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MINI Cabrio usata

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MINI Serie Cabrio (tutto) in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto MINI Serie Cabrio (tutto) inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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MINI Cabrio usata: storia, modelli, versioni e motori

La mitica Mini del 1959 è diventata una pietra miliare dell’automobilismo mondiale, una delle vetture più famose e amate in tutto il mondo. Con la sua forma simpatica e la guidabilità insospettabilmente gustosa, la Mini del 1959 è stata prodotta fino al 2000, per poi rinascere sotto l’egida BMW nel 2001, con la prima Mini Cabrio di grande serie lanciata solo nel 2004. Prima di allora, la Mini Cabrio usata nei più famosi luoghi di villeggiatura era in realtà una spiaggina. Leggi di più

La Mini Moke, infatti, nacque come veicolo militare leggero, che dopo non aver avuto grande fortuna nella carriera “in divisa” è stata commercializzata come vettura civile pensata per il tempo libero e nelle zone costiere. In questo ruolo, la Moke ebbe un enorme successo, forte della sua estetica particolare, dell’assenza di tetto e portiere e della meccanica della Mini, fonte di una guida divertente e senza fronzoli. Se la Moke è ancora amata oggi, e prodotta in versioni moderne più o meno aderenti all’originale in diverse zone del mondo, negli anni ’90 Rover realizzò la Cabriolet, una versione di serie che raccogliesse in una forma “ufficiale” quelle Mini Cabrio realizzate da carrozzerie indipendenti. Rarissime, queste Mini Cabrio realizzate sul modello originale hanno in qualche modo ispirato BMW, proprietaria dal 1994 del marchio Mini, che nel 2004 ha lanciato la prima MINI Cabrio moderna, la R52.

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Prodotta sulla base della prima Mini by BMW, la R50, e prodotta fino al 2008, questa è la capostipite della famiglia delle scoperte inglesi realizzate sulla base della piccola hatchback britannica. Con l’aumento dei prezzi dell’ultima Mini Cabriolet e l’approdo sul mercato della quarta Cabrio, disponibile con motore elettrico, il mercato per una Mini Cabrio usata è molto florido, in quanto all’estetica di successo queste vetture aggiungono una guida divertente, una buona dose di versatilità e un prezzo decisamente interessante.

Scopriamo allora i modelli di Mini Cabrio usata, i motori e le versioni.

Segni particolari delle MINI Cabrio usate

  • La prima Mini Cabrio dell’era BMW, la R52, è stata prodotta tra il 2004 e il 2008, ben due anni dopo l’addio alla prima generazione su cui era basata.
  • La Mini Cooper S di prima generazione, la R52, e la rispettiva versione John Cooper Works è stata l’unica a non avere un motore turbo, bensì un compressore volumetrico con potenze di rispettivamente 170 e 211 CV.
  • Prodotta in soli 999 esemplari, la Mini Cooper SE Cabrio è la variante elettrica della terza generazione della scoperta inglese. Per via della sua rarità, oggi ha prezzi altissimi sul mercato dell’usato, superiori al listino di oltre 60.000 euro.

Modelli MINI Cabrio usata

Dopo l’assenza di una vera e propria cabrio su base Mini prodotta ufficialmente, il primo dei modelli di Mini Cabrio usata come versione di punta della gamma è arrivata solamente nel 1993, anno nel quale debuttò la Mini Cabriolet. La sua nascita è dovuta alla riscoperta popolarità della Mini tra gli anni ’80 e ’90. Nonostante il progetto avesse più di 25 anni, infatti, dalla seconda metà degli anni ’80 e, soprattutto, negli anni ’90 la Mini tornò di moda, riscoprendo una sua seconda giovinezza. Prodotta in pochissimi esemplari tra il 1993 e il 1996, la Mini Cabriolet ha ispirato BMW, diventata proprietaria Gruppo Rover (produttrice del brand Mini) nel 1994 e determinata a dare alla nuova Mini, già in cantiere, una versione cabrio. Dopo il lancio della prima Mini by BMW, la R50 datato 2001, sono passati oltre 3 anni per il debutto della prima Mini cabrio moderna, la R52.

