della sua compatta piccola, la mitica Polo, in versione “off-road”, con assetto rialzato, vistose protezioni integrate nei paraurti, passaruota in plastica e grandi cerchi da 17 pollici.

Per la quarta generazione, la 9N, questa versione si chiamava Polo Fun, mentre per la successiva 6R si chiamava semplicemente Polo Cross. Queste versioni, prive di trazione integrale, ottennero un discreto successo, segnando il percorso per l’arrivo di ben due B-SUV a marchio Volkswagen.

Questo perché, dopo l’inaugurale T-Cross, nel 2021 è arrivata l’inedita Taigo, SUV coupé basato sulla T-Cross che ha ottenuto un enorme successo in Brasile come Nivus, tale da convincere il Gruppo VAG a modificarlo e portare la ricetta anche in Europa.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni dei B-SUV Volkswagen.

Segni particolari di Volkswagen B-SUV

  • Volkswagen è uno dei pochi marchi che offrono ben due possibilità nel segmento dei B-SUV: il “classico” T-Cross e il SUV-Coupé Taigo
  • Come da tradizione, la T-Cross condivide la meccanica con gli altri B-SUV del Gruppo VAG: SEAT Arona, Skoda Kamiq e Audi Q2
  • Al contrario di altri B-SUV concorrenti, sia T-Cross che Taigo sono disponibili solamente con motori a benzina, né Diesel né powertrain elettrificati

Modelli Volkswagen B-SUV

Come anticipato in apertura, nonostante la diffusione dei piccoli crossover sia iniziata già negli anni ’10, con il debutto e il successo di vendite di modelli come la Nissan Juke e la Renault Captur, la storica Casa di Wolfsburg ha impiegato diversi anni a realizzare dei modelli di B-SUV sulla base della storica compatta Polo, ancora al suo posto come proposta “tradizionale” nello strategico segmento B. Questi sono, quindi, i modelli di SUV compatti Volkswagen attualmente in commercio.

  • Volkswagen T-Cross
  • Volkswagen Taigo

T-Cross è il primo modello ad arrivare sul mercato nel 2019, preceduto da un concept che ne prefigurava le linee presentato al Salone di Ginevra del 2016, chiamato T-Cross Breeze e dotato di una carrozzeria a due porte con capote in tessuto. La presentazione della versione di serie della Volkswagen T-Cross è datata fine 2018, con la produzione iniziata l’anno successivo. Realizzata sulla base della Polo, la T-Cross è nata fin dalla sua genesi come un’auto globale, pensata per tutti i mercati dove Volkswagen è presente. La T-Cross è infatti prodotta in tre Paesi e tre continenti diversi: Brasile, Cina e Spagna. Nonostante la sua indole “mondiale”, le linee della T-Cross e le sue dimensioni sembrano pensate solamente per il mercato europeo.

Lunga 4,11 metri, è uno dei B-SUV più compatti sul mercato, e con un’altezza di ben 1,58 metri è anche uno dei più alti. Questa soluzione, pensata per ottenere la massima abitabilità interna in dimensioni compatte, viene enfatizzata dalle linee molto squadrate del SUV tedesco.

Il frontale è caratterizzato da una calandra orizzontale che, dopo il restyling del 2024, è dotata di una banda cromata che unisce i sottili fari anteriori, ispirati a quelli della coeva Tiguan e ora sempre dotati della tecnologia a LED. Più in basso, invece, troviamo un paraurti con delle vistose protezioni sottoscocca e dei grandi fendinebbia uniti da un’altra finitura nera opaca, mentre il cofano corto lascia subito spazio ad un grande parabrezza. Lateralmente, le linee sono massicce e verticali, mentre la coda è molto più spigolosa e verticale di tanti altri SUV rivali. Il lunotto, ad esempio, è inclinato di pochi gradi, con il solo spoiler posteriore a dare un’indole più sportiva.

Con il restyling, poi, la banda in plastica nera lucida che univa i semplici fari squadrati è stata sostituita da una finitura ben più raffinata, trasparente e con firma luminosa a LED molto più moderna e originale. Salendo a bordo, gli interni della Volkswagen T-Cross riprendono diverse soluzioni dalla coeva Polo, condividendo con lei un’ambiente razionale e preciso, ma non troppo vivace. Con il facelift di metà carriera, Volkswagen ha migliorato la qualità degli interni, uno dei limiti della prima versione, introducendo materiali più morbidi e appaganti al tatto.

