Toyota MR2

Dopo la prima generazione, la W10, prodotta tra il 1984 e il 1989 e dotata di linee squadratissime e di una particolare carrozzeria Targa che la avvicinava concettualmente all’apprezzata FIAT X1/9, la seconda generazione di MR2 è stata prodotta per 10 anni. Lanciata nello stesso anno dell’acerrima rivale MX-5, MR2 di seconda generazione (la W20) ha uno stile molto più tondeggiante e simile a sportive ben più grandi, con grandi somiglianze con le Ferrari 348 e F355, con motori aspirati e turbo con potenze fino a 245 CV. L’ultima generazione, invece, rivoluziona parecchio le carte in tavola.

La W30, infatti, lanciata nel 1999 e prodotta fino al 2007 (in Italia fu proposta fino al 2005), era disponibile unicamente come spider ed era ispirata nello stile e nell’impostazione all’apprezzatissima Porsche Boxster, lanciata solo tre anni prima. Dotata di un solo motore aspirato e di un peso contenuto, MR2 non convinse troppo il mercato, lasciando nel 2007 e non sostituita da nessun modello. Oggi però, a quasi 25 anni dal lancio dell’ultima MR2, sarà in grado di tenere testa alla rivale di sempre Mazda MX-5?

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti della Toyota MR2 di terza generazione.

Dimensioni Toyota MR2

Le dimensioni della Toyota MR2 sono:

• lunghezza 3,89 metri
• larghezza 1,69 metri
• altezza 1,24 metri
• passo 2,45 metri

A livello estetico, la terza generazione di Toyota MR2 ha rivoluzionato completamente l’impostazione delle altre MR2, abbandonando lo stile da coupé-targa delle prime due serie per diventare una roadster a due posti secchi con tetto retrattile in tela e una linea molto semplice e pulita.

Il frontale è intatti molto corto e basso in quanto il motore è centrale posizionato dietro l’abitacolo, e sfoggia grandi fari trapezoidali, un cofano piuttosto scolpito e un paraurti morbido e pulito, caratterizzato da una grande presa d’aria dedicata al radiatore anteriore. Lateralmente, MR2 dichiara la sua meccanica con motore centrale dalla posizione dell’abitacolo, molto avanzata e sbilanciata verso l’anteriore, con un abitacolo compatto e coperto da una piccola capote in tela nera.

Non mancano poi le immancabili prese d’aria dietro le portiere, indispensabili per un’auto a motore centrale, mentre spostandosi al posteriore troviamo una coda piuttosto alta, indispensabile per alloggiare la meccanica, e dei fari che riprendono nella forma e nella posizione quelli anteriori. Il cofano motore è poi caratterizzato da numerose feritoie, utili per raffreddare il 1.8 a benzina sotto il cofano, più un’altra presa d’aria poco sopra il logo MR2. Sebbene non sia una delle più originali o affascinanti sportive dei primi anni ’00, Toyota MR2 è pulita, elegante e sportiva senza essere mai esagerata.

Concludendo con le dimensioni di Toyota MR2, però, arriviamo al suo più grande limite: il bagagliaio. Il vano bagagli anteriore è infatti minuscolo, con soli 31 litri di capacità, ed è necessario chiudere il piccolo bagagliaio con un pannello in plastica per garantirne l’impermeabilità. Per lo meno, però, sul coperchio troviamo il logo MR-Midship Runabout. Dietro i sedili anteriori si trovano infine due vani piuttosto capienti, coperti da un altro sportello in plastica, che aggiungono 60 litri alla capacità totale, ma la praticità di MR2 è davvero limitatissima.

Interni Toyota MR2

Anche gli interni di Toyota MR2 lasciano spazio a pregi e difetti piuttosto definiti. Lo spazio a bordo, infatti, non è generosissimo ma in linea con le altre spider rivali, mentre la plancia è si rivestita in materiali poco nobili con plastiche di qualità solo scarsa, ma gli assemblaggi sono ottimi e l’ergonomia molto ben studiata. Rispetto a rivali come la Mazda MX-5, poi, troviamo diversi vani portaoggetti, uno in cima alla plancia e uno davanti al passeggero, mentre la posizione di guida è bassa e distesa come si conviene ad una vera sportiva.

Il quadro strumenti è poi ispirato a quello della coeva Celica, con tre quadranti circolari con contagiri al centro (dotato di fondoscala a 8.000 giri e linea rossa poco dopo i 7.000), tachimetro a sinistra e livello carburante e temperatura dell’acqua a destra. Gli interni di Toyota MR2, poi, sfoggiano una consolle centrale molto sottile e sviluppata parecchio in altezza.

In cima, infatti, troviamo i comandi per il climatizzatore manuale e lo spazio per un orologio digitale, mentre più in basso troviamo la generosa radio 2DIN, pratica ma forse posizionata un po’ troppo in basso. Completano il quadro una leva del cambio rialzata rispetto al pavimento, molto pratica e comoda nella guida sportiva, e la capote in tela, ad azionamento esclusivamente manuale.

Motori Toyota MR2

Passando alla meccanica e ai motori di Toyota MR2 ci sono anche qui luci e ombre. A rappresentare le luci ci pensa il telaio, sviluppato ad hoc per questa vettura e pensato per ridurre al minimo il peso. Rispetto alla precedente MR2, più spaziosa e più potente ma anche più grande e pesante, infatti, Toyota MR2 riesce a stare sotto la tonnellata, mentre la meccanica rimane molto raffinata.

