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Jaguar berlina

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Jaguar berlina: storia, modelli, versioni e motori

Fin dai primi passi come SS Cars, nome convenientemente abbandonato nel Secondo Dopoguerra, le automobili Jaguar si sono fatte conoscere in tutto il mondo per la capacità di unire eleganza, sportività e lusso in automobili belle, veloci e spesso abbordabili. Che si trattasse di sportive a due porte, spider o modelli berlina, Jaguar si è fatta largo tra i costruttori di mezzo mondo con alcune delle quattro porte più amate della storia. Fin dagli albori della Casa fondata a Coventry da William Lyons nel 1934, la fu SS Cars produsse sia berline raffinate e veloci che sportive coupé e cabrio, con uno dei primi modelli di successo della Swallow Sidecars Cars Company rappresentata dalla berlina SS 1, nota poi come SS Jaguar dal 1936. Il successo di questa vettura fu tale che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il fondatore Lyons decise di rinominare la sua azienda, prendendo il nome del suo modello più rappresentativo, la Jaguar. Nacque così nel 1945 la Jaguar Cars, che fin dalla ripresa della produzione dopo l’interruzione bellica ricominciò dove aveva lasciato, specializzandosi da un lato in sportive veloci e aerodinamiche, e dall’altra in berline raffinate ma agili e veloci quanto le sportive della Casa. Leggi di più

Il successo per Jaguar arrivò a cavallo degli anni ’40 e ’50: prima il lancio della famiglia di sportive XK, con le XK120, XK140 e XK150 capaci di superarsi come vetture di produzione più veloci del mondo, e poi l’impegno nelle corse, dove con la C-Type vinsero diverse edizioni della 24 Ore di Le Mans, Jaguar si stabilì presto come uno dei marchi più apprezzati e ricercati in tutto il mondo.

Lo slogan della Casa è stato per decenni “Grace, Space, Pace”, ovvero “grazia, spazio e passo”, quest’ultimo inteso come piacere di guida e prestazioni da prima della classe, senza perdere un rapporto qualità-prezzo che per il fondatore Sir William Lyons era fondamentale. Dopo le berline anteguerra e alcuni modelli intermedi, la prima berlina Jaguar di successo è stata la Mk II, quattro porte dallo stile elegante e spinta dallo stesso sei cilindri in linea XK che spingerà anche la leggendaria E-Type.

Prodotta fino al 1970, la Mk II è stata affiancata da altre berline più grandi come, nello stesso periodo, dalle Mk IX, Mk X e 420 G, ma l’altra grande automobile che ha segnato la storia delle berline Jaguar è stata la XJ, lanciata nella sua prima generazione nel 1968 e prodotta, in quattro generazioni fino al 2019. Alla mitica XJ, prodotta con motori a sei, otto e dodici cilindri per oltre 50 anni, la Casa di Coventry ha affiancato negli anni altri berline più piccole, arrivando a cavallo tra gli anni ’90 e ’00 ad offrire una gamma di tre modelli, dalla piccola X-Type alla più grande S-Type, fino alla XJ, completamente rinnovata nel 2009.

Nel 2007, dopo un periodo di transizione tra l’era Ford e l’attuale egida Tata, è arrivata la prima berlina della nuova generazione, la XF. Dopo l’insuccesso della X-Type, proposta come Jaguar d’accesso della gamma, nel 2014 la Casa del Giaguaro lanciò una rivale delle berline BMW e Alfa Romeo, la XE.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni delle Jaguar berlina.

Segni particolari di Jaguar berlina

  • Lanciata nel 1959, la Jaguar Mk II con motore 3.8 sei cilindri in linea da 220 CV diventò al lancio la berlina di produzione più veloce del mondo con una velocità massima di oltre 200 km/h.
  • Realizzata interamente in alluminio, nonostante gli oltre 5,10 metri di lunghezza la Jaguar XJ X351 prodotta tra il 2009 e il 2019 è caratterizzata da un peso davvero ridotto, compreso tra i 1.750 e i 1.850 kg.
  • Prodotta tra il 2001 e il 2009, la Jaguar X-Type è, ad oggi, l’unica berlina prodotta dalla Casa di Coventry dotata di meccanica con motore anteriore trasversale e trazione anteriore (con alcune versioni dotate di trazione integrale).

