Jaguar D-Type

Qualche tempo dopo però, la vettura inglese segnò una vittoria alla 12 Ore di Reims, per poi perdere al famoso Tourist Trophy. Nel 1955 la Jaguar D-Type sconfisse le Mercedes-Benz 300 SLR con l’aiuto di un incidente a dir poco catastrofico, così tanto che la casa tedesca si ritirò a fine stagione. Rimaneva una buona occasione al giaguaro per vincere la 24h di Le Mans l’anno dopo, nel 1956, grazie ad un team privato scozzese. Venne ritirata dalla produzione relativamente presto ma segnò la storia di Jaguar.

Entriamo nel dettaglio con le dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti della Jaguar D-Type.

Dimensioni Jaguar D-Type

Le dimensioni della Jaguar D-Type sono le seguenti:

• Lunghezza 3,910 - 4,100 metri
• Larghezza 1,660 metri
• Altezza 1,120 metri
• Passo 3,870 metri

La versione originale del 1954 era da considerarsi una biposto scoperta, dotata di una carrozzeria aerodinamica con qualche dettaglio in comune alla C-Type. Ci fu una particolare attenzione alla robustezza e all’aerodinamica per preparare la vettura alla 24 ore di Le Mans. La linea della carrozzeria risulta molto pulita con poche aperture, se non quella anteriore a forma di ovale e due più piccole per il raffreddamento del motore. Le ruote anteriori erano indipendenti con tanto di quadrilateri doppi e deformabili, mentre nel posteriore c’era un ponte rigido.

Il peso di 800 kg era uno dei punti forte della vettura, una leggerezza in grado di portarla a velocità molto elevate. Le dimensioni della Jaguar D-Type cambiano leggermente in termini di lunghezza nella versione “Long Nose”. Si tratta di un modello in cui la carrozzeria venne revisionata, il parabrezza modificato con un notevole allungamento della parte anteriore. Il telaio a traliccio in alluminio venne sostituito da uno in acciaio. I cerchi rimanevano in lega leggera mentre i freni a disco avevano un circuito idraulico e servofreno Dunlop.

Interni Jaguar D-Type

Se c’è qualcosa in cui la vettura inglese è incredibile, sono proprio gli interni delle Jaguar D-Type. Essendo una delle auto d’epoca più “anziane”, gli interni sono decisamente affascinanti. L’abitacolo, se così vogliamo chiamarlo, è strettissimo e garantisce due posti. Se consideriamo che la postazione di guida è uno di questi, temiamo che il passeggero viaggi un po’ scomodo. Un dettaglio non troppo importante considerando che la D-Type è nata e ha vissuto interamente nel mondo delle competizioni, di tipo endurance per lo più, dove il problema di avere un passeggero con sé non c’era.

Nonostante le scarse dimensioni gli interni della Jaguar D-Type hanno un design ultra retrò. Il volante a tre razze è abbastanza grande e il logo del giaguaro al centro farà sicuramente impazzire i collezionisti. La strumentazione a lancette si trova alla stessa altezza del volante, sulla sinistra l’indicatore di velocità mentre a destra il contagiri. Gli specchietti rimangono molto vicini al volante, tanto da coprirli con le mani durante le curve secche. Una chicca degli interni è sicuramente il mini parabrezza che dà un tocco magico al design della D-Type, alto poco più del volante e diviso in due parti per guidatore e passeggero.

Motori Jaguar D-Type

Inizialmente i motori della Jaguar D-Type avevano come protagonista la versione a 6 cilindri in linea da 3.4 di cilindrata, che arrivò negli anni fino a 3.8 come cilindrata massima, in grado di erogare 185 CV. Si tratta di un motore molto potente e affidabile, che unito alla leggerezza incredibile del telaio la rendevano una vettura vincente che conosciamo, una delle più vincenti della storia. Parlando di trasmissione la Jaguar D-Type montava un cambio manuale a 4 marce, mantenendo dei rapporti generalmente lunghi, che si adattavano in base al circuito in cui gareggiava.

Nel 1957 i motori della Jaguar D-Type alzano l’asticella e la casa automobilistica immette finalmente sul mercato la versione da 3.8 di cilindrata. Grazie a questo motore riuscirono a mettere 5 D-Type nei primi 6 arrivati al traguardo della 24h di Le Mans in quell’anno. La forza disarmante di questa vettura da competizione degli anni ’50, è il perfetto equilibrio delle prestazioni. La carrozzeria forniva un’aerodinamica eccezionale e il peso dell’auto è sempre stato basso. Tutto ciò unito alla potenza del motore riuscirono a portare molto spesso la D-Type sul gradino più alto del podio in gare di livello mondiale come la 24 ore di Le Mans.

Prezzi Jaguar D-Type

Quando parliamo di prezzi della Jaguar D-Type bisogna dimenticarsi le cifre a cui siamo abituati e pensare che davanti agli occhi abbiamo un’auto d’epoca. Non un’auto d’epoca qualunque ma una delle vetture più vincenti della storia e prodotte per un numero limitato di anni. Il suo valore è quantificabile solamente in milioni di euro e dipende strettamente anche dal proprietario in origine. Per capire questo passaggio citiamo la Jaguar D-Type venduta all’asta nel 2018: il primo proprietario fu Bernie Ecclestone, il famoso imprenditore noto nel mondo della F1, successivamente passata in mano ad altri proprietari. Questa vettura fu messa all’asta per un valore che oscillava tra i 10 e i 12 milioni di dollari.

Ecco svelato il perché parlare di prezzi della Jaguar D-Type nel 2022 è fine a se stesso. Il mercato delle auto d’epoca leggendarie è fatto così e di certo non si limita a prezzi “normali”. È difficile quindi riuscire a stimare una cifra generale per la Jaguar D-Type siccome ogni modello è influenzato da migliaia di fattori. Di certo nessun proprietario si metterebbe a venderla tramite annunci quindi scordiamoci di trovarla sul mercatino dell’usato. Qui si parla della top class delle auto d’epoca, di conseguenza bisogna osservare i prezzi da un’altra prospettiva.

Jaguar D-Type: concorrenti e conclusioni

Non possiamo che ammirare una vettura come la Jaguar D-Type, un pezzo di ferro che ha fatto la storia nel mondo del Motorsport automobilistico. Incredibile pensare come un’auto rimasta in produzione per soli quattro anni sia riuscita a lasciare il segno in questo modo e avere ripercussioni tutt’oggi sul mondo delle auto. La linea inconfondibile mischiata ad un mix di prestazioni fra motore e sospensioni l’hanno resa un missile imprendibile nelle competizioni di livello mondiale. La 24 ore di Le Mans non si scorderà mai dei risultati incredibili che portò a casa il giaguaro, mettendo dietro in classifica grandi scuderie come Ferrari e Mercedes-Benz.

Le concorrenti della Jaguar D-Type si sono viste in pista a metà fra gli anni ’50 e ’60. Una sua grande rivale fu proprio la la Mercedes-Benz 300 SLR, un missile preparato per Le Mans che montava un otto cilindri da 3.0 di cilindrata in grado di portarla a 300 km/h, che allora erano velocità folli.

Un’altra bestia nera per la D-Type fu la Ferrari 857 S, un prototipo sportivo con cui ha battagliato nella grande endurance francese per qualche anno. Leggermente più pesante con un motore alla pari di quello inglese, la rossa riuscì a battere la Jaguar al suo primo anno di competizioni.