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Lexus cabrio

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Lexus Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

Nata nel 1989, la Casa automobilistica giapponese Lexus è una delle più giovani produttrici di automobili mondiali, fondata da Toyota come il suo marchio più lussuoso, curato e tecnologico. Nonostante la relativa giovane età, Lexus si è fatta conoscere presto in Europa e, soprattutto, in Nord America, ottenendo presto una solida reputazione per auto robuste, affidabili e di qualità, scrollandosi presto di dosso la parentela con la Toyota. Grazie alla produzione di berline, SUV e crossover, spesso con motori ibridi, e di qualche cabrio, Lexus è oggi uno dei brand più apprezzati per qualità costruttiva, efficienza e affidabilità. Capace di attingere a piene mani dal know-how Toyota, dai motori all’assemblaggio fino alla continua innovazione, Lexus si è prima posizionata come un marchio Premium con prezzi concorrenziali e affidabilità da vera Toyota, per poi consacrarsi, dagli anni ’00 in poi, come una delle Case più capaci nel mondo dell’ibrido, di cui è stata prima una pioniera e oggi è una delle aziende più quotate e con la maggiore esperienza. Leggi di più

Sebbene alle nostre latitudini siano conosciute principalmente proprio le ibride della Casa giapponese, come i SUV UX, NX ed RX, oppure, per i più “tradizionalisti”, le berline IS, GS, ES o l’ammiraglia LS, prima automobile prodotta da Lexus nel 1989, la Casa nipponica si è cimentata anche in altre tipologie di vetture.

Nel 2011, ad esempio, è arrivata la compatta media CT 200h, realizzata sul pianale della coeva Toyota Auris Hybrid, mentre a cavallo tra gli anni ’00 e ’10 si è sviluppato il brand “F”, dedicato alle sportive della Casa, con la capostipite IS F seguita nel 2010 dall’incredibile Lexus LFA, Supercar con motore V10 e carrozzeria in carbonio diventata immediatamente iconica.

Nella storia di pochi decenni di Lexus, le cabrio sono state poche, anzi, pochissime: solo tre automobili hanno unito il marchio Lexus e la carrozzeria cabrio, dalla inaugurale SC 430 del 2001, prima cabriolet della storia del marchio, all’ultima, per ora, scoperta della Casa, la LC Convertible, passando per la rara IS 250C. Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni delle cabrio Lexus.

Segni particolari di Lexus Cabrio

  • Se la stessa Lexus è una Casa relativamente giovane, nata nel 1989, la sua prima Cabrio è arrivata poco più di 20 anni fa: la prima Lexus “senza tetto” è stata la SC 430, lanciata nel 2001.
  • Al contrario di tutte le altre Lexus, le cabrio della Casa giapponese non sono mai state proposte con motorizzazioni ibride, preferendo grandi motori V6 o V8 a benzina
  • Solo l’ultima LC è dotata di un classico tetto in tela: le due cabrio che l’anno preceduta, la SC e la IS Cabrio, erano infatti dotate di tetto retrattile in metallo

Modelli Lexus Cabrio

Come abbiamo già visto nell’introduzione, non sono stati molti i modelli di cabrio Lexus prodotti dalla Casa giapponese nella sua giovane storia. Così come la stessa Toyota, che non ha una lunghissima tradizione nel mondo delle convertibili, con la sola MR2 di terza generazione a rappresentare le Toyota a tetto aperto degli ultimi 30 anni, anche Lexus ha puntato principalmente su altre tipologie di vetture. Se in Nord America, mercato d’elezione per Lexus dove ha ottenuto i suoi maggiori risultati, sono state le berline come la ES e l’ammiraglia LS a mettere sotto i riflettori il marchio nipponico, qui in Europa prima la berlina media IS e poi i vendutissimi SUV come l’inaugurale RX e le successive “sorelline” UX ed NX hanno contribuito ad una crescita costante delle vendite e della conoscenza del marchio Lexus, con l’ultima arrivata LBX pronta ad aumentare ancora la popolarità della Casa premium del Sol Levante. Altro marchio di fabbrica di Lexus è stata la tecnologia ibrida, della quale è stata una delle prime pioniere all’inizio degli anni ’00.