Il quadro strumenti, invece, è sempre digitale, mentre in cima alla consolle centrale è possibile avere un sistema di infotainment a sbalzo con schermi da 8, 9,2 o 10 pollici a seconda dell’allestimento. La posizione di guida è alta e piuttosto eretta, mentre dietro lo spazio è buono per i passeggeri e ottimo per i bagagli. Grazie al divano posteriore scorrevole di 14 cm, infatti, è possibile portare la capacità del vano di carico da 385 e 455 litri.

VW T-Cross (2023) interior

Alla squadrata T-Cross, un po’ a sorpresa, Volkswagen ha affiancato nel 2021 una sorella più sportiva e leggermente più voluminosa, la Taigo. Questo modello deriva dalla VW Nivus, un SUV coupé basato sulla T-Cross prodotto inizialmente per il solo mercato sudamericano dal 2020.

Il successo nel “suo” continente e la curiosità degli automobilisti europei fu tale da convincere Volkswagen a portare anche in Europa la Nivus, che dopo diversi adattamenti tecnici e di sicurezza e l’introduzione sulla catena di montaggio europea di Pamplona (la stessa di Polo e T-Cross) è arrivato anche nel Vecchio Continente nel 2021. Definito da Volkswagen il primo SUV-Coupé del suo segmento, rispetto alla T-Cross è 16 cm più lunga (arriva a 4,27 metri) e quasi 10 cm più bassa (1,50 metri). Questo cambia totalmente il profilo e l’indole della vettura, che è anche dotata di un frontale ben più aggressivo, con un paraurti sportivo e una banda luminosa che, nelle versioni top di gamma, unisce i fari full LED.

Lateralmente, rispetto alla T-Cross riduce lo spessore dei passaruota laterali in nero lucido, mentre cambia completamente l’andamento del lunotto e del montante posteriore, molto più inclinati, così come la linea dei finestrini, ora quasi ad arco e non più squadrata.

In coda, invece, la Taigo ha portato al debutto la banda trasparente che integra i fari posteriori, il lunotto è molto più piccolo e inclinato di T-Cross mentre nella parte bassa troviamo un piccolo paracolpi, per non perdere l’indole da SUV. Salendo a bordo, la Taigo sfoggia una plancia derivata interamente dalla coeva Polo, mentre i materiali sono ancora un po’ rigidi, più simili alla T-Cross pre-restyling. Ben integrato il sistema di infotainment, integrato in un inserto in plastica nera lucida e dotato di Apple CarPlay e Android Auto. Non manca anche il quadro strumenti digitale e gli stessi comandi del clima della T-Cross, posizionati in una plancetta separata ma con comandi a sfioramento.

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La posizione di guida è più bassa e distesa, pur rimanendo quella di un SUV, mentre dietro lo spazio è leggermente inferiore per via del tetto spiovente e dell’assenza del divano scorrevole. La capacità del bagagliaio, infatti, è fissata a 440 litri, un risultato comunque ottimo per le dimensioni esterne.

Motori Volkswagen B-SUV

A livello di meccanica e motori, i B-SUV Volkswagen sono quasi identici, condividendo la piattaforma e gran parte della gamma motori. Sia T-Cross che Taigo sono infatti basate sulla piattaforma modulare MQB del Gruppo Volkswagen, nello specifico nella sua versione d’accesso A0.

Il pianale MQB A0, condiviso, tra le altre, con gli altri B-SUV del Gruppo come SEAT Arona, Audi Q2 e Skoda Kamiq, consente di mantenere bassi la massa delle varie vetture, ma ha alcune limitazioni rispetto alle versioni MQB ed MQB EVO, come ad esempio l’impossibilità di adottare powertrain elettrificati. Per questo, sia Taigo che T-Cross non hanno motori ibridi, neanche leggeri, mentre il marchio tedesco ha deciso di non produrre la T-Cross alimentata a metano, con la versione TGI che invece è stata proposta dalle cugine SEAT e Skoda.

Entrambe, poi, condividono uno schema sospensivo piuttosto semplice, con sospensioni McPherson all’anteriore e un classico ponte torcente dietro. Al lancio, la T-Cross è stata proposta con tre motori a benzina e uno a gasolio. Nel 2020, però, il parco 1.6 TDI da 95 CV è stato accantonato, abbandonato come sulla sorella Polo per via del disamoramento degli utenti del segmento B verso il Diesel, mentre il motore top di gamma 1.5 TSI da 150 CV non è stato confermato dopo il restyling del 2024. Oggi, quindi, troviamo due motori nella gamma Volkswagen T-Cross, anzi uno.

Sotto il cofano dello squadrato crossover tedesco c’è infatti il 1.0 tre cilindri turbobenzina TSI, disponibile in due livelli di potenza. La versione d’attacco ha 95 CV e 175 Nm di coppia, ed è accoppiato unicamente ad un cambio manuale a 5 marce. Per chi cerca più brio, invece, è disponibile la più vivace versione da 115 CV e 200 Nm, disponibile con cambio manuale a 6 marce o, a richiesta, con il collaudato cambio automatico doppia frizione DSG a 7 marce.

