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SEAT Mii electric 010L

SEAT citycar

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SEAT Mii electric 010L
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SEAT citycar: storia, modelli, versioni e motori

La storia delle citycar SEAT è iniziata relativamente tardi, nonostante la stretta collaborazione con il marchio FIAT che, fino al 1986, è stato proprietario della Casa iberica. Per i suoi primi modelli, infatti, la dirigenza SEAT scelse prima la berlina 1400 e poi altre berline più grandi, come la 1500. Per permettere alla Spagna di essere finalmente motorizzata, la Casa spagnola scelse la 600, l’utilitaria di Casa FIAT, come automobile di massa per i milioni di potenziali automobilisti iberici. La scelta cadde sulla 600 al posto della più piccola 500 per via delle maggiori distanze tra le città spagnole, conquistando il cuore degli spagnoli. La SEAT 600 è stata declinata anche in versione a quattro porte, la SEAT 800, e venne sostituita nel 1973 dalla SEAT 850. Leggi di più

Per quanto riguarda i modelli più piccoli di origine FIAT, la sorella spagnola non scelse di importare neanche la 126, concentrandosi ancora sui modelli più grandi fino al 1980. Con il lancio della Panda in Italia, pochi mesi dopo anche in Spagna è arrivata la Panda, prodotta dalla fine del 1980 fino al 1986 negli stabilimenti SEAT di Saragozza e di Zona Franca.

A causa della rottura della collaborazione tra SEAT e FIAT e dell’acquisizione da parte del Gruppo Volkswagen della Casa spagnola, la Panda è stata modificata pesantemente nello stile diventando la Marbella, la prima citycar SEAT non direttamente derivata dalla FIAT. Prodotta fino al 1998, la Marbella era leggermente più curata e moderna della cugina italiana, senza però mai aver adottato i nuovi motori FIRE né la versione a trazione integrale 4x4.

Vogliosa di aumentare la collaborazione con il Gruppo VAG, SEAT affiancò alla Marbella nel 1997 la nuova SEAT Arosa, la prima citycar interamente sviluppata sotto l’egida Volkswagen, che nel 1998 andò a sostituire definitivamente la Marbella. “Gemella” della Volkswagen Lupo, lanciata un anno dopo dalla Casa di Wolfsburg, la Arosa ottenne un buon successo di vendite grazie all’ottima qualità costruttiva e al buon rapporto qualità-prezzo.

Salutata nel 2005, però, la Arosa non ha ricevuto una diretta sostituta fino al 2011, quando il progetto NSF “New Small Family” diede vita alla SEAT Mii, gemella di Volkswagen up! e Skoda Citigo, prodotta fino al 2021 anche in versione 100% elettrica, la prima SEAT ad offrire tale possibilità.

Scopriamo quindi modelli, motori e versioni delle citycar SEAT.

Segni particolari delle citycar SEAT

  • Una SEAT Panda è stata la Papamobile che, nel 1982, fu utilizzata da Papa Giovanni Paolo II per la sua visita in Spagna, compresa la storica messa officiata dal Pontefice al Camp Nou di Barcellona di fronte a 121.000 persone il 17 novembre 1982.
  • La seconda citycar della storia SEAT, la Marbella, è una versione pesantemente modificata nell’estetica della FIAT Panda, mentre la meccanica è sempre stata di derivazione FIAT fino all’addio al modello nel 1998.
  • La SEAT Arosa, prima citycar SEAT prodotta interamente sotto l’egida Volkswagen, è stata lanciata nel 1997, un anno prima della gemella Volkswagen Lupo.

Modelli SEAT citycar

Come detto in apertura, quindi, la storia dei modelli di citycar SEAT si apre con la Panda. Lanciata alla fine del 1980 in Spagna e prodotta nei due stabilimenti SEAT di Saragozza e Barcellona-Zona Franca, la versione SEAT della nostra Panda non è mai stata proposta in Italia per via della sovrapposizione con la versione marchiata FIAT.

