Pro
- Leggerezza, buone prestazioni
- Consumi
Contro
- Bagagliaio praticamente inesistente
- Si trova solo usata e con parecchi chilometri
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Buona la sua dotazione di serie, con una curiosità per le versioni importate a metà degli anni ‘90 in Europa: erano colorate di argento metallizzato e rosso, ma proprio nel 1995 l’auto venne ritirata dal mercato del Vecchio Continente perché non più in regola con le normative relative alle emissioni. Si trovano, anche in Italia, Suzuki Cappuccino usate a prezzi compresi entro i 12.000 euro.
Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Suzuki Cappuccino.
Dimensioni Suzuki Cappuccino
Le dimensioni della Suzuki Cappuccino sono:
- lunghezza 3,29 metri
- larghezza 1,4 metri
- altezza 1,18 metri
- passo 2,06 metri
Auto davvero molto piccola per i nostri standard, tanto che non è mai stata venduta in Italia, la Suzuki Cappuccino vanta dimensioni ultra compatte che le hanno permesso di contenere i pesi e aumentare in maniera proporzionale le velleità sportive. Prestazioni che, come vedremo, la possono far rientrare tra le roadster sportive, con ulteriori dettagli che enfatizzano il suo caratterino. Sui lati si apprezza il doppio sfogo d’aria che corre lateralmente, andando a lambire l’abitacolo che appare molto concentrato al centro del corpo vettura. Il lungo cofano, particolarmente pronunciato rispetto alle dimensioni della Suzuki Cappuccino, nasconde in realtà un motore poco ingombrante. Due le porte così come due sono i posti. L’hardtop rimovibile è il tratto che più caratterizza la Suzuki Cappuccino: composto da tre parti distinte, tra cui il rollbar che la fa quanto meno somigliare a una Targa.
Forme da piccola roadster sportiva, con dimensioni della Suzuki Cappuccino compatte e tipiche delle Kei Car, e fanaleria tipica dell’epoca, con fari a goccia all’anteriore e piccoli gruppi ottici al posteriore. Caratteristica anche la presa d’aria sul muso, appena sotto il logo Suzuki; in linea laterale si apprezza ancora una volta la grande compattezza delle dimensioni della Suzuki Cappuccino, così come il parabrezza non troppo inclinato e la coda raccolta, con il rabbocco del carburante sul lato opposto rispetto alla guida. Forme “dolci” quelle della Suzuki Cappuccino, a differenza di altre Kei car molto più squadrate e meno gradevoli alla vista.
Interni Suzuki Cappuccino
Gli interni della Suzuki Cappuccino sono, neanche a dirlo, direttamente proporzionali alle dimensioni estremamente compatte della piccola Kei car giapponese. Due posti secchi, poco spazio per gli oggetti e un abitacolo davvero molto spartano, dove la caratteristica più godibile è sicuramente la possibilità di viaggiare senza tetto. Tre le configurazioni disponibili per la Suzuki Cappuccino, con la parte posteriore dell’hard top che può essere tenuta in posizione, dando così modo alla vettura di sembrare una Targa, come si accennava, o l’eliminazione di entrambe le parti a liberare completamente un abitacolo che non offre spazio per un'eventuale seconda fila.
La seduta di guida della Suzuki Cappuccino è quella classica delle roadster due posti, con sedili che permettono di stare seduti piuttosto in basso pur mantenendo una buona visibilità sulla strada. La leva del cambio, corta e comoda da raggiungere per il guidatore. Parte centrale della calandra, invece, nel tipico stile delle roadster anni ‘90, con parecchi comandi fisici tra cui climatizzatore rigorosamente manuale, mangiacassette e accendisigari. Gli interni della Suzuki Cappuccino, durante gli anni in cui è rimasta sul mercato prima in Giappone e poi in alcuni paesi europei, sono stati sempre i medesimi, senza grosse variazioni. Dietro i sedili, al posto della panca, Suzuki pensò a uno scompartimento in plastica rigida non troppo indicato per posizionare eventuali borse e oggetti, non avendo sistemi di ritenuta.
Motori Suzuki Cappuccino
Il motore della Suzuki Cappuccino è il DOHC tre cilindri dotato di intercooler, benzina sovralimentato a 12 valvole, con una cilindrata di 657 cc, appena 3 cc sotto il limite considerato standard per le Kei car (660 cc). Capace di sviluppare una potenza di 65 CV, per 85 Nm di coppia, Suzuki Cappuccino è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi e di raggiungere i 185 km/h. Merito, in primis, della sua leggerezza: il peso della Suzuki Cappuccino è nettamente inferiore alla tonnellata, con 700 chilogrammi dichiarati dal costruttore. Buoni anche i consumi, con 18 km/l nel ciclo misto resi possibili, ancora una volta, dalle sue doti telaistiche.
