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Opel Citycar

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Opel citycar: storia, modelli, versioni e motori

Costruttore storico del panorama automobilistico tedesco ed europeo, Opel si è fatta apprezzare per la produzione di vetture razionali e versatili, come la Corsa. La piccola della Casa di Russelsheim è stata per decenni l’auto più piccola della gamma tedesca, fino a quando, nel 2000, la prima citycar Opel ha debuttato sul mercato. Il nome scelto per questa inedita superutilitaria è Agila, puntando sulla sua maneggevolezza in ambiente urbano. Leggi di più

Caratterizzata da uno stile da monovolume, in voga all’epoca, molto squadrato che tradisce le origini giapponesi del progetto (è la sorella della Suzuki Wagon R+), la Agila è stata apprezzata per l’abitabilità nonostante le dimensioni compatte, dando la consapevolezza a Opel di poter puntare sul segmento delle piccole cittadine.

Prodotta fino al 2008, in quell’anno la prima generazione della Agila ha lasciato il posto alla seconda serie. Più tradizionale nello stile e nelle proporzioni, anche in questo caso Opel ha collaborato con la specialista Suzuki, che sulla stessa base ha realizzato la nuova Splash, la seconda generazione della Agila ha avuto meno successo del previsto, visti anche i mutati gusti della clientela.

Alla ricerca di un pubblico più giovane e sportivo sulla falsariga delle Segmento A più vendute, nel 2013 Opel ha lanciato la Adam, una piccola 3 porte con meccanica “da grande” e un’impostazione sportiva e altamente personalizzabile. Alla raffinata Adam, nel 2015 Opel ha affiancato la più tradizionale Karl, una Segmento A costruita in Corea del Sud e disponibile unicamente con cinque porte. Nonostante il discreto successo di entrambi i modelli, nel 2019 Opel ha accantonato entrambi i modelli con l’entrata nel Gruppo PSA, rimanendo da allora priva di una citycar nella propria gamma.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni delle citycar Opel.

Segni particolari delle citycar Opel

  • Al contrario di gran parte delle rivali, la Opel Adam è realizzata sulla piattaforma di un’auto più grande, la coeva Corsa, soluzione che le da una guidabilità e un comfort da auto di categoria superiore.
  • La Adam è dedicata al fondatore della Casa tedesca, Adam Opel. La più semplice Karl, invece, riprende il nome da Karl Opel, primo figlio del fondatore Adam.
  • Entrambe le generazioni di Agila sono state realizzate in collaborazione con Suzuki: la prima è la sorella della Suzuki Wagon R+, la seconda della successiva Splash.

Modelli Opel citycar

Fino agli anni ’00, per la Casa del Fulmine l’automobile più piccola offerta è stata la Corsa. Nata nel 1982 per affiancare la più grande berlina Kadett come porta d’accesso del mondo Opel, con la crescita delle dimensioni dopo le varie generazioni è diventato necessario introdurre una nuova citycar Opel, capace di sfidare le nuove superutilitarie europee e asiatiche che negli anni ’90 hanno acquistato vigore e popolarità. All’inizio del millennio, nel 2000, è nata così la Agila, il primo dei modelli di citycar Opel posizionati sotto la mitica Corsa. Questi sono, quindi, i modelli di citycar Opel:

  • Opel Agila
  • Opel Adam
  • Opel Karl

La prima generazione della Agila, nota come Agila A, è direttamente derivata dalla Suzuki Wagon R+, versione “ingrandita” della keicar Wagon R già venduta in Europa dalla Casa giapponese. Lo stile, per questo, è a dir poco particolare: più che di una vera e propria citycar, infatti, la Agila A è una vera e propria mini-monovolume, lunga 3,54 metri, larga 1,62 metri e alta oltre 1,65 metri. Caratterizzata da fari trapezoidali all’anteriore e da una calandra ovale con al centro il logo Opel, lateralmente ha grandi finestrini, con un terzo vetro che va a caratterizzare la fiancata, verticale ed estremamente razionale.

Il posteriore è a dir poco verticale, con un enorme portellone che occupa la quasi interezza della vista della coda e nasconde un vano di carico da 250 litri, molto ampio per la lunghezza esterna. Gli interni uniscono una praticità tipica nipponica, con grandi vani portaoggetti, plastiche robuste e una personalizzazione rispetto al modello Suzuki con l’adozione di quadro strumenti, volante, radio e comandi del clima condivisi con altri modelli del marchio Opel.