La storia della Panda “by SEAT” è finita nel 1986: in quell’anno, infatti, l’accordo di collaborazione tra FIAT e SEAT cessò di esistere, con la Casa spagnola che entrò nell’orbita del Gruppo Volkswagen proprio quell’anno. Se questo permise a SEAT di esportare senza limitazioni le sue auto in tutta Europa, dall’altra costrinse la Casa spagnola a modificare pesantemente i modelli di origine FIAT per rispettare le regole comunitarie sul copyright e sulla proprietà intellettuale. Nacque così la Panda “alla spagnola”, la SEAT Marbella. Questi sono quindi i modelli di citycar SEAT proposti sul mercato italiano:

  • SEAT Marbella
  • SEAT Arosa
  • SEAT Mii

Realizzata sulla stessa base meccanica e dotata del medesimo profilo della geniale Panda di Giugiaro, la Marbella differisce per l’adozione di un frontale più lungo (è infatti più lunga di quasi 10 cm, arrivando a 3,47 metri contro i 3,38 della Panda) e con una mascherina completamente diversa, un posteriore differente con targa integrata nel portellone posteriore e nei fari posteriori dedicati. All’interno, invece, la Marbella differisce dalla Panda per un quadro strumenti dedicato, un diverso rivestimento di sedili, plancia e pannelli porta.

Prodotta fino al 1998, la Marbella è stata affiancata nel 1997 da una citycar di nuova generazione, la Arosa. Realizzata insieme a Volkswagen, che sulla stessa piattaforma ha realizzato la Lupo, la Arosa è stata caratterizzata al lancio da uno stile ispirato alle sorelle maggiori della Casa spagnola, con un look pulito ma piuttosto moderno per il periodo e capace di valorizzare le dimensioni molto contenute della citycar iberica. Dotata di un abitacolo realizzato con materiali robusti ma ben dotato sulle versioni top di gamma, nel 2001 la Arosa è stata interessata da un restyling piuttosto importante operato dall’allora direttore del design SEAT, Walter de Silva.

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La piccola Arosa guadagna così in aggressività e personalità, adottando il frontale della coeva Ibiza e dei fari posteriori con lente chiara in stile Lexus. Dotata, con il restyling, anche di una versione più sportiva, la 1.4 16v, la Arosa è stata prodotta fino al 2004, lasciando il mercato un anno prima della sorella Lupo dopo poco meno di 180.000 esemplari prodotti. Per vedere una citycar a marchio SEAT c’è stato bisogno di attendere sette anni: nel 2011, infatti, è stata lanciata la SEAT Mii, erede della Arosa e gemella delle VW up! e Skoda Citigo.

Terza “sorella” del progetto NSF, New Small Family, la Mii si differenzia dalle sorelle per un frontale piuttosto personale, caratterizzato da grandi fari e dalla calandra trapezoidale ripresa dalla Ibiza di quarta generazione, da poco rinnovata. Se poi la vista laterale è del tutto simile alle altre sorelle, con una forma squadrata e la presenza della carrozzeria a tre o cinque porte, in coda la Mii ha una firma luminosa dedicata e il portellone caratterizzato da un pannello in lamiera, al contrario della sorella VW che ha un portellone interamente in cristallo.

SEAT Mii electric 060L

Come la cugina Citigo, poi, la Mii ha adottato al lancio un volante, una consolle centrale e un layout del quadro strumenti ispirato alla più grande Ibiza, con una qualità costruttiva piuttosto buona ma uno stile più semplice della più sfiziosa up!. Con il restyling nel 2017, poi, SEAT ha adottato la plancia lucida e la plancia più moderna della up!, con il nuovo supporto per il cellulare in cima alla consolle centrale. Disponibile solo in versione elettrica dal 2019, la Mii è stata prodotta nello stabilimento di Bratislava, comune alle tre sorelle, fino al 2021, senza venire sostituita da nessun modello.

Motori SEAT citycar

A livello di meccanica e motori, le citycar SEAT dimostrano benissimo le due ere della Casa spagnola. Se la SEAT Panda era sostanzialmente una FIAT Panda prodotta in Spagna, con pochissime differenze anche a livello meccanico, la Marbella “personalizzata” da SEAT nel 1986 è stata prodotta fino al 1998 senza adottare le novità tecniche arrivate con la Panda “Supernova” proprio nell’86. Questo significa che la Marbella è più simile alla Panda prima serie che al modello coevo, dal quale si differenziava per adottare soluzioni più semplici e proprie della prima generazione.

