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Jeep Pick-up

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Jeep Gladiator

Jeep Gladiator in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Jeep Gladiator inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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Jeep Pick-Up: storia, modelli, versioni e motori

In Europa, la storia di veicoli pick-up Jeep inizia pochissimi anni fa, con l’approdo nel Vecchio Continente dell’attesissimo Gladiator. In realtà, in America si sono visti alcuni modelli di pick-up a marchio Jeep, anche se la loro produzione si è fermata per oltre 25 anni tra il 1993 e il 2020, arrivo sul mercato nordamericano del Gladiator di ultima generazione. Fin dall’inizio della storia del marchio Jeep, negli anni ’50, erano proposte sul mercato delle varianti cassonate del Willys Jeep, proposte già dal 1947 e prodotte fino al 1965, con alterne fortune. Negli anni ’60, con l’ampliamento del fenomeno dei pick-up e la trasformazione “cassonata” non solo di mezzi da lavoro, ma anche di berline e fuoristrada convenzionali, la gamma Jeep ha visto tanti modelli “con la coda”. Leggi di più

Nel 1966, ad esempio, arrivò sul mercato il Jeepster Commando, un particolare modello derivato nella meccanica e nell’estetica e nella meccanica dal CJ dell’epoca, ma dotato di un tetto apribile e di un cassone posteriore. Prodotto fino al 1973, ha affiancato il primo Pick-Up Jeep di grandi dimensioni, il primo Gladiator. Prodotto fino al 1988 anche con il nome di “J-Series”, il Gladiator è realizzato sulla piattaforma del mitico Jeep Wagoneer, il primo SUV della storia della Casa americana.

Tra il 1981 e il 1986, poi, Jeep produsse anche lo Scrambler, versione a passo lungo e con il cassone del CJ-7, mentre l’ultimo pick-up in ordine di tempo ad essere prodotto a marchio Jeep del XX secolo è il Comanche, una variante a due porte e con il vano di carico posteriore del Cherokee XJ di prima generazione, prodotto tra il 1984 e il 1992 Dopo quell’iconico, ultimo pick-up, per vedere un cassonato a marchio Jeep “ufficiale” abbiamo dovuto attendere il 2020, quando arrivò la presentazione ufficiale del nuovo Gladiator.

Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni dei pick-up Jeep.

Segni particolari di Jeep Pick-Up

  • Meccanica da fuoristrada vero, perfetta per l’utilizzo off-road
  • Estetica inconfondibile e grandi personalità di personalizzazione
  • Punta molto sul lato lifestyle dei pick-up, piuttosto che sull’ambito lavorativo

Modelli Jeep Pick-Up

Come anticipato in apertura, ad oggi l’unico rappresentante dei pick-up tra i modelli Jeep è il Gladiator, proposto sul mercato italiano tra il 2021 e il 2023 e oggi non più importato, ma ancora in produzione su altri mercati, soprattutto quello statunitense.

Come ben sappiamo, negli States il “Pick-Up Truck” non è solamente un mezzo di lavoro, come invece è considerato (anche, e soprattutto, a livello normativo) qui in Italia, ma è uno status symbol, una tipologia di mobilità versatile, poliedrica e in puro stile U.S.A. Per questo, sono stati tanti i clienti che, per anni, hanno desiderato la creazione di un pick-up sulla base del fuoristrada Wrangler, uno dei modelli americani più amati. Il desiderio era così forte che tantissime carrozzerie indipendenti hanno realizzato dei Wrangler Pick-Up artigianali, con un enorme successo di pubblico e vendite.

Anche per questo, nel 2019 Jeep ha annunciato che l’assenza di oltre 25 anni dall’ultimo pick-up Jeep era destinata a finire presto con la presentazione ufficiale dell’inedito Gladiator, arrivato sul mercato un anno dopo, nel 2020. A livello estetico, meccanico e tecnologico, il Gladiator è sostanzialmente la variante cassonata del Wrangler, con il quale condivide tutto a partire da gran parte dell’estetica. Dal frontale fino al montante anteriore, infatti, l’auto che ha segnato il ritorno dei modelli pick-up Jeep è invariato rispetto al Wrangler di partenza. Anche qui, quindi, troviamo un frontale tipicamente Jeep, con la calandra anteriore a sette feritoie, dove le due esterne sono leggermente incassate per fare spazio ai grandi fari tondi, full LED di serie su tutte le versioni.

