Jaguar XJ8

Jaguar XJ8: le berlina inglese dalla grande storia

La Jaguar XJ ha una storia che ha toccato nel 2018 il mezzo secolo di vita. Nata nel 1968 come berlina di lusso della Casa inglese, nel 1998, trent’anni esatti dopo il via alla serie XJ, arrivò la XJ8 (X308), non così diversa dalla X300 presentata nel 1994, almeno esteticamente. La XJ8 presentava infatti nuovi motori V8 al posto dei vecchi 6 e 12 cilindri, tanto da renderla una delle berline tre volumi più ambite sul mercato, specie quello nordamericano. La mancanza di un motore Diesel adeguato alla tipologia di segmento fu, però, il suo tallone d’achille, tanto da spingere Jaguar a introdurlo successivamente sulla erede della XJ8.

Jaguar XJ8: com’è fatta, pro e contro

La Jaguar XJ8, prodotta dal 1998 al 2003, prima di diventare XJ6 e cambiare di dimensioni, è lunga circa 5,02 metri, larga 1,80 metri e alta circa 1,31 metri. Forme quindi basse ma ben distribuite lungo la carrozzeria, quest’ultima non troppo dissimile rispetto alla precedente XJ di metà anni ’90. Caratteristica la firma luminosa, con i proiettori cosiddetti a quattro fanali, per la presenza dei quattro elementi circolari e di piccole dimensioni sul frontale. Possente il terzo volume così come entrambi i paraurti.

Per chi non fosse avvezzo con la produzione del Marchio del giaguaro non era facile distinguere esteticamente la XJ8 dalla serie precedente, se non per alcuni dettagli come la maniglia per l’apertura del bagagliaio, molto capiente, allungata. Dentro, la XJ8 offre spazio più che sufficiente per ospitare cinque passeggeri grazie al passo di 2,87 metri ricavato all’interno degli assi. Il bagagliaio ha invece una capienza di 410 litri. Esteticamente le si possono criticare i cerchi da 16”, sottodimensionati rispetto alle dimensioni complessive della vettura e poco inclini alla sportività, più al comfort dei lunghi viaggi non essendo la XJ8 una vettura nata per correre.

Dentro si respira un’aria premium proprio per la destinazione d’uso della vettura. Rimanevano, rispetto alla X300, il quadro strumenti con tre elementi circolari davanti agli occhi del conducente. Poco apprezzati, ad esempio, figli della partnership tra Jaguar e Ford, gli alzacristalli elettrici che avrebbero, forse, fatto la loro figura su una Ford Mondeo. A livello di dotazioni interne la base era un po’ scarna con legni poco pregiati, mentre la Executive offriva un buon compromesso qualità/prezzo. Apprezzato è stato invece il volante in grado di ritirarsi elettricamente verso il quadro per favorire la discesa o la salita del conducente.

Nell’epoca delle ammiraglie che strizzavano l’occhiolino al mercato americano, non dimentichiamo che Jaguar era ancora sotto il controllo di Ford, la XJ8 era concorrente diretta delle varie Audi, BMW e Mercedes in quegli anni a listino. Famosa la versione Sovereign, prodotta da Daimler a partire dal 1966 sulla base delle rispettive Jaguar XJ. La 308, ossia la XJ8, venne chiamata Sovereign Super Eight, essendo dotata del famoso V8 sovralimentato.

Jaguar XJ8: allestimenti, motori e prezzi

La Jaguar XJ8 debuttò sul mercato in allestimento base ed Executive, con il motore 3.2 benzina V8 sovralimentato con 237 CV e 310 Nm, per un consumo dichiarato di 12,1 l/100 km nel ciclo combinato. La trazione era solo sulle ruote posteriori, mentre il cambio un automatico a controllo elettronico di fabbricazione ZF a cinque velocità. Prestazioni tutto sommato da sportiva per la XJ8 con il 3.2 V8: velocità massima 225 km/h e 8,5 secondi per coprire lo 0-100 km/h, penalizzata dal peso poco sotto le due tonnellate.

Il 4.0 V8 offre invece 284 CV e 375 Nm di coppia, con prestazioni migliori rispetto al 3.2: 240 km/h di velocità massima e 7,3 secondi per coprire lo 0-100 km/h. Anche quest’unità era abbinata all’automatico ZF a cinque velocità, con consumi dichiarati di 11,9 l/100 km nel combinato.

I prezzi della Jaguar XJ8 d’occasione partono da circa 5.000 euro sul portale di Autoscout24.

Jaguar XJ8: conclusioni

La Jaguar XJ8, arrivata sul mercato sul finire del ventesimo secolo, portò in dote gli apprezzati motori V8 in due cilindrate figli della partnership avviata già anni prima con Ford. La XJ8 diventava così una berlina a tre volumi che offriva buone prestazioni a fronte di un comfort piuttosto apprezzato, unito a una dotazione di serie arricchita dalla versione top di gamma Executive. Non fu mai previsto un motore Diesel, questo la penalizzò sul mercato europeo mentre gli conferì un buon successo su quello americano. La versione successiva optò a questo problema ma la XJ8 viene ricordata come una delle berline simboliche degli anni a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, a testimonianza che riuscì a lasciare il segno.