smart #3

La sorella più chic della smart #1, che ha mandato in pensione la “vecchia” fortwo e aperto una nuova era per il brand nato a fine anni ‘90 da un’idea vincente di Mercedes-Benz. Due modelli vicini ma solo apparentemente, non mancano infatti le differenze a livello di sfruttamento dello spazio interno, si sono susseguiti velocemente in questa rivoluzione che ha interessato un Marchio molto popolare anche in Italia: la capitale, Roma, è tra le città al mondo con la più alta densità di smart.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di smart #3.

Dimensioni smart #3

Le dimensioni della smart #3 sono:

• lunghezza 4,40 metri
• larghezza 1,84 metri
• altezza 1,56 metri
• passo 2,79 metri

Le dimensioni della smart #3 differiscono rispetto a #1 specialmente per quanto riguarda la lunghezza. Nonostante la piattaforma in comune, che fa da base anche alla Volvo EX30, la smart #3 tocca i 4,4 metri contro i 4,27 metri della #1. Una differenza di 11 centimetri voluta per allungare le forme e puntare su una carrozzeria più filante, in parte utile a distinguere i due modelli e attribuire loro un ruolo ben definito in una gamma così giovane. Aumenta la larghezza di 2 centimetri e, altro dato importante, diminuisce l’altezza di 8 centimetri. Solo così facendo si ottiene la forma della mezzaluna che rende molto interessante la vettura in vista laterale, rinfrancata da cerchi di dimensioni importanti (da 19 a 20 pollici) e riusciti esteticamente. Altra caratteristica importante che non influisce sulle dimensioni quanto sullo spazio interno è la presenza del tetto in vetro che rinuncia alla tendina per non compromettere ulteriormente lo spazio in abitacolo, già ridotto per l’altezza minore, e adotta filtri per i raggi UV.

1. Anche il passo, in realtà, è stato aumentato. Con 4 centimetri in più per bilanciare le diverse proporzioni della carrozzeria, che con un assetto rivisto è di 2 centimetri più vicina al terreno, Geely (e Mercedes) dimostrano la completa adattabilità della piattaforma SEA che può essere adeguata in base alle varie esigenze e, volendo, anche in base al segmento. Discreta la capacità del bagagliaio con 320 litri, riferimenti da segmento inferiore, con una soglia di carico a 77 centimetri dal terreno e un’altezza del vano bagagli di 39 centimetri che sfrutta più la profondità che l’altezza. C’è, in aggiunta, il frunk anteriore da 15 litri: non è facilissimo accedervi.

Interni smart #3

Gli interni della smart #3 copiano fedelmente, seppur con qualche differenza, l’impostazione vista su #1. La plancia ha una struttura a T, dominata totalmente dallo schermo centrale da 12,8 pollici. Di scuola Tesla l’organizzazione dei comandi: si fa praticamente tutto dal display touchscreen, compresa la regolazione di volante e specchietti tramite i comandi sul volante. In smart hanno sopperito velocemente a un difetto della #1, l’assenza di Apple CarPlay e Android Auto wireless, ora disponibile di serie sulla smart #3. Chiari i comandi del quadro strumenti, incastonato orizzontalmente dietro il volante in un display dedicato da 9,2 pollici. Qualche novità tra #1 e #3 con la forma, ora circolare, delle bocchette di ventilazione, mentre i sedili sono piuttosto avvolgenti, integrano le casse audio nei poggiatesta e permettono di stare circa 2 centimetri seduti più in basso, oltre a non trovarsi con la testa troppo vicina all’imperiale.

Peccato per l’abbandono della panchetta posteriore scorrevole, che permetteva una diversa modulazione dello spazio a bordo della #1, e che sulla #3 rimane fissa godendo dell’aumento del passo. In buona sostanza lo spazio per chi siede dietro rimane più che buono, soprattutto grazie al pavimento piatto. Il tetto più basso può creare problemi solo a chi eccede con la statura, mentre tornando al sistema di infotainment non c’è un operativo su base Google (come su EX30 o su altre elettriche come Renault Megane E-Tech) con grafiche ad hoc di ispirazione gaming, più informali. Curiosi i comandi vocali, che vengono replicati sullo schermo per garantire la giusta comprensione dei comandi impartiti. Presente la pianificazione del viaggio nel viaggio, con consigli su soste e tempi di ricarica, che non è un aspetto in secondo piano su un’auto elettrica.

Motori smart #3

Nessuna differenza, e non potrebbe essere altrimenti, tra i motori della smart #3 e quelli della #1. Tutti gli allestimenti, Brabus a parte (che sulla #1 si chiama Pulse). La configurazione base, con singolo motore elettrico installato sull’asse posteriore (da cui la trazione) conta su 272 CV e una più che discreta accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi per 180 km/h di velocità massima. Fa sorridere questo limite sulla potente Brabus: con 428 CV e l’aggiunta del secondo motore elettrico brucia i cronometri in 3,7 secondi, tempi vicini a quelli di una supercar. Altra grande differenza è la batteria: la Pro monta l’accumulatore da 45 Wh con tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato), più economica e in grado di garantire fino a 325 km di autonomia dichiarati.

