McLaren cabrio

La produzione di serie di automobili a marchio McLaren è diventata realtà solo oltre 25 anni dopo, nel 1989, con la fondazione della McLaren Automotive. All’epoca, la scuderia di Woking dominava in Formula 1, e nel 1992 lanciò la sua prima auto stradale, l’incredibile McLaren F1.

Dotata di un motore 6.1 V12 aspirato da oltre 620 CV, cambio manuale e scocca in carbonio, la F1 è stata prodotta in sole 106 unità fino al 2000 diventando una delle automobili più amate dagli appassionati. La produzione di automobili stradali McLaren riprese nel 2003, quando insieme al partner Mercedes-Benz produssero fino al 2010 la SLR McLaren, disponibile anche con carrozzeria cabrio ma venduta e sviluppata in collaborazione tra Mercedes-Benz e McLaren.

Terminata la collaborazione con Mercedes-Benz, McLaren si è buttata definitivamente nella produzione di automobili stradali nel 2011 con la MP4-12C. Disponibile anche come cabrio, dalla MP4-12C sono nate ben tre dinastie di vetture: da un lato le Sports Series, cioè le McLaren d’accesso pensate anche per l’utilizzo stradale; al “centro” le Super Series, sportive dalle prestazioni ulteriormente maggiorate, che “bussano” alla porta delle Hypercar; in cima, infine, le Ultimate Series, vere e proprie Hypercar come la P1 o la Senna.

La storia delle sportive stradali McLaren si è infine “razionalizzata” nel 2021: al posto delle Sports Series, infatti, è arrivata la Artura, una supercar ibrida Plug-In, mentre per le Super Series ora la rappresentante è la 750S, erede della tradizione iniziata con la MP4-12C. Entrambe disponibili con carrozzeria aperta, queste due vetture sono oggi le proposte stradali della Casa di Woking.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni delle cabrio McLaren.

Segni particolari delle cabrio McLaren

• La prima automobile con carrozzeria aperta prodotta da McLaren è stata la Mercedes-Benz SLR McLaren Roadster, prodotta in collaborazione con la Casa di Stoccarda tra il 2007 e il 2010.
• Ad eccezione proprio della SLR McLaren Roadster, dotata di un classico tetto in tela, tutte le altre cabrio McLaren sono dotate di tetto retrattile rigido in metallo.
• La Artura Spider è la prima McLaren cabrio dotata di motore V6, nonché la prima scoperta di serie della Casa ad avere un powertrain ibrido.

Modelli McLaren cabrio

Come detto in apertura, volendo considerare i modelli di cabrio McLaren prodotti dalla Casa di Woking dobbiamo obbligatoriamente partire dalla Mercedes-Benz SLR McLaren Roadster, versione scoperta della Hypercar-GT sviluppata in collaborazione tra la Casa di Stoccarda e la britannica McLaren. Dopo la SLR, invece, McLaren Automotive ha aperto ufficialmente i battenti come Casa indipendente, lanciando la MP4-12C nel 2011.

Realizzata interamente in casa, la MP4-12C è nata come una rivale della supercar più in voga degli anni ’10, la Ferrari 458 Italia. Disponibile sia con carrozzeria chiusa che come Spider, la MP4-12C è stata la capostipite delle sportive stradali di Woking, puntando non tanto sullo stile o sulle prestazioni pure quanto su una guidabilità e un’adattabilità ai diversi tipi di strade da prima della classe.

Dalla sua prima vettura moderna, McLaren ha poi costruito una gamma di tre famiglie di vetture, le Sport Series “d’accesso”, le Super Series, ponte tra le Supercar e le Hypercar, e le speciali Ultimate Series, vetture a tiratura ultralimitata con soluzioni tecniche uniche.

La gamma totale McLaren è arrivata a toccare quasi la decina di modelli tra queste tre “famiglie”: anche per questo, arrivato il momento di lanciare le nuove generazioni delle due serie più vendute, la Casa di Woking ha deciso di razionalizzare la sua offerta, proponendo un solo modello per Series. Nascono così la Artura nel 2021, e la 750S alla fine del 2023. Questi sono, quindi, i modelli di McLaren cabrio vendute oggi:

• McLaren Artura Spider
• McLaren 750S Spider

Prima McLaren stradale con motore V6 e prima vettura di grande serie del costruttore britannico dotata di sistema ibrido, la Artura è arrivata nel 2021 come rivale diretta dell’altra Supercar ibrida Plug-In di dimensioni medie, la Ferrari 296.

