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Lamborghini

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Lamborghini Lanzador Concept
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2003 – 2023 20 anni di Lamborghini Gallardo 2

Lamborghini: storia, modelli, prezzi, nuovo e usato

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Fondata il 7 maggio 1963 da Ferruccio Lamborghini, la Casa di Sant’Agata Bolognese è diventata quello che è attualmente solo parecchi decenni dopo la sua fondazione, ovvero un’azienda del gruppo Volkswagen rinomata per la qualità e le prestazioni delle sue auto sportive. Si partì dai trattori già nel 1948, poi leggenda narra che il buon Ferruccio Lamborghini, proprietario di una Ferrari 250 GT, si lamentò niente meno che con Enzo Ferrari della qualità della sua auto e, quasi per sfida, decise di mettere in piedi un programma di produzione di auto di serie. Nacquero in rapida successione auto come la 350 GT, la 400 GT e la 400 GT 2+2, mentre è del 1966 la storica Miura, auto progettata dall’Ing. Gian Paolo Dallara, oggi a capo dell’omonima Casa, e disegnata dalla matita di Marcello Gandini. Rappresentò una svolta in quanto il motore era posizionato dietro le spalle del pilota, non un fatto così comune all’epoca. Seguirono a cavallo tra anni ‘60 e ‘70 modelli altrettanto impressi nella memoria come la Jarama e la Urraco, prima V8, e poi la Countach. leggi di più

Anni di soddisfazione, che si scontrarono con la volontà del fondatore di distanziarsi da una realtà nel frattempo diventata pienamente industriale, con tutto ciò che ne consegue. Da quel momento iniziano gli anni bui per la Casa italiana, con il rischio concreto di fallimento, e tra anni ‘80 e ‘90, dove intervennero gli americani di Chrysler, si ricordano prodotti come il veicolo off-road LM002 e prima ancora la non troppo nota Jalpa. Lamborghini sopravviveva grazie alla Countach, un prodotto sì aggiornato ma con ormai 15 anni sulle spalle.

L’epoca che arriva fino ai giorni nostri inizia nel 1998, quando Lamborghini entra nel gruppo Volkswagen tramite il controllo di Audi. Il rapporto tra le due case si fa sempre più intenso e da lì nascono prima Murciélago poi Gallardo, la prima con il V12 la seconda con il V10. Le eredi sono la Aventador e la Huracan, arrivate negli ultimi anni. Il SUV Urus, invece, ha permesso a Lamborghini di espandere i suoi orizzonti e i suoi interessi economici in mercati importanti, mentre sul fronte dell’elettrificazione la nuova V12 plug-in, la Revuelto, ha aperto la strada alla nuova gamma di prodotti già individuati dalla strategia Cor Tauri.

Se vi state chiedendo perché il logo Lamborghini include un toro al suo interno il motivo è molto semplice: si tratta del segno zodiacale del fondatore Ferruccio Lamborghini, scomparso a 30 anni dalla fondazione della sua “creatura”, nel 1993.

Caratteristiche del brand Lamborghini

  • Marchio rinomato per vetture fuori dal comune
  • Prodotti ad alte, se non altissime, prestazioni
  • Grande tenuta del valore dell’usato

Storia di Lamborghini

Ripercorrendo la storia di Lamborghini, le origini sono inconsuete e nate, come abbiamo visto, in senso di sfida tra due grandi protagonista della storia dell’auto italiana e globale. Da una parte Enzo Ferrari, già forte di una Ferrari che negli anni ‘60 si era già imposta come sinonimo di sportività e lusso all’italiana, dall’altra un imprenditore coraggioso, forte della sua esperienza in campo agricolo, ma avaro della capacità di produrre motori e auto che potessero competere con l’azienda di Maranello. Poche decine di chilometri di differenza, tanta passione e quella visione di voler creare auto sportive che potessero rappresentare un sogno a occhi aperti. Nel 1963 nasce Automobili Lamborghini e quel “guanto di sfida” è solo la goccia che fa iniziare realmente la storia di Lamborghini. Le prime Lamborghini sono GT di gran classe, rivali delle Ferrari GT dell’epoca, una su tutte la 250 GT.

