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Mini B-SUV

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Mini B-SUV: storia, modelli, versioni e motori

Dopo il rilancio del marchio Mini da parte di BMW iniziato a cavallo tra gli anni ’90 e ’00, il successo della prima generazione moderna della mitica utilitaria inglese arrivata sul mercato nel 2001 ha convinto il Gruppo BMW a puntare ancora di più sul brand Mini, portando alla nascita di un marchio con diverse declinazioni. Dalla classica compatta a tre porte alle varianti di carrozzeria sulla base della Mini Hatch come la Clubman, la Cabrio e le sportive Coupé e Roadster fino al B-SUV Countryman, negli anni ’10 Mini è diventato una Casa con una gamma di modelli ampia e variegata. Il successo della Countryman e dei SUV in generale si è confermato anche con la seconda generazione, la F60, lanciata nel 2016 e dotata di dimensioni decisamente maggiorate rispetto alla prima serie. Se, infatti, la prima Countryman R60 è sostanzialmente un B-SUV, con una lunghezza di 4,10 metri e proporzioni più simili alla Mini 3 Porte, con la F60 la Casa di Oxford ha fatto il primo passo verso il distacco dalla sua anima “mini” in fatto di dimensioni, lanciando uno Sport Utility lungo 4,31 metri più raffinato e versatile. Leggi di più

L’arrivo nel 2023 della terza generazione della Countryman, la U25, Mini ha deciso di compiere un ulteriore balzo in avanti, presentando e commercializzando la prima Mini di sempre capace di superare i 4,40 metri di lunghezza.

Questa crescita esponenziale delle dimensioni ha lasciato uno spazio da colmare: dopo l’addio nel 2017 alla prima generazione del crossover inglese, infatti, non sono stati tanti i modelli di Sport Utility intorno ai 4,10 metri con un’impostazione raffinata e una ricercatezza stilistica e tecnica come quello della Countryman. La soluzione è arrivata nel 2024, con il debutto ufficiale di un B-SUV Mini inedito, la Aceman.

Si tratta del primo Sport Utility completamente elettrico della Casa, e del secondo modello dopo la nuova Mini Cooper J01 di quarta generazione ad essere offerto esclusivamente come BEV. Lunga 4,08 metri, la Aceman ha uno stile moderno e piuttosto particolare, due powertrain elettrici condivisi con la Cooper elettrica di nuova generazione e un prezzo interessante, reso possibile dalle origini orientali del progetto.

Scopriamo quindi modelli, motori e versioni del B-SUV Mini.

Segni particolari dei B-SUV Mini

  • Nonostante oggi sia un C-SUV a tutti gli effetti con una lunghezza di oltre 4,40 metri, la prima generazione della Mini Countryman ha dimensioni molto più compatte: lunga 4,10 metri, la Countryman R60 sarebbe considerabile oggi come un B-SUV compatto.
  • La Mini Aceman è realizzata dalla joint-venture Spotlight Automotive, collaborazione tra il Gruppo BMW e la Casa cinese Great Wall Motor: sulla stessa piattaforma è costruita anche la nuova Mini Cooper elettrica.
  • La Aceman è costruita insieme alla Cooper elettrica in Cina, nella fabbrica Spotlight Automotive di Zhangjiagang, ma dal 2026 sarà assemblata anche nel Regno Unito.

Modelli Mini B-SUV

Come anticipato in apertura, il primo dei modelli di B-SUV Mini è senza dubbio la Countryman di prima generazione, la R60. Prodotta tra il 2010 e il 2017, il crossover della Casa britannica è costruito dalla Magna Steyr di Graz, in Austria, ed è stata una delle prime proposte nel segmento dei crossover da parte di un marchio premium. Caratterizzata da uno stile che evolve gli stilemi tipici del marchio inglese come i fari tondi e la mascherina esagonale, i fari posteriori verticali e il tetto sospeso, la Countryman è lunga 4,10 metri, segnando il debutto della prima Mini più lunga di 4 metri e cinque porte.

Grazie allo stile e alla guidabilità tipicamente Mini combinate con una praticità, seppur non esagerata, molto superiore rispetto alle sorelle minori, la Countryman ha incontrato un notevole successo sia in Europa che in Nord America. In più, le versioni vitaminizzate Cooper S, SD e John Cooper Works che sono riuscite, anche grazie alla trazione integrale ALL4 (un’altra prima assoluta per il marchio), sono riuscite a non far perdere al primo Sport Utility della Casa quell’attenzione verso la sportività che fin dalla prima Mini del 1959 è parte del DNA della Casa britannica. Nonostante il successo di questa ricetta così compatta, con la seconda generazione del 2017, la F60, il Gruppo BMW ha scelto di aumentare le dimensioni della sua Countryman, accrescendone così la praticità, lo spazio e la versatilità. La terza serie della Countryman, la U25, ha segnato il definitivo balzo in avanti di questo modello, diventato a tutti gli effetti un SUV di segmento C.

