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Tesla SUV

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Tesla SUV: storia, modelli, versioni e motori

Fondata nel 2003 in California, oggi Tesla è uno dei brand automobilistici più conosciuti e apprezzati al mondo, nonché la Casa che vende più automobili elettriche in tutto il mondo. Il merito di questo successo è indubbiamente dei due modelli d’accesso della Casa americana, la berlina Model 3 e il SUV Tesla Model Y, con quest’ultima che, nel 2023, è stata per la prima volta l’automobile più venduta al mondo, sorpassando con 1,2 milioni di esemplari venduti la Toyota Corolla. Il successo della Casa di Fremont è quindi legato a doppio filo con il suo SUV medio, ma non è stata lei la prima automobile prodotta da Tesla “a ruote alte”, ma anzi l’ultima arrivata a chiudere la famiglia delle “S3XY Cars” voluto dal CEO della Casa americana, Elon Musk. Leggi di più

Dopo la prima Tesla Roadster, l’auto inaugurale per il brand che ha fatto conoscere nel mondo il marchio Tesla, è arrivata nel 2012 la prima automobile di grande serie, la berlina Model S. Capace di stupire per prestazioni, autonomia e rapporto qualità-prezzo, alla Model S si è aggiunto nel 2015 il secondo modello di grande produzione di Tesla, la Model X. Rispetto alla successiva Model Y, arrivata sul mercato nel 2020, la Model X è nata per essere il modello di auto più particolare e riconoscibile della Casa, a partire dall’estetica e dalle sue iconiche portiere posteriori ad apertura verticale, le “Falcon Doors”.

Interessata da un restyling nel 2021, che ha introdotto la folle versione Plaid da 1.020 CV, la Model X è il modello più originale, almeno parlando delle auto “tradizionali”, della gamma Tesla, al quale si contrappone la più razionale e venduta Tesla, l’altro SUV della Casa Model Y.

Nel 2023, infine, si è aggiunto un terzo modello a ruote alte, che per soluzioni particolari, estetica riconoscibile e prestazioni da supersportiva è stato in grado di far impallidire la Model X, ovvero il pick-up Cybertruck, ma questa è un’altra storia. Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni dei SUV Tesla.

Segni particolari dei SUV Tesla

  • La Model Y è diventata nel 2023 l’auto più venduta al mondo, in grado di totalizzare ben 1,2 milioni di esemplari venduti in tutto il globo nei 12 mesi superando la storica Toyota Corolla.
  • Nata come “flagship car”, la Model Y ha diverse soluzioni fuori dagli schemi, a partire dalle portiere ad apertura verticale Falcon Doors.
  • Nonostante siano entrambi degli Sport Utility, Model X e Model Y hanno obiettivi molto diversi: la prima è nata per stupire il pubblico, l ‘altra per diventare il modello dal maggior volume di vendita della Casa americana

Modelli Tesla SUV

Come detto in apertura, escluso l’incredibile pick-up Cybertruck, i modelli di SUV Tesla proposti sul mercato globale sono due, e fanno parte entrambi della gamma di quattro modelli che hanno permesso l’espansione e il successo della Casa americana in tutto il mondo. Dopo l’inaugurale Roadster, modello nato per dimostrare la capacità di Tesla di costruire un’auto elettrica dall’ottima autonomia in un periodo (è arrivata sul mercato nel 2008) in cui le automobili 100% elettriche sembravano poco più di un’utopia, e la prima berlina di grande serie, la Model S del 2012, il primo modello a ruote alte della storia Tesla è arrivato nel 2015, con il debutto ufficiale della Model X. Questi sono, quindi, i modelli di SUV Tesla:

  • Tesla Model X
  • Tesla Model Y

Lanciata nel 2015, con le prime consegne previste per il settembre dello stesso anno, _la Tesla Model X è un SUV dalle dimensioni molto generose, lunga esattamente 5,00 metri, larga ben 2,09 metri e alta 1,63 metri, con uno stile che riprende alcune caratteristiche della Model S aggiungendo praticità e un pizzico di follia. Il frontale è caratterizzato dalla mascherina quasi completamente carenata, che lascia una sola presa d’aria alla base del lungo cofano anteriore per ospitare l’ormai iconico logo Tesla. I fari, molto affilati, sono derivati da quelli della Model S, mentre il parabrezza è piuttosto arretrato ma a dir poco enorme, dotato di un’assenza apparente di soluzione di continuità con la prima parte del tetto in cristallo.

