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Mitsubishi fuoristrada

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Mitsubishi fuoristrada: storia, modelli, versioni e motori

Nata nel 1875 come azienda per le costruzioni navali, Mitsubishi è stata la prima Casa automobilistica nata in Giappone, ultimo ambito in cui la multinazionale giapponese si è estesa dopo finanza, miniere, assicurazioni e produzione di elettrodomestici, sezioni attive ancora oggi. Nella sua storia secolare, tra le auto prodotte da Mitsubishi i fuoristrada sono tra i segmenti dove la Casa dei Tre Diamanti ha ottenuto le maggiori soddisfazioni. Il primo fuoristrada della storia Mitsubishi è stato il pick-up Forte, lanciato nel 1978 e sostituito, nel corso degli anni, da un modello iconico per la Casa giapponese, il pick-up L200.

Il principale modello di fuoristrada Mitsubishi è, invece, il mitico Pajero. Nato nel 1981 per affrontare il Toyota Land Cruiser e il Nissan Patrol, Pajero è stato uno dei primi fuoristrada moderni, capace di affiancare a prestazioni fuoristradistiche ottime una guidabilità e un livello di comfort e abitabilità molto più simile ad una normale automobile. Dal Pajero originale, proposto in quattro generazioni e salutato nel 2021, è nata anche una famiglia di modelli come il piccolo Pajero Pinin e il più dinamico Pajero Sport, derivato dal pick-up L200. Oggi, la gamma di fuoristrada Mitsubishi è rappresentata solo dal pick-up L200, in attesa del rilancio del brand, passato nel 2019 sotto l’egida del Gruppo Renault. Scopriamo allora i modelli di Mitsubishi fuoristrada, i motori e le versioni.

Modelli Mitsubishi fuoristrada

Dopo una prima parte della sua storia industriale concentrata su automobili di piccole dimensioni, Mitsubishi ha cominciato ad avvicinarsi al mondo dei fuoristrada con delle kei car a quattro ruote motrici e con il pick-up Forte, lanciato nel 1978. Il primo dei modelli di Mitsubishi fuoristrada proposto anche in Europa è il mitico Mitsubishi Pajero di prima generazione, lanciato nel 1981 e proposto in quattro generazioni e capostipite di una piccola famiglia di prodotti comprendendo altre due declinazioni di Pajero. Non possiamo poi dimenticare il pick-up L200, uno dei pick-up più capaci nella guida offroad. Scopriamo allora i modelli di Mitsubishi fuoristrada:

  • Mitsubishi Pajero
  • Mitsubishi Pajero Pinin
  • Mitsubishi Pajero Sport
  • Mitsubishi L200

Il primo dei modelli di Mitsubishi fuoristrada lanciato sul mercato è l’inaugurale Mitsubishi Pajero, lanciato nel 1981 come un modello quasi rivoluzionario. In quel momento, infatti, i fuoristrada sono ancora molto spartani, con interni scarni e, presto, l’assenza di una carrozzeria chiusa. Pajero è uno dei primi fuoristrada con caratteristiche da vero 4x4, con telaio a longheroni e trazione integrale inseribile con blocchi del differenziale, ai quali si aggiungono però delle sospensioni anteriori indipendenti e un abitacolo molto più simile ad una normale auto, per privilegiare il comfort su strada.

Dopo la prima generazione prodotta tra il 1981 e il 1991, proposta anche con tetto in tela e in versione con cinque porte Wagon, nel 1991 segue con una seconda generazione più raffinata. Dotata di motori più potenti e del sistema di trazione integrale Super Select 4WD, la seconda generazione di Pajero è stata una delle più apprezzate, sostituita nel 1999 dalla terza serie. Disponibile a passo corto, passo lungo e con il tetto rimovibile, la terza serie di Pajero ha migliorato parecchio la qualità costruttiva e la dotazione, è cresciuta nelle dimensioni (la versione a 5 porte arriva a 4,80 metri) e un sistema ancora più raffinato di trazione integrale. Soprattutto, questa è la prima Pajero con scocca portante, che abbandona il telaio a longheroni per avere più versatilità su strada.