L’aumento delle dimensioni e dei contenuti ha così lasciato scoperto il segmento dei B-SUV, uno dei più affollati e amati dal pubblico in Italia e non solo. Per questo, il 2024 ha segnato il ritorno dei modelli di B-SUV Mini a diversi anni di distanza dall’addio alla prima Countryman con il debutto dell’inedita Aceman. Anticipata da diversi concept nel corso degli anni, la Aceman è un crossover compatto in piena regola, con dimensioni ridotte e uno stile simpatico e accattivante.

Presentata ufficialmente al Salone di Pechino del 2024, la Aceman è lunga 4,08 metri, larga 1,75 metri e alta “solo” 1,52 metri, per un’estetica e delle proporzioni più simili ad una compatta di segmento B che ad un vero e proprio SUV “duro e puro”. Nelle idee della Casa britannica, infatti, la Aceman è la controparte elettrica della Mini 5 Porte, confermata per una seconda generazione ma disponibile unicamente con motori termici. Come la cugina a 5 porte, poi, la Aceman condivide la piattaforma e la meccanica con la Mini Cooper elettrica, la nuova J01 realizzata su un pianale dedicato dalla joint-venture Spotlight Automotive. Per chi non lo sapesse, infatti, sia la nuova Mini Cooper elettrica che la Aceman sono realizzate in collaborazione con la Casa cinese Great Wall, con la quale BMW ha sviluppato pianale, motori e uno stabilimento dedicato a Zhangjiagang, nella regione cinese dello Jiangsu.

Quest’anima a metà tra una compatta di segmento B e un SUV si nota dall’altezza da terra risicata, mentre lo stile e le proporzioni sono ispirate alla più grande Countryman terza serie. Il frontale è molto particolare, caratterizzato da linee che, seppur riprendano gli stilemi classici Mini, sono reinterpretate in versione più squadrata, massiccia e cartoonesca. I fari a LED, ad esempio, sono molto più angolati che sulle altre vetture della Casa, andando a formare insieme alla finitura ottagonale che riprende la classica calandra Mini uno sguardo antropomorfo simpatico e sicuramente originale.

Lateralmente, invece, la Aceman è più aderente ai tratti distintivi della Casa, adottando i passaruota in plastica grezza, i montanti del tetto lucidi con quest’ultimo perpendicolare all’asfalto, con quell’aspetto flottante ormai classico per le vetture della Casa inglese. In coda, invece, il disegno dei fari, del portellone posteriore e le proporzioni sono del tutto ispirate alla sorella maggiore Countryman, dalla quale riprende anche i fari a LED con disegno configurabile. Salendo a bordo, invece, gli interni della Mini Aceman riprendono interamente il nuovo corso stilistico della Casa inglese fatto di materiali originali, soluzioni poco convenzionali e, soprattutto, dell’enorme schermo OLED tondo da 9,55 pollici al centro della plancia.

Ispirato alle prime Mini del 1959, questo display integra in un unico elemento il quadro strumenti digitale e l’infotainment, dotato di sistema di infotainment dedicato completamente configurabile e dalla grafica originale. Sotto il grande display tondo trova posto una piccola plancia, anch’essa ispirata al modello del 1959, con diverse levette e bilancieri per gestire modalità di guida, accensione e selettore del cambio, mentre gran parte dell’abitacolo è rivestita in un tessuto che rende l’interno originale e riconoscibile. Le plastiche, invece, non sono sempre di gran qualità, mentre lo spazio è soddisfacente sia all’anteriore che dietro. Il bagagliaio, infine, ha una capacità di 300 litri.

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Motori Mini B-SUV

Dal punto di vista della meccanica e dei motori del B-SUV Mini, la Aceman è realizzata sulla stessa piattaforma della nuova Cooper J01 in versione elettrica. Per la sua quarta generazione, infatti, la piccola inglesina è stata “sdoppiata”: la versione termica, la F66, è basata sulla piattaforma UKL del Gruppo BMW, la stessa della precedente F56, con la quale condivide gran parte della meccanica ma si differenzia per uno stile interno ed esterno completamente rivisto per uniformarsi alla nuova Cooper elettrica, la J01. La versione 100% elettrica, invece, è realizzata in collaborazione con la cinese Spotlight Automotive, joint-venture tra il Gruppo BMW e Great Wall Motors: i due gruppi hanno realizzato una piattaforma modulare EV Native, ovvero pensata utilizzabile unicamente per accogliere powertrain elettrici.