Interessata da un piccolo restyling nel 2004, la Agila A è stata prodotta fino al 2008 quando è stata sostituita dalla seconda generazione, la Agila B. Come per la precedente, anche in questo è realizzata insieme a Suzuki, che ha lanciato nello stesso anno la Splash. Più lunga di 20 cm (è lunga 3,74 metri) e meno “quadrata” della precedente, la nuova Agila ha ancora un’impostazione ispirata alle monovolume, con un tetto alto e grandi superfici vetrate.

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Le linee più tondeggianti, i passaruota allargati e il frontale più filante danno un’altra presenza alla nuova Agila. In coda, invece, la Agila si differenzia dalla Splash per la posizione del portatarga: sul portellone sulla Suzuki, sul paraurti posteriore per la Agila. All’interno, rispetto alla prima generazione l’impostazione è più simpatica e sbarazzina, con una plancia rivestita, a seconda dell’allestimento, da plastiche colorate e dall’adozione di un quadro strumenti retrò, con un grande tachimetro centrale a cui si aggiunge un contagiri “a satellite” fuori dal cruscotto. Nonostante l’impostazione differente, la Agila rimane piuttosto, con un bagagliaio da 225 litri e i centimetri necessari per offrire quattro posti comodi, ma senza raggiungere i picchi di versatilità della prima Agila A.

Interessata da un restyling nel 2011, due anni dopo alla più razionale Agila Opel ha affiancato un modello inedito, una piccola citycar a tre porte più dinamica e giovane, la Adam. Chiamata così in onore del fondatore della Casa, Adam Opel, si tratta di una segmento A lunga 3,70 metri derivata dalla più grande Corsa a livello meccanico. Disponibile solo con carrozzeria a tre porte, la Adam ha linee moderne e dinamiche, che si distaccano molto dalla classica produzione dei modelli di citycar Opel. Caratterizzata da enormi possibilità di personalizzazione, la Adam ha una spiccata personalità, che si ritrova anche nell’abitacolo.

Se il cruscotto è quello delle ultime Opel e, al centro della plancia, troviamo la radio Bluetooth o il sistema Intellilink da 7 pollici (nonché una delle prime adozioni di Apple CarPlay e Android Auto), lo stile è molto più originale, con inserti lucidi personalizzabili nello stile e nel colore dal cliente, un volante sportivo dedicato e una posizione di guida bassa e distesa. L’originalità estetica, però, si scontra con la praticità: il bagagliaio è molto piccolo, da 170 litri, e poco sfruttabile, e se davanti si sta molto comodi il divano posteriore è piuttosto stretto.

Con l’addio alla Agila nel 2015 e la Adam molto giovane e moderna, in Opel serviva ancora una citycar “tradizionale”. Per questo, proprio nel 2015 arriva un altro modello inedito, la Karl. Dedicata al primo figlio di Adam Opel, Karl appunto, la nuova utilitaria del Blitz è una Segmento A molto più classica. Lunga 3,68 metri e disponibile unicamente con carrozzeria a cinque porte, ha proporzioni da citycar cittadina, con una larghezza contenuta e tanta praticità. In più, la Karl è realizzata in Corea del Sud, in quanto sostituisce anche la Chevrolet Spark nel processo di ritiro dal mercato europeo della Casa del Cravattino.

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Rassicurante e piacevole fuori, all’interno la Karl ha un abitacolo semplice e razionale, con materiali robusti e comandi posizionati per essere pratici e funzionali. Comoda per quattro persone, ha un bagagliaio da 206 litri, mentre le versioni più ricche offrono anche il clima automatico, il Cruise Control e il sistema di infotainment Intellilink da 7 pollici.

Motori Opel citycar

Arriviamo così alla meccanica e ai motori delle citycar Opel, che fino alla sportiveggiante Adam sono state caratterizzate da un’impostazione meccanica e da propulsori tranquilli e paciosi. La prima generazione della Agila ha utilizzato la scocca e la piattaforma della cugina Suzuki Wagon R+, ma i motori utilizzati sono tutti, o quasi, di origine GM.

