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Tata

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Dal 1945, Tata Motors è uno dei marchi leader nel settore automobilistico: dalla sua fondazione il marchio indiano si è sempre distinto per l'innovazione tecnologica, la ricerca e il design dei suoi modelli. Il marchio Tata nasce nel 1874 e porta il nome del suo fondatore, Jamshedji Tata, considerato uno dei pionieri dell'industria automobilistica mondiale e soprattutto di quella asiatica. Discendente da una famiglia di sacerdoti e considerato il padre dell'industria indiana, gettò le basi per la nascita della Tata Steel, fabbrica di acciai da cui poi sorse prima un'industria aeronautica e, nel 1945, la Tata Motors , inizialmente destinata alla produzione di locomotive e altri prodotti meccanici. Tra gli anni '50 e '60 del XX secolo, il marchio è stato partner della Daimler-Benz, ma è solo circa trent'anni dopo, nel 1991, che la Tata entra a pieno titolo nel mercato automobilistico per il trasporto di passeggeri.

Gli anni '90 del XX secolo

Nel 1991 arriva nei concessionari la Sierra, un SUV 3 porte, alimentato da un motore diesel da 1900 cc. Nel suo piccolo, questo modello ha rappresentato una vera innovazione nel mercato dell'auto, in quanto è stata la prima vettura ad essere disegnata e prodotta in India. Nata con motore aspirato, è stata successivamente dotata di un sistema turbo. Rimasto in produzione fino al 2000, questo veicolo è stato commercializzato anche in Spagna con i nomi di Telcosport e Gran Telcosport TDI. Sempre negli anni '90 del secolo scorso, Tata lancia sul mercato altri modelli destinati al trasporto passeggeri: nel 1992 arriva la Estate, una station-wagon che si richiama ad alcuni modelli della Daimler-Benz e equipaggiata con motore diesel da 1948 cc. Nel 1994 è la volta della la Sumo, ancora in produzione oggi, una multi-utility originariamente prodotta con lo stesso propulsore della Sierra e che vendette 100.000 esemplari in 3 anni dall'uscita. Nel 1998, invece, arriva il fuoristrada Safari, concepito essenzialmente per l'esportazione soprattutto verso paesi europei. Quest'auto ha un ottimo impatto sul mercato, tant'è che, pur passando attraverso nuove versioni e lifting, è in produzione ancora nel 2014. Insieme al Safari, nel 1998, fa il suo ingresso sui mercati l'utilitaria Indica, commercializzata anche in versione van. Il successo è clamoroso: diventa l'auto più venduta della Tata Motors e, nonostante sia stata messa sul mercato nel 2008 una seconda generazione del modello, la prima resta a tutt'oggi ancora in produzione. La Indica ha avuto una buona diffusione anche in Italia, con una buona quotazione anche nel mercato delle auto usate. Sempre nel campo delle utilitarie), Tata Motors farà parlare di sé nel 2009, quando lancerà sul mercato la Nano: un auto capace di ospitare 4 persone in soli 3,1 metri di lunghezza e venduta ad un prezzo super accessibile.

L'acquisizione di Jaguar Land Rover

Vista la forte espansione nel mercato interno e le crescenti quote di mercato acquisite all'estero, Tata Motors ha potuto lanciarsi a partire dagli anni 2000 in una serie di acquisizioni di altri brand o di joint-venture, sia nel settore passeggeri, che in quelli degli autobus o dei veicoli commerciali. La più clamorosa è stata senza dubbio quella che nel 2008 ha portato la casa indiana ad acquistare da Ford il marchio Jaguar Land Rover. Quest'acquisizione ha lanciato definitivamente Tata nell'Olimpo del mercato automobilistico mondiale, permettendo alla casa indiana di gestire due brand leader del settore lusso e quello che è diventato sinonimo di fuoristrada in tutto il mondo.

Non solo auto ma anche veicoli commerciali: l'acquisizione di Daewoo Commercial Vehicle

Prima ancora di acquisire Jaguar Land Rover, Tata Motors si era già accaparrata un altro brand, forse meno noto al grande pubblico ma indubbiamente di grande importanza sul piano commerciale, ovvero Daewoo Commercial Vehicle. Con questa trattativa, per altro Tata era partita appunto dai veicoli commerciali, il brand di Mombai ha rinforzato le sue posizioni nel mercato dei veicoli movimento terra e dei veicoli commerciali pesanti, con la produzione rispettivamente dei modelli Novus e Prima, un mezzo entrato in produzione nel 2008, ideale per le spedizioni pesanti vista la capacità di carico di 40 tonnellate.

Le Joint-venture

Negli ultimi anni Tata è stata molto attiva anche nelle joint venture e non solo nelle acquisizioni: il marchio indiano, si è unito, ad esempio, con la brasiliana Marcopolo per la produzione di pullman ed autobus, con Fiat con un accordo che prevede per Tata, la possibilità di utilizzare motori diesel italiani e per Fiat, quella di vendere le sue auto in India ma anche di produrle, come nel caso della Grande Punto, già diffusa in Europa. Infine, nell'ambito dei veicoli movimento terra, Tata ha stretto degli accordi con il colosso giapponese Hitachi per la produzione congiunta di escavatori, mezzi d'opera ed altri veicoli industriali per cantieri o edilizia.

Il futuro

Nonostante molti dei suoi autoveicoli siano ancora in produzione e abbiano anche un grande successo nel mercato delle auto usate, Tata guarda già al futuro: ha infatti annunciato il prossimo lancio di due nuovi modelli di berlina a due e tre volumi chiamati rispettivamente Bolt e Zelt. Inoltre, nel campo dello sviluppo, il marchio indiano è al lavoro per realizzare Mini Cat, un 'automobile con motore ad aria compressa.

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