Dopo il debutto della tecnologia ibrida Toyota, la Synergy Drive, sulla prima generazione della Prius del 1997, il secondo modello in vendita in tutto il mondo ad adottare un powertrain Full Hybrid del Gruppo non è stata una Toyota né una piccola auto da città, ma il SUV Lexus RX 400h lanciato nel 2005. Dal successo di quel SUV da quasi 4,80 metri con motore 3.3 V6 e sistema Full Hybrid, Lexus capì di dover intraprendere la strada dell’elettrificazione, che l’ha portata ad essere una delle prime Case ad avere una gamma totalmente elettrificata. Anche per questo, le cabrio Lexus sono state poche, in quanto l’efficienza si sposa poco con l’emozionalità e irrazionalità di una convertibile. Nonostante questo, ci sono state delle Lexus “scoperte”, prodotte tra il 2001 e il 2022 per il mercato italiano. I modelli di cabrio Lexus sono quindi i seguenti:

  • Lexus SC
  • Lexus IS Cabrio
  • Lexus RC Cabrio
  • Lexus LC Cabrio

La prima automobile ad avere un tetto rimovibile della storia Lexus è stata la SC, una GT due posti prodotta tra il 2001 e il 2010. Erede della SC di prima generazione, gemella della coupé di grandi dimensioni Toyota Soarer, la SC è nata fin dai suoi primi schizzi per essere prodotta come una coupé-cabriolet con tetto retrattile in metallo. Per la prima cabrio della sua storia, Lexus creò una scoperta dalle linee morbide, eleganti e pulite, ispirate, secondo il suo designer Sotiris Kovos, dalla Costa Azzurra francese, dai suoi palazzi, dai suoi porti e dal suo lifestyle.

Il risultato di queste ispirazioni è un’auto tondeggiante e pulita, con superfici tese e soluzioni estetiche eleganti e raffinate, come i cerchi molto massicci, il lungo cofano anteriore e l’estesa coda, che si chiude con un posteriore tondeggiante e dei fari sfuggenti e puliti. All’interno, la SC ospita solo due passeggeri, ma li accoglie in un abitacolo che punta sulla qualità costruttiva e sull’utilizzo di materiali nobili come legno, pelle e alluminio. Ci sono tanti comandi di origine Lexus-Toyota, come il volante o la leva del cambio, ma l’ambiente è signorile ed elegante, come si conviene ad un’ammiraglia nel corpo di una sportiva. Prodotta fino al 2010, la SC ha un particolarissimo primato: è infatti stata l’ultima automobile ad offrire di serie un mangiacassette nel proprio impianto stereo originale.

Capace di ottenere solo timidi consensi nei suoi quasi 10 anni di carriera, la SC è stata affiancata dal 2009 dalla seconda convertibile della storia Lexus, la IS Cabrio. Realizzata sulla base della seconda generazione della berlina media IS, la XE20, la IS Cabrio è il secondo modello della Casa giapponese ad adottare un tetto retrattile in metallo, seguendo un trend molto in voga a cavallo tra gli anni ’00 e ’10.

Una delle principali rivali della IS, la BMW Serie 3, utilizzava già questa soluzione, così come tante altre vetture “generaliste” come la Peugeot 307 CC o la Opel Astra TwinTop. Realizzata interamente in casa da Lexus, la IS Cabrio condivide il frontale con la “normale” IS, mentre dal parabrezza sono tante le cose che cambiano. Dotata di un’inedita impostazione a due porte, la IS C è poi caratterizzata da un grande sbalzo posteriore, necessario per nascondere il tetto in metallo. Completamente diversi sono anche i fari posteriori, ridisegnati, così come la vista posteriore. L’abitacolo della IS C ricalca quello della normale berlina IS all’anteriore, con materiali robusti e di qualità assemblati con cura e un’ottima dotazione tecnologica (già di serie sulle versioni più ricche troviamo un infotainment con schermo touch e sedili climatizzati), mentre al posteriore lo spazio è inferiore sia per le gambe che per le spalle, nonché per la testa.

