Opel Speedster: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

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L’Opel Speedster, strettamente imparentata con l’inglese Lotus Elise, è stata prodotta dal 2000 al 2005. Attualmente è in fase di preparazione l’introduzione sul mercato del modello successivo, l’Opel GT. Aspetti peculiari della Speedster sono l’altezza ridotta (111,7 cm) ed il motore turbo con una accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4,9 secondi e una velocità di punta di 243 km/h. capace di mettere d’accordo tutti sotto una sola parola: leggerezza. Il piacere di guida e l’handling perfetto per cui è sempre stata famosa la piccola Speedster, che rimane lo stesso della Lotus e semplifica, e poi aggiungi leggerezza.

Nel 2002 Opel presentò anche un'ulteriore Eco-Speedster diesel, in grado di raggiungere una velocità massima di 250 km/h con un motore da 1,3 litri che consumava 2,5 litri per 100 km. La produzione è stata interrotta dopo 7.000 esemplari. Il nome originale codificato nella fase di progettazione e produzione era quello di Lotus Type 116, ma è conosciuta anche come Vauxhall VX220, inoltre il nome interno alla Fabbrica della Speedster 2.2 è quello di Lotus Skipton, mentre la Speedster 2.0 Turbo era stata battezzata Lotus Tornado. Curiosamente, su alcune componenti presenti all'interno della scocca, è possibile leggere questi nomi.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti dell’Opel Speedster.

Dimensioni Opel Speedster

Le dimensioni dell’Opel Speedster sono:

• lunghezza 3,78 metri
• larghezza 1,71 metri
• altezza 1,12 metri
• passo 2,28 metri

Rispetto all’Opel Speedster ha cambiato visto alcuni connotati, principalmente a livello del frontale e del posteriore, ma le caratteristiche principali sono rimaste simili, ma non uguali a quelle dell’Elise. Dimensioni contenutissime, passo cortissimo di 2,3 metri, abitacolo compattissimo e dotato di tetto tipo targa. Si tratta in sostanza di un’automobile priva del pannello superiore del tetto ma dotata di montanti anteriori e posteriori: sopra i due passeggeri troviamo un piccolo tettino in tela, arrotolabile e alloggiabile nel vano bagagli. A livello di stile, Opel Speedster offre un frontale completamente ridisegnato che vede il logo Opel o Vauxhall in bella mostra, vicino a proiettori triangolari e piccoli da cui partono linee decise e sportive. 

Proprio il paraurti è un tutt’uno con il frontale realizzato in vetroresina, sfoggia poi uno stile più aggressivo ma anche più morbido e tondeggiante, senza perdere quella simpatia intrinseca che generano le piccole Speedster. Davanti al piccolo parabrezza trovano poi posto due sfoghi dell’aria per il radiatore anteriore e dei passaruota molto generosi, che portano lo sguardo verso la fiancata, caratterizzata da una lunga ma sottilissima portiera e da due prese d’aria dalla particolare forma rettangolare. In coda, il posteriore è stato completamente ridisegnato ma mantiene gli stilemi tipici di Opel: fari trapezoidali che ricordano la Corsa, diffusore posteriore, lettering Opel scritto sul pannello, scarico centrale con doppia uscita posto una sopra l’altro, motore centrale nascosto da un piccolo cofano. Piccola, compatta e raccolta, esteticamente l’Opel Speedster colpisce ancora per le sue proporzioni da mini-supercar, capace di emozionare gli appassionati pur avendo dimensioni contenute. Concludendo proprio con le dimensioni di Opel Speedster, il bagagliaio è davvero compatto, capace di 112 litri, ma espandendosi anche dietro i passaruota posteriori è decisamente più grande e pratico di quanto ci si possa aspettare.

Interni Opel Speedster

Gli interni dell’Opel Speedster sono rimasti pressoché identici a quelli della Lotus Elise, anch’essa lanciata nel 2001. La cosa che salta subito all’occhio è che risulta essere priva persino delle bocchette del clima per i passeggeri e di una vera plancia, le Speedster sono pochi accessori e la GT diede poco di più. L’abitacolo rimane strettissimo, molto più piccolo di quanto la larghezza di 1,72 metri possa far pensare: i brancardi laterali sono infatti enormi, costringendo anche a molti contorsionismi per entrare comodamente in auto. Priva di tappetini, moquette e rivestimenti pregiati, Opel Speedster è un inno all’essenzialità: c’è esclusivamente quello di cui non si può fare a meno, e null’altro. Radio Bluetooth simile a quelle acquistabili nei grandi negozi di elettronica, climatizzatore manuale, c’è anche il Cruise Control, (tutti e tre optional, tra l’altro), e basta. La plancia ha un disegno piuttosto piacevole, rivestita in pelle e alluminio e dotata di comode bocchette del clima per essere sempre freschi. 

La consolle centrale è striminzita, e formata da radio e clima, e all’altezza del clima davanti al passeggero c’è una mensola portaoggetti realizzata in alluminio sorprendentemente comoda e pratica. Le finiture sono migliori di quanto ci si potrebbe aspettare da un’auto inglese fatta principalmente a mano, con gli elementi del telaio a vista che non fanno altro che rendere ancora più speciale gli interni di Opel Speedster . A convincere al 100% è poi la posizione di guida: distesa, sportivissima, non è ovviamente comoda ma permette di guidare davvero senza limitazioni. Certo, lo spazio negli interni dell’Opel Speedster non è eccessivo, anzi: se il conducente ha il giusto spazio, il passeggero è addirittura più sacrificato, Dietro il piccolo volante minimalista, poi, si trova un quadro strumenti analogico essenziale e minimale, ma utilissimo. Semplicemente unico, infine, il castello del cambio con i leveraggi a vista, semplicemente unico.