Oltre al già particolare posizionamento del motore centrale-posteriore troviamo infatti sospensioni indipendenti sia davanti, dove troviamo un classico McPherson, sia dietro, dove c’è un raffinato sistema a doppio triangolo, che insieme al telaio rigido e molto ben bilanciato, al peso contenuto e al motore non troppo potente regala un handling davvero eccellente.

Parlando proprio dei motori, Toyota MR2 sceglie, come per l’estetica, una strada diversa rispetto al passato. Addio quindi ai potenti motori 2.0 e 2.0 Turbo: sotto il cofano trova posto un raffinato e moderno 1.8 quattro cilindri interamente in alluminio, l’1ZZ-FED. Si tratta di un 1.8 bialbero dotato della fasatura variabile in aspirazione VVT-i, ripreso dalla Celica ma modificato per adeguarsi all’alloggiamento in posizione centrale.

La potenza non è esagerata, con 140 CV e 171 Nm di coppia, ma grazie al peso inferiore ai 1.000 kg le prestazioni sono ottime: con cambio manuale a 5 marce, MR-2 scatta da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi, che diventano sorprendentemente 8 con l’arrivo del cambio a 6 marce. Oltre al cambio manuale, però, MR2 offriva anche un particolare cambio, l’SMT. Si tratta, in sostanza, di una versione robotizzata del manuale delle altre MR2, che ha una particolarità.

Non è infatti dotato di una modalità automatica: bisogna sempre cambiare le marce manualmente, o con la leva in alluminio oppure con due tasti sulle razze del volante. Il risultato è una guida coinvolgente nonostante l’assenza della frizione, ma cambiate decisamente più lente: lo 0-100 km/h si abbassa a 9,2 secondi con il 5 marce e a 9,3 con il 6 marce. La velocità massima, infine, è sempre di 210 km/h.

Motori Toyota MR2

Benzina

• 1.8 VVT-i, 1.8 quattro cilindri aspirato, 140 CV, cambio manuale a 5/6 marce, trazione posteriore
• 1.8 VVT-i SMT, 1.8 quattro cilindri aspirato, 140 CV, cambio automatico a 5/6 marce, trazione posteriore

Prezzi Toyota MR2

A livello di prezzi, Toyota MR2 era offerta al lancio nel 1999 ad un prezzo di circa 45.000.000 di lire, ovvero circa 24.000 euro con il cambio manuale, mentre scegliendo l’automatico SMT si saliva a 53.000.000 di vecchie lire, ovvero circa 27.000 euro. Per questa cifra, decisamente più alta di una coeva Mazda MX-5 che, in versione 1.8 16v, si fermava a 42.750.000 lire (35.800.000 lire per la più piccola 1.6 16v), però, la dotazione era più che buona.

Entrambe offrivano infatti di serie alzacristalli elettrici, clima manuale, controllo di trazione e stabilità, sedili sportivi, volante regolabile solo in altezza e il differenziale autobloccante meccanico, mentre la SMT aggiungeva anche il Cruise Control, non disponibile neanche a richiesta sulla manuale.

Oggi, invece, quali sono i prezzi di Toyota MR2? Nonostante abbia avuto poco successo, la terza generazione di Toyota MR2 ha sempre tenuto piuttosto alti i suoi prezzi, non venendo mai colpita dalla svalutazione che, negli scorsi anni, colpì le dirette rivali. E oggi che le sportive a due posti secchi stanno crescendo in quanto a valore residuo, la MR2 continuano a salire. Le MR2 più economiche, infatti, partono da poco meno di 9.000 euro, mentre per un buon esemplare bisogna mettere in conto una spesa di almeno 12.000 euro, introvabili le SMT, mentre fuori dall’Italia una MR2 in buone condizioni si trova a meno di 5.500 euro.

Toyota MR2: concorrenti

Concludiamo, infine, con le dirette concorrenti di Toyota MR2 partendo dalla vettura da battere, la Mazda MX-5 NB, coeva di MR2 e mattatrice nei primi anni ’00 del segmento. Non vanno però dimenticate la FIAT Barchetta e l’Alfa Romeo Spider (916), entrambe però a trazione anteriore, le più costose BMW Z3, Mercedes-Benz SLK e le altre due spider compatte con motore centrale: la Porsche Boxster, molto più potente e costosa ma dalla quale MR2 ha preso spunto, e la vera rivale diretta, la MG F/TF.

Toyota MR2: conclusioni

Poco apprezzata in Italia e, in generale, in giro per il mondo, la Toyota MR2 è una sportiva con tanti pregi, ma anche una bella dose di difetti. L’abitacolo è infatti realizzato per durare ma non di qualità eccelsa e con qualche scivolone in fatto di ergonomia, lo stile è elegante e pulito ma meno ispirato rispetto alle precedenti generazioni, il motore è decisamente meno potente delle precedenti 2.0 e 2.0 Turbo ma, soprattutto, anche rispetto alle poco pratiche concorrenti di Toyota MR2 il vano bagagli è praticamente inesistente. Pensare quindi di utilizzare una MR2 come sportiva da tutti i giorni è quasi impensabile, a meno di viaggiare sempre da soli e molto, molto leggeri.

Ed è un vero peccato, perché la sportiva Toyota ha tantissime frecce al suo arco. L’affidabilità è da vera Toyota, l’abitabilità è relativamente buona per una sportiva così piccola, e soprattutto ha un handling davvero eccellente. Sebbene sia molto meno facile da controllare durante una perdita di aderenza rispetto alla giocherellona MX-5, lo sterzo precisissimo, il bilanciamento quasi perfetto e il peso contenuto rendono MR2 una vera lama tra le curve, in grado di divertire come poche. La presenza del motore al posteriore non la rende facilissima da prevedere quando si esagera, ma se si ha il manico è una sportiva da palati fini.