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Pontiac Trans Sport

Pontiac Trans Sport in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Pontiac Trans Sport inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

Modelli alternativi

Pontiac Trans Sport: monovolume a stelle e strisce

Quando è uscita, nel ’90, i mostri sacri come Chrysler Voyager e Renault Espace erano già in commercio da quasi un decennio. Pontiac Trans Sport rappresentava però l’alternativa un po’ più esotica: General Motors l’aveva infatti concepita proprio come rivale dei minivan Chrysler/Dodge/Plymouth sul mercato casalingo. Come d’abitudine, ne furono commercializzate delle varianti sotto altri marchi del Gruppo, la Chevrolet Lumina APV e la Oldsmobile Silhouette, lanciate in contemporanea ma posizionate rispettivamente al di sotto e al di sopra, come alternativa più economica o più lussuosa. In Europa si scelse invece di introdurre soltanto l’originale Pontiac, marchio dall’immagine sportiveggiante.

Pontiac Trans Sport: com’è fatta, pro e contro

Lunga poco meno di 5 metri, larga 1,9 e alta circa 1,7, aveva interni spaziosissimi con sedili posteriori singoli asportabili racchiusi in una linea filante e tronca, un po’ differente da quella dalla concept car dell’86 che era più tondeggiante ma meno razionale. Particolari le vetrature in nero lucido che spiccavano rispetto al montante centrale della carrozzeria creando l’effetto di blocchi separati. Un design così particolare si abbinava ad una costruzione altrettanto ricercata che prevedeva panelli in composito montati su una scocca in acciaio, esenti da problemi di ruggine e resistenti ai piccoli impatti. La piattaforma, nota come U-body e sviluppata apposta per questi modelli prevedeva il motore posizionato trasversalmente e la trazione anteriore in modo da liberare il massimo spazio. Su alcuni modelli nelle generazioni successive sarebbe stata introdotta anche la trazione integrale.

Negli Usa la linea di questa famiglia di modelli fu giudicata troppo avveniristica e inoltre, l’eccessiva arretratezza del posto di guida dovuta alla forma allungata del parabrezza non piaceva troppo. Per questo, furono adottate delle modifiche già dal ’94 per arrivare, con la seconda generazione del ’96, ad un corpo vettura più convenzionale anche nella costruzione. In Europa invece il modello piacque malgrado tutto e continuò ad essere venduto nella forma originale fino al ’96, anno in cui arrivò quello nuovo, gemello della Opel Sintra, che fu però commercializzato con il marchio Chevrolet.

Trans Sport offriva soluzioni raffinate, tra cui un sistema pneumatico di livellamento delle sospensioni posteriori che potevano quindi essere mantenute in assetto anche a pieno carico e l’azionamento della porta laterale scorrevole, posta sul lato destro, via telecomando, novità assoluta introdotta dal ’93. Inoltre, disponeva di sedili per bambini integrati negli schienali di quelli posteriori. Aveva però il difetto di una scarsa potenza in rapporto al peso e di conseguenza, consumi consistenti.

Tra le rivali, oltre alle già citate Espace e Voyager, va annoverata l’altrettanto originale Toyota Previa la cui prima generazione arrivò anch’essa nel ’90 e che era caratterizzata dal motore in posizione centrale (benzina o turbodiesel) con trazione posteriore o integrale.

Pontiac Trans Sport: allestimenti, motori e prezzi

La versione europea debuttò con un 4 cilindri 2.3 16V a iniezione elettronica da 147 CV (137 con catalizzatore) accoppiato ad un cambio manuale a 5 marce, già più potete del V6 3.1 da soli 120 CV con cambio automatico a 3 rapporti che rappresentava l’offerta base negli Usa ma comunque non potentissimo per una vettura di quella stazza e dal peso prossimo ai 18 quintali a vuoto. In patria si ovviò con un più performante 3.8 da 170 CV abbinato al cambio Hydra Matic a 4 rapporti (sostituendo poi il 3.1 con un 3.4 più moderno e brioso) mentre nel Vecchio Continente si cercò un’alternativa più economica montando un due litri turbodiesel PSA da 90 CV che risultò però ancor meno vivace del benzina. A differenza di quanto accadeva oltreoceano, dove erano disponibili diversi livelli di equipaggiamento (base, SE e poi GT) l’allestimento sui mercati europei tendeva ad essere unico e piuttosto ricco, con accessori come alzacristalli e climatizzatore compresi nel prezzo, oltre all’airbag conducente e all’Abs.

Anche per questo, i pochi esemplari che oggi si possono trovare sul mercato dell’usato in Italia conservano su AutoScout24 quotazioni medie comprese tra i 2.500 e i 3.000 euro. Tra questi se ne possono anche trovare alcuni con impianto a Gpl mentre in altri Paesi d’Europa circola anche qualche V6 d’importazione. I chilometraggi, tuttavia, tendono ad essere molto elevati, prossimi o superiori ai 200.000 km salvo rare eccezioni.

Pontiac Trans Sport: conclusioni

Come tutti i modelli innovativi anche Trans Sport ebbe sorti alterne: più gradita in Europa che in patria, benché un po’ “sottomotorizzata”, ebbe il pregio di dare una sferzata di novità alla pur giovane (ma molto omologata) categoria delle “minivan”, anche se GM non proseguì su quella strada con i modelli successivi. Forse le sarebbe stata bene la definizione di Sport Utility affibbiata pochi anni più tardi per le cugine civilizzate delle fuoristrada.