Motori Opel Speedster

La gamma motori di Opel Speedster è sempre stata estremamente modesta, e per scelta. La coupé molto simile alla Lotus Elise risulta differenziarsi proprio sotto il cofano, il tutto per migliorare e concentrarsi su quello che per lei conta davvero: l’handling. Inoltre, grazie ad un peso piuma, la potenza del motore non è così essenziale per regalare una grande esperienza di guida. Il merito è tutto del telaio, realizzato in estrusi di alluminio incollati tra loro: una soluzione essenziale e semplice, ma efficace, capace di garantire un’eccellente rigidità torsionale a fronte di un peso di meno di 70 kg. Le sospensioni sono a doppio quadrilatero sia davanti che dietro, mentre lo sterzo non è servoassistito e, tra i controlli elettronici, troviamo solo da pochi anni ABS ed ESP, completamente disinseribile.

Grazie a questa tecnologia il chili sulla bilancia si fermano a 900 chili, circa 200 kg in più della sorella Elise. Sotto il cofano dell’Opel Speedster o della Vauxhall VX220 si trovano propulsori quattro cilindri in linea, il primo è un 2.2 litri da 147 cavalli ed uno 0-100 km/h in appena 5.5 secondi, con velocità massima da 225 km/h. il secondo propulsore invece risulta essere più piccolo, ma non per questo meno potente. Il motore è un 2.0 turbo da 200 cavalli che porta la Opel Speedster da 0 a 100 km orari in poco meno di 5 secondi ed una velocità massima di 243 km/h.

Prezzi Opel Speedster

Il listino prezzi di Opel Speedster è andato piano piano a gonfiarsi nel corso degli anni, sia per quanto riguarda il prezzo sul listino del nuovo che, oggi, su quello dell’usato. Nel 2001, per portarsi a casa un’Opel Speedster da 147 CV bastavano circa 33.654 euro, per un’auto priva di qualsiasi orpello o accessorio inutile. In tempi più recenti, le ultime 2.0 Turbo partivano da 37.205 euro: a questo prezzo, la piccola sportiva tedesca offre i cerchi in lega da 17, la chiusura centralizzata e le bocchette dell’aria. Per avere l’aria condizionata vanno aggiunti 1.695 euro, così come vanno aggiunte la radio (575 euro) e il Cruise Control (155 euro).

Ma oggi, quali sono i prezzi dell’Opel Speedster? Grazie al suo essere così unica, personale e inimitabile, nel corso degli anni la piccola Speedster ha dimostrato una svalutazione davvero contenuta, che negli ultimi anni ha fatto addirittura crescere il valore delle piccole sportive tedesche. Al momento, le Speedster più economiche sono le base in versione Unica, la più tranquilla con 147 CV e motore 2.2 litri vede prezzi da 33.000 a 38.000 euro. Per una Opel Speedster Turbo sono invece necessari tra i 28.000 ed i 32.000 euro, un prezzo più basse per una linea perfetta ed unica.

Opel Speedster: concorrenti e conclusioni

Chi ha acquistato un’Opel Speedster negli ultimi anni, quindi, ha fatto un affare? Si, e per molte ragioni. Innanzitutto, il loro valore economico è destinato a salire ancora nei prossimi anni, in quanto si tratta di un unicum in tutto il panorama automobilistico mondiale. Speedster è un’auto unica, molto simile all’inglese Elise fa con i criteri puri e unici di una delle Case più amate del mondo: leggerezza, purezza di guida, costi di gestione contenuti e divertimento alla portata su qualsiasi tipo di strada. Un’auto del genere, difficilmente sarà replicabile in futuro: per questo, le Speedster più moderne sono appetibilissime, in quanto offrono un’esperienza di guida unica e pura con una sicurezza e un livello di inquinamento da vettura moderna. In più, nonostante i tentativi di emulazione, se amate guidare più di ogni altra cosa non c’è nessuna auto più intima. Grazie al suo sterzo telepatico, ad un telaio leggerissimo e rigidissimo, alla sua potenza mai intimorente e al legame che si forma tra conducente e vettura, guidare un’Opel Speedster è un’esperienza unica, quasi mistica, che la rende un oggetto del desiderio per chi ama la purezza e le sensazioni alla guida. Certo, ci sono concorrenti dell’Opel Speedster molto più veloci, più efficaci in pista, più comode e più versatili. Se però amate guidare, Speedster è una perfetta auto da weekend o “da passione”, per alimentare il vostro amore per le quattro ruote in ogni momento libero.

Per la sua indole così personale e unica, non è così facile trovare delle concorrenti di Opel Speedster. Escludendo le cugine Elise ed Evora, realizzate sullo stesso telaio e molto simili seppur decisamente più potenti, la vettura che più si è ispirata a Speedster è la Alfa Romeo 4C: leggerissima, senza filtri e completamente dedicata al piacere di guida. Tra le vetture più versatili, la rivale principale di Opel Speedster è la Alpine A110: leggera, minimale e con telaio in alluminio anche se decisamente più usabile e versatile. Tra le rivali più pesanti ma ben più rifinite, invece, possiamo inserire Porsche Boxster e Cayman, mentre se volete qualcosa di ancora più hardcore potete puntare all’auto alla quale Elise si è ispirata: la Caterham Seven, nata nel 1957 come Lotus Seven, o ancora la Toyota MR2 e l’Honda S2000.