Prodotta per il mercato italiano fino al 2012, la Lexus IS Cabrio arrivò sul mercato nel momento di declino delle automobili con carrozzeria coupé-cabriolet, non riuscendo così a sfruttarne il boom avvenuto negli anni ’00. Dopo il successo inferiore alle attese, la Casa nipponica aspettò diversi anni prima di “ributtarsi” nel mondo delle convertibili, non andando ad esempio a realizzare una versione cabrio della nuova RC, coupé dalle linee accattivanti realizzata sulla base della IS di terza generazione. Una nuova Lexus cabrio arrivò solo nel 2020, con il debutto della inedita LC Convertible. La base di partenza è la sportiva LC, una Gran Turismo proposta con motori benzina e ibridi erede spirituale della SC, lanciata nel 2016 ed erede anche della mitica LFA.

Rispetto alla celeberrima antenata, non abbiamo una meccanica iper-raffinata e una carrozzeria in fibra di carbonio, ma lo stile è comunque molto aggressivo e futuristico, con passaruota molto allargati e una spiccata personalità. La Convertible, arrivata nel 2020, non modifica più di tanto le linee, anche perché è la prima Lexus con tetto ripiegabile in tela, una soluzione “vecchia scuola” più elegante e sportiva. Dotata di un abitacolo molto moderno e di ottima qualità, la Lexus LC Convertible è stata importata in Europa fino al 2024, quando le sfide omologative hanno di fatto interrotto la produzione per l’Europa della LC e della sua “sorellina”, la RC.

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Motori Lexus Cabrio

Arriviamo così alla meccanica e ai motori delle cabrio Lexus, proposte sorprendentemente solo con motori a benzina e plurifrazionati. Al contrario di quanto successo per le altre tipologie di vetture vendute dalla Casa nipponica, che sono state progressivamente “contagiate” dall’elettrificazione, infatti, le tre cabrio della branca “luxury” di Toyota hanno esclusivamente avuto motori a sei o otto cilindri a benzina, rigorosamente aspirati, anche se purtroppo sempre con cambio automatico. Andiamo con ordine, partendo dalla capostipite delle cabrio Lexus, la SC. L’erede della Soarer di prima generazione saluta i mitici sei cilindri in linea della famiglia JZ (la precedente Lexus SC è stata proposta in Nord America anche con il leggendario 3.0 2JZ) per adottare una sola motorizzazione nella sua intera carriera, la SC 430.

Realizzata su un telaio dedicato, con sospensioni a doppio braccio oscillante sia davanti che dietro, la SC è stata una delle prime automobili dotate di un servosterzo ad assistenza variabile, mentre per tenere il peso più basso possibile il tetto è realizzato interamente in alluminio. Sotto il cofano, invece, si nasconde il 3UZ-FE, un V8 da 4.3 litri aspirato a iniezione diretta con fasatura variabile VVT-i da 300 CV e 419 Nm, scaricati sulle sole ruote posteriori da un classico cambio automatico a 5 marce. Nel 2006, un restyling di metà carriera ha ridotto la potenza da 300 a 286 CV, mentre il cambio automatico è diventato a 6 marce, riducendo nonostante i 14 CV in meno l’accelerazione 0-100 km/h da 6,4 a 6,2 secondi.

Passando alla IS Cabrio, la coupé-cabriolet più abbordabile della Casa giapponese è stata lanciata con una sola motorizzazione, la IS 250 C. Sotto il cofano troviamo quindi il 2.5 V6 aspirato a benzina 4GR-FSE, un sei cilindri con doppia fasatura variabile, iniezione diretta e una potenza di 208 CV e 252 Nm di coppia. Come per la SC, nonché per tutte le IS 250 berlina importate in Italia, il cambio era uno solo, un classico automatico con convertitore di coppia a sei marce collegato alle ruote posteriori. La coupé-cabriolet nipponica, nonostante una massa in ordine di marcia di oltre 1.800 kg, era sufficientemente vivace, con un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 9 secondi netti e una velocità massima di 210 km/h. Arriviamo così alla più veloce delle cabrio Lexus, la LC.

