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Mazda Citycar

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Mazda2 Hybrid-Hero

Mazda citycar: storia, modelli, versioni e motori

Nota in tutto il mondo per alcune delle sportive più amate della storia recente, dalla leggendaria MX-5 alle “rotative” RX-7 ed RX-8, Mazda si è cimentata nella produzione di tantissime tipologie di vetture, dalle berline di rappresentanza come la bella Mazda 6 alle compatte medie come la Mazda 3 fino, nell’ultimo periodo, nei SUV, con diversi modelli della gamma CX oggi in produzione. Oltre a queste automobili, però, sono state tante le citycar nella storia Mazda, alcune arrivate anche in Italia e altre rimaste “solo” in Giappone, come le tante kei car o kei van venduti nel Paese del Sol Levante. Leggi di più

In Italia e, in generale, in Europa, invece, la storia delle citycar Mazda è iniziata con la particolarissima 121, una piccola vettura a tre volumi lunga 3,8 metri e prodotta in patria con il marchio Autozam, celebre per alcune vetture molto originali come la leggendaria Kei car sportiva AZ-1. Dopo un tiepido successo in Europa, nel 1996 Mazda sostituì la 121 “originale” con la nuova 121, realizzata sulla base della Ford Fiesta di quarta generazione.

A fianco della 121, nel 1998 Mazda lanciò la Demio, una piccola compatta con linee da monovolume, sostituita nel 2002 dal suo restyling, rinominato Mazda 2. Questo è diventato il nome delle successive generazioni di citycar Mazda, che dal 2021 è offerta in due versioni distinte: la Mazda 2, progettata e costruita interamente dalla Casa di Hiroshima, e la 2 Hybrid, versione a marchio Mazda della Toyota Yaris Hybrid di quarta generazione. Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni delle citycar Mazda.

Segni particolari di Mazda citycar

  • Diversi modelli sono dotati di una dinamica di guida molto curata, con sterzo preciso e un telaio rigido
  • Quasi tutti i modelli sono caratterizzati da un progetto originale e diverso dalle altre rivali, come per l’ultima Mazda 2 “made in Mazda”
  • Solo la Demio/Mazda 2 prima serie ha puntato sull’abitabilità e lo spazio a bordo: le altre citycar Mazda non spiccano per praticità

Modelli Mazda citycar

Come detto in precedenza, i modelli di citycar Mazda sono stati parecchi nel corso degli anni, con il debutto in Italia segnato nel 1991 dalla Mazda 121, una piccola berlina a quattro port dallo stile davvero particolare, molto diverso a quello a cui siamo abituati oggi. Disponibile sia in versione a tetto rigido che con un ancor più inusuale tetto apribile in tela, la 121 dietro a quest’estetica così giocosa nascondeva una meccanica di derivazione Ford (all’epoca, Ford e Mazda avevano una stretta collaborazione tecnica ed economica) robusta, una buona dose di praticità e un interessante rapporto qualità-prezzo. Dopo la prima 121, l’offerta di cittadine Mazda si divise, proponendo due modelli, la “nuova” 121 e la inedita Demio. Questi sono, quindi, i modelli di citycar Mazda:

  • Mazda 121
  • Mazda Demio
  • Mazda 2
  • Mazda 2 Hybrid

La seconda generazione della 121 altro non era che una versione a marchio Mazda della coeva Ford Fiesta di quarta generazione. Offerta tra il 1996 e il 2002 sia in versione pre-restyling che post-restyling della Fiesta IV, la 121 si rivelò più affidabile della coeva Fiesta, bensì non ebbe un grande successo. Nel 1998, alla 121, si affiancò un’altra citycar Mazda, la rinnovata Demio. Lunga 3,82 metri, la Demio ha anticipato di qualche anno il fenomeno delle compatte con carrozzeria rialzata in stile monovolume, cinque porte e tanta praticità. Prodotta fino al 2002 come Demio, in quell’anno anche la più piccola di Casa Mazda adotta la nuova denominazione, diventando la Mazda 2.

La prima Mazda 2 ha ricalcato la Demio, riprendendone lo stile da MPV, la praticità e una ottima guidabilità, introducendo anche i motori Turbodiesel di origine Ford. La Mazda 2, infatti, condivide la piattaforma con la Ford Fiesta quinta serie e con la Fusion, mentre i motori a benzina sono sviluppati dalla Casa giapponese. Questa soluzione tecnica verrà confermata per la seconda generazione della Mazda 2, prodotta tra il 2007 e il 2014. La meccanica infatti è comune con la Fiesta di sesta generazione, mentre l’impostazione è molto differente. La nuova 2 dice addio alla carrozzeria da monovolume e adotta una carrozzeria a tre o cinque porte più sportiva e dinamica, che trova seguito anche nell’impostazione dinamica, che offre una guidabilità ai vertici della categoria.