Questa piattaforma è utilizzata anche dalla Aceman, che quindi può contare su uno schema meccanico piuttosto raffinato, con sospensioni anteriori McPherson e posteriore con sospensioni indipendenti Multilink. Per quanto riguarda, invece, i motori, il B-SUV Mini è proposto in due configurazioni di motore e batteria. A proposito, con l’aggiornamento dell’intera gamma Mini ha scelto di declinare il nome Cooper, fin dal 2001 rappresentante delle motorizzazioni su tutti i modelli della Casa, come nome dei modelli a tre porte, diventati quindi Mini Cooper termica e Mini Cooper elettrica.

Per la Aceman e non solo, quindi, le versioni sono prive dell’iconico nome Cooper, ma adottano una nomenclatura molto più semplice. Alla base della gamma motori del B-SUV Mini c’è la Aceman E, caratterizzata da un motore anteriore da 184 CV e da una batteria agli ioni di litio con tecnologia NMC da 38,5 kWh nominali. Questa versione d’attacco ha già prestazioni piuttosto vivaci (0-100 km/h coperto in 7,9 secondi) e un’autonomia nel ciclo misto WLTP pari a 305 km.

Al top, invece, c’è la Cooper SE: il motore elettrico anteriore passa a 218 CV, mentre la batteria è più grande, da 49,2 kWh. Il risultato è un crossover che, nonostante un peso molto generoso (siamo oltre quota 1.700 kg per la Aceman SE), scatta da 0 a 100 km/h in 7,1 secondi e può percorrere, secondo il ciclo omologativo misto WLTP, fino a 406 km con una ricarica. La velocità massima è piuttosto alta per il segmento (160 km/h per la Aceman E, 170 km/h per la SE), mentre la potenza di ricarica è solo discreta: siamo a 70 kW in corrente continua per la Aceman E, e diventano 95 kW in DC per la SE, che può passare dal 10 all’80% in 31 minuti. Questi sono, quindi, i motori del B-SUV Mini:

Motori Mini B-SUV

Motori Mini Aceman

Versione Motore Potenza Trazione Autonomia WLTP
Aceman E Motore elettrico anteriore 184 CV Anteriore 305 km
Aceman SE Motore elettrico anteriore 218 CV Anteriore 406 km

Versioni e prezzi Mini B-SUV

Concludendo con le versioni del B-SUV Mini e i prezzi, la Aceman è posizionata in maniera piuttosto aggressiva sul mercato. La produzione cinese del primo SUV elettrico della Casa di Oxford ha permesso al brand britannico di mantenere concorrenziali i prezzi, che con l’allestimento d’accesso Essential, partono da 35.000 euro per la Aceman E. La dotazione di serie è piuttosto completa già dalla versione Essential: di serie, infatti, troviamo i cerchi in lega da 17 pollici, il display centrale OLED da 9,55 pollici con navigatore, integrazione con Apple CarPlay e Android Auto, clima automatico bizona, fari full LED, Cruise Control Adattivo, sedili anteriori riscaldabili e vetri posteriori scuri.

La proposta delle versioni del B-SUV Mini prosegue con altri tre allestimenti, l’elegante Classic, la ricercata Favoured e la sportiva JCW, la più ricca della gamma. La Classic offre di serie i fari Full LED con firma luminosa più ricercata, cerchi in lega da 17 specifici, Lane Keeping Assist, sensori di parcheggio anteriori e posteriori con retrocamera e specchietti riscaldabili, con un prezzo di 39.000 euro per la Aceman E. La ricca Favoured, invece, aggiunge dettagli color bronzo all’interno e all’esterno, mentre la JCW introduce cerchi specifici più grandi, finiture nere all’esterno e dettagli rossi all’interno. I prezzi del B-SUV Mini in queste due configurazioni salgono a oltre 41.000 euro per la E Favoured e a 43.000 euro per la E JCW. La più autonoma e potente Aceman SE parte invece da 38.000 euro in versione Essential, mentre la top di gamma JCW supera i 45.000 euro.

Per rendere ancora più ricca e raffinata la piccola crossover anglo-cinese, infine, oltre alle versioni del B-SUV Mini è possibile scegliere dei pacchetti di equipaggiamento ispirati alle taglie dei vestiti, dalla XS che aggiunge alla Essential il pad per la ricarica wireless, le modalità di guida Experience Modes e l’antifurto fino alla XL, che aggiunge alla JCW la guida autonoma di Livello 2, il gancio traino, l’Head-Up Display, sistema Hi-Fi Harman-Kardon, il tetto panoramico e i sedili elettrici.