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lamborghini veneno roadster

Lamborghini Veneno Roadster

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Lamborghini Veneno Roadster: storia, modelli, versioni e motori

Nella storia più che sessantennale della Lamborghini, la Casa di Sant’Agata Bolognese ha prodotto automobili che sono rimaste nell’immaginario collettivo per la loro sportività e lo stile unico, a partire dalla mitica Lamborghini Miura fino alle successive Countach, Diablo e, nell’era-Audi, le moderne Murcielago, Aventador o Gallardo. Oltre ai modelli di “grande serie”, però, negli ultimi anni la Casa emiliana ha prodotto un buon numero di fuoriserie, automobili basati sui modelli di produzione del Toro ma con caratteristiche tecniche ed estetiche uniche, come ad esempio la Lamborghini Veneno Roadster. Tornando indietro di qualche anno, la prima “Lambo” a tiratura limitata è stata la Reventon, presentata nel 2007 e capace di anticipare le linee e le caratteristiche interne della successiva Aventador, arrivata sul mercato solo nel 2011. Leggi di più

Dopo la Reventon, prodotta complessivamente in 36 unità vendute ad oltre 1 milione di euro l’una, Lamborghini ha cominciato a produrre un numero crescente di “Lambo” speciali, a tiratura limitatissima, come la Sesto Elemento del 2010, supersportiva basata sulla Gallardo e omologata unicamente per l’utilizzo in pista, o le successive Centenario, Siàn FKP37, e la Countach II, la seconda generazione (a tiratura limitata) della mitica Countach, le ultime due prime Lamborghini di sempre con powertrain ibrido.

Prima di queste tre vetture, tutte realizzate sulla base dell’ammiraglia di casa Aventador, a stupire il mondo fu la Lamborghini Veneno, Roadster e coupé. Prodotta in soli 13 esemplari tra il 2013 e il 2014, la Veneno è una Lamborghini ancor più esagerata e appariscente, con un V12 aspirato da 750 CV e un prezzo superiore ai 4 milioni di euro.

Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni della Lamborghini Veneno Roadster.

Segni particolari Lamborghini Veneno Roadster

  • La variante Roadster della Veneno è stata prodotta in 9 esemplari, più del doppio delle Veneno Coupé a tetto rigido (solo 4)
  • La Veneno ha introdotto alcuni stilemi ripresi dalle Lamborghini che l’hanno seguita, come i fari anteriori e il disegno del posteriore
  • Con i suoi 5,02 metri, è la seconda Lamborghini stradale più lunga mai prodotta: solo la Urus è più generosa con i suoi 5,11 metri

Modelli Lamborghini Veneno Roadster

Con l’acquisto di Lamborghini da parte della tedesca Audi nel 1998, e il suo conseguente ingresso nel Gruppo Volkswagen, la Casa di Sant’Agata Bolognese ha potuto finalmente avere una stabilità economica e tecnica, che le ha permesso negli ultimi 25 anni di lanciare modelli di serie curati, realizzati con attenzione e tipicamente “Lambo”. Dopo le prime due vetture di grande serie dell’era Audi, la Murcielago e la Gallardo, entrambe travolte da un enorme e quasi inatteso successo negli anni ’00, Lamborghini lanciò, nel 2007, una fuoriserie, la prima della sua nuova era, la Reventon.

Nata per vedere le reazioni del pubblico al nuovo corso stilistico Lamborghini e per vedere se una ricetta simile potesse avere un futuro, la Reventon si rivelò un grande successo tra pubblico, stampa e tra i fortunati possessori che l’hanno acquistata ad oltre 1 milione di euro. La Reventon è stata, sostanzialmente, la capostipite della stirpe delle “fuoriserie Lamborghini”, sbocciata definitivamente con i modelli Lamborghini Veneno Roadster e Coupé.

Lanciata nel 2013, due anni dopo l’arrivo sul mercato della nuova Aventador, la Veneno è, secondo Lamborghini, l’interpretazione di un vero e proprio prototipo da competizione costruito per l’utilizzo stradale. Ispirata ai prototipi LMP che, all’epoca, impazzavano alla 24 Ore di Le Mans e nelle gare Endurance di tutto il mondo, la Lamborghini Veneno ha un’attenzione aerodinamica mai vista su una Lambo stradale.

Il frontale, ad esempio, è caratterizzato da un enorme splitter anteriore e da ali e appendici aerodinamiche poste su più livelli, andando a creare un muso molto pronunciato, ma anche estremamente riconoscibile. In questo frontale così unico si integrano alla perfezione i fari, a sviluppo verticale e che si spingono fino quasi alla sommità degli enormi passaruota laterali. Come sui prototipi da competizione, infatti, i passaruota sono estremamente larghi, e lasciano spazio a grandi prese d’aria che servono a “scaricare” i flussi aerodinamici che vanno a crearsi all’interno del passaruota, schiacciando ulteriormente il frontale al suolo.

Lateralmente, le enormi minigonne fanno il paio con dei passaruota posteriori a dir poco imponenti, che accolgono al loro interno dei cerchi in carbonio con dado centrale da 21 pollici (all’anteriore sono da 20 pollici), che tra passaruota e carrozzeria integrano un’enorme “bocca” per l’ingresso dell’aria nei radiatori.

I 9 modelli di Lamborghini Veneno Roadster prodotti dalla Casa di Sant’Agata sono poi caratterizzati dalla presenza del tetto retrattile, con due roll-bar integrati benissimo nella spigolosa carrozzeria, mentre dietro l’abitacolo trova posto una “pinna” collegata all’enorme alettone posteriore e una bellissima presa a periscopio, necessaria per far “respirare” il motore V12 nascosto sotto il cofano della Veneno.