Passando invece alla Taigo, il SUV-Coupé tedesco è dotato della stessa meccanica della T-Cross, ma con leggere differenze a livello di assetto per donarle un’indole più dinamica tra le curve.

Spulciando la gamma motori, troviamo anche in questo caso il 1.0 TSI da 95 CV con cambio manuale a 5 marce e il 1.0 TSI più potente da 116 CV, con cambio manuale a 6 marce o doppia frizione DSG a 7 rapporti. Vista l’impostazione più sportiva, però, su Taigo è ancora disponibile il potente 1.5 TSI, il quattro cilindri che abbiamo visto su diversi modelli del Gruppo e dotato di 150 CV e 250 Nm di coppia. Proposto con il solo cambio DSG a 7 marce, il 1.5 TSI regala alla Taigo prestazioni decisamente vivaci, con un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 8,3 secondi e una velocità massima di 212 km/h. Questi sono, ricapitolando, i motori dei B-SUV Volkswagen.

T-Cross

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.0 TSI 1.0 tre cilindri turbobenzina 95 CV Anteriore Manuale a 5 marce
1.0 TSI 1.0 tre cilindri turbobenzina 116 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione DSG a 7 marce

Taigo

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.0 TSI 1.0 tre cilindri turbobenzina 95 CV Anteriore Manuale a 5 marce
1.0 TSI 1.0 tre cilindri turbobenzina 116 CV Anteriore Manuale a 6 marce o automatico doppia frizione DSG a 7 marce
1.5 TSI DSG 1.5 quattro cilindri turbobenzina 150 CV Anteriore Automatico doppia frizione DSG a 7 marce

Versioni Volkswagen B-SUV

Arriviamo così a conoscere le versioni dei B-SUV Volkswagen, che riprendono l’ormai collaudato schema degli altri modelli della storica Casa del Maggiolino. Troviamo, infatti, una dotazione non troppo ricca anche sull’allestimento più ricco, con la necessità, se si vogliono gli accessori più raffinati, di scegliere gli accessori dalla lunga lista degli optional.

Tra T-Cross e Taigo, invece, le differenze a livello di allestimenti e dotazioni di serie sono piuttosto ridotte, apparendo quindi sostanzialmente paragonabili. Fin dal debutto della T-Cross, è stato possibile scegliere tra tre allestimenti molto diversi tra loro per l’aspetto estetico: la versione d’accesso Life, la ricca Style e la sportiva R-Line, con queste ultime dotate dello stesso prezzo ma di target differenti.

L’allestimento Life, versione d’accesso per entrambe, è infatti dotata di serie di climatizzatore manuale, quadro strumenti digitale, sistema di infotainment con schermo da 8 pollici, Apple CarPlay e Android Auto wireless, cerchi in lega da 16 pollici, divano posteriore scorrevole e frazionabile, sensori di parcheggio anteriori e posteriore nonché diversi sistemi di sicurezza per la guida autonoma, dal Cruise Control Adattivo al mantenitore di corsia.

Con il restyling ha debuttato la Edition Plus, un allestimento intermedio che offre tutti gli accessori che servono senza eccedere. Di serie, quindi, si aggiungono la telecamera posteriore, la vernice metallizzata e i vetri posteriori scuri, nonché il quadro strumenti digitale più grande da 10,25 pollici.

Al top della gamma troviamo la Style e la R-Line, con la prima più ricca (ha di serie i fari Matrix LED, optional sulle altre), dei cerchi in lega specifici e delle finiture più ricche. La R-Line, invece, ha paraurti anteriori e posteriori sportivi, sedili sportivi con logo R-Line sugli schienali, volante rivestito in pelle e cerchi dedicati. Lo stesso accade per le versioni del B-SUV Volkswagen più sportivo, la Taigo. La principale differenza è nell’assenza dell’allestimento Style, con la versione top di gamma rappresentata dalla sola R-Line, scelta che premia la sportività del modello.

VW T-Cross (2023) static, rear view

La versione R-Line, rispetto alla T-Cross, aggiunge anche il tetto panoramico elettrico apribile, mentre sono ancora a richiesta i fari Matrix LED, l’impianto audio Beats e la retrocamera. Rispetto all’attuale T-Cross, infine, la Taigo ha ancora l’allestimento delle versioni pre-restyling, con le versioni d’accesso dotate del quadro strumenti analogico (molto chiaro e piacevole da usare) e prive, di serie, di sensori di parcheggio o della retrocamera.