Mini classic

Prodotta tra il 2004 e il 2008, è proprio questo uno dei modelli di MINI Cabrio usata più interessanti sul mercato. Lunga 3,63 metri, riprende dimensioni e stile della Mini R50 da cui deriva, condividendone le linee retrò-moderne. Partendo dai fari tondi arrivando ai passaruota bombati e fino alla mascherina esagonale con gli elementi cromati trasversali, anche la R52 è inconfondibilmente una Mini. Anche all’interno i tocchi Mini non si sprecano, dal grande tachimetro circolare al centro della plancia. Le differenze con la variante a tre porte sono da ricercare, nel tetto, in tela e che, da chiuso, riprende il disegno squadrato della versione a tetto rigido.

Quando è aperta, poi, la capote si “appoggia” sopra la linea di cintura posteriore, proprio come sulla Mini Cabriolet del 1993, senza avere un proprio alloggiamento, con i roll-bar cromati che proteggono gli occupanti in caso di ribaltamento Oggi tra i modelli di Mini Cabrio usata uno dei dettagli peculiari di questa R52 è rappresentato dalle cerniere del portellone posteriore posizionate in basso, unica Mini ad avere questo dettaglio parecchio retrò, che nascondono un vano da 165 litri. La Mini Cabrio di prima generazione è stata prodotta fino alla fine del 2008, superando di due anni la produzione della prima generazione della Hatch, la R50. Solo all’inizio del 2009 arrivò in concessionaria la seconda serie dei modelli di Mini cabrio, la R57.

Realizzata sulla piattaforma della seconda serie, la R56, come per la R52 la Casa inglese ha aspettato il restyling di metà carriera del 2009 per lanciare la Cabriolet. All’esterno il look è molto simile alla precedente generazione, ma tutte le superfici, i fari e i dettagli estetici sono stati modernizzati e portati al passo coi tempi. In coda, rimane al suo posto la capote, ancora esposta, mentre non possono mancare i dettagli già diventati iconici su ogni Mini come la presa d’aria sul cofano (dalla seconda serie, però, è solo una estetica e non ha funzioni di raffreddamento) o il doppio scarico centrale delle versioni Cooper S e JCW. Tra i modelli di Mini cabrio usata con più di 10 anni, la R57 si distingue per un abitacolo più curato nei materiali e più moderno, dove resta al suo posto il tachimetro circolare al centro e il contagiri “appoggiato” al piantone dello sterzo.

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Uno dei modelli di Mini Cabrio usata più rari sul mercato di seconda mano è la Roadster, prodotta per tre anni tra il 2012 e il 2015. Realizzata, insieme all’altrettanto rara Coupé, per dare una nuova linfa al marchio Mini, la Roadster R59 ha il frontale e gli interni di una normale MINI R56, al quale però si aggiunge un abitacolo a due posti secchi e, per la Roadster, una piccola capote in tela e un accenno di terzo volume. Caratterizzata da un telaio molto rigido, un assetto ancora più sportivo e da un bagagliaio molto più grande visti i due soli posti (240 litri), la Roadster non ebbe il successo sperato.

All’addio della Roadster, arrivato insieme alla Mini Cabriolet R57 nel 2015, la Casa di Oxford non ha aspettato a lungo per lanciare la terza generazione di Cabrio, la F57. Rispetto alle precedenti, ha dimensioni più generose (è lunga 3,82 metri) e uno stile più maturo, conservando la capote a vista e i vistosi roll-bar, ma risultando da ogni lato più matura e meno “giocattolosa”. Questa impressione di vettura più “da grandi” è confermata anche salendo a bordo, dove la qualità di materiali e assemblaggi si avvicina a quella dei modelli BMW. Con questi ultimi condivide anche il sistema di infotainment iDrive, integrato al centro della plancia in un alloggiamento circolare. Il tachimetro, infatti, si sposta dietro il volante, in un piccolo satellite dove prima c’era solo il contagiri. Nonostante abbia ancora quell’indole giocosa e simpatica, tra i modelli di Mini Cabrio usata la F57 è la più pratica, la più moderna e la più sfruttabile, soprattutto considerando la meccanica.

