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Plymouth GTX

1 / 2

Pro

  • Fama cinematografica grazie a Fast and Furious
  • Piacevole da guidare

Contro

  • Consumi
  • Poco successo

Plymouth GTX in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Plymouth GTX inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

Usato a partire da:
*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

Plymouth GTX: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

La Plymouth GTX è un’auto storica prodotta dalla Casa americana facente parte del gruppo Chrysler dal 1967 al 1974 ed è famosa in Europa per essere stata in un certo senso attrice non protagonista dell’ottavo capitolo della saga di Fast and Furious, più precisamente del film “The Fate of the Furious” del 2017. In questo blockbuster il famoso Dominic Toretto interpretato da Vin Diesel guida una Plymouth GTX del 1971 pesantemente elaborata e capace di raggiungere velocità folli. Curiosamente, è anche classificata al primo posto nella moltitudine di modelli che si sono succeduti nella lunga sala della pellicola hollywodiana. Nel film il motore è un 7.2 V8 sovralimentato e accoppiato a un cambio manuale a 4 rapporti. Con 2.000 CV, si è conquistata con onestà questo record ma la realtà storica parla di un modello decisamente diverso dalla finzione cinematografica. Innanzitutto la GTX arriva nel 1967 come allestimento del modello Belvedere, caratterizzando l’allestimento più sportivo grazie ad alcune modifiche. Leggi di più

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Sotto il cofano, il già citato 7.2 V8 HEMI da 375 CV o, in optional, il V8 Chrysler HEMI da 7 litri. Motori d’altri tempi e dalle grandi prestazioni, grazie alla cubatura generosa. La Plymouth GTX diventa modello a sé stante già nel 1968, mantenendo la meccanica sopra citata e puntando su un allestimento degli interni privato di tante comodità per risparmiare sul peso. Proposta sia in configurazione cabrio sia coupé, la GTX soffre eccessivamente la concorrenza diretta della Road Runner che l’aveva sostituita nella gamma della Belvedere.

C’è solo un modo per non mandare questo progetto in pensione, cioè rivedere completamente la GTX con la terza serie del 1971. Peccato che a mettere il bastone tra le ruote alla GTX siano arrivate nuove regole più stringenti per quanto riguarda il costo delle assicurazioni delle muscle car e la GTX tornò a un ruolo di semplice comparsa del modello Road Runner, al tempo avvantaggiato dalle vendite.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Plymouth GTX .

Dimensioni Plymouth GTX

Le dimensioni della Plymouth GTX sono:

  • lunghezza 5,15 metri

  • larghezza 1,94 metri

  • altezza 1,36 metri

  • passo 2,92 metri

Le dimensioni della Plymouth GTX sono quelle tipiche delle muscle car americane di fine anni ‘60 inizio anni ‘70. Muso molto lungo, sotto il quale il motore è disposto longitudinalmente, classica configurazione a due posti e coda piuttosto pronunciata grazie all’evidente sbalzo posteriore. Prodotta in tre serie nell’arco di pochi anni, la principale differenza tra la prima GTX e la seconda GTX è nella disposizione della fanaleria con i gruppi ottici sdoppiati e subito raccolti da una cornice cromata nei modelli prodotti dal 1968. La Plymouth GTX del 1971, che mantiene le dimensioni della Plymouth GTX prima serie, cambia aspetto al frontale inserendo una mascherina a tutta larghezza dal profilo cromato. Per quanto riguarda la presa d’aria sul motore, la GTX del 1967 era dotata in realtà di due prese piccole che lasceranno il posto alla presa singola per alimentare i carburatori a triplo e quadruplo corpo che alimentavano i motori V8 sotto il cofano così prominente. Le prime due serie, infine, vennero vendute sia in versione cabrio sia hard-top, ma le disastrose vendite del 1969 convinsero Chrysler a puntare sulla singola versione a tetto rigido per la terza serie prodotta dal 1971 al 1974.

Interni Plymouth GTX

Gli interni della Plymouth GTX ricordano lo stile delle Muscle Car anni ‘70 con sedute più attente al comfort che alla sportività, dettaglio che cambierà solo con l’ultima serie dove per l’appunto le sedute faranno un deciso passo in avanti riuscendo a mixare comodità e vocazione sportiva. La plancia, anche in questo caso, conosce un’evoluzione che in pochi anni ne stravolge la forma al pari degli esterni. Le non formidabili performance di vendita della Plymouth GTX inducono a una rapida evoluzione di questo modello, che parte nel 1967 offrendo un volante molto generoso di diametro con corona in legno davanti al quale la strumentazione prevede solo il tachimetro e poco altro. La leva del cambio è piuttosto invasiva nell’insieme generale di una plancia che appare molto pulita nel suo insieme. Sedili in pelle davanti e indietro che vengono confermate anche nella seconda serie ad appena un anno dal lancio.

La rivoluzione degli interni della Plymouth GTX si ha solo a partire dal 1971, quando l’abitacolo cambia completamente aspetto per meglio accompagnare le sostanziali modifiche che hanno modificato totalmente l’aspetto degli esterni della muscle car americana già avviata a un lento ma inesorabile declino. La strumentazione ora è più precisa e ogni indicatore ha il suo quadrante dedicato. Strana la forma della leva del cambio, che si avvicina al volante ora di dimensioni più contenute.

