Mini Cooper Paceman

Due porte, linea compatta; tra tutte le varianti della numerosa famiglia Mini la Paceman è la vettura più enigmatica. Nonostante i punti in comune con la sorella Countryman siano tanti, molte sono le peculiarità che Mini ha deciso di riservare esclusivamente al suo suv compatto. Nonostante la percezione sia quella di guidare un’auto di dimensioni non eccessive, la vivibilità a bordo e la capacità di carico sono piuttosto buone, seppure non ai vertici della categoria. La Mini Cooper Paceman, a differenza della altre Mini, le quali vengono costruite nel Regno Unito, era assemblata in Austria, negli stabilimenti di Graz. Lo stile molto originale e tradizionale, seppur reinterpretato in chiave moderna, torna anche su questo modello della casa automobilistica inglese che si presenta come una insolita alternativa, in questo segmento di mercato.

Dimensioni Mini Cooper Paceman

Le dimensioni della Mini Cooper Paceman sono:

• lunghezza 4,10 metri
• larghezza 1,78 metri
• altezza 1,51 metri
• passo 2,60 metri

Le dimensioni della Mini Cooper Paceman sono da SUV compatto, con una lunghezza di 4,10 metri, una larghezza di 1,78 metri e un’altezza di 1,51 metri, con una massa totale di 1330 kg. La capacità del bagagliaio è ottima e può essere triplicata ribaltando i sedili posteriori. Nonostante le sole due porte anteriori e i quattro posti omologati, lo spazio a bordo non è male. Fattore da non sottovalutare, per la conformazione del tetto, la minore altezza delle sedute posteriori, non adatte alle persone molto alte. L’atmosfera a bordo, tipica del marchio inglese, rimane nel suo piccolo abbastanza lussuosa, soprattutto se vengono abbinati i giusti accessori. Anche il lunotto posteriore risente della conformazione della carrozzeria, motivo per il quale la visibilità posteriore in fase di manovra è decisamente ridotta. Nella zona posteriore non si può parlare di una vera e propria seconda fila di sedili, bensì di due ulteriori poltrone singole (separate da un binario longitudinale in alluminio) che consentono a chi viaggia dietro di godere ugualmente di sedili abbastanza avvolgenti, seppur non sportivi. Lo spazio di bordo, quindi, anche in virtù delle sole due porte, non è quello tipico dei classici suv: possiamo quindi definire la Mini Cooper Paceman una vera reinterpretazione secondo i propri stilemi di un segmento in forte crescita negli ultimi anni.

Interni Mini Cooper Paceman

Gli interni della Mini Cooper Paceman risultano a prima vista di qualità in perfetto stile britannico. Appena si sale a bordo si respira immediatamente l’aria tipicamente “Mini”, forse per via anche del tradizionale tachimetro che ormai siamo abituati a vedere dominare la plancia di tutti i modelli della casa automobilistica inglese. È bello da vedere, quanto poco pratico da usare, tanto più quando c'è il navigatore satellitare, che riduce lo strumento a una corona sostanzialmente illeggibile, senza considerare che per via della sua posizione costringe il guidatore a distogliere lo sguardo dalla strada. Per fortuna, si può rimediare con l'indicatore digitale della velocità contenuto nel contagiri. In questa versione cambia anche la collocazione degli alzacristalli che sono stati posizionati sul pannello porta. L’abitacolo nel complesso è rimasto quello della sorella maggiore a cinque porte Countryman: ben rifinito, anche se con qualche plastica di troppo che risulta economica soprattutto nel caso delle bocchette dell’aria e del cassetto portaoggetti. Le soluzioni originali non mancano: come il pratico binario centrale in alluminio posto fra i due sedili posteriori che permette di sfruttare al meglio i comodi porta bevande e le vaschette scorrevoli. In sostanza parliamo di un interno in perfetto stile “Mini”: pulito ma allo stesso tempo dall’aspetto premium (anche se non sempre lo è nella scelta dei materiali).