Un esempio? In coda, la Marbella ha sempre adottato sospensioni a balestra, senza passare alle molle arrivate con la Panda Supernova, e allo stesso modo non è mai arrivato il motore FIRE in nessuna variante. Per questo, al lancio nell’86 la Marbella era proposta con due versioni del mitico FIAT Serie 100 quattro cilindri ad aste e bilancieri, l’843 cm3 derivato dalla FIAT 850 da 34 CV e il più grande 903 cm3, questa volta derivato dalla 127, da 39 CV, diventati 41 con l’adozione del catalizzatore. Solamente nel 1997 il quattro cilindri è stato modificato per il suo ultimo anno di produzione, adottando starter e iniezione elettronica, cambiando cilindrata (ora di 899 cm3) e adottando un cambio manuale a 5 marce di derivazione Volkswagen.

La meccanica di origine FIAT è stata definitivamente abbandonata nel 1998 con l’addio alla Marbella e l’adozione come unica citycar della Arosa. Al contrario della progenitrice, infatti, la Arosa è sviluppata su meccanica interamente Volkswagen, utilizzando una versione accorciata del pianale della coeva Polo 6N di terza generazione lanciata nel 1994. Dalla Polo arrivano anche i motori, benzina e Diesel. Alla base della gamma trova posto il 1.0 quattro cilindri aspirato da 50 CV, mentre per chi cercava (un po’) più brio era disponibile il più grande 1.4 aspirato, che nonostante la cilindrata aveva solo 10 CV in più, salendo a 60 CV.

Fronte Diesel, al lancio la Arosa è stata equipaggiata con il tranquillo 1.7 SDI, un quattro cilindri aspirato da 60 CV, mentre nel 1999 è arrivato il più potente ma più piccolo 1.4 TDI, un tre cilindri derivato dal mitico 1.9 TDI con 75 CV e 195 Nm. Con il restyling del 2001, poi, fu introdotto anche un nuovo motore al top della gamma, il 1.4 bialbero 16 valvole da 101 CV, che grazie al peso piuma della piccola Arosa faceva scattare la citycar spagnola da 0 a 100 km/h in soli 10 secondi.

Dopo l’addio alla Arosa datato 2004, facciamo un salto agli anni ’10 per conoscere la meccanica e i motori della citycar SEAT più “fresca”, la Mii. Al contrario della Arosa, purtroppo, non è mai stata offerta una versione “pepata”, lasciando le versioni TSI e GTI alla sola VW up!. Per la gamma Mii, SEAT ha infatti scelto di offrire tre motori termici, due a benzina e uno con doppia alimentazione benzina-metano, tutti basati sullo stesso propulsore. La stella della gamma è infatti il robusto 1.0 tre cilindri aspirato, proposto in due versioni a benzina con 60 e 75 CV, entrambe dotate della stessa coppia di 95 Nm.

La versione Ecofuel, invece, è dotata di due grandi bombole da 72 litri totali, capaci di accogliere circa 12 kg di metano. Questo consente al 1.0 aspirato, in questo caso capace di 68 CV, di avere un’autonomia a gas dichiarata di 380 km. Non manca poi un serbatoio da soli 10 litri di benzina, che qualifica la Mii come una “monofuel” a metano: questo permette di accedere ad una riduzione del bollo del 75% in molte Regioni, nonché in vantaggi a livello di assicurazione e altri costi fissi.

Nel 2019, sulla falsariga della sorella e-up!, anche SEAT ha accesso alla versione elettrica, lanciando così la Mii Electric, la prima SEAT elettrica di grande produzione della storia della Casa spagnola. A livello meccanico, la Mii Electric adotta il powertrain aggiornato della e-up!, dotato quindi del motore anteriore da 83 CV e della batteria più grande da 36,8 kWh, che secondo il ciclo omologativo WLTP basta per un’autonomia in ciclo misto di 260 km. Questi sono, quindi, i motori delle citycar SEAT:

Motori citycar SEAT

Motori SEAT Marbella

Benzina

  • 850, 0.85 quattro cilindri aspirato, 34 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione anteriore
  • 903, 0.9 quattro cilindri aspirato, 39 CV, cambio manuale a 4/5 marce, trazione anteriore
  • 903 cat., 0.9 quattro cilindri aspirato, 41 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 899, 0.9 quattro cilindri aspirato, 41 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Motori SEAT Arosa

Benzina

  • 1.0, 1.0 quattro cilindri aspirato, 50 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.4, 1.4 quattro cilindri aspirato, 60 CV, cambio manuale a 5 marce o automatico a 4 marce, trazione anteriore
  • 1.4 16v, 1.4 quattro cilindri aspirato, 101 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Diesel

  • 1.4 TDI, 1.4 tre cilindri turbodiesel, 75 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.7 SDI, 1.7 quattro cilindri aspirato, 60 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Motori SEAT Mii

Benzina

  • 1.0 MPI, 1.0 tre cilindri aspirato, 60 CV, cambio manuale a 5 marce o manuale robotizz. a 5 marce, traz. anteriore
  • 1.0 MPI, 1.0 tre cilindri aspirato, 75 CV, cambio manuale a 5 marce o manuale robotizz. a 5 marce, traz. anteriore

Metano

  • 1.0 Ecofuel, 1.0 tre cilindri aspirato benzina-metano, 68 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Elettrica

  • Electric, motore elettrico anteriore, 83 CV, batteria da 36,8 kWh, autonomia di 260 km, trazione anteriore

Versioni e prezzi SEAT citycar

Arrivando, infine, alle versioni delle citycar SEAT e ai prezzi, partiamo con la prima utilitaria proposta fuori dai confini iberici, la Marbella. Se le versioni più ricche offrivano un’attenzione ai dettagli e una dotazione leggermente superiore alla coeva Panda, con la possibilità di avere la radio e i vetri elettrici, le versioni base sono addirittura più spartane della già essenziale Panda, prive addirittura degli hazard, del tergilunotto e dei retrovisori regolabili dall’interno.

Questo permetteva alla Marbella di avere un prezzo davvero concorrenziale: nel 1997, l’ultima generazione della Marbella affiancata alla Arosa partiva da meno di 8.000 euro attuali. Oggi, invece, una Marbella costa meno di una coeva Panda non avendo lo stesso valore affettivo, almeno in Italia: le poche “sopravvissute” partono da meno di 1.000 euro, con le più in forma che non superano quota 2.500 euro.

Lo stesso si può dire della successiva Arosa, che nel 1999 partiva da meno di 16.000.000 di lire, ovvero circa 8.000 euro al cambio dell’epoca, per la 1.0 in allestimento Basic. La più costosa della gamma era la 1.7 SDI Diesel aspirata in allestimento Top, ferma a poco meno di 20 milioni di lire, ovvero 10.000 euro al cambio dell’epoca. Oggi, invece, una Arosa parte da circa 1.000 euro, con la più ricercata, la 1.4 16v da 100 CV, che può superare i 4.000 euro.

Arriviamo così alla Mii, che al lancio è stata posizionata in maniera piuttosto particolare. Sotto la più raffinata up!, infatti, a livello di prezzi la citycar SEAT e la cugina Skoda Citigo “combattevano” per essere il modello d’accesso, con differenze tra una e l’altra di 100 o 200 euro a parità di allestimento.

Nella carriera della Mii, le versioni della citycar SEAT sono state parecchie: oltre alle “normali” Reference, Chic e Style, nel corso degli anni si sono aggiunte delle versioni ispirate alla moda, come la by Cosmopolitan e la by Mango, così come la più sportiva FR Line, purtroppo caratterizzata solamente da una personalizzazione estetica e non da una motorizzazione più frizzante. Con l’arrivo della variante elettrica, infine, la Mii è stata proposta in un unico allestimento, chiamato appunto “electric”, e con un prezzo molto concorrenziale di 23.250 euro.

Oggi, i prezzi per una Mii partono da meno di 3.500 euro per esemplari con molti chilometri e alimentazione a metano, mentre le termiche più giovani arrivano a quota 11.000 euro. Molto interessanti le Mii Electric, che partono da circa 13.000 euro.