Lateralmente, invece, troviamo una silhouette quasi ad arco, con una parte centrale dell’abitacolo molto sviluppata in altezza che finisce per scendere verso la coda, andando a definire la Model X quasi un SUV coupé più che un classico Sport Utility. Oltre agli enormi cerchi, che arrivano fino a 22 pollici sulla Plaid, a spiccare sono, ovviamente, le portiere posteriori ad apertura verticale Falcon Doors. Molto intelligenti, in quanto sono in grado di regolare la propria apertura a seconda dello spazio libero ai lati e in alto per permettere di uscire dalle file posteriori senza colpire auto o soffitti bassi, queste portiere sono tanto scenografiche quanto poco comode e pratiche, ma regalano un aspetto unico al SUV americano.

Tesla Model X Plaid (2023) rijdend, vooraanzicht 1

In coda, invece, la Model X ha un andamento a coda tronca, con la presenza di uno spoiler retrattile, mentre l’enorme portellone posteriore nasconde un vano di carico vastissimo. A seconda della configurazione, infatti, si passa dai 357 litri per la versione con tre file di sedili e sei o sette posti ai 2.002 litri abbattendo le due file di sedili posteriori, a cui si aggiungono i 187 litri del bagagliaio anteriore, il frunk.

Salendo a bordo, l’abitacolo stupisce per la sua semplicità, con una dotazione di tasti fisici pressoché nulla. Tutto è infatti comandato dall’enorme display da 17 pollici al centro della plancia, orientabile elettricamente e dotato di un sistema operativo molto avanzato, veloce e completissimo. Non ci sono Apple CarPlay e Android Auto, ma su questo sistema è possibile avere molto di più, dalla connessione diretta con Spotify alla possibilità di accedere a giochi, anche piuttosto complessi, servizi di streaming video come YouTube e Netflix e gestire una serie di “Easter Egg” integrati, come ad esempio la “danza” che in è grado di fare con luci, finestrini e portiere Falcon.

Per il resto, gli interni fanno a meno di qualsiasi comando fisico all’infuori degli alzacristalli e le luci di emergenza. Anche il selettore del cambio è integrato nello schermo (anche se sono nascosti, alla base del doppio pad per la ricarica wireless, i tasti di backup per avere la possibilità di attivare il selettore delle marce senza passare dallo schermo), e dietro al volante non ci sono devioluci. Le funzioni base come i comandi per gli indicatori di direzione o per i tergicristalli sono infatti integrate sulle razze del volante, con comandi a sfioramento.

A proposito, davanti al quadro strumenti digitale ci può essere un classico volante circolare, oppure, pagando un sovrapprezzo di 1.000 euro, il volante a cloche, il discusso Yoke. Per il resto, lo spazio è generosissimo, sia davanti che dietro, dove nella parte finale del tunnel centrale trova posto un altro schermo dell’infotainment dedicato ai passeggeri posteriori. È poi possibile scegliere una configurazione a cinque posti con semplice divano, oppure le due configurazioni a tre file: sei posti, con tre file di sedili singoli, o sette posti, con il divano posizionato nella terza fila e una coppia di sedili singoli al centro. Rimasta per anni l’unica Tesla a ruote alte, nel 2020 la Casa americana ha lanciato sul mercato il suo quarto modello di grande serie, e il secondo dei modelli di SUV Tesla, l’attesissima Model Y.

Fin dal debutto della berlina Model 3, una classica tre volumi con portellone che non integra il lunotto, infatti, tanti aspettavano la sua versione SUV, arrivata a tre anni dal lancio della rivoluzionaria berlina. Realizzata sulla stessa base della Model 3, con questa condivide interamente il frontale e la parte inferiore della carrozzeria, differenziandosi unicamente per l’adozione di sottili passaruota in plastica grezza. Lunga 4,75 metri, larga 1,92 metri (ben 7 cm più della Model 3) e alta ben 1,62 metri, quasi 20 cm più della Model 3, è proprio nello sviluppo in altezza che si differenzia maggiormente dalla Model 3. Se la linea dei finestrini è rimasta pressoché invariata, l’altezza del tetto e del parabrezza così maggiorati le danno un aspetto piuttosto particolare, non particolarmente filante.

In coda, invece, i gruppi ottici riprendono quelli della Model 3, introducendo una piccola coda d’anatra e un lunotto più pronunciato e inclinato, con l’adozione dell’atteso portellone posteriore che rivela un bagagliaio enorme, da ben 854 litri in configurazione a 5 posti al quale si aggiunge il frunk anteriore da 117 litri. All’interno, invece, la Model Y si differenzia dalla Model 3 per la presenza di una posizione di guida rialzata, più dominante e che sfrutta forse ancora meglio della Model 3 l’enorme parabrezza anteriore e la bassa linea della plancia. Al contrario della Model X, la Model Y non ha un quadro strumenti digitale, integrando tutti i comandi all’interno dello schermo da 15 pollici che domina la minimalista plancia.

