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Mini-Countryman-C-2024 Test 01

Mini SUV

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MINI-ACEMAN-INTRO
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MINI SUV: storia, modelli, versioni e motori

Se pensiamo alla prima Mini del 1959, progettata da Alec Issigonis per offrire al Regno Unito (e non solo) un mezzo di trasporto economico, pratico e soprattutto compatto, l’idea di un SUV MINI può subito far storcere il naso, risultando antitetico rispetto ai valori e al canone del brand. In realtà, da quando è entrata sotto l’egida BMW a cavallo tra gli anni ’90 e ’00, la Casa inglese ha iniziato un processo di evoluzione del concetto del marchio MINI. A partire dalla prima MINI by BMW, la R50 del 2001, tutti i successivi modelli della Casa di Oxford hanno conservato gli stilemi e l’anima pop e vivace della MINI di Issigonis, aggiungendo passo dopo passo tecnologia, maturità e versatilità. Leggi di più

Unendo questo processo di maturità con l’incalzante e inarrestabile ascesa degli Sport Utility a partire dagli anni ’00, comincia a non essere più sorprendente l’arrivo, nel 2010, del primo SUV MINI, la vendutissima Countryman.

La prima generazione, nota agli appassionati come R60, è stata la prima MINI a superare il muro dei quattro metri di lunghezza, nonché la prima MINI a 5 porte e la prima ad offrire la trazione integrale “di fabbrica”, nonché uno dei primi SUV compatti con un’anima più raffinata e premium. Prodotta fino al 2017, la Countryman R60 ha poi lasciato il posto alla seconda generazione, la F60: cresciuta nelle dimensioni, nelle dotazioni, nella qualità costruttiva e nella praticità, è stata la prima MINI ad essere proposta con un powertrain elettrificato, nello specifico ibrido Plug-In.

Con la terza generazione, arrivata nel novembre del 2023, la storia dei SUV MINI prende un’ulteriore piega. Con i suoi 4,43 metri, è senza dubbio la MINI più grande di sempre, nonché la più tecnologica, la prima ad essere costruita in Germania e, non per ultimo, è la prima Countryman disponibile anche con powertrain 100% elettrico. Nel 2024, infine, alla più grande Countryman si è aggiunto un modello inedito, più compatto ma sempre a ruote alte, la nuova Aceman 100% elettrica.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni dei SUV MINI.

Segni particolari dei SUV MINI

  • Lanciata nel 2010, la MINI Countryman è stata usata come base per il ritorno del marchio inglese nel Campionato Mondiale Rally, partecipandovi in via ufficiale dal 2011 al 2013.
  • Come la cugina Cooper Elettrica, la Aceman è prodotta in Cina in joint-venture con il Gruppo Great Wall Motors, che ha contribuito anche allo sviluppo dei due modelli.
  • Il nome Countryman è ripreso dalla storia MINI: tra il 1960 e il 1969, infatti, la versione familiare della MINI prodotta a marchio Austin si chiamava Mini Countryman.

Modelli MINI SUV

Come anticipato nell’apertura, ad aprire la famiglia di modelli di SUV MINI è stata la Countryman di prima generazione, lanciata nel 2010. Il nome scelto da MINI riprende quello della variante station wagon della MINI originale a marchio Austin: se, infatti, la Mini prodotta con il marchio Morris con parte posteriore in legno veniva chiamata Morris Mini Traveller, la familiare a marchio Austin era chiamata proprio Countryman.

A parte questo piacevole rimando al passato, però, la Countryman moderna condivide poco o niente con la omonima progenitrice. Nota anche con il nome di progetto R60, la prima generazione della Countryman è caratterizzata da dimensioni piuttosto contenute (è lunga 4,10 metri), nonché da uno stile interno ed esterno che evolve gli stilemi della coeva MINI 3 Porte, la R56. Prodotta fino al 2017, nello stesso anno è stata sostituita dalla rinnovata seconda serie, la F60. Realizzata sulla nuova piattaforma modulare UKL, comune anche con alcune cugine a marchio BMW, la seconda iterazione della Countryman cresce nelle dimensioni, arrivando a 4,31 metri e ad offrire lo spazio necessario per essere una prima auto di famiglia senza rinunce.

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Prodotta fino al 2023, la Countryman F60 è stata la prima MINI a superare la soglia dei 300 CV, offrendo nel 2019 la rinnovata John Cooper Works con trazione integrale e motore 2.0 turbo da 306 CV, ma anche la prima vettura a marchio MINI con un sistema elettrificato, nello specifico il powertrain ibrido Plug-In della Countryman Cooper S E All4. Dopo una carriera piuttosto lunga, nel 2024 è arrivata sul mercato italiano la MINI Countryman di terza generazione, nota anche con il nome di progetto U25. Come fa già capire anche il nome di progetto, questa terza iterazione della Countryman è molto diversa da quelle che l’hanno preceduta, innanzitutto a livello di dimensioni. Lunga 4,43 metri, è la MINI più lunga mai prodotta, e con il suo bagagliaio che oscilla da un minimo di 450 ad un massimo di oltre 500 litri è anche la MINI più pratica di sempre.