Non manca anche il massiccio paraurti anteriore in plastica grezza con i fendinebbia integrati, mentre il passaruota anteriore a sbalzo e il cofano anteriore a coperchio bloccato da semplici clip in gomma sono invariati rispetto al Wrangler. Inedita, almeno per il nostro mercato, è invece la grande presa d’aria centrale sul cofano, posizionata in corrispondenza di una generosa gobba, necessaria per alloggiare il grande motore turbodiesel sotto il cofano. Non cambiano anche il parabrezza molto verticale, ribaltabile sul cofano, le portiere anteriori e il tetto removibile, così come le stesse portiere, per un’esperienza di guida en plein air. La portiera posteriore, invece, è più piccola, mentre è dietro che cambia tutto.

Il passo è molto più lungo, con le ruote posteriori spinte molto più indietro di quasi 50 cm (rispetto alla versione Unlimited, il passo cambia da 3,00 metri a ben 3,49 metri), mentre la lunghezza sale di quasi un metro, arrivando a 5,59 metri di lunghezza. In coda compare infatti un grande cassone da 153 cm, dotato di rivestimento in acciaio, illuminazione a LED e, a richiesta, la presenza di una presa di corrente a 230 V, coperture in tela o rigide e la possibilità di avere una copertura rimovibile come per la cabina anteriore. Salendo appunto a bordo del Gladiator, si è salutati dal medesimo abitacolo del Wrangler, con il quale condivide la buona qualità costruttiva e la particolare configurazione.

La plancia è infatti molto corta e sviluppata verticalmente, con tutti i comandi concentrati tra consolle e tunnel centrale visto che, anche qui, è possibile asportare portiere e parabrezza. La qualità costruttiva è ottima, pensata anche per sopportare le intemperie, mentre la consolle centrale offre un mix di comandi fisici, leve per la gestione di trazione integrale e trasmissione e il grande schermo da 8,4 pollici dell’infotainment UConnect, dotato di Apple CarPlay e Android Auto. Lo spazio è del tutto simile al Wrangler Unlimited, con tanto spazio all’anteriore e una buona abitabilità posteriore. Salire e scendere, vista l’altezza generosissima del veicolo da terra, non è facilissimo: meglio aiutarsi con le maniglie nei montanti e con le pedane, di serie.

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Motori Jeep Pick-Up

Passando a meccanica e motori, il pick-up Jeep Gladiator condivide quasi tutta la meccanica con il Wrangler di quarta generazione, il JL, importato anche in Italia in versione a due porte e passo corto o quattro porte, la Unlimited a passo lungo. Anche il Gladiator, quindi è dotato di un telaio a longheroni e traverse con la carrozzeria separata.

Si tratta di soluzione tipica dei fuoristrada duri e puri, così come lo è anche l’adozione di un assale rigido sia all’anteriore che al posteriore: rispetto alle sospensioni indipendenti che vediamo sulle automobili tradizionali (ma anche su fuoristrada con telaio a longheroni rivali come la Ford Bronco), questo schema sospensivo ha grandi vantaggi nell’utilizzo fuoristradistico, mentre pecca di precisione e guidabilità su asfalto. In questo caso, tutti i Gladiator utilizzano assali anteriori e posteriori Dana 44 heavy-duty, pensati proprio per l’utilizzo fuoristradistico più intenso. Nonostante il passo lunghissimo e le dimensioni molto generose, anche il Gladiator ha angoli caratteristici molto buoni: angolo di attacco di 41 gradi, angolo di dosso di 18,4 gradi, angolo d’uscita di 25 gradi e 25,3 centimetri di altezza da terra, a cui si aggiunge una capacità di guado fino a 76 centimetri.