Con una differenza di prezzo non così contenuta, la Pro+ e gli altri allestimenti montano la batteria NMC (nickel-cobalto-manganese) da 62 kWh arrivano a garantire da 415 a 455 km di autonomia in base agli allestimenti e alla loro dotazione di serie. In altre parole, in base al peso che passa da 1.780 kg della Pro+ a 1.910 kg della Brabus, che compensa l’aumento sulla bilancia con una potenza vicina ai 450 CV. Differenze anche per quanto riguarda la ricarica: la batteria da 45 kWh ricarica in CC a 130 kW (30 minuti, 10-80%), mentre con la batteria da 62 kWh si raggiunge un picco di 150 kW senza grosse variazioni sui tempi di ricarica.

La Brabus è quindi un esempio pensando che questo livello di prestazioni, anche su fondi viscidi, sono eguagliabili da vetture ben più care. La Brabus, infine, adotta una taratura specifica di molle/sospensioni per sopperire alla mancanza, subito criticata, evidenziata alla nascita della #1 con lo stesso livello di potenza.

Motori smart #3

Prezzi smart #3

Il listino prezzi della smart #3 parte da 38.548 euro per la Pro, versione entry level da 272 CV e unica a proporre il taglio di batteria più piccola da 45 kWh netti.

Fin dalla base nonché allo stato attuale nel momento in cui viene scritta scritta questa guida l’unica che si può incentivare, propone una dotazione di serie già molto completa che va a includere il tetto panoramico fisso, i CyberSparksLED, maniglie portiere a scomparsa, interni in pelle, sedile memory conducente, riscaldamento sedile passeggero, clima monozona automatico, display centrale da 12,8 pollici, quadro strumenti full HD da 9,2 pollici, carica wireless del cellulare, quattro porte USB, radio digitale DAB e molti sistemi di assistenza alla guida tra cui si riconoscono la telecamera a 360°, il Cruise adattivo con funzione Stop&Go, il Lane Departure Warning, il Traffic Sign Recognition e l’Intelligent Speed Assist, con quest’ultimo che è sinonimo di guida autonoma di livello 2.

La sportiva Brabus, che con i suoi numeri da supercar a un prezzo di poco superiore a 50.000 euro può diventare un oggetto interessante: non solo vanno contati i suoi 428 CV e l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, bensì il suo aspetto estetico comprensivo di pinze freno rosse e cerchi da 20 pollici, il volante sportivo in Alcantara, il battitacco in acciaio inox illuminato e l’head-up display da 10 pollici.

Listino prezzi smart #3

Elettrico

• #3 Pro 272 CV, 38.548 euro
• #3 Pro+ 272 CV, 43.458 euro
• #3 Premium 272 CV, 46.548 euro
• #3 25th Anniversary Edition 272 CV, 47.058 euro
• #3 Brabus 428 CV, 51.118 euro

smart #3: concorrenti e conclusioni

smart #3 è il secondo modello della nuova era di smart come costruttore nato dalla joint venture tra Mercedes-Benz e Geely che punta a offrire solo modelli elettrici. smart #1 e smart #3 condividono la piattaforma comune SEA, d’altronde la parola d’ordine in epoca di elettrificazione è e rimane sempre quella della condivisione. Una novità è il debutto della batteria dal taglio “piccolo”, che ha positivi effetti sul prezzo di listino. smart #3 diventa così concorrente diretta di altri SUV elettrici di piccole/medie dimensioni, ma è tra le poche se non l’unica a offrire linee così sportive e sicuramente più riuscite rispetto a quelle della #1, che preferisce un abitacolo più squadrato e sicuramente più ampio per chi si siede dietro il montante B.

Quasi come la #1, perché la #3 la supera di 11 centimetri ed è anche più larga, quindi meglio incollata all’asfalto viste le potenze in gioco. Tra i SUV coupé, le sue linee sportive ma tondeggianti premianti per l’aerodinamica le fanno guadagnare un ottimo Cx di 0,27, ma l’autonomia dichiarata anche con il taglio di batteria più grande non si spinge mai oltre i 415 km nel famigerato ciclo combinato WLTP. Di smart #3 (e #1) possono piacere gli interni, dominati da una plancia che si sviluppa a T con il tunnel centrale e che viene dominato dall’ampio schermo centrale dalle grafiche originali.

Tra le concorrenti di smart #3 è facile inserire anche la #1, ma smart pensa che visto il diverso taglio di carrozzeria ci siano due clienti ben distinti. Sulla stessa piattaforma poggia anche la Volvo EX30, che si ferma a 4,23 metri e pur condividendo motori e potenze va considerata una rivale di smart #1 per la forma della carrozzeria più regolare e meno spiovente nella sezione terminale.

Un’altra Volvo elettrica che ha però prezzi più alti rispetto alla #3, pur essendo lunga 4,44 metri, è la Volvo EC40: quest’ultima, però, nasce da una piattaforma adatta per ospitare i motori elettrici. Sulla falsariga della #3 dalla Germania Volkswagen risponde con la sua ID.5, anche se in questo caso i centimetri di carrozzeria diventano 460 ma le forme di carrozzeria si somigliano, così come le tecnologie offerte. La GTX, la versione più sportiva, ora ha 340 CV, comunque sotto i 428 CV della #3 Brabus: la prima costa circa 65.500 euro, contro i più abbordabili 51.100 euro della seconda.