Ad aprire la gamma ci pensa il 1.0 12v tre cilindri aspirato della Family 0 di General Motors, inizialmente dotato di 58 CV e poi, con l’adozione della tecnologia TwinPort, è passato a 60 CV nel 2003. Più vivace il quattro cilindri da 1.2 litri e 16 valvole, dotato di 75 CV fino al 2003 e poi capace di 80 CV e 110 Nm. Sempre nel 2003, poi, Opel ha aggiunto un motore che conosciamo bene, il 1.3 CDTI: altri non è che il “nostro” FIAT 1.3 MultiJet, qui proposto con 69 CV e 170 Nm. Tutte le motorizzazioni sono accoppiate ad un classico cambio manuale a 5 marce e alla trazione anteriore.

Con l’arrivo della Agila B, a cambiare è lo stabilimento di produzione (dalla fabbrica Opel di Gliwice, in Polonia, si passa allo stabilimento Suzuki di Esztergom, in Ungheria) e la piattaforma, ora derivata dalla Suzuki Swift di prima generazione.

Anche i motori a benzina sono sviluppati in collaborazione con Suzuki: il propulsore d’accesso è il 1.0 12v tre cilindri aspirato da 65 CV, diventati 68 nel 2010, mentre al top della gamma c’è il 1.2 16v quattro cilindri da 86 CV. Proposto, con questa potenza, sia con cambio automatico a 4 marce che in versione benzina-GPL, nel 2010 è stato rivisto per erogare 94 CV, dando una buona dose di vivacità alla piccola Opel. Confermato fino al 2010 il 1.3 CDTI con 75 CV e 190 Nm: il piccolo Diesel di origine FIAT, però, è stato accantonato con il restyling, senza essere più riproposto.

La diretta sostituta della Agila, la Karl, è invece realizzata su una piattaforma sviluppata dalla GM Korea, che costruisce anche la piccola citycar nella sua fabbrica di Changwon, in Corea del Sud. La divisione coreana del Gruppo General Motors, fino al 2005, commercializzava auto con il marchio Daewoo, per poi cambiare rotta e diventare in Europa Chevrolet: con la decisione di GM di abbandonare il marchio Chevy in Europa nel 2015, la Karl prese indirettamente il posto della Spark, con la quale condivide la piattaforma.

L’unico motore proposto in gamma è un 1.0 tre cilindri aspirato della famiglia SGE da 75 CV e 95 Nm, disponibile anche con doppia alimentazione benzina-GPL, e accoppiato al cambio manuale o manuale robotizzato EasyTronic, entrambi a cinque marce.

Passiamo allora alla Adam, dotata di una meccanica più raffinata delle altre utilitarie della Casa. Sotto la scocca, infatti, troviamo la piattaforma FGA Small condivisa con la coeva Corsa D, soluzione che le dona un comportamento dinamico da vettura di categoria superiore e la possibilità di avere motori più grandi. Sotto il cofano, infatti, troviamo motori a tre e quattro cilindri: alla base della gamma c’è il 1.2 quattro cilindri da 70 CV, affiancato da un più grande 1.4, sempre aspirato, da 87 CV (disponibile anche con impianto GPL) e in versione da 100 CV. Nel 2014, i motori aspirati sono stati affiancati da un nuovo 1.0 tre cilindri turbo della famiglia SGE, disponibile con 90 o 115 CV.

Opel Adam Car

Al top della gamma, infine, troviamo la Adam S, la versione sportiva della piccola tedesca: sotto il cofano troviamo un 1.4 quattro cilindri turbo da 150 CV e 220 Nm, che nonostante il peso piuttosto alto della Adam (in versione S sfiora i 1.200 kg) scatta da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi e raggiunge i 210 km/h. Scopriamo, quindi, i motori delle citycar Opel:

Motori Opel citycar

Motori Opel Agila A

Benzina

  • 1.0 12v, 1.0 tre cilindri aspirato, 58/60 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.2 16v, 1.2 quattro cilindri aspirato, 75/80 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore

Diesel

  • 1.3 CDTI, 1.3 quattro cilindri turbodiesel, 69 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore

Motori Opel Agila B

Benzina

  • 1.0 12v, 1.0 tre cilindri aspirato, 65/68 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.2 16v, 1.2 quattro cilindri aspirato, 86/94 CV, cambio manuale a 5 marce o automatico a 4 marce, trazione anteriore

Benzina/GPL

  • 1.0 12v GPL-Tech, 1.0 tre cilindri aspirato, 65 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore
  • 1.2 16v GPL-Tech, 1.2 quattro cilindri aspirato, 86 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Diesel

  • 1.3 CDTI, 1.3 quattro cilindri turbodiesel, 75 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore

Motori Opel Karl

Benzina

  • 1.0, 1.0 tre cilindri aspirato, 73/75 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. robotizz. a 5 marce, traz. anteriore

Benzina/GPL

  • 1.0 GPL, 1.0 tre cilindri aspirato, 73 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore

Motori Opel Adam

Benzina

  • 1.0 SGE, 1.0 tre cilindri turbo, 90/115 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.2, 1.2 quattro cilindri aspirato, 69 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.4, 1.4 quattro cilindri aspirato, 87 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. robotizz. a 5 marce, traz. anteriore
  • 1.4, 1.4 quattro cilindri aspirato, 100 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore
  • 1.4 Turbo, 1.4 quattro cilindri turbo, 150 CV, cambio manuale a 6 marce, traz. anteriore

Benzina/GPL

  • 1.4 GPL Tech, 1.4 quattro cilindri aspirato, 87 CV, cambio manuale a 5 marce, traz. anteriore

Versioni e prezzi Opel citycar

Concludiamo con le versioni delle citycar Opel e i prezzi delle Segmento A della Casa di Russelsheim partendo dalla capostipite di questa famiglia, la Agila A. Al lancio, il prezzo di debutto della Agila con motore 1.0 12v e allestimento base è inferiore a 10.000 euro, mentre le più ricche Cosmo Leather con interni in pelle e motore 1.3 CDTI arrivavano ad un massimo di 14.000 euro.

Più costosa la Agila B, offerta ad un prezzo di partenza di poco inferiore agli 11.000 euro, mentre la più ricca 1.2 da 94 CV arrivava a sfiorare i 14.000 euro. Per le due Agila, oggi le quotazioni partono dai 1.000 euro per la prima generazione, con prezzi che non superano i 2.500/3.000 euro per gli esemplari migliori, mentre la Agila B parte da 2.000 euro e arriva ai 6.000 euro delle varianti con motore 1.2 e impianto GPL.

Passando a Karl e Adam, entrambe sono state proposte in una variante di carrozzeria molto particolare. Seguendo la grande popolarità dei SUV, infatti, entrambe sono state proposte in allestimento Rocks: queste versioni delle citycar Opel sono caratterizzate da vistose protezioni in plastica grezza su paraurti, passaruota e minigonne, cerchi specifici e assetto rialzato, per un aspetto più vicino a quello di un crossover.

Tornando alle versioni “normali”, invece, la Karl è stata proposta con pochi allestimenti, razionali e piuttosto completi, mentre la Adam è stata declinata in decine e decine di varianti. Dalle versioni più razionali e spartane, come la Jam, alle versioni più ricche come le Glam e Slam, fino ad arrivare alle versioni limitate come la Unlimited, la VR46 Limited Edition realizzata in collaborazione con Valentino Rossi e altre varianti a tiratura limitata come la White/Black Link e la Black Jack.

Al top delle versioni della citycar Opel troviamo la sportiva Adam S, disponibile anche nell’originale combinazione con la carrozzeria Rocks, mentre tutte le Adam potevano essere personalizzate con cerchi, interni, dettagli e finiture specifiche per un massimo di oltre 30.000 combinazioni differenti. Curiosa, anche, la presenza della versione Air, dotata di un tetto in tela apribile dalla base del parabrezza alla parte alta del lunotto.

Parlando di prezzi, la citycar Opel più accessibile tra quelle di “ultima generazione” è la razionale Karl, che parte da meno di 6.000 euro e arriva a superare i 10.000 euro per una Karl Rocks con pochissimi km. La Adam, invece, parte da circa 5.000 euro per le 1.2 e 1.4 aspirate. Il 1.0 SGE Turbo, invece, richiede un investimento di almeno 8/9.000 euro, con le sportive Adam S che partono da 11.000 euro.