Riguardo ai motori della Suzuki Cappuccino, inizialmente l’auto venne commercializzata sul mercato giapponese con la versione F6A, poi sostituito dal motore K6A ancor più leggero e dotato di trasmissione a catena in luogo della cinghia utilizzata sulla versione F6A. Il cambio manuale, inizialmente, era dotato di 4 rapporti, un limite che non le permetteva di superare i 150 km/h. Successive modifiche che hanno interessato gli ultimi anni di commercializzazione della vettura (EA21R) introdussero anche il cambio automatico a 3 rapporti. Trazione sempre posteriore per tutte le versioni di Suzuki Cappuccino, con impianto frenante dotati di dischi autoventilati all’anteriore e dischi “normali” al posteriore. Doppie sospensioni a quadrilatero sovrapposti su entrambi gli assi.
Motori Suzuki Cappuccino
Benzina
- 650 cc, 0,65 litri tre cilindri sovralimentato, 65 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione posteriore (EA11R)
- 650 cc, 0,65 litri tre cilindri sovralimentato, 65 CV, cambio automatico a 3 rapporti, trazione posteriore (EA21R)
Prezzi Suzuki Cappuccino
Il listino prezzi di Suzuki Cappuccino, non venduta in Italia, partiva da circa 11.995 sterline inglesi. Oggi si trovano esemplari, a seconda della disponibilità, con prezzi di circa 12.000 euro e 110.000 chilometri accumulati. Tra le auto usate, gli esemplari prodotti dopo il 1995 vennero equipaggiati con airbag, sistema di frenata antibloccaggio (ABS) e specchietti laterali elettrici. La produzione della Suzuki Cappuccino terminò definitivamente nel 1998. Curiosamente i prezzi della Suzuki Cappuccino, di cui si trovano solo auto usate, si riferiscono per intero alle 1.110 vetture importate, e soprattutto vendute, in Inghilterra; le rimanenti sul totale di 1.182 Cappuccino portate da Suzuki in Europa vennero distribuite in poche unità tra altri paesi come Germania e Olanda pur mantenendo la guida a destra, comune sia al Giappone sia al Regno Unito. Nelle sole colorazioni rosse e argento, oggi è difficile ma non impossibile trovare Suzuki Cappuccino usate anche nel Bel Paese.
Impossibile, di conseguenza, trovare Cappuccino usate posteriori al 1995, poiché venne interrotta l’importazione in Europa a causa dei costi troppo alti che Suzuki avrebbe dovuto sostenere per adattare le vetture alle normative più stringenti in tema di emissioni. Volendo estendere la ricerca a più paesi del vecchio continente, i prezzi della Suzuki Cappuccino possono anche scendere sotto i 10.000 euro per esemplari con molti chilometri.
Suzuki Cappuccino: concorrenti e conclusioni
L’idea di un’auto piccola e sportiva nacque già nel 1987 nel quartier generale Suzuki. Tempo di progettarla e, al Salone di Tokyo del 1989, Suzuki presenta al mondo la sua idea di piccola roadster compatta con tetto rimovibile, trazione posteriore, e dimensioni davvero molto compatte. Inizialmente l’auto venne commercializzata solo sul mercato locale giapponese, rispettando le regole standard per l’omologazione delle Kei car: lunghezza contenuta entro i 3,3 metri, altezza entro i 1,4 metri e motore con cubatura inferiore a 0,66 litri. Da qui, un buon successo commerciale che permise a Suzuki di stringere un accordo con la filiale inglese per esportare la Cappuccino fuori dai confini del Sol Levante. Spinta dal motto che ne decretò il lancio: “Realizzare il proprio sogno di possedere un’auto sportiva a 2 posti elegante e molto conveniente”, la Suzuki Cappuccino iniziò la sua seconda vita in Inghilterra, con una ventina di modifiche applicate nell’impianto di produzione a Kosai, in Giappone, per ottenere l’omologazione per la circolazione sulle strade inglesi.
In Inghilterra vinse i prestigiosi premi di “Best Sports Car Under 20.000 GBP” (migliore sportcar sotto le 20.000 sterline) e la “Best Car of Show” al British International Motor Show edizione 1992. La sua storia, almeno per noi italiani, ha un motivo in più per essere interessante. Tra i tanti nomi strani attribuiti alle auto di ogni epoca, la Suzuki Cappuccino merita un posto sul podio al pari di altri modelli del Sol Levante come l’altrettanto compatta Daihatsu Cuore. Concorrenti della Suzuki Cappuccino sono altre Kei car giapponesi come la Honda Beat e la Mazda AZ-1, commercializzate nello stesso periodo a cavallo degli anni ‘90. Sua rivale, più per provenienza che per caratteristiche tecniche, è stata la Mazda MX-5, la celebre Miata, lanciata proprio sul finire degli anni ‘80. In un certo senso, le ha rubato la scena non essendo una Kei car con i suoi limiti, tanto che oggi è ancora prodotta e commercializzata in diversi paesi.