I modelli di Mitsubishi fuoristrada trovano nel Pajero di quarta generazione la versione più raffinata, curata e dotata del 4x4 giapponese. Dotata di uno stile sempre squadrato e personale ma decisamente più elegante e curato, all’interno Pajero è sempre più simile ad un SUV che ad un fuoristrada duro e puro, con tecnologia di buon livello, tanto spazio a bordo e una qualità costruttiva fatta per durare. Con la quarta generazione, però, Mitsubishi Pajero è costretto a salutare il listino nel 2021. Dopo una carriera di successi, il re dei modelli fuoristrada Mitsubishi non era più al passo coi tempi, con i sempre più apprezzati SUV pensati per l’utilizzo stradale. Per questo, nel 2021 Mitsubishi ha salutato Pajero, senza sostituirlo con nessun erede.

Durante la sua quarantennale carriera, Pajero ha creato una piccola famiglia di modelli Mitsubishi fuoristrada sotto il nome Pajero, a partire dal Mitsubishi Pajero Sport. Lanciato nel 1998 e prodotto fino al 2007, è sostanzialmente una versione con carrozzeria integrale del pick-up L200. Realizzato sulla base della prima generazione di L200 proposta in Italia, ha un abitacolo con bagagliaio integrato nella carrozzeria, telaio a longheroni e una maggiore versatilità rispetto al robusto L200. Il terzo dei modelli di Mitsubishi fuoristrada della famiglia Pajero è il piccolo Pajero Pinin. Lanciato nel 1999 e prodotto fino al 2006, il Pajero Pinin è un piccolo fuoristrada disegnato dalla torinese Pininfarina (da cui viene il nome Pinin), che si è occupata anche dell’assemblaggio presso i suoi stabilimenti di Bairo. Lunga meno di 4 metri in versione a 5 porte e solo 3,68 metri in quella a tre porte, la piccola Pajero Pinin è dotata di trazione integrale, estetica da vero fuoristrada e motori a benzina piuttosto vivaci.

Non tutti i modelli di Mitsubishi fuoristrada, però, sono Pajero. Prima di passare all’altro mitico fuoristrada Mitsubishi, lo sapevate che in alcuni Paesi il nome di Pajero cambia? Vista l’ambiguità in lingua spagnola della parola Pajero, nei Paesi ispanofoni e in Nord America il nome cambia in Montero, mentre in Regno Unito è noto come Shogun, e le modifiche si applicano anche ai modelli derivati. Tornando a noi, per gli amanti del fuoristrada Mitsubishi fa rima anche con un altro nome storico: L200. Il mitico pick-up nipponico è uno dei più amati della sua categoria, nonché uno dei più capaci quando il gioco si fa duro. L200 è uno dei modelli giapponesi più longevi sul mercato europeo, presente in via ufficiale fin dalla seconda serie, ma è la terza serie di L200 lanciata nel 1996 che permette al modello di avere successo anche in Europa. Da quel momento, L200 è diventato uno dei pick-up più apprezzati per chi lavora ma anche per chi vuole avventurarsi fuoristrada. Dotato della trazione integrale Super Select derivata da Pajero ed evoluta negli anni, ad oggi Mitsubishi L200 è l’ultimo dei modelli di Mitsubishi fuoristrada proposti sul mercato.

In Italia, poi, è molto noto anche per l’offerta, per un breve periodo di tempo, di una versione omologata autovettura, nonché per essere la base dell’ultimo pick-up FIAT europeo, il Fullback.

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Motori Mitsubishi fuoristrada

Arriviamo così a meccanica e motori delle Mitsubishi fuoristrada. Tutti i modelli pensati per andare lontano dall’asfalto della Casa dei Tre Diamanti non hanno mai lesinato sulla parte meccanica, offrendo motori potenti per la loro epoca e sistemi di trazione integrale decisamente intriganti. Partiamo, questa volta, dal pick-up L200, che per la sua natura di mezzo da lavoro ha sempre proposto motori principalmente a gasolio. Dopo l’L200 di seconda generazione, dotato di un motore 2.5 quattro cilindri Diesel con precamera, proposto sia con che senza turbocompressore, Mitsubishi confermò questo motore per la seconda generazione, portando la potenza del motore turbo a 100 CV, e dell’aspirato a 77 CV. La potenza della versione turbocompressa, poi, salì fino a 115 e 133 CV nel corso degli anni, mentre le versioni più accessoriate potevano avere una trazione integrale con blocco del differenziale centrale e un differenziale posteriore autobloccante al 30%.