A livello estetico, l’inedita Artura riprende alcuni degli stilemi della Casa di Woking, come i fari anteriori che richiamano il logo della Casa, il cofano corto e il grande parabrezza, così come l’abitacolo raccolto e posto al centro della vettura. Grazie alla presenza di un compatto V6 in posizione centrale, però, lo stile della Artura cambia rispetto al passato al posteriore, con un lato B molto basso e slanciato. Questa soluzione estetica dona grande risalto ai passaruota, ora più bombati che in passato, e si sposa bene ad una coda dallo stile semplice e molto sportivo.

Il posteriore è infatti dominato da una grande griglia di raffreddamento, all’interno della quale sono posizionati i fari a LED molto sottili e gli scarichi, incastonati tra lo spoiler e il portatarga. Il generoso diffusore posteriore caratterizza la vista posteriore, lasciando anche intravedere il cambio nella sua enorme fessura tra il portatarga e la parte alta del diffusore.

Spiccano poi dove spiccano anche le due grandi “pinne” posizionate in corrispondenza dei sedili, dotate di un particolare “finestrino” integrato all’interno, che nascondono i rollbar e il tetto retrattile in metallo, che può scomparire in circa 11 secondi sotto la sua paratia. All’interno, la Artura Spider mantiene lo stile pulito della coupé, con il volante privo di comandi, un quadro strumenti digitale dal layout semplice e sempre visibile e una plancia molto minimale, con al centro il sistema di infotainment MIS II da 8 pollici con Apple CarPlay e Android Auto. Sorprendentemente capiente, poi, il bagagliaio anteriore, dotato di una capacità di 160 litri.

Passando invece all’erede della mitica 720S, la nuova McLaren 750S evolve lo stile delle vetture della Super Series che l’hanno preceduta. Il frontale, ad esempio, conserva i due corpi triangolari neri per i fari a LED, così come il disegno molto aggressivo del muso, sempre molto corto in puro stile McLaren e che adotta un nuovo paraurti anteriore, più affilato. Lateralmente, la 750S non ha le grandi prese d’aria laterali verticali viste sulla Artura: il motore V8 posto al centro “respira” attraverso le grandi prese d’aria posizionate ai lati delle “pinne” che nascondono i rollbar, dano vita ad un look molto pulito del laterale della 750S.

In coda, invece, debutta un posteriore più allungato, necessario per alloggiare il nuovo ponte posteriore, così come un nuovo alettone attivo, più grande, nuovi fari full LED ancora più sottili che in passato e l’inedito scarico singolo centrale, posto in cima al posteriore.

All’interno, la McLaren 750S riprende il layout delle precedenti Super Series, condividendone la plancia, meno pulita e più movimentata della Artura, e i comandi del cambio posizionati su un piccolo tunnel centrale sospeso. Al centro della consolle centrale troviamo il sistema di infotainment MIS II da 8 pollici, mentre dietro il pulitissimo volante, come sulla Artura privo di comandi e dotato esclusivamente dei paddle per cambiare marcia, troviamo un quadro strumenti digitale estremamente facile da leggere.

Come sulla Artura Spider, anche la più grande 750S Spider ha una capacità di carico sorprendente: la 750S ha ben due bagagliai, uno anteriore da 150 litri e uno posteriore da 80 litri (la versione Coupé, che non deve condividere il vano con il tetto retrattile, arriva a ben 210 litri).

Motori McLaren cabrio

Per quanto riguarda la meccanica e i motori delle cabrio McLaren, fin dalla F1 del 1992 le automobili stradali della Casa di Woking hanno sfruttato l’esperienza maturata nelle corse dell’azienda inglese sulla fibra di carbonio, utilizzando varie versioni di un telaio monoscocca con vasca in materiale composito.

Sia la 750S che la Artura Spider utilizzano l’ultima evoluzione di questa tecnologia, con la Artura che ha portato al debutto una nuova piattaforma, chiamata MCLA, McLaren Carbon Lightweight Architecture. Come da tradizione McLaren, anche la MCLA è formata da una vasca centrale in fibra di carbonio alla quale sono poi imbullonati i telai anteriore e posteriore in alluminio a cui sono montati gli organi meccanici.

Per quanto riguarda invece le sospensioni, McLaren ha portato l’esperienza maturata sulla precedente 570S (e sorelle) sulla Artura: dotata di uno schema a quadrilateri davanti e di un inedito Multilink al posteriore, anche la Artura Spider è dotata dell’eccellente sistema di sospensioni a controllo elettroidraulico Proactive Damping Control, capaci di regolare la risposta degli ammortizzatori durante la guida offrendo una gestione degli avvallamenti e delle asperità da berlina di lusso con l’assenza di rollio e la precisione di una sportiva.