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Nel 2014, invece, è arrivata sul mercato la terza generazione della Mazda 2, la prima a rinunciare alla partnership con Ford. Sia il pianale che i motori sono infatti interamente sviluppati in casa, e anche l’estetica è tipicamente Mazda. Lunga 4,06 metri, la Mazda 2 terza serie è caratterizzata da uno stile ispirato alle più grandi Mazda 3 e Mazda 6 coeve, con un frontale molto aggressivo, una grande calandra triangolare e dei fari trapezoidali appuntiti. Dietro, lo stile è sportivo e dinamico, nonostante la sola carrozzeria a cinque porte, mentre dentro la qualità dei materiali, la tecnologia e la posizione di guida distesa la fanno apparire un’auto di categoria superiore.

Ristilizzata due volte, la prima nel 2019 e la seconda nel 2023, nel 2022 è stata affiancata da una seconda Mazda 2, venduta insieme alla variante “made in Mazda”. Denominata Mazda 2 Hybrid, è sostanzialmente una versione a marchio Mazda dell’apprezzata Toyota Yaris Hybrid di quarta generazione, con la quale condivide l’estetica, il motore e gli interni.

Con il restyling del 2024, la Mazda 2 Hybrid ha modificato il paraurti anteriore e la fascia posteriore rispetto alla Yaris d’origine, guadagnando una discreta personalità rispetto alla cugina. All’interno e sotto il cofano, invece, la 2 Hybrid è ancora identica alla Yaris di partenza. Del resto, la collaborazione tra Mazda e Toyota per le piccole non è cosa nuova: sebbene in Europa sia Toyota a “dare” la sua Yaris per realizzare la Mazda 2 Hybrid, negli Stati Uniti è stata proposta la ricetta inversa: la Mazda 2 di terza generazione è stata proposta in Nord America prima come Scion iA e poi come Toyota Yaris iA, diventando tra il 2019 e il 2020.

Motori Mazda citycar

A livello di meccanica e motori, le citycar Mazda hanno condiviso per diversi anni la piattaforma con le Ford Fiesta coeve, a partire dalla prima 121 che, sotto le linee da mini-berlina, nascondeva la meccanica della Ford Festiva. Con le ultime generazioni, invece, la parentela con le Ford si è persa in quanto la partnership tecnica ed economica tra la Casa di Hiroshima e l’Ovale Blu. Oggi, le due iterazioni della Mazda 2 offrono una meccanica interamente giapponese, con la Mazda 2 “originale” dotata di pianale e motori 100% Made in Mazda e la Mazda 2 Hybrid, invece, dotata di componenti Toyota. Partiamo allora dalla Mazda 2 di terza generazione, realizzata sulla piattaforma modulare SkyActiv-B, condivisa con il B-SUV CX-3.

Dotata di sospensioni McPherson all’anteriore e di un classico ponte torcente dietro, la Mazda 2 punta tanto sulla leggerezza, con una massa che non supera mai i 1.050 kg di peso, e sul “rightsizing”. Se praticamente ogni altra compatta di segmento B ha puntato su motori turbobenzina a tre cilindri, la terza generazione della 2 è dotata di motori quattro cilindri aspirati della famiglia SkyActiv-G, dal 2020 anche in versione Mild Hybrid, di grande cilindrata per il segmento.

Il motore di base è infatti sempre il 1.5 quattro cilindri aspirato SkyActiv-G disponibile in versione termica in tre livelli di potenza: 75 CV e 135 Nm, 90 CV e 148 Nm e 115 CV e 148 Nm, quest’ultimo con prestazioni quasi sportive (0-100 km/h coperto in 8,4 secondi). Fino al 2019, il 1.5 da 75 e 90 CV è stato proposto con un cambio manuale a 5 rapporti, mentre la variante da 115 CV arrivava a sei marce. Con il restyling del 2019, tutti i motori hanno adottato il cambio manuale a 6 marce, anche il “piccolo” 1.5 da 75 CV. Anche se oggi non è più presente a listino, poi, il 1.5 SkyActiv-G è stato offerto anche con cambio automatico, una classica trasmissione automatica a 6 marce con convertitore di coppia.

Dal 2020, la gamma è formata da due motori a benzina, il 1.5 SkyActiv-G a benzina da 75 e 90 CV, e dal 1.5 e-SkyActiv-G M-Hybrid, dotato di modulo ibrido a 48 V da 90 CV, capace di scattare da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi. Il 1.5 turbodiesel SkyActiv-D, invece, ha 105 CV e 220 Nm di coppia, scaricati a terra sulle ruote anteriori da un cambio manuale a 6 marce. Il piccolo turbodiesel ha un’erogazione fluida e simile a quella di un motore a benzina, ed è capace di prestazioni vivaci e consumi molto ridotti. La produzione, però, si è interrotta nel 2018, lasciando spazio ai soli motori a benzina e Mild Hybrid. Questi sono, nel dettaglio, i motori della citycar Mazda 2:

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.5 SkyActiv-G 75 1.5 quattro cilindri benzina aspirato 75 CV Anteriore Manuale a 5/6 marce
1.5 SkyActiv-G 90 1.5 quattro cilindri benzina aspirato 90 CV Anteriore Manuale a 5/6 marce e automatico a 6 marce
1.5 e-SkyActiv-G M-Hybrid 1.5 quattro cilindri benzina aspirato Mild Hybrid 90 CV Anteriore Manuale a 6 marce
1.5 SkyActiv-G 115 1.5 quattro cilindri benzina aspirato 115 CV Anteriore Manuale a 6 marce
1.5 SkyActiv-D 1.5 quattro cilindri turbodiesel 105 CV Anteriore Manuale a 6 marce

Ben diversa è la meccanica dell’altra Mazda 2 a listino oggi, la Hybrid. La piattaforma non è infatti di origine Mazda, bensì è la TNGA-B del Gruppo Toyota: la 2 Hybrid, come detto in precedenza, è infatti una Yaris Hybrid prodotta anche con il marchio Mazda, per questo non deve stupire la sua totale parentela con i “cugini” nipponici. Come la Yaris, anche la Mazda 2 ha uno schema sospensivo semplice (McPherson all’anteriore, ruote interconnesse dietro) e dimensioni molto compatte (siamo a 3,94 metri di lunghezza), con un peso che, nonostante il powertrain full Hybrid, è di poco superiore ai 1.100 kg.

Fin dal lancio, la 2 Hybrid è proposta unicamente con il powertrain ibrido Toyota Hybrid di ultima generazione, il nuovo Dynamic Force. Sotto il cofano troviamo infatti un 1.5 tre cilindri aspirato a ciclo Atkinson-Miller da 91 CV e un motore elettrico da 80 CV, per una potenza totale di sistema di 116 CV (non è previsto il 1.5 130 introdotto dopo il restyling dalla Yaris “originale”).

A scaricare a terra sulle ruote anteriori i 116 CV e la coppia di 120 Nm del 1.5 termico e di 141 Nm del motore elettrico ci pensa il classico cambio E-CVT, il differenziale epicicloidale che da sempre è accoppiato ai sistemi ibridi di origine Toyota. La batteria agli ioni di litio permette di percorrere centinaia di metri in modalità elettrica, e complice la massa contenuta le prestazioni sono vivaci (0-100 km/h coperto in 9,7 secondi) e i consumi eccezionali (fino a 26,3 km/l nel ciclo misto WLTP). Questi sono quindi, nel dettaglio, i motori della citycar Mazda 2 Hybrid:

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.5 VVT-iE 1.5 tre cilindri benzina aspirato + motore elettrico Full Hybrid 116 CV Anteriore Automatico E-CVT

Versioni Mazda citycar

Tra le versioni delle citycar Mazda troviamo, soprattutto con le ultime iterazioni dei due modelli attualmente in listino, la Mazda 2 e la 2 Hybrid, delle varianti molto ricche. Non è un caso che, al lancio del 2014, Mazda descrisse la sua 2 come una “ammiraglia-bonsai”, in miniatura.

Oggi, infatti, la versione top di gamma Homura Aka della Mazda 2 Mild Hybrid ha una dotazione molto ricca, con di serie moltissimi ADAS (manca il Cruise Control Adattivo, disponibile come optional), infotainment con Apple CarPlay e Android Auto, Head-up Display, sedili e volante riscaldabili, fari full LED e finiture molto curate, mentre tra gli optional troviamo il Cruise Control Adattivo, la strumentazione sportiva con il contagiri centrale, la frenata automatica posteriore e i fari Matrix LED. Anche la Mazda 2 Hybrid è molto ricca, con la classica filosofia delle Case giapponesi di offrire diversi allestimenti con una dotazione crescente e pochi optional.

Già la versione base Prime-Line offre di serie Cruise Control Adattivo, radio DAB, telecamera posteriore, clima automatico e quadro strumenti digitale, mentre la top di gamma Homura Plus ha fari full LED, sedili riscaldabili, guida autonoma di Livello 2, Head-Up Display, infotainment da 10,5 pollici con navigatore, Apple CarPlay e Android Auto wireless e tetto panoramico. Tra le versioni delle citycar Mazda, infine, non c’è mai stata una vera e propria variante sportiva ad alte prestazioni.

Solo la Mazda 2 di prima generazione è stata offerta in allestimento Sport, con motore 1.6 benzina da 101 CV e un pacchetto estetico più sportivo, con paraurti più aggressivi e spoiler posteriore. Anche la successiva Mazda 2 è stata proposta in allestimento Sport, disponibile per tutte le motorizzazioni, che insieme al 1.5 aspirato (di origine Mazda) da 103 CV aveva prestazioni piuttosto vivaci (0-100 km/h in 10,4 secondi). L’ultima Mazda 2, infine, è anche la più rapida, con la 1.5 SkyActiv-G da 115 CV capace di superare i 200 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in meno di 8,5 secondi. Nella sua carriera, però, non ci sono state varianti sportive, neanche a livello estetico.