Successivamente, i motori di Mitsubishi L200 hanno accolto un nuovo 2.5, ora noto come DI-D, con 136 o ben 167 CV. Oggi, invece, troviamo un più moderno 2.3 turbodiesel da 150 CV, disponibile con cambio manuale o automatico e l’ultima generazione di trazione integrale Mitsubishi Super Select 4WD. Passiamo quindi ai motori dei fuoristrada Mitsubishi della serie Pajero meno noti, Pajero Pinin e Pajero Sport. Il primo, in barba alla moda degli anni ’90 e ’00, non offriva neanche un motore Diesel, ma anzi diversi motori a benzina. Alla base della gamma c’era un classico 1.8 MPI quattro cilindri da 114 CV, mentre al top della gamma troviamo dei moderni motori con sistema di iniezione diretta GDI, un 1.8 da 120 CV e il più grande 2.0 GDI da 129 CV. Il Pajero Sport, invece, condivide meccanica e motori con il Mitsubishi L200 di terza generazione, con il 2.5 TDI offerto con 100 e 115 CV. Per i più esigenti, però, c’era una versione che montava lo stesso 3.0 V6 benzina aspirato del Pajero “normale”, capace di 177 CV e vera chimera qui in Italia.

Arriviamo così ai motori del fuoristrada Mitsubishi più noto, Pajero. La prima generazione, proposta sul mercato tra il 1981 e il 2001, ha venduto maggiormente in Italia nelle sue versioni Diesel, dove a farla da padrone erano il 2.3 TD da 84 CV, il più grande 2.5 TD sempre da 84 CV o l’iconico 2.5 Turbo Diesel con Intercooler (una caratteristica stampata sulla carrozzeria di tutti i Pajero dotati di questa componente) che portava la potenza a 95 CV. Non mancavano poi un 2.6 quattro cilindri benzina da 111 CV e il raro ma potente 3.0 V6 a benzina da 150 CV. Disponibile con cambio manuale o automatico, alla fine della sua carriera dopo l’importante restyling che viene considerato da Mitsubishi una seconda generazione, arrivò un più grande 2.8 TDI, dotato di 125 CV. Fu proprio questo restyling che fece da base per una delle più folli versioni di Pajero, l’Evolution, dotato di un 3.5 V6 a benzina da ben 275 CV e nato per permettere a Mitsubishi di omologare il suo Pajero per competere nella mitica Parigi-Dakar.

Con l’arrivo del Pajero di terza generazione nel 1999, il primo con telaio a scocca portante, i motori del fuoristrada Mitsubishi più amato non cambiarono più di tanto. Il potente 3.5 GDI turbobenzina a iniezione diretta derivato dalla Pajero Evolution ma ridotto di CV, mentre tra i Diesel al 2.5 Turbo Intercooler si affiancò il motore più amato in Europa, il 3.2 DI-D, un enorme quattro cilindri da 160 CV e con enormi riserve di coppia. Si arrivò così alla quarta e ultima generazione di Pajero, il V80. Se al top di gamma troviamo un nuovo 3.8 V6 da 249 CV di potenza, i motori più apprezzati sono di nuovo i 3.2 DI-D. Inizialmente proposto con 160 CV di potenza (170 con cambio automatico), dal 2010 il motore passa a 200 CV e 441 Nm di coppia, per poi scendere di nuovo a 190 CV per rispettare le normative Euro 6.