Anche lo sterzo è dotato di servoassistenza elettroidraulica, permettendo così di avere un feeling durante la guida da vera sportiva di razza. Sotto il cofano, invece, si nasconde un powertrain ibrido Plug-In: il motore termico è un 3.0 V6 biturbo con V a 120° completamente nuovo, capace di 605 CV, al quale è unito un motore elettrico da 95 CV, per una potenza combinata di ben 700 CV e 720 Nm di coppia, scaricati tutti sulle sole ruote posteriori. Anche il cambio è inedito: si tratta di un doppia frizione denominato SSG, Seamless Shift Gearbox, a 8 rapporti con retromarcia demandata al solo motore elettrico.

Ad alimentare il motore elettrico posizionato all’interno del cambio ci pensa una batteria da 7,4 kWh, che pesa 88 kg ed è posizionata al centro della vettura, dietro il sedile del passeggero. Con una ricarica completa, la Artura è capace di percorrere fino a 30 km in ciclo misto WLTP a zero emissioni. Le prestazioni, invece, sono da vera Supercar: 0-100 km/h coperto in 3,0 secondi e velocità massima di 330 km/h. Al suo fianco c’è poi la 750S, che rappresenta l’ultima evoluzione del progetto 720S e, in generale, della Super Series.

Dotata anch’essa di vasca in fibra di carbonio, in questo caso la MonoCage II, telai in alluminio anteriori e posteriori, sospensioni a quadrilateri sia davanti che dietro e dell’eccellente sistema Proactive Damping Control III, lo stesso visto sulla Artura e capace di offrire un’eccellente guidabilità su ogni strada. Sotto il cofano, invece, troviamo un motore interamente a benzina, il 4.0 V8 biturbo M840 da ben 750 CV, scaricati sulle ruote posteriori da un cambio doppia frizione a 7 marce della specialista italiana Graziano.

Se, invece, la Artura ha un sistema di differenziale autobloccante a controllo elettronico, la 750S conferma la scelta progettuale di offrire un differenziale aperto, scelto per non inficiare la purezza della guida. Le prestazioni, infine, sono da Hypercar: 0-100 km/h in 2,8 secondi e velocità massima superiore ai 330 km/h. Questi sono, quindi, i motori delle cabrio McLaren:

Motori McLaren cabrio

Motori McLaren Artura Spider

Benzina Ibrida Plug-In

• 3.0 V6 turbo PHEV, 3.0 V6 biturbo + motore elettrico, 700 CV, cambio automatico doppia frizione a 8 marce, trazione posteriore

Motori McLaren 750S Spider

Benzina

• 4.0 V8, 4.0 V8 biturbo, 750 CV, cambio automatico doppia frizione a 7 marce, trazione posteriore

Versioni e prezzi McLaren cabrio

Arriviamo così a parlare delle versioni delle cabrio McLaren e dei prezzi, che come potrete immaginare non sono esattamente popolari. Partendo dalla “baby” McLaren, la Artura, la versione Spider è offerta a partire da 280.000 euro, con una dotazione di serie già molto ricca.

Tutte le Artura, infatti, hanno fari full LED con abbaglianti assistiti, interni in pelle e Alcantara, sistema di infotainment con navigatore e interfaccia Apple CarPlay e Android Auto, i potenti freni carboceramici, il Cruise Control Adattivo e le eccellenti sospensioni attive PDC. A richiesta, poi, è possibile personalizzare molto la propria Artura, sia a livello estetico con l’adozione di colorazioni personalizzate o finiture specifiche in fibra di carbonio, che a livello tecnologico, come il sistema Bowers & Wilkins a 12 altoparlanti e 1.400 W o la suite di assistenti alla guida.

Passando invece alle versioni della cabrio McLaren più grande, la 750S, la top di gamma della Super Series è proposta in un’unica versione Spider. Dotata dello stesso equipaggiamento della versione chiusa, offre di serie fari full LED, infotainment MIS II da 8 pollici, freni carboceramici, sospensioni a PDC a controllo elettroidraulico e gli interni in pelle. Come per la Artura, è possibile aggiungere molti accessori a richiesta, dall’hardtop in vetro con rivestimento elettrocromico allo scarico sportivo, dai sedili ultraleggeri in fibra di carbonio alle telecamere a 360 gradi con sensori di parcheggio anteriori e posteriori, nonché moltissime possibilità di personalizzazione estetica, interna ed esterna.

Per entrare a far parte della famiglia delle Super Series scoperte, i prezzi della cabrio McLaren su base 750S partono da 319.000 euro. Per chi volesse spendere un po’ meno, i pochi esemplari di McLaren cabrio usate hanno prezzi che partono dai 110.000 euro di una MP4-12C Spider ai 150.000 di una 650S Spider, fino agli oltre 750.000 euro delle McLaren 765LT realizzate in esemplari pressoché unici dalla MSO, la McLaren Special Operations, divisione che si occupa della personalizzazione di singoli esemplari per facoltosi (e fortunati) clienti.