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Già nel 2006 Spyker inizia a navigare in acque torbide, non prima di aver fatto ingresso niente meno che in F1 dopo aver ereditato le ceneri della Jordan e della Midland. Nel 2007 è protagonista nell’ultima fila dello schieramento in F1, mentre al Salone di Ginevra viene presentato il concept di un SUV che non vedrà mai la luce. Spyker acquisisce una derelitta Saab nel 2010, ma l’azienda svedese non si salva dal fallimento che avviene nel 2012. Inizia il tracollo anche per Spyker che sparisce dai riflettori non più tardi del 2014, non prima di aver prodotto auto ancora oggi molto desiderate dai collezionisti come la sopra citata C8 o la rarissima C12 Zagato.
Caratteristiche del brand Spyker
- Marchio sportivo
- Supercar dallo stile classico
- Auto usate destinate a crescere di valore
Storia di Spyker
La storia di Spyker è divisa in due parti. La prima parte ha inizio nel 1880, quando in Olanda Spyker viene fondata come fabbrica di carrozze e già nel 1900 i fratelli Spijker, cui si deve il nome, possono contare sull’appoggio dell’allora già illustre Mercedes-Benz per la parte meccanica dei loro modelli. In Olanda Spyker diventa un riferimento, tanto che si puntò fin da subito al lusso. Famosa la Spyker 60HP del 1903, prima vettura da corsa dotata di trazione integrale al mondo. Fu in quel periodo che nacque la nomenclatura con la C, portata avanti dalla seconda parte della storia di Spyker che ha avuto inizio nel 2000.
Fu nel 1999, infatti, che Victor Muller riprese in mano le redini di una società rimasta impressa nell’immaginario collettivo ma bisognosa di nuovi e freschi capitali per risorgere dalle sue ceneri. Insieme a Martin de Brujin diede vita alla Spyker Cars, e puntando subito in alto con un modello riuscito come la C8.
Ne derivò anche l’altrettanto celebre C8 Laviolette, entrambe spinte dal motore V8 di origine Audi. Sono stati principalmente due i modelli di Spyker venuti alla luce, visto che il SUV D12 Peking-to-Paris rimase un progetto allo stato embrionale. Dopo l’accordo con la Saab, Spyker sembrò attraversare un periodo felice partecipando con una sua scuderia in F1 e in altre competizioni come la 24 Ore di Le Mans, ma ciò non è bastato per salvarsi. Nel 2012 anche l’intervento della cinese Youngman è stato inutile; Spyker presentò ancora una concept car, la B6 Venator, al Salone di Ginevra 2013, e l’ultima Spyker, la C8 Preliator, che sarebbe dovuta diventare la terza generazione della sportiva simbolo di questo brand. Alla crisi già lampante si aggiunse il tentativo fallito di sbarcare sul mercato statunitense, tradotto arrivò il punto definitivo sulla storia di Spyker.
Modelli di Spyker
Tra i modelli di Spyker la C8 è stata senza alcun dubbio il modello più famoso. Lunga 4,58 metri, si è distinta fin dal primo flash alla presentazione internazionale durante il Salone di Ginevra 2002 per il suo look retrò e la meccanica raffinata. Concorrente di modelli come la Ferrari F430, ancora dotata di un V8 naturalmente aspirato, o di un modello che ha fatto breccia nel cuore degli appassionati come l’Alfa Romeo 8C Competizione, la Spyker C8 nasce sulle forme della concept Silvestris che si mise in mostra al Festival of Speed di Goodwood del 1999: coda tronca, ampia calandra a bocca di squalo e apertura delle portiere ad ali di gabbiano. Molto bassa sull’asfalto, venne inizialmente proposta nella sola carrozzeria Spyder mentre nel 2001 arrivò la Spyker C8 Laviolette, in onore all’ingegnere omonimo che si impegnò agli inizi del ‘900 per far vincere le vetture Spyker nelle competizioni cui partecipavano. Rispetto alla C8 Spyder, la C8 Laviolette mantenne lo stesso propulsore (4.2 Audi V8) ma introdusse il tetto rigido e la presa d’aria al di sopra, rendendo di fatto la C8 una vettura coupé. Ne furono prodotte solo 55, oggi molto ricercate tra i collezionisti.
Il secondo dei modelli Spyker nella sua, breve, seconda parentesi, è stata la C8 Aileron. Per la prima volta disponibile con cambio automatico, fu nient’altro che la seconda generazione della C8 e il suo nome è un omaggio al passato aeronautico di Spyker: Aileron, infatti, è traducibile come alettone. La Spyker C12 Zagato, invece, è stata presentata nel 2008 e ha visto la collaborazione del dirigente Spyker Victor Muller e di Andrea Zagato, suo alter ego presso la storica azienda italiana. Montava un W12 di origine Volkswagen (utilizzato sulla Phaeton sull’Audi A8 di quel periodo). Rispetto ai piani iniziali, si pensava di produrne 24 in serie limitata, il progetto venne cancellato, stessa sorte che toccò al SUV D8 chiaramente ispirato alle linee della C8.
Prezzi Spyker
Prezzi Spyker nuove
Spyker non produce più auto nuove da quando ha chiuso i battenti. Tuttavia, le C8 sono state auto prodotte e vendute a un prezzo considerevole e del tutto in linea con quelli di concorrenti del calibro di Audi, Ferrari e Porsche. Da ricordare, inoltre, che ogni anno in cui Spyker è stata attiva, principalmente dal 2000 al 2012, ha prodotte poche decine di auto, con il record delle 94 C8 prodotte nel solo anno 2006. Cifre intorno ai 200.000 euro e oltre sono stati i listini prezzi delle poche decine di C8 prodotte, ognuna con un suo livello di personalizzazione che poteva alzare ulteriormente il prezzo finale. La C8 Preliator del 2016, per esempio, costava 354.900 dollari. Con l’avvicinarsi della crisi che creò grosse perdite e la successiva chiusura, le ultime unità di C8 tra 2010 e 2012 vennero “svendute” a circa 200.000 euro, meno di una Ferrari 458 Italia che debuttò nel 2009 in sostituzione della F430.
Prezzi Spyker usate
Molto rare da nuove, ancora più rare da usate. Non è per niente facile trovare una Spyker d’occasione, e per questo motivo non è facile stimare i prezzi delle Spyker usate. In Italia non sono presenti annunci nel momento in cui scriviamo. Diverso il discorso esplorando tutti gli annunci di Spyker usate su Autoscout24. Le due C8 presenti, una di colore nero e una di colore grigio, hanno entrambe pochissimi chilometri alle spalle e, soprattutto per questo motivo, hanno acquisito notevole valore: per averle, entrambe sono vendute a una cifra vicina ai 350.000 euro.
Brand concorrenti di Spyker
I brand concorrenti di Spyker sono stati, nel massimo splendore dell’azienda olandese, niente meno che brand come Ferrari, Audi, Porsche, Lamborghini, Koenigsegg ecc. Per ricapitolare, tutte i Marchi produttori di supercar a motore centrale, a prescindere dalla sua architettura. In apertura abbiamo fatto un paragone tra Spyker e Pagani, dovuto all’artigianalità delle loro vetture.
Pagani scelse una strada diversa, spingendo forte sulle prestazioni e scegliendo i V12 di origine AMG che, con le ultime evoluzioni di Huayra e Utopia, hanno raggiunto e superato i 700 CV. Spyker scelse il V8 aspirato di origine Audi, con potenze più contenute. Lo stile ricercato, i dettagli come i tanti pulsanti in abitacolo e l’aerodinamica spinta accomunano Spyker e Pagani più di altri brand.