Costruita in Germania, a Lipsia, nella stessa fabbrica della cugina BMW X1 (è la prima MINI assemblata in terra tedesca), la nuova Countryman ha uno stile molto personale, che rinnova e evolve gli stilemi classici del marchio inglese. Il frontale, ad esempio, è molto alto e squadrato, ma non rinuncia alla calandra ottagonale anteriore e ai fari tondeggianti, qui molto più spigolosi. La fiancata, molto pulita, è caratterizzata dall’iconico tetto sospeso, mentre in coda il disegno è molto morbido e bombato, con i fari a LED con firma luminosa personalizzabile che spiccano nella vista posteriore.

Salendo a bordo, la terza generazione della Countryman condivide tutto, o quasi, con la nuova Mini Cooper 3 Porte, riprendendone, quindi, l’ambiente estremamente minimale e futuristico. Anche in questo caso, alla base del design degli interni della Countryman troviamo l’heritage MINI, dal grande strumento circolare al centro alla piccola plancetta dove, sul modello di Issigonis, trovava posto il nottolino per accendere la vettura. Oggi, gli interni sono caratterizzati da moderni inserti in tessuto (capaci di “mascherare” la qualità non eccelsa delle plastiche), da un enorme schermo OLED tondo da 9,45 pollici con sistema operativo proprietario MINI OS 9, Apple CarPlay e Android Auto e da una plancetta dove trovano posto il piccolo selettore del cambio, la levetta da girare per accendere il motore e il selettore delle “Experiences”, le modalità di guida. Lo spazio, infine, è ottimo davanti e buono anche dietro.

Al fianco della Countryman, nel 2024 è arrivato anche il secondo componente dei modelli di SUV MINI, l’inedita Aceman. Nata per affiancare la Cooper elettrica a tre porte, la Aceman è uno Sport Utility molto compatto, lungo 4,08 metri che si posiziona un gradino sotto la Countryman. Dal punto di vista estetico, la Aceman si ispira molto alla sorella maggiore, dalla quale riprende il disegno del posteriore, del tetto e della fiancata, declinando i punti salienti dello stile in dimensioni ridotte. La Aceman, infatti, è un po’ più sportiva nelle linee, con passaruota più aggressivi, mentre il frontale è ugualmente verticale, ma più simpatico e “moderno” pur conservando la grande calandra anteriore e il layout dei fari anteriori a LED simil-tondeggianti.

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Salendo a bordo, la MINI Aceman riprende direttamente le soluzioni della MINI Cooper elettrica, la J01, con la quale condivide sia il codice di progetto (per la Aceman è J05) e lo stabilimento di produzione. La Aceman, infatti, è prodotta in Cina dalla Spotlight Automotive, joint-venture tra BMW e Great Wall per la produzione congiunta di automobili elettriche compatte.

Anche il B-SUV anglo-cinese quindi ospita al centro della plancia il display da 9,45 pollici OLED tondo, la bella plancetta per accensione e selettore della trasmissione e i diffusi rivestimenti in tessuto della plancia, molto moderna ma allo stesso tempo minimale e quasi retrò in alcune soluzioni. Lo spazio a bordo è, ovviamente, inferiore a quello della Countryman, con un bagagliaio che ospita 300 litri di capacità in configurazione a 5 posti.

Motori MINI SUV

Passando alla meccanica e ai motori dei SUV MINI, partiamo questa volta dalla più piccola Aceman. Come la sorellina Cooper Electric, la Aceman non è realizzata su una piattaforma esclusivamente BMW, anzi: sotto la scocca si nasconde la piattaforma realizzata dalla Spotlight Automotive, la già citata joint-venture tra BMW e Great Wall Motors. Lo schema delle sospensioni, per fortuna, rimane piuttosto raffinato, con un classico McPherson all’anteriore e un sistema Multilink dietro.

A livello propulsivo, invece, la Aceman è il primo SUV 100% elettrico del marchio MINI, e utilizza due livelli di motore e batteria differenti. La versione d’accesso, la Aceman E, è dotata di un motore elettrico singolo da 184 CV e 290 Nm di coppia, abbinato ad una batteria agli ioni di litio da 42,5 kWh.

Capace di scattare da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi, il B-SUV anglo-cinese in versione d’attacco percorre fino a 310 km nel ciclo misto omologativo WLTP. La versione top di gamma è la SE, più sportiva nello stile e nelle prestazioni. Con la Cooper SE condivide infatti il motore, da 218 CV e 330 Nm di coppia, sempre posizionato all’anteriore, che riesce a spingere i circa 1.800 kg della vettura da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi. La batteria, invece, ha una capacità di 54,2 kWh, che permette un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 406 km.

Passando invece alla Countryman U25, la terza generazione del SUV inglese è ancora realizzata sulla piattaforma UKL2 del Gruppo BMW, condivisa con la sorella X1.