Ciò che differenzia maggiormente il Wrangler di partenza dal pick-up Jeep sono i motori, o meglio, il motore. Sotto il cofano, infatti, trova spazio un propulsore che, sebbene sia inedito per il fuoristrada americano, è una vecchia conoscenza. Se in America è disponibile anche con il robusto 3.6 V6 Pentastar a benzina, l’unico motore nella gamma europea del Gladiator è infatti il 3.0 V6 EcoDiesel, una versione riveduta e corretta del 3.0 litri V6 turbodiesel progettato dalla VM Motori di Cento e proposto in diverse varianti su modelli Lancia, Jeep e Maserati. Sul Gladiator, il 3 litri a gasolio è dotato di una turbina a geometria variabile, ed eroga 264 CV e 600 Nm di coppia, ed è abbinato al classico cambio automatico ZF 8HP a otto marce con convertitore di coppia.

Con il Wrangler, invece, condivide l’intero sistema di trazione integrale Selec-Terrain, che porta le marce ridotte, la possibilità di inserire la trazione integrale anche in marcia (la cosiddetta tecnologia “shift on the fly”) fino a 72 km/h, e il differenziale posteriore autobloccante Trac-Lok. Infine, tutti i Gladiator sono capaci di trainare fino a 2.721 kg, mentre il carico utile è di 565 kg in modalità 4x4. Questi sono, nel dettaglio, i motori del pick-up Jeep:

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
3.0 V6 EcoDiesel 3.0 V6 turbodiesel 264 CV Integrale inseribile Automatico a 8 marce + ridotte

Versioni Jeep Pick-Up

Concludiamo, infine, con le versioni del pick-up Jeep Gladiator proposte sul mercato italiano. Come detto in precedenza, in Europa è stato importato solamente il potente 3.0 V6 EcoDiesel, riducendo all’osso la possibilità di scelta a livello di motori (sebbene il sei cilindri italo-americano sia la scelta corretta per il fuoristrada americano).

Per quanto riguarda gli allestimenti, invece, è stato possibile scegliere tra tre allestimenti nella carriera commerciale del Gladiator, finita nel 2023 in Europa (mentre nel 2024 è arrivato un restyling di metà carriera dedicato al mercato nordamericano). La versione d’accesso della gamma Gladiator è la Overland, un allestimento molto ricco che offre di serie cerchi in lega da 18 pollici, l’hard top, fari a LED anteriori e posteriori, il Cruise Control, lo UConnect di quarta generazione con Apple CarPlay e Android Auto e il sistema audio Alpine da ben 552 a 12 canali. Al lancio del Gladiator, oltre alla Overland, sono però state proposte altre due versioni del pick-up Jeep, la Launch Edition e la 80° Anniversario. La prima, pensata per celebrare il lancio del modello, aggiunge alla Overland gli interni in pelle, i sedili anteriori riscaldabili, il Cruise Control Adattivo, l’avviso dell’angolo cieco, la telecamera anteriore e l’originale speaker Bluetooth della Alpine integrato in vettura, asportabile e impermeabile.

La versione celebrativa 80th Anniversary, invece, ha un allestimento speciale pensato per celebrare gli 80 anni dalla nascita del Willys Jeep, datata 1941 (come indicato fieramente sul maniglione davanti al passeggero anteriore. La 80° Anniversario. Dotata di badge specifici sui sedili, all’esterno e da una finitura grigia su bordo delle feritoie, cerchi in lega da 18 pollici, cornici dei fendinebbia e dei fari anteriori, ha anche una dotazione full optional e il rivestimento spray protettivo per il vano di carico e per le pedane laterali.

Ogni Gladiator, infine, è completamente personalizzabile grazie alla presenza di oltre 200 accessori originali realizzati dalla Mopar, come ad esempio barre portapacchi, kit di sollevamento, pedane tubolari, verricelli, rivestimenti e finiture speciali per esterni e interni o cerchi specifici.