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Plymouth Road Runner

Pro

  • Stile iconico
  • Motori V8

Contro

  • Prezzo molto alto in particolare in Europa
  • È difficile reperire esemplari in Europa

Plymouth Road Runner in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Plymouth Road Runner inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

Usato a partire da:
*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

Plymouth Road Runner: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

Gli Anni 60 e 70 sono il momento d’oro delle muscle car, sportive nate negli Stati Uniti con motori di grossa cilindrata e prezzi abbordabili, tanto è vero che sono molto apprezzate dai giovani. Oltre alle Dodge Challenger e Ford Mustang, le muscle car di gran lunga più vendute, ottiene un discreto successo anche la Road Runner, lanciata nel 1968 dalla Plymouth, il marchio economico del gruppo Chrysler (è stato chiuso nel 2001). La Plymouth Road Runner è concepita per essere la versione economica della Plymouth GTX, che alla metà degli Anni 60 inizia a diventare più costosa e meglio allestita rispetto alle origini (questa fu una tendenza comune ad altre muscle car). Leggi di più

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Il costruttore americano tuttavia non fa economia per assicurarsi il nome Road Runner, che deriva dal celebre cartone animato Wile E. Coyote and the Road Runner (in Italia si chiama Willy il Coyote e Beep Beep), perché negli Stati Uniti l’uccello corridore ha il nome Road Runner: la Warner Bros accetta di concedere l’uso di Road Runner dietro il pagamento di 50.000 dollari, una cifra non certo ridotta per l’epoca. Plymouth ottiene così l’utilizzo del nome, che esprime l’idea di un’auto veloce e imprendibile. Per scoprire tutti i dettagli della Plymouth Road Runner non vi resta che proseguire nella lettura.

Dimensioni Plymouth Road Runner

Le dimensioni della Plymouth Road Runner sono:

  • lunghezza 5,14 metri
  • larghezza 1,94 metri
  • altezza 1,38 metri
  • passo 2,94 metri

La prima generazione viene lanciata nel 1968. Il suo stile è muscolare, con il cofano piatto, fiancate verticali e il lunotto fortemente inclinato verso l’ampia coda, che fa la sua parte nel rendere la carrozzeria davvero abbondante: è lunga ben 5,15 metri. Nel 1969 lo stile della Plymouth Road Runner viene rivisto e cambiano la mascherina, le luci laterali e quelle posteriori; a richiesta inoltre sono disponibili i sedili sportivi con fianchetti pronunciati e gli adesivi con scritto Road Runner. La versione del 1969 si riconosce per la presa d’aria trasversale nel cofano. Lo stile della Plymouth Road Runner cambia ancora per il 1970, quando la casa americana rinnova nuovamente la mascherina e aggiorna i sedili, il cofano ed i freni, ma le vendite iniziano a rallentare. La seconda generazione debutta nel 1971 ed è ancora più lunga della precedente, perché raggiunge i 5,40 metri. Le proporzioni sono totalmente riviste, perché il tetto è ribassato e il lunotto fluisce in modo più dolce verso la coda, che appare meno pronunciata; ciò, unito al lungo cofano, rende la silhouette davvero unica. L’edizione del 1971, offerta solo con carrozzeria coupé. insieme al nuovo motore arrivano anche una nuova mascherina e luci posteriori ridisegnate.

Il terzo aggiornamento esordisce nel 1973, quando la Plymouth opera modifiche più evidenti: i fari sono spigolosi e la mascherina si fa rettangolare. Il 1975 è l’anno della terza generazione, che assume forme ancora più squadrate e ha una mascherina con listelli cromati più spessi. La seconda generazione del 1975 vede diversi motori, tutti V8, sono di 5.2, 5.9, 6.6 e 7.2 litri, ma le vendite ormai sono in declino e si attestano a poco meno di 7.200 unità.

Interni Plymouth Road Runner

Gli interni della Plymouth Road Runner sono variati nel corso delle generazioni per cui è particolarmente difficile raccogliere una descrizione davvero unitaria. Tuttavia alcuni elementi hanno reso la Plymouth Road Runner inconfondibile anche negli interni. Si parte con la plancia caratterizzata da uno sviluppo estremamente orizzontale, persino il quadro strumenti era distribuito su tutta la lunghezza per evitare qualsiasi palpebra o rigonfiamento. Quest’ultimo è stato cambiato più volte passando da indicazioni per lo più anch’esse orizzontali a dei veri e proprio oblò tondi scavati sulla plancia, in questo restyling per ovvie ragioni si è abbandonato lo stile sottilissimo della precedente generazione e si è optato per un più classico quadro strumenti con palpebra. Il volante? Sempre a tre razze, ma le opzioni sono state davvero tante impiegando materiali anche molto diversi tra legno, metallo, pelle e plastica (poca).

Particolarissimi anche i sedili che assomigliavano a delle vere e proprie poltrone. I cannelloni attraversavano in larghezza tutto il sedile e all’altezza dei fianchetti erano impreziositi da un vezzo stilistico: una sorta di bottone. Le combinazioni di colori e rivestimenti negli anni è stata davvero infinita e, peraltro, esistono tantissime versioni personalizzate dai proprietari. Infine non si può non citare la particolare forma del tunnel centrale, la quale presentava una “C” al contrario scavata all’interno di esso per dare spazio alal leva del cambio da una parte e fornire supporto alle gambe del passeggero dall’altra.