Versioni Mitsubishi fuoristrada

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Ora che abbiamo conosciuto tutto sui motori, le versioni dei fuoristrada Mitsubishi sono abbastanza interessanti. Sia Pajero Sport che il “nostro” Pajero Pinin hanno avuto vita breve, proposti in Europa curiosamente negli stessi anni, tra il 1999 e il 2006, senza ottenere quel successo che ci si aspettava. Questo successo solo discrete portò all’assenza di nuove versioni dei fuoristrada Mitsubishi, che nella loro carriera europea non hanno mai ricevuto aggiornamenti estetici o nuove generazioni. Se poi Pajero Sport era proposto in una sola variante di carrozzeria, Pajero Pinin si poteva avere con tre o cinque porte, con una crescita dimensionale di circa 20 cm. Non si può dire ovviamente lo stesso dell’L200, che si è avvicendato in diverse generazioni e che, se nelle prime versioni non ha ricevuto nessun “trattamento” se non qualche nuovo motore e alcune dotazioni in più, dalla quarta generazione del 2005 ha cominciato a cambiare forma ogni manciata di anni con una straordinaria frequenza per il mondo dei pick-up.

Già la generazione del 2005, infatti, ha ricevuto un corposo restyling che ne ha cambiato radicalmente il frontale, passando dal tondeggiante muso precedente ad un più corposo frontale più aggressivo. Quella che è cambiata maggiormente è però la quinta generazione. Nata con un frontale dotato di una vistosa mascherina cromata, nel 2019 ha accolto un frontale molto più aggressivo e personale, ispirato a quello della nuova Eclipse Cross. Come per tutti i pick-up, poi, le versioni del fuoristrada Mitsubishi con cassone sono molteplici. Dalla semplice Single Cab con due porte e quattro posti (dei quali i due posteriori validi solo in caso di emergenza), si passa alla Club Cab con due porte e quattro posti accessibili, fino ad arrivare alla Double Cab con quattro porte e cinque posti. Molto interessante, infine, la versione omologata automobile pensata da Mitsubishi Italia e dall’importatore ufficiale Koelliker, capace di sopperire ai limiti legislativi di utilizzo per un veicolo che, in Italia, è ufficialmente un autocarro, nonché la già citata versione a marchio FIAT, il Fullback.

Arriviamo, infine, alle versioni del fuoristrada Mitsubishi più venduto, il mitico Pajero. Fin dal lancio, il Pajero di prima generazione era proposto in tre varianti di carrozzeria: tre porte con tetto in tela removibile, tre porte con tetto rigido e cinque porte. Questa triplice possibilità arriverà fino agli anni ’00, quando la versione con tetto morbido venne accantonata. Negli ultimi anni di produzione dell’ultima generazione di Pajero, infine, anche la versione a 3 porte è stata lentamente accantonata, lasciando spazio solo alla versione “Station Wagon” a 5 porte. Nel corso dei decenni, inoltre, sono state tante le versioni del fuoristrada Mitsubishi un po’ fuori dal comune. Iniziamo dalla già citata versione Evolution: oltre al motore 3.5 V6 da oltre 270 CV, infatti, aveva anche un bodykit esagerato, con enormi prese d’aria, spoiler e passaruota molto allargati. Questi dovevano fare spazio a sospensioni indipendenti sia davanti che dietro (doppio braccio oscillante davanti e Multilink al retrotreno), nonché due differenziali Torsen davanti e dietro.

Oltre alla Evolution, ci sono infine due versioni del fuoristrada Mitsubishi che non vennero prodotte direttamente da Mitsubishi. Come alcuni sapranno, infatti, la coreana Hyundai, che tra gli anni ’70 e ’00 portò avanti un forte legame tecnico con Mitsubishi, produsse la sua versione su licenza di Mitsubishi Pajero di prima e seconda generazione. Il primo, Hyundai Galloper, è una versione prodotta su licenza del primo Pajero, dotata di motori 2.5 TD o 3.0 V6 a benzina, e proposta in Europa tra il 1991 e il 2003. A sostituirlo è stato Hyundai Terracan, derivato dal Pajero di seconda generazione. Prodotto tra il 2001 e il 2007, Terracan era proposto solo con carrozzeria a cinque porte, è dotato di un motore 2.9 turbodiesel di produzione Hyundai da 150 o 163 CV, con trazione integrale inseribile e la possibilità di avere fino a 7 posti.

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