Quella sferzata nelle linee e la creazione di quel DNA che ancora oggi caratterizza le Lamborghini inizia quanto meno negli anni ‘70: Miura e Countach, specie la seconda con il suo design che non venne mai perseguito da Ferrari, rappresentano la seconda pietra miliare della Lamborghini. Inizio un corso stilistico fatto di azzardi, basti pensare al successivo LM002 che oggi viene considerata l’antesignana di Urus, fortunatissimo super SUV che ha permesso a Lamborghini di incrementare notevolmente i suoi guadagni in tutti i mercati in cui opera tale è stata la domanda.

Non senza anni di grande crisi, partita da quando Ferruccio Lamborghini lasciò la sua azienda, la storia di Lamborghini è fatta da momenti di grande buio a cavallo tra anni ‘80 e ‘90 e da momenti, che hanno portato ai giorni nostri, fatti di crescita inarrestabile con prodotti di grido e molto ben accolti dalla clientela. Ai primi corrispondono la gestione svizzera prima e dei fratelli Mimran poi, seguita dalla non altrettanto troppo fortunata gestione Chrysler finita nel 1994 che viene ricordata per la Diablo, la supercar simbolo di un’epoca per molti appassionati. A fine anni ‘90 la giusta intuizione di Piech, a capo del gruppo Volkswagen, che compra totalmente le quote di Lamborghini e lancia una nuova serie di prodotti molto competitivi e allettanti come la V12 Murciélago e la successiva V10 Gallardo, le cui eredi sono state nel 2010 la Aventador e nel 2014 la Huracan.

Nel frattempo si susseguono una serie di edizioni limitate come la Reventon, la Veneno, la Sesto Elemento e la Egoista, per il cinquantesimo anniversario del brand. Tutte dimostrazioni tangibili dell’estro di un Marchio come Lamborghini, che si sta affacciando all’elettrificazione con audacia e voglia di stupire: la prima ibrida plug-in V12, la Revuelto, ha già superato i 1.000 CV e promette di riscrivere le regole dell’ibrido ad alte prestazioni prima di arrivare alla totale elettrificazione, che coinvolgerà anche Lamborghini. La storia di Lamborghini, come ci ha insegnato a fare in passato, continuerà ad arricchirsi di colpi di scena anche in futuro.

Huracán Tecnica 5

Modelli di Lamborghini

Oggi i modelli di Lamborghini, contando che Revuelto non è ancora ufficialmente a listino e Aventador è ormai andata in pensione dopo il lancio della serie Ultimae, conta su due modelli. Huracan, che attende un’erede, e Urus, che ha visto un ampliamento della gamma grazie alle versioni più vitaminizzate. Partiamo dalla supercar Huracan, aggiornata più nella parte infotelematica nel 2019. Molto aggressiva nello stile, in pieno stile Lamborghini, si è differenziata negli anni in più versioni tra cui la STO, sigla che sta per “Super Trofeo Omologata” e l’anticonvenzionale Sterrato. La prima è una trazione posteriore pura con motore V10 aspirato da 640 CV che, nella genesi, ha voluto portare su strada una versione “omologata” della versione corsaiola che anima i monomarca del brand sulle piste di tutto il mondo. Esistono anche versioni con la trazione integrale tra i modelli di Lamborghini, Huracan compresa.

La Tecnica, ad esempio, consente un controllo migliore nella guida di tutti i giorni pur offrendo prestazioni di assoluto rilievo, mentre alcuni difetti tra cui la scarsissima visibilità posteriore limitano l’uso della Huracan STO sulle strade pubbliche. Portandola in pista, però, il discorso cambia: inedito il suo Cofango, un particolare del muso che è stato prestato dal mondo delle corse, così come diverse modalità di guida che portano davvero all’estremo le prestazioni.