Caratterizzato da sospensioni McPherson davanti e Multilink dietro, il SUV più grande del marchio MINI è disponibile con motori benzina, Diesel (anche Mild Hybrid) e con due versioni 100% elettriche. Alla base dell’offerta termica c’è la Countryman C, con motore 1.5 tre cilindri turbobenzina Mild Hybrid da 170 CV. Per chi cerca di più, c’è la Countryman S, con propulsore 2.0 quattro cilindri turbo Mild Hybrid da 218 CV e trazione integrale ALL4. Se si cerca invece l’efficienza, è disponibile una variante Diesel, la Countryman D: sotto il cofano c’è l’ottimo 2.0 turbodiesel B47 Mild Hybrid da 163 CV.

Al top della gamma termica c’è la Countryman John Cooper Works: sotto il cofano c’è il 2.0 turbobenzina solamente termico da 300 CV, dotata di trazione integrale e cambio automatico doppia frizione a 7 marce, comune a tutte le altre versioni termiche. Le prestazioni sono molto vivaci, con un’accelerazione 0-100 km/h coperto in 5,4 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h. Alla gamma, infine, si aggiungono le due elettriche, le Countryman E ed SE. Entrambe condividono la stessa batteria da 64,6 kWh, mentre cambiano i powertrain.

La E ha un singolo motore anteriore da 204 CV (0-100 km/h in 8,6 secondi), per un’autonomia di 462 km nel ciclo WLTP. La SE, invece, ha un layout a doppio motore, uno sull’asse anteriore e uno al posteriore, da 313 CV (0-100 km/h in 5,6 secondi) e con un’autonomia di 433 km WLTP. Questi sono, quindi, i motori dei SUV MINI:

Motori MINI SUV

Motori MINI Aceman

Versione Motore Potenza Trazione Autonomia WLTP
Aceman E Motore elettrico singolo anteriore 184 CV Anteriore 310 km
Aceman SE Motore elettrico singolo anteriore 218 CV Anteriore 406 km

Motori MINI Countryman

Versione Motore Potenza Trazione Cambio/Autonomia WLTP
Countryman C 1.5 tre cilindri turbobenzina
Mild Hybrid 170 CV Anteriore Automatico doppia frizione a 7 marce
Countryman S ALL4 2.0 quattro cilindri turbobenzina
Mild Hybrid 218 CV Integrale Automatico doppia frizione a 7 marce
Countryman John Cooper Works ALL4 2.0 quattro cilindri turbobenzina 300 CV Integrale Automatico doppia frizione a 7 marce
Countryman D 2.0 quattro cilindri turbodiesel
Mild Hybrid 163 CV Anteriore Automatico doppia frizione a 7 marce
Countryman E Motore elettrico singolo anteriore 204 CV Anteriore 462 km
Countryman SE Motore elettrico anteriore + motore elettrico posteriore 313 CV Integrale 433 km

Versioni e prezzi MINI SUV

Arriviamo così a conoscere le versioni dei SUV MINI e i prezzi, con la Countryman che si posiziona un gradino sotto la “cugina” X1 e la Aceman che, tra i SUV elettrici, ha un listino piuttosto aggressivo. Partiamo proprio dalla Aceman, che con gli altri modelli del marchio inglese condivide i rinnovati allestimenti.

Sono quattro le versioni disponibili sul mercato: la Essential d’accesso, l’intermedia Classic, la raffinata Favoured e la sportiva John Cooper Works. La dotazione di serie è buona anche sulla Classic, che offre senza sovrapprezzo i fari full LED anteriori e posteriori, il display OLED da 9,55 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, cerchi in lega da 17 pollici e interni in tessuto su sedili, plancia e pannelli porta.

La Classic aggiunge il volante sportivo, il tetto e gli specchietti a contrasto e sedili più curati, mentre la Favoured aggiunge sedili sportivi, volante riscaldabile, cerchi da 18 pollici e dettagli color bronzo.

La JCW, invece, è un semplice allestimento estetico, che aggiunge sedili sportivi, cerchi in lega specifici e i freni sportivi. La gamma Aceman parte dai circa 34.000 euro della Aceman E in allestimento Classic, mentre la più ricca SE JCW arriva a 44.000 euro. Come per tutte le altre MINI di ultima generazione, poi, troviamo una serie di pacchetti con i quali migliorare la dotazione, chiamati come le taglie del mondo della moda: S, M, L e XL.

Lo stesso si può dire delle versioni del SUV MINI più grande, la Countryman, che con la più piccola Aceman condivide interamente l’offerta di allestimenti e la disponibilità di pacchetti aggiuntivi “a taglie”. Anche la Countryman, quindi, offrono gli allestimenti Essential, Classic, Favoured e JCW, con una dotazione del tutto simile alla Aceman.

Di serie su tutte le versioni troviamo quindi clima bizona, infotainment con schermo centrale da 9,55 pollici OLED, navigatore, Apple CarPlay e Android Auto, fari full LED anteriori e posteriori, ma anche Cruise Control Adattivo, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera, sensore per l’angolo cieco e cerchi in lega. I prezzi del SUV MINI Countryman partono da 35.000 euro per la C in allestimento Essential, con la John Cooper Works ALL4 da 300 CV termica che arriva a 51.000 euro. Le elettriche Countryman E ed SE, infine, partono da rispettivamente 41.000 e 47.000 euro.