Realizzata sulla versione più grande e raffinata della piattaforma modulare Toyota TNGA, la TNGA-L condivisa con l’ammiraglia LS, se la versione Coupé era anche proposta in variante 500h, dotata di un powertrain Full Hybrid con motore benzina 3.5 V6 e una potenza di sistema di 359 CV, la LC Convertible è stata proposta solo in versione LC 500, con motore esclusivamente termico. E non stiamo parlando di un motore qualsiasi: sotto il cofano troviamo infatti il 5.0 V8 aspirato 2UR-GSE, un otto cilindri disegnato in collaborazione con Yamaha, dotato di iniezione diretta, fasatura variabile e di una linea rossa posta a ben 7.300 giri. La potenza è di 477 CV per 540 Nm di coppia, scaricati sempre sulle sole ruote posteriori da un cambio automatico a ben 10 marce. Nonostante un peso che, in ordine di marcia, supera i 2.100 kg, la LC Convertible può scattare da 0 a 100 km/h in soli 5,0 secondi, arrivando ad una velocità massima di 270 km/h. Questi sono, nel dettaglio, i motori delle cabrio Lexus:

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
SC 430 (2001-2006) 4.3 V8 benzina aspirato 300 CV Posteriore Automatico a 5 marce
SC 540 (2006-2010) 4.3 V8 benzina aspirato 286 CV Posteriore Automatico a 6 marce
IS 250 C 2.5 V6 benzina aspirato 208 CV Posteriore Automatico a 6 marce
LC Convertible 5.0 V8 benzina aspirato 477 CV Posteriore Automatico a 10 marce

Versioni Lexus Cabrio

Vista la relativa scarsità di modelli nella storia della Casa nipponica, anche le versioni delle Cabrio Lexus sono relativamente poche. Come abbiamo poi imparato a conoscere anche su altre tipologie di vetture Lexus e Toyota, poi, entrambe le Case nipponiche prediligono un approccio più razionale e semplice all’intera questione degli allestimenti, con diverse versioni dotati di diversi allestimenti e pochissimi optional a pagamento. Questa filosofia è particolarmente valida per le sportive e, in generale, per i modelli di punta di Lexus e Toyota, proposti solitamente in uno o due allestimenti molto ricchi, con una dotazione già completa e poco spazio per la personalizzazione. Nella sua intera carriera, ad esempio, Lexus ha proposto un solo allestimento della sua SC, l’SC 430.

La possibilità di personalizzazione era demandata al disegno dei cerchi e alla verniciatura metallizzata. Per il resto, l’allestimento era uguale, e ricchissimo, per tutte: di serie, tutte le SC sono dotate di serie di Cruise Control, fari bixeno adattivi ad orientamento intelligente, clima automatico bizona, sedili in pelle elettrici con memorie, tetto in alluminio, volante in pelle regolabile elettricamente e il famoso impianto audio “Mark Levinson” da 19 altoparlanti e 450 W con caricatore per 6 CD e il lettore per le cassette.

Approccio leggermente diverso invece per la IS 250 C, proposta sia in allestimento “base” che nel più ricco Luxury, il primo ad arrivare sul mercato europeo e il più gettonato. Di serie, la IS 250 C Luxury propone cerchi in lega da 18 pollici, Cruise Control, clima automatico bizona, fari bixeno adattivi, impianto audio Mark Levinson con 12 altoparlanti e sistema Surround 5.1, navigatore satellitare con schermo touch e retrocamera, sedili anteriori elettrici, riscaldabili e ventilati, accesso e accensione keyless e interni in pelle. A richiesta, oltre alla vernice metallizzata, si poteva avere il Cruise Control Adattivo.

Ricchissima, infine, anche la LC Convertible, lanciata inizialmente solo in versione Luxury con di serie, tra le altre cose, i cerchi in lega da 21 pollici, il differenziale posteriore autobloccante, lo schermo dell’infotainment da 10,3 pollici, la guida autonoma di Livello 2, fari anteriori e posteriori a LED, impianto audio Mark Levinson, Apple CarPlay e Android Auto. Sono poi arrivate delle inedite versioni a tiratura limitata come la Hokkaido Edition e la Limited Edition, la prima dedicata all’isola dell’arcipelago nipponico di Hokkaido e dotata, oltre che di dettagli neri cerchi in lega specifici, di fari posteriori con firma luminosa dedicata e un abitacolo “bicolore”, con la zona dedicata al passeggero in nero e quella per il guidatore interamente rivestita da pellami rossi. Nel 2021, infine, è arrivata anche la LC Bespoke, un allestimento che aumenta ancora l’esclusività e il lusso di questa vettura. Assemblata a mano da artigiani “Takumi” Lexus nella fabbrica Motomachi che ha prodotto anche la LFA, la Bespoke può essere configurata nei minimi dettagli dal cliente, da cerchi e spoiler esclusivi a finiture uniche.