Tolta la Aventador, Urus viene già offerta in due versioni. Entrambe hanno il motore V8 biturbo di origine Audi (è lo stesso utilizzato da RS6, seppur con potenza aumentata) da 666 CV e gli allestimenti sono due: S e la Performante. Quest’ultima eccede i contenuti del Super SUV di Sant’Agata bolognese avendo ricevuto una serie di interventi tra cui la riduzione del peso grazie all’ampio utilizzo di carbonio, l’allargamento delle carreggiate e nuove modalità di guida per lo Sterrato. Proprio ispirandosi al mondo del fuoristrada è nata la Huracan Sterrato, con potenza leggermente inferiore rispetto alle altre versioni della supercar V10 (610 CV). Più alta da terra, dotata di rinforzi sui passaruota e di una presa d’aria sul tetto, la Huracan Sterrato è già diventata oggetto di culto per la sua particolare conformazione. Anche in off-road, può raggiungere velocità ragguardevoli e i suoi pneumatici, progettati specificatamente da Bridgestone, consentono di percorrere fino a 80 chilometri nonostante una foratura grazie alla tecnologia run-flat.

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Prezzi Lamborghini

Prezzi Lamborghini nuove

Lamborghini Urus Performante test

I prezzi delle Lamborghini nuove si concentrano sui due modelli sopra citati, visto che non c’è ufficialità attorno al prezzo della nuova Revuelto (si parla di circa 500.000 euro). Per quanto riguarda Huracan si parte da circa 235.500 euro che è il prezzo base di una Huracan Tecnica mentre costa poco di più una Spyder Evo, la versione convertibile con tetto rigido presentata nel 2019. Si sale di circa 20.000 euro per la nuova Huracan Sterrato, mentre la più cara tra le Huracan è senza alcun dubbio la STO: il connubio tra la pista e la strada ha permesso la creazione sì di un modello davvero particolare e veramente estremo, che si paga a caro prezzo: costa 304.280 euro la Huracan STO senza accessori, raggiungendo in breve quasi 100.000 euro in più rispetto alle altre Huracan a listino.

Venendo a Urus, i prezzi di Lamborghini nuove si attestano su valori simili. Non c’è Lamborghini nuova in commercio che costi meno di 200.000 euro e l’arrivo di Revuelto alzerà questa media tremendamente verso l’alto. La Urus 4.0 V8 in allestimento S parte da 235.000 euro, mentre l’allestimento particolare della Performante porta il prezzo a circa 262.600 euro. Buona la dotazione di serie di entrambi i modelli, mentre sfruttando il programma Ad Personam promosso dalla Casa di Sant’Agata Bolognese la Casa italiana permette di personalizzare a piacimento la propria Lamborghini, a partire dalla colorazione fino ai tessuti utilizzati per gli interni. Anche senza sfruttare il programma di personalizzazione, la lista optional dei due modelli prevede diversi pacchetti tra cui quello che aumenta la quantità di carbonio sia fuori sia dentro. Si parla di cifre che possono variare tra i 16.000 e i 20.000 euro, così come possono incidere sul prezzo alcuni sistemi di assistenza alla guida.

Prezzi Lamborghini usate

Sono poche centinaia le Lamborghini usate con relativi prezzi. Si tratta di valori di mercato alti, anche per esemplari storici come la Urraco e altri dei decenni passati. Difficile è, invece, trovare auto come la Miura in ottime condizioni. Chi la possiede difficilmente vuole privarsene ma capitano occasioni di aste dove vetture di questo genere raggiungono quotazioni stratosferiche: lo dimostra un esemplare di Miura del 1969 in una splendida colorazione bianca che, con soli 29.500 chilometri all’attivo, viene quotata 3.000.000 di euro. Tornando con i piedi per terra, analizzare i prezzi delle Lamborghini usate permette di scoprire che sono molte le Gallardo proposte d’occasione. Si tratta della V10 che ha preceduto la Huracan nella linea della nuova generazione di supercar seguite all’acquisizione di Automobili Lamborghini da parte del gruppo Volkswagen. La Gallardo più “economica” è un esemplare del 2005 che conta all’attivo meno di 68.000 chilometri. Le sue condizioni le permettono di primeggiare tra le offerte di Lamborghini usate e può essere un affare diventare proprietari di una supercar che ancora oggi esalta per il suo sound e le sue prestazioni.