Motori MINI Cabrio

Analizzando, infatti, la meccanica e i motori della Mini Cabrio usata, la F57 spicca per una gamma esclusivamente formata da motori turbo, benzina e Diesel, e per una piattaforma “da grande”. Rispetto alla piattaforma dedicata del passato, la F57 poggia sul pianale modulare UKL, condiviso su diversi modelli a trazione anteriore della Casa bavarese come la BMW Serie 1. Anche i motori sono tutti “by BMW”, tutti turbo a tre o quattro cilindri.

Alla base della gamma c’è la One, che fino al 2018 è stata dotata di un 1.2 tre cilindri turbo B38 da 102 CV. Con il primo restyling, la One ha adottato una versione depotenziata del 1.5 tre cilindri, sempre della famiglia B38, della Cooper, portato a 102 CV. La variante intermedia, infatti, è spinta dal 1.5 B38 turbo da 136 CV, mentre per chi vuole prestazioni più vivaci si passa al 2.0 quattro cilindri turbo B48 delle Cooper S e John Cooper Works. Importante conoscere le annate per acquistare una Cooper S: fino al 2020, infatti, il 2.0 turbo ha 192 CV, mentre dopo questo secondo restyling la potenza è stata “ridotta” a 178 CV.

Al contempo, però, il cambio automatico a 6 marce con convertitore di coppia è stato sostituito da un più rapido cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Rimasta sostanzialmente invariata, invece, la John Cooper Works, spinta dal 2.0 portato a 231 CV, cambio manuale o automatico a 8 marce e trazione anteriore. Due, i motori Diesel proposti per la Mini Convertible, oggi interessanti per chi fa tanti km. La Cooper D è dotata del 1.5 tre cilindri B37 da 116 CV, mentre la potente SD ha il 2.0 quattro cilindri B47 da 170 CV.

Abbandonati nel 2020, i motori Diesel hanno simbolicamente lasciato il posto alla prima Mini Cabrio elettrica, la Cooper SE Convertible. Questa variante, identica in tutto e per tutto alla MINI Cooper SE con tetto rigido, eredita la parte elettrica dalla BMW i3 S: il motore è quindi lo stesso, ma montato all’anteriore, da 184 CV, con batteria da 32,6 kWh lordi (28,9 netti), che offre un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 8,2 secondi e un’autonomia, nel ciclo WLTP, di 201 km.

Torniamo per un momento indietro al 2004, per conoscere i motori della Mini Cabrio usata più datata, la R52. A livello meccanico, la prima Mini moderna è stata realizzata in collaborazione tra Rover e BMW, con la prima che ha sviluppato gran parte della vettura in Inghilterra.

Realizzata su un pianale dedicato, la R52 come le altre Mini prima serie non lesina sulla raffinatezza tecnica, adottando sospensioni posteriori con sistema Z-Axle a ruote indipendenti derivato direttamente dalla BMW Serie 3 E46. A livello telaistico, la Cabrio è dotata di rinforzi al telaio per migliorare la guidabilità nonostante il tetto in tela, aumentando il peso di circa 100 kg a parità di motorizzazione. A proposito dei motori, la Mini Cabrio R52 ha adottato solamente motori a benzina, rinunciando al parco 1.4 turbodiesel di origine Toyota della One D.

Il motore montato su tutte le R52 è quindi il 1.6 quattro cilindri Tritec, sviluppato in collaborazione da Rover e Chrysler e prodotto in Brasile, disponibile in quattro livelli di potenza. Dotato di distribuzione a catena con singolo albero a camme e sedici valvole, il 1.6 Tritec è proposto in versione aspirata su One e Cooper e sovralimentata su Cooper S e JCW. La versione ad aspirazione naturale è capace di 90 CV sulla One e 116 CV sulla Cooper, mentre quella sovralimentata ha un compressore volumetrico Eaton M45, che spinge la Cooper S (dove eroga 170 CV e 220 Nm di coppia) e la più potente Cooper S John Cooper Works da 211 CV. Il cambio è un manuale a cinque marce per le One e Cooper, con quest’ultima disponibile anche con un automatico CVT a variazione continua di produzione ZF: questo non si è rivelato particolarmente affidabile nel tempo, facendoci preferire il classico manuale di produzione Getrag (anche lui, per la verità, non a prova di bomba). La Cooper S e la Cooper S JCW hanno invece di serie un cambio manuale a 6 marce, con la Cooper S disponibile anche con un cambio automatico convenzionale a 6 marce con convertitore di coppia e paddle al volante.