Motori Mini Cooper Paceman

I motori disponibili sulla Mini Cooper Paceman sono quattro: tre propulsori diesel e quattro a benzina, disponibili con cambio manuale o con cambio automatico, entrambi con sei rapporti e, a richiesta, con la trazione integrale. Il cambio automatico sequenziale a 6 marce tuttavia non è abbinabile al propulsore 1.6 cc diesel da 111 CV (82 KW), mentre è possibile scegliere la trazione integrale ALL4. I consumi dichiarati dalla casa madre in questo caso si attestano intorno ai 5 l/100 km in ambito urbano, mentre a regime autostradale scendono fino ai 4 l/100 km. La motorizzazione più potente diesel con una cubatura maggiore cresce anche in termini di potenza: parliamo di un 2.0 cc da 143 CV (105 KW). I consumi, invece, rimangono simili: 5 l/100 km in ambito urbano e 4 l/100 km nel ciclo extraurbano. Il propulsore benzina, infine, è disponibile in diverse varianti tutte con la stessa cubatura: 1.6 cc. A cambiare, tuttavia, sono le potenze: dalla versione meno prestazionale fino ad arrivare alla migliore abbiamo nella versione standard 111 CV, mentre nella versione S la possibilità di scelta è fra 184 CV e 190 CV. L’edizione speciale John Cooper Works, disponibile solo nella variante manuale a trazione integrale, rappresenta il top di gamma dal punto di vista delle prestazioni: parliamo di un 1.6 da 218 CV in grado di portare la vettura fino ad una velocità massima di 226 km/h.

Motori Mini Cooper Paceman

Benzina

• 1.6 da 122 CV
• 1.6 da 184 CV
• 1.6 da 190 CV
• 1.6 da 218 CV

Diesel

• 1.6 da 111 CV
• 2.0 da 111 CV
• 2.0 da 143 CV

Prezzi Mini Cooper Paceman

I prezzi della Mini Cooper Paceman variano in funzione della versione. Gli allestimenti disponibili inizialmente erano quattro, con ottime dotazioni di serie, e si distinguevano fondamentalmente per il tipo di propulsore montato. Oltre alla versione standard alimentata a benzina offerta a partire dai 24.250 euro e a quella diesel, contraddistinta dalla sigla “D”, erano disponibili altre due versioni. Le due versioni più potenti infatti, rispettivamente “S” nella motorizzazione benzina e “SD” per quella diesel, ampliavano ulteriormente una gamma di motori e allestimenti già di tutto rispetto. In questi casi i prezzi ovviamente lievitavano fino a raggiungere anche quota 30.200 nella variante “SD”. La vettura, dopo il lancio sul mercato, non ha subito modifiche, ma è stata implementata con un modello esclusivo, denominato “John Cooper Works”, dotato di cerchi in lega da 18 pollici, del tetto verniciato in un acceso rosso fuoco e del doppio terminale di scarico posteriore.

Oltre alle variazioni estetiche, tuttavia, questa edizione speciale ha portato con sé anche una nuova declinazione del 1.6 benzina già disponibile sulla versione standard: parliamo di un propulsore da 218 CV abbinato alla trazione integrale ALL4 e al cambio manuale, il tutto proposto a partire da 36.850 euro. Arricchiscono la dotazione, gli interni in pelle nera con cuciture rosse e il volante sportivo.

Listino prezzi Mini Cooper Paceman

Allestimento 1

• Mini Cooper Paceman: da 24.250 euro
• Mini Cooper D Paceman: da 26.750 euro
• Mini Cooper S Paceman: da 28.650 euro
• Mini Cooper SD Paceman: da 30.200 euro
• John Cooper works Paceman: da 36.850 euro

Mini Cooper Paceman: concorrenti e conclusioni

In conclusione con la Paceman i ragazzi di Oxford hanno superato se stessi, offrendo un’alternativa ai tradizionali suv sia in termini stilistici, con le sole due porte anteriori, sia in termini di motorizzazioni. La vasta gamma di motori abbinabili alla trazione integrale ALL4 e la possibilità di scelta fra il cambio manuale e quello sequenziale rendono questa vettura unica nel suo genere. La dinamica di guida è proprio uno dei punti di forza della Paceman che, se abbinata al propulsore giusto, apre a nuove frontiere sportiveggianti nell’ambito dei suv. Seppur derivata dalla sorella a 5 porte Countryman, questa vettura presenta un’anima tutta propria e una vivibilità interna diversa e mai vista prima su una vettura della casa britannica, senza però perdere il tipico stile “Mini” che tanto è apprezzato dagli ammiratori di questo marchio.

Il punto di forza della Mini Cooper Paceman rispetto alle dirette competitor coma la Range Rover Evoque è proprio l’ottima dinamica di guida che rende davvero speciali tutte le auto marchiate Mini. Il resto del lavoro è fatto infine dall’originale e tradizionale tachimetro gigantesco posizionato al centro del cruscotto e dagli esterni che riprendono i principali stilemi della casa britannica. Unica pecca la conformazione della carrozzeria che inevitabilmente riduce la vivibilità a bordo per le persone più alte.