Motori Plymouth Road Runner

Trovato il nome, non resta che scegliere la base meccanica. La scelta ricade sul pianale B del Gruppo Chrysler, il medesimo utilizzato dalle berline medie Belvedere e Satellite, una scelta che sposa in pieno lo spirito delle muscle car, auto grintose nel look ma basate su una meccanica comune a modelli senza velleità sportive. Due i motori, entrambi V8: il 6.3 da 340 CV e il 7.0 da 431 CV. L’interno è piuttosto spartano e ciò aiuta a tenere basso il prezzo, una scelta che premia la Plymouth Road Runner, che nel primo anno di vendita raggiunge i 45.000 esemplari, contro i 20.000 previsti dalla casa americana.

La versione del 1969 aggiunge il 7.2 da 395 CV, una sorta di via di mezzo fra il 6.3 e il 7.0. Nel 1970 per calmierare il rallentamento delle vendite viene introdotto il motore V8 5.6 da 279 CV, destinato ad una inedita versione d’accesso. Questa mossa tuttavia non dà gli effetti sperati e nel 1970 vengono immatricolati circa 41.000 esemplari, la metà dell’anno precedente; il 1970 è anche l’ultimo anno di produzione della convertibile. L’edizione del 1971 debutta con i motori V8 di 5.6, 6.3 e 7.0 litri, mentre per quella del 1972 c’è anche l’otto cilindri di 6.6 litri. Nel 1973 Arriva infine il motore V8 5.9.

Motori Plymouth Road Runner

Benzina

  • 8 cilindri di 5.2, 5.6, 5.9, 6.3, 6.6, 7.0, 7.2 e 7.3 litri

Prezzi Plymouth Road Runner

La Plymouth Road Runner non era disponibile con veri e propri allestimenti, come tutte le auto del periodo, ma si potevano ordinarie svariate personalizzazioni e motori di varie cilindrate, tutti però con architettura V8 e un rombo in grado di appagare le orecchie ad ogni accelerata: il più “piccolo” è di 5.2 litri, quello di cubatura maggiore di 7.3 litri. I consumi sono sempre proibitivi, anche per colpa dei poco efficienti cambi automatici a 3 o 4 marce.

In Italia è raro trovare la Plymouth Road Runner, e le poche usate in vendita hanno prezzi non alla portata di tutti: gli esemplari meno costosi sono venduti a partire da 30.000 euro, ma è più facile trovarne a più di 40.000 euro e 50.000 euro. Tuttavia il prezzo della Plymouth Road Runner può raggiungere cifre ben più alte fino a sfondare di slancio la soglia dei 100.000 euro. Come per tutte le auto decisamente sfiziose, però, le Plymouth Road Runner in vendita sono conservate in ottime condizioni.

Nel complesso la Plymouth Road Runner è un’auto molto difficile da acquistare in Europa, e anche riuscendo ad acquistarne una ad un buon prezzo, sarà necessario mettere in preventivo diverse migliaia di euro in manutenzione e carburante.

Plymouth Road Runner: concorrenti e conclusioni

La coupé americana è una di quelle auto che fanno girare la testa anche ai non appassionati, grazie alla carrozzeria imponente, al rombo del motore e al fascino che esprime. I consumi però sono proibitivi, e il prezzo a cui acquistarla non è certo contenuto. Tuttavia se riusciste a portarvi a casa un’auto del genere sicuramente non passereste inosservati e potrete essere sicuri di avere nel vostro garage un autentico pezzo di storia americana che non farà altro che aumentare il proprio valore. Chiaramente le dimensioni davvero extralarge per le strade italiane (nonostante per gli americani si potesse definire un’auto di dimensioni medie) non aiutano una guida serena in tutti i percorsi, in particolare quelli urbani dove non aiuta neanche lo sterzo.

In Italia ne sono stati importati pochissimi esemplari, dunque trovarla non è facile. Le concorrenti d’eccellenza della Plymouth Road Runner sono certamente la Pontiac GTO e Chevrolet Chevelle entrambe modelli che nella loro storia hanno rappresentato delle alternative più economiche a dei modelli che stavano diventando troppo costosi per il grande pubblico.

FAQ

Quanto è grande la Plymouth Road Runner?
La Plymouth Road Runner è un’auto che ha variato dimensioni nel corso delle generazioni, la prima versione raggiungeva ben 5,14 metri di lunghezza.
Che motori monta la Plymouth Road Runner?
La Plymouth Road Runner è stata proposta con un gran numero di motori tutti accomunati dagli 8 cilindri a V, le potenze andavano dai 280 CV agli oltre 400 CV.
Quali auto sono simili alla Plymouth Road Runner?
Auto simili per caratteristiche alla Plymouth Road Runner possono essere la Pontiac GTO e la Chevrolet Chevelle Risposta

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