Motori Plymouth GTX

La gamma motori della Plymouth GTX ha compreso fin dagli esordi, quindi dal momento in cui la GTX è diventata l’allestimento top di gamma della serie Belvedere. Si parte con la prima serie, dove sotto il cofano finisce il V8 7,2 litri soprannominato “Super Commando 440” da 375 CV che rappresenta anche la scelta di base. La GTX la si poteva anche avere con il V8 Chrysler HEMI da 7 litri ancor più prestazionale, da 425 CV: copriva lo 0-100 km/h in 4,8 secondi e il quarto di miglio in 13,5 secondi, uscendo a 169 km/h. I primi due V8 7,2 litri, sì perchè ne arriva subito un altro nel 1968, sono rispettivamente equipaggiati con un carburatore quadruplo corpo e con un carburatore triplo corpo. Le trasmissioni sono, a scelta, tra manuale quattro rapporti e automatico tre rapporti, mentre è innegabile la presenza della trazione posteriore.

Gli anni “bui” dei motori della Plymouth GTX arrivano fin dagli albori degli anni ‘70, quando le nuove norme sulle emissioni inquinanti e l’aumento dei costi delle assicurazioni delle muscle car tagliano definitivamente le gambe a modelli come la Plymouth GTX, che assiste impotente alla riduzione della potenza dei suoi propulsori. Tanta potenza, quindi, ma anche un destino già scritto. Improponibili i consumi pensando all’orientamente che oggi ha preso il mondo delle auto, dove motori di così grossa cilindrata sono ormai ridotti al lumicino anche nel dorato mondo delle sportive americane: con un litro di benzina era già un risultato formidabile riuscire a percorrere 5 chilometri di strada.

Prezzi Plymouth GTX

I prezzi della Plymouth GTX sono un argomento di discussione che ancora anima gli appassionati di muscle car americane dopo quasi cinquant’anni dalla dismissione di questo modello dal mercato. Per inciso, in Europa è difficilissimo trovarne una usata e, quando capita, i prezzi iniziano a diventare interessanti in senso lato. Nel caso della Germania, attualmente, mentre vengono scritte queste righe, sono due gli esemplari di Plymouth GTX in vendita. La prima, nella sua colorazione rosso accesa, è una terza serie del 1971 con potenza del V8 7.2 scesa a 390 CV per via delle normative anti-emissioni introdotte nei primi anni ‘70, e ha 71.000 chilometri all’attivo. Viene venduta da un privato che la custodisce gelosamente a quanto pare in ottime condizioni. A 54.000 euro viene messa in vendita un’altra Plymouth GTX, sempre terza serie del 1971 e sempre con un chilometraggio accettabile (70.000 chilometri). Si tratta di auto quasi del tutto inutilizzabili sulle strade di tutti i giorni anche e soprattutto per via delle norme che negli anni si sono fatte sempre più ostacolanti per la circolazione di questo tipo di veicoli.

Interessante la quotazione raggiunta da una Plymouth GTX del 1971 durante una sessione della famosa casa d’aste RM Sotheby’s nel 2020: si trattava di uno dei 2.942 esemplari di GTX prodotti nel 1971, primo anno della terza serie. Il suo valore? 28.600 dollari.

Plymouth GTX: concorrenti e conclusioni

La Plymouth GTX è stata tra la seconda metà degli anni ‘60 e la prima metà dei Settanta una tra le più degne rappresentati nel segmento delle muscle car: dimensioni importanti, sbalzo posteriore idem come sopra, muso lungo a contenere la disposizione longitudinale del motore V8 disponibile su più livelli di potenze, carrozzeria 2 porte, 4 posti secchi e cilindrate da 7 litri in su. Basterebbero queste caratteristiche a riassumere una vettura come la Plymouth GTX, rimodellata e aggiornata in pochi anni in ben tre serie senza però sortire l’effetto sperato. La concorrenza interna della Road Runner le spezzò letteralmente le ali e, visto che i guai non vengono mai da soli, contribuirono al suo insuccesso anche l’aumento delle spese assicurative che non contribuirono di certo a facilitare la vita a questo tipo di carrozzerie e di cilindrate.

Nei suoi pochi anni di carriera la Plymouth GTX ha fatto in tempo a farsi conoscere e a sfidare, ad armi pari, modelli altrettanto potenti di muscle car americane forse non troppo note al pubblico europeo. Tra le altre, la Buick GSX, la Chevrolet Chevelle SS, la Ford Mustang 302 Fastback e la Pontiac Firebird Trans AM. In comune c’è sempre il motore V8, le cubature e di conseguenza le potenze sono assai differenti. Sono tutte, però, muscle car fino al midollo. Si tratta, in estrema conclusione, di auto che esercitano un certo fascino e la Plymouth GTX questo fascino lo ha esercitato di fronte a milioni di spettatori accorsi in sala per vedere l’ottavo capitolo di Fast and Furious, dove la GTX diventa auto simbolo del film guidata da Vin Diesel, alias Dominic Toretto.

FAQ

Quanto vale una Plymouth GTX?
In Europa si possono trovare pochi esemplari d’importazione con prezzi tra i 50.000 e i 70.000 euro.
Quanti cavalli ha una Plymouth GTX?
Da 375 a 425 CV in base alla cilindrata e al tipo di alimentazione del V8.

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