Anche sulla più piccola Model Y, il sistema di infotainment ha una quantità di funzionalità capaci di rivaleggiare con smartphone e PC, così come la sua potenza hardware, offrendo le stesse possibilità di intrattenimento della Model X. Per il resto, la Model Y è stata una delle prime Tesla ad arrivare in Europa dalle più moderne Gigafactory di Berlino e Shanghai, che hanno permesso a lei per prima e poi agli altri modelli della Casa di avere una qualità costruttiva superiore rispetto ai modelli “made in America”. Lo spazio, infine, è ottimo sia davanti che dietro, con la possibilità di avere tanti centimetri a disposizione e il grande tetto in vetro di serie.

Motori Tesla SUV

Passiamo così alla meccanica e ai motori dei SUV Tesla, che derivano rispettivamente dalle berline di dimensioni corrispondenti. Partendo dall’inaugurale Model X, infatti, troviamo lo stesso pianale della berlina full-size Model S, anche se alla fine Tesla ha dichiarato di aver condiviso solo il 30% delle componenti della Model S sulla più grande Model X. Come la Model S, anche la Model X è stata una delle prime automobili ad utilizzare un pianale denominato “a skateboard”, ovvero con la batteria posizionata sotto al pavimento, all’interno del passo dell’auto. Questa soluzione permette di abbassare il baricentro dell’auto, migliorare la ripartizione dei pesi e avere più spazio per batterie più grandi.

Per il resto, fin dal lancio la Model X è dotata di raffinate sospensioni a doppio braccio oscillante anteriore e Multilink al posteriore, con robusti bracci in alluminio per riuscire a gestire al meglio l’enorme mole del SUV americano. Di serie, poi, c’è il sistema di sospensioni pneumatiche, ora ulteriormente migliorato con il restyling del 2021. Con il facelift, infatti, la gamma motori della Model X si è razionalizzata molto, abbandonando prima le diciture riferite ai kWh della batteria, dalla 90D alla P100D, e poi passando a Long Range e Performance come per la Model S.

Infine, nel 2021 c’è stato un ulteriore cambio di motorizzazioni, adottando nuove sospensioni, nuovi motori e nuove batterie. Oggi le due versioni proposte sono dotate dello stesso pacco batterie da 100 kWh agli ioni di litio, accoppiato a due powertrain a trazione integrale. La versione, se così possiamo chiamarla, d’accesso è la Model X “Base”: sotto la scocca troviamo due motori, uno per ogni asse, che insieme erogano ben 670 CV, per un’accelerazione 0-100 km/h coperta in soli 3,9 secondi e una velocità massima di 250 km/h.

L’autonomia, invece, garantita dalla batteria da 100 kWh è di 576 km nel ciclo combinato WLTP, più bassa di circa 60 km rispetto alla Model S equivalente. Al top della gamma, invece, troviamo la folle Model X Plaid. Il powertrain è formato da tre motori, due posteriori, uno per ogni ruota, e uno anteriore, per una potenza massima di ben 1.020 CV. Nonostante il peso di quasi 2.500 kg, la Model X Plaid è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 2,6 secondi, mentre l’autonomia nel ciclo WLTP è di 543 km.

Passando alla Model Y, la gamma motori del SUV Tesla è leggermente meno folle della più grande Model X, conservando comunque ottime capacità velocistiche. Nel corso degli anni, anche per la Model Y ci sono stati diversi livelli di potenza, combinazioni tra motori e batteria e allestimenti. Alla fine, la gamma si è consolidata intorno a quattro versioni principali.

Tesla ModelY 97 c -Courtesy of Tesla, Inc.-

La versione d’accesso è la RWD, dotata di un motore posteriore singolo da 325 CV e alimentata da una batteria LFP da 60 kWh, che permette al SUV americano di scattare da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi, raggiungere i 217 km/h e avere un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 455 km. Per chi cerca più autonomia, invece, si passa alla Long Range RWD, che unisce al motore posteriore da 325 CV la batteria da 81 kWh della versione Long Range Dual Motor con doppio motore. Le prestazioni sono più vivaci, con un’accelerazione 0-100 km/h che scende a 5,9 secondi, mentre l’autonomia omologata nel ciclo WLTP arriva a ben 600 km. Ancora più sportiva e veloce è la Long Range AWD, che offre di serie la configurazione a doppio motore, con un secondo propulsore anteriore che porta la potenza di sistema a 351 CV.