Il motore non è esposto, bensì è celato da un grande pannello in fibra di carbonio, dotato di diverse feritoie per disperdere il calore del vano motore, per massimizzare l’efficienza aerodinamica. La coda, infine, è caratterizzata da grandi fari con motivo a Y, cifra stilistica di Lamborghini dell’epoca, che lasciano spazio ai due grandi protagonisti del posteriore della Veneno Roadster: l’enorme spoiler posteriore e il gigantesco diffusore, che al centro integra i quattro scarichi romboidali del 6.5 dodici cilindri sotto il cofano.

Decisamente più tradizionali gli interni della Lamborghini Veneno Roadster: i modelli prodotti a Sant’Agata condividono gran parte dell’abitacolo con la “normale” Aventador. La principale differenza è l’integrazione del sistema di infotainment all’interno del quadro strumenti digitale, una soluzione sperimentata qui e poi vista su modelli Lamborghini e Audi, come la R8 o la TT. L’intero abitacolo è poi caratterizzato da grandi quantità di Alcantara, carbonio e altri materiali pregiati, completamente personalizzabili dal fortunato acquirente.

lamborghini veneno roadster interior

Motori Lamborghini Veneno Roadster

A livello di meccanica e motori, la Lamborghini Veneno Roadster e la rispettiva variante Coupé condividono gran parte delle componenti con la Aventador, ammiraglia del Toro lanciata circa 2 anni prima. Anche la Veneno è quindi caratterizzata da un telaio monoscocca in fibra di carbonio, con telaietti anteriori e posteriori in alluminio. Non mancano anche le raffinatissime sospensioni pushrod anteriori e posteriori della Aventador, che le garantiscono un’eccezionale aderenza su tutti i terreni. Molto lunga e larga (siamo a 5,02 metri di lunghezza e 2,08 metri di larghezza, per un’altezza di soli 1,17 metri), la Veneno aggiunge rispetto alla Aventador tutta la cura aerodinamica e la vistosa carrozzeria, nonché un utilizzo ancor più esteso della fibra di carbonio. Questo le permette di avere un peso di circa 125 kg inferiore rispetto alla Aventador equivalente: la Veneno Coupé pesa 1.450 kg, mentre la Roadster arriva a 1.490 kg a secco.

Non mancano poi anche dei freni carboceramici dedicati, capaci di farla fermare da 100 km/h a 0 km/h in soli 30 metri. Grazie alla cura aerodinamica, secondo Lamborghini la Veneno è in grado di arrivare ad accelerazioni laterali in curva fino a 1,41 G, risultati da vettura da competizione. A rendere ulteriormente speciale, se mai ce ne fosse bisogno, la Lamborghini Veneno Roadster sono i motori, o meglio il motore. Nella sua limitata produzione, infatti, la Veneno è stata prodotta con un solo propulsore, il 6.5 V12 aspirato derivato da quello montato sulla Aventador e sulle sue diverse iterazioni. Grazie a dei condotti d’aspirazione più grandi e un nuovo sistema di scarico, il 6.5 dodici cilindri guadagna potenza, arrivando a 750 CV a 8.400 giri e 690 Nm di coppia a 5.500 giri.

Il V12, messo in posizione centrale longitudinale, scarica a terra tutti i suoi cavalli attraverso un cambio manuale robotizzato ISR a 7 rapporti, lo stesso della Aventador, e una trazione integrale strettamente derivata da quella della Aventador, rispetto alla quale ha (così come il cambio) una taratura più aggressiva e pensata per la guida in pista. Il risultato? Un’accelerazione 0-100 km/h coperta in 2,9 secondi e una velocità massima di 356 km/h.

Versioni Lamborghini Veneno Roadster

Lamborghini ha costruito solamente quattro esemplari della Veneno Coupé. Il primo è l’esemplare di test, utilizzato per lo sviluppo della vettura e riservato per essere conservato nel museo Lamborghini all’interno della storica fabbrica di Sant’Agata Bolognese.

Le altre tre vetture sono tutte verniciate nella tinta opaca Grigio Metalluro, con dettagli rossi, verdi o bianchi a seconda delle preferenze del cliente, a riprendere i colori della bandiera italiana. Diversa la questione per le versioni della Lamborghini Veneno Roadster. Rispetto ai soli quattro esemplari Coupé, infatti, la Casa di Sant’Agata Bolognese ha proposto ai suoi clienti più facoltosi 9 esemplari della Veneno “scoperta”, ad un prezzo ancora stellare di ben 4 milioni di dollari (ovvero circa 3,5 milioni di euro).

A questo prezzo, inoltre, è possibile personalizzare interamente ogni esemplare nei minimi dettagli, andando così a costruire un vero e proprio esemplare unico secondo le proprie esigenze. Mantenendo comuni per ogni modello le appendici aerodinamiche, la forma dei cerchi in lega e la configurazione posteriore con l’alettone e l’enorme diffusore, è possibile ad esempio decidere la tinta della carrozzeria, ovviamente, quella degli accenti sugli splitter anteriori e posteriori, il colore delle pinze dei freni e del monodado dei cerchi in carbonio.

I fortunati acquirenti possono anche scegliere tutto quello che riguarda l’abitacolo, dal tessuto al colore dei sedili, a quello delle impunture, al materiali degli inserti di plancia, volante e tunnel centrale fino alla tinta dei tasti sulla plancia, andando a realizzare degli esemplari unici più o meno appariscenti, a seconda dei desideri di ogni cliente.