Per la seconda generazione, la R56, la piattaforma della precedente R50 è migliorata in termini di rigidità strutturale e sicurezza, mentre sotto il cofano trovano posto nuovi motori più efficienti. Sotto il cofano della cabrio R57 troviamo tutti i motori benzina e Diesel introdotti, come la versione precedente, dopo il restyling del 2009. Per quanto riguarda i benzina, quindi, la One è già dotata del 1.6 quattro cilindri aspirato della famiglia Prince, sviluppata da BMW insieme al Gruppo PSA, capace di 98 CV e con cambio manuale a 6 marce o automatico con convertitore di coppia, sempre con sei marce. Per chi cerca qualche cavallo in più, la Cooper ha ancora il 1.6 aspirato, portato però a 122 CV.

Decisamente più vivaci le Cooper S e John Cooper Works, dove il 1.6 guadagna un turbocompressore. Entrambe le versioni sportive della Cabrio hanno sotto il cofano il più affidabile 1.6 N18, rivisto e corretto da BMW, capace di 184 CV sulla Cooper S e di 211 CV sulla John Cooper Works. Occhio, purtroppo, ai motori a benzina, in quanto sia i 1.6 aspirati che, soprattutto, le varianti turbo non si sono rivelate particolarmente affidabili. Ci sono, poi, anche due Diesel: la Cooper D è spinta da un 1.6 turbodiesel quattro cilindri di origine PSA da 111 CV, mentre la Cooper SD è dotata del noto 2.0 quattro cilindri BMW N47, in versione da 143 CV.

Per quanto riguarda, invece, i motori della MINI Cabrio usata più rara, la Roadster, questa è dotata di tre versioni a benzina, la Cooper da 122 CV, la Cooper S da 184 CV e la JCW da 211 CV, e un Diesel, la Cooper SD da 143 CV. Rispetto alla Cabrio, la Roadster è decisamente più rigida, grazie allo stesso telaio della Coupé, con la quale condivide il peso di soli 1.260 kg (120 kg meno della Cabrio).

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Questi sono, quindi, i motori delle MINI Cabrio:

Motori MINI Cabrio

Motori MINI Cabrio R52

Benzina

  • One, 1.6 quattro cilindri aspirato, 90 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • Cooper, 1.6 quattro cilindri aspirato, 116 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. CVT, trazione anteriore
  • Cooper S, 1.6 quattro cilindri sovralimentato con compressore volumetrico, 170 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 m., traz. anteriore
  • Cooper S John Cooper Works, 1.6 quattro cilindri con compressore volumetrico, 211 CV, cambio manuale a 6 marce., traz. anteriore

Motori MINI Cabrio R57

Benzina

  • One, 1.6 quattro cilindri aspirato, 98 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • Cooper, 1.6 quattro cilindri aspirato, 122 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • Cooper S, 1.6 quattro cilindri turbo, 184 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • John Cooper Works, 1.6 quattro cilindri turbo, 211 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore

Diesel

  • Cooper D, 1.6 quattro cilindri turbodiesel, 111 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • Cooper SD, 1.6 quattro cilindri turbodiesel, 143 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore

Motori MINI Roadster R59

Benzina

  • Cooper, 1.6 quattro cilindri aspirato, 122 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • Cooper S, 1.6 quattro cilindri turbo, 184 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore
  • John Cooper Works, 1.6 quattro cilindri turbo, 211 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore

Diesel

  • Cooper SD, 1.6 quattro cilindri turbodiesel, 143 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6 marce, traz. anteriore