Anche le Aventador, ormai uscite dal commercio, sono diventate oggetti da collezione e le loro quotazioni sono cresciute considerevolmente. Curiosando tra i prezzi delle Lamborghini usate, colpisce la presenza di una Countach LP 400 S con il suo azzurro sgargiante. Un’altra supercar simbolo del passato della Marca viene offerta a 775.000 euro. Anche il più moderno Urus si trova d’occasione, con valori che hanno tenuto bene la prima proprietà. Si parte da 201.000 euro (esemplare del 2020, 45.000 chilometri) ma si sale sopra i 300.000 euro. Il motivo è la lunga lista d’attesa che impone ai nuovi clienti Lamborghini di dover pazientare l’arrivo del loro nuovo Urus, mentre veicoli d’occasione con poche migliaia di chilometri diventano allettanti e per questo crescono di valore.

Brand concorrenti di Lamborghini

I brand concorrenti di Lamborghini sono essenzialmente Ferrari, McLaren e, curiosamente, la stessa Audi che prese le redini del brand italiano sul finire degli anni ‘90. Gli appassionati sanno che progetti come R8 e Huracan derivano dalla stessa matrice, e la testimonianza è data dal motore V10 che accomuna le supercar tedesca e italiana. Il paragone si ferma lì, o quasi. Audi RS Q8 e Lamborghini Urus possono essere confrontati perché condividono motore e piattaforma, anche se a ben guardare il prezzo fa capire la reale differenza tra i due brand. Audi RS Q8 costa 155.200 euro, Urus parte da 235.000 euro. Paragone che si limita a questi due modelli per il brand tedesco, mentre per quanto riguarda Ferrari il discorso è ben diverso. Nato, come si è detto, per una sfida lanciata niente meno che da Enzo Ferrari al fondatore Ferruccio Lamborghini, la Casa di Sant’Agata Bolognese è sempre stata in grado di porsi nell’immaginario collettivo come la reale sfidante n.1 della Casa di Maranello.

Oggi il portfolio prodotti vede avvantaggiata nettamente quest’ultima, che ha dalla sua diversi modelli ivi compresi il nuovo Purosangue, che costa decisamente più di Urus pur imitandone il segmento. Storicamente, però, si è sempre avuta una netta contrapposizione tra i due brand italiani simbolo della Motor Valley, anche nelle competizioni. Sebbene Lamborghini non sia mai sbarcata ufficialmente in F1 con un proprio team, ha svolto il ruolo di motorista per diversi anni e nelle categorie GT ha sempre sfidato le rispettive concorrenti corsaiole prodotte da Ferrari. Modelli come la Huracan, seppur ancora dotati di motore V10, sono l’alternativa alle nuove Ferrari 296 che hanno fatto debuttare i nuovi V6 ibridi plug-in. Diversa per filosofia, Ferrari ha scelto una strada diversa anche se è inconfutabile la “fede” ai motori di grossa cilindrata: da una parte i V12, con l’Aventador ora sostituita dalla Revuelto ibrida, dall’altra i modelli della serie Superfast e prima ancora della F12Berlinetta e della 599.

Anche McLaren è tra i brand concorrenti di Lamborghini: i modelli della Super Series come la 720S coupé e la successiva 750s sono rivali della Huracan, mentre McLaren nella sua giovane storia non ha mai puntato sui motori a 12 cilindri. L’eccezione che conferma la regola è la storica McLaren F1, la prima auto stradale prodotta dal brand di Woking nel 1992 il cui motore è un V12 di origine BMW da 627 CV nella configurazione base.

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