L’accelerazione 0-100 km/h viene coperta in soli 5,0 secondi, mentre l’autonomia è di 533 km con una carica. Al top troviamo la velocissima Model Y Performance: il doppio motore promette una potenza di sistema di 462 CV, che scaricati sulle quattro ruote permettono un’accelerazione 0-100 km/h coperta in soli 3,7 secondi, e una velocità massima di 250 km/h. L’autonomia? Secondo il ciclo WLTP, in un percorso misto può percorrere fino a 514 km con una carica. Ricapitolando, questa è la gamma motori del SUV Tesla Model X:

Versione Motore Potenza Trazione Autonomia WLTP
Base Motore elettrico anteriore + Motore elettrico posteriore 670 CV Integrale 576 km
Plaid Motore elettrico anteriore + Due motori elettrici posteriori 1.020 CV Integrale 543 km

Questi, invece, i motori del SUV Tesla Model Y:

Versione Motore Potenza Trazione Autonomia WLTP
RWD Motore elettrico posteriore 325 CV Posteriore 455 km
Long Range RWD Motore elettrico posteriore 325 CV Posteriore 600 km
Long Range Motore elettrico anteriore + Motore elettrico posteriore 351 CV Integrale 533 km
Performance Motore elettrico anteriore + Motore elettrico posteriore 462 CV Integrale 514 km

Versioni Tesla SUV

Concludendo con le versioni dei SUV Tesla, come per le sue berline la Casa americana non ama proporre troppe possibilità di scelta ai propri clienti, offrendo su tutte le versioni tutte le dotazioni tecnologiche e di sicurezza, aggiungendo principalmente novità estetiche (o prestazionali, nel caso delle sportive Performance o Plaid) alle varianti più ricche e costose.

Partendo dall’auto più venduta al mondo nel 2023, la Model Y, vediamo come la dotazione di serie di tutte le versioni è identica: tutte le Model Y sono dotate di Cruise Control Adattivo, mantenitore attivo di corsia, infotainment con schermo da 15 pollici, volante e sedili regolabili elettricamente, telecamere a 360 gradi, fari full LED, clima bizona, sedili riscaldabili e navigatore, oltre a tutte le potenzialità del sistema infotainment. A livello estetico, le versioni RWD e Long Range si differenzia per la presenza dei cerchi in lega da 19 pollici dotati di appendici aerodinamiche (rimovibili), con la possibilità di montare a richiesta i cerchi da 20 pollici neri Induction.

La Performance, invece, ha di serie i cerchi da 21 pollici “Uberturbine”, mentre per tutte è possibile optare a richiesta per la colorazione bicolore nera e bianca di pannelli porta e sedili (il colore standard è il nero totale). La dotazione a richiesta è formata da pochissimi accessori: il gancio traino, la vernice metallizzata, la wallbox per la ricarica domestica, gli pneumatici M+S e, soprattutto, i due sistemi di guida autonoma migliorati. A pagamento, infatti, si può effettuare l’upgrade all’Autopilot Avanzato, capace di cambiare automaticamente corsia e di scegliere in autonomia l’uscita giusta durante la navigazione, nonché l’accesso ai sistemi di parcheggio automatico e il Summon, il sistema che permette di muovere l’auto attraverso l’app Tesla.

Per chi vuole ancora di più, infine, si può accedere alla Guida autonoma completa, che permette all’auto di gestire da sola stop e semafori e, in futuro, alla sterzata automatica anche in città. Del tutto simile l’approccio delle versioni del SUV Tesla Model X, che di serie su tutte le versioni prevede la presenza di fari full LED adattivi, Autopilot, portellone apribile senza mani, portiere ad apertura automatica, sensori di parcheggio con telecamera a 360 gradi, infotainment da 17 pollici con secondo schermo posteriore e le sospensioni attive. La Plaid, dal canto suo, aggiunge dei freni maggiorati, gli enormi cerchi da 20 pollici (aumentabili fino a 22 pollici) e dei sedili più contenitivi, nonché modanature in fibra di carbonio all’esterno e all’interno.

Anche in questo caso, tra gli optional troviamo la vernice metallizzata, i cerchi in lega da 22 pollici, gli interni in color bianco e nero o crema, l’Autopilot avanzato e la Guida autonoma massima, nonché la wallbox e il volante Yoke. Di serie su tutte le Model X, infine, c’è il gancio traino.