  • Motori MINI Cabrio F57

Benzina

  • One 1.2, 1.2 tre cilindri turbo, 102 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • One 1.5, 1.5 tre cilindri turbo, 102 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • Cooper, 1.5 tre cilindri turbo, 136 CV, cambio man. a 6 m., aut. a 6 m. o aut. doppia friz. a 7 m., traz. anteriore
  • Cooper S, 2.0 quattro cilindri turbo, 192 CV, cambio man. a 6 m., aut. a 6 m. o aut. doppia friz. a 7 m., traz. ant.
  • Cooper S, 2.0 quattro cilindri turbo, 178 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 8 marce, traz. anteriore
  • John Cooper Works, 2.0 quattro cilindri turbo, 231 CV, cambio manuale a 6 marce o aut. a 6/8 marce, traz. anteriore

Diesel

  • Cooper D, 1.5 tre cilindri turbodiesel, 116 CV, cambio manuale a 6 marce, aut. a 6 m. o aut. doppia friz. a 7 m., traz. anteriore
  • Cooper SD, 2.0 quattro cilindri turbodiesel, 170 CV, cambio automatico a 6/8 marce, trazione anteriore

Elettrica

  • Cooper SE, motore elettrico anteriore, 184 CV, batteria da 32,6 kWh, autonomia WLTP 201 km, trazione anteriore

Versioni e prezzi MINI Cabrio

Arriviamo così a concludere con le versioni delle MINI Cabrio usate e i prezzi delle inglesine “scoperte”. Se siete alla ricerca di qualcosa di classico, le rarissime Mini Cabriolet, sono quasi introvabili. Quando vengono cedute, poi, sono offerte a prezzi davvero stellari, spesso superiori ai 40.000 euro. Per quanto riguarda, invece, le Mini Moke, la spiaggina si trova a prezzi intorno ai 15.000 euro per esemplari molto sfruttati, mentre versioni in ottime condizioni arrivano a 25.000 euro.

Parlando, invece, delle versioni della MINI Cabrio usata più usabili, la prima generazione, la R52, si trova a partire da circa 3.000 euro. Il consiglio è quello di puntare su esemplari prodotti tra il 2006 e il 2008. Queste, infatti, sono state prodotte dopo l’addio alla R50 “chiusa”, adottando componenti iper-collaudate e venendo assemblate con maggiore cura per via dei numeri ridotti. Questi esemplari sono pressoché privi di noie meccaniche, con prezzi che dai 4.500 euro per una One o una Cooper, e può arrivare ai 10.000 euro di una Cooper o Cooper S nello sfizioso allestimento Sidewalk, dedicato alla Cabrio.

Per una Cabrio su base R56, invece, si parte dai 4.500 euro di esemplari più chilometrati fino ad arrivare ai 18.000/20.000 euro di una John Cooper Works Cabriolet. Occhio alla manutenzione, fondamentale sulle Cooper S e JCW: questa deve essere attenta e certificata, in quanto è facile spendere migliaia di euro su un 1.6 Prince con qualche problema. La più sportiva Roadster, invece, è piuttosto rara, e ha prezzi abbastanza impegnativi: si parte dai 10.000 euro per le prime Cooper, fino ad arrivare ai 20.000 euro per le Cooper S o SD in perfette condizioni. Concludendo, infine, con i prezzi della MINI Cabrio usata più moderna, la F57, grazie alla carriera più lunga arrivata quasi a 10 anni ci sono tantissimi esemplari tra i quali scegliere.

La base di partenza è fissata a circa 12-13.000 euro per le Cooper D con motore 1.5 Diesel, poco atttraenti per via della ormai continua demonizzazione delle motorizzazioni a gasolio. Le varianti a benzina One e Cooper, invece, partono da circa 14.000 euro. A spiccare, ovviamente, è la costosa è la John Cooper Works, che per gli ultimi esemplari del 2024 può arrivare a costare oltre 40.000 euro. Fuori scala, invece, il prezzo della Cooper SE Cabriolet, con i pochissimi esemplari in vendita in Europa proposti a oltre 70.000 euro.