Modelli Jaguar berlina

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, l’eredità dei modelli di berlina Jaguar è stata presa negli anni ’10 da due modelli con telaio in alluminio e trazione prevalentemente posteriore. Entrambi i modelli, però, sono stati abbandonati nel 2024 per dare spazio alla Casa di Coventry di rinnovarsi completamente per fare spazio alla nuova era elettrica del Giaguaro. Questi sono, quindi, i modelli di berlina Jaguar prodotti dalla Casa di Coventry prima della “rivoluzione”:

  • Jaguar XE
  • Jaguar XF

Introdotta nel 2014, la XE è nata come erede della sfortunata X-Type, prima (e finora unica) berlina della Casa di Coventry con motore anteriore trasversale e trazione prevalentemente anteriore, e per il suo secondo tentativo nel segmento delle berline medie Jaguar ha voluto fare le cose per bene. Realizzata su un pianale interamente in alluminio nato apposta per lei, la XE ha lo schema meccanico delle berline più raffinate del Giaguaro, con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore. Questa impostazione meccanica è riconoscibile anche a livello estetico, dove il cofano basso e allungato e l’abitacolo arretrato fanno da indizi di questa soluzione tecnica. Nonostante i quasi 10 anni di carriera, il look della XE non è cambiato molto, rimanendo fedele al disegno originale del designer inglese Ian Callum.

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Il frontale è inequivocabilmente Jaguar, con la grande bocca rettangolare con la “testa” del Giaguaro al centro e i fari molto affilati ai suoi lati, con le versioni più sportive che ne incattiviscono ancora di più il look con un paraurti molto aggressivo. Nel corso degli anni, Jaguar ha prima modificato il disegno della griglia anteriore e poi ridisegnato leggermente la mascherina, aggiornando al contempo i fari, dotati poi di tecnologia Full LED e di una firma luminosa a J nel 2019. Lunga 4,67 metri, nella vista laterale la XE è pulita ed elegante, con linee tese e piuttosto dinamiche che si sposano bene con una Jaguar, mentre nel parafiamma anteriore la presa d’aria al centro della fiancata riprende uno stilema presente sulle sorelle maggiori XF e XJ. In coda, invece, al lancio la XE ha una coda corta dallo stile molto classico, con fari squadrati ispirati alla XF di prima generazione e un disegno pulito e minimale. Con il restyling del 2019, i gruppi ottici non solo diventano Full LED, ma cambiano disegno, riprendendo quello della F-Type.

Salendo a bordo, invece, la XE si ispira alla sorella maggiore XJ, adottando la stessa modanatura che corre sotto tutto il perimetro di parabrezza e finestrini, formando un arco che alleggerisce visivamente l’abitacolo. Per il resto, in verità, gli interni della Jaguar XE sono molto semplici e puliti, con materiali di qualità e l’adozione, dove possibile, di comandi fisici per il clima e sul volante. Per tutta la sua carriera, la XE ha adottato il rotore del cambio che “sorge” dal centro del tunnel, mentre il sistema di infotainment è stato aggiornato diverse volte, passando dal sistema da 8 pollici della prima versione al sistema Pivi Pro con schermo da 10 pollici delle ultime iterazioni della berlina inglese, accoppiato al nuovo quadro strumenti digitale da 12,3 pollici. Lo spazio a bordo è buono davanti, mentre dietro c'è da accettare qualche compromesso. Il bagagliaio, invece, è molto piccolo per le dimensioni, con un bagagliaio da 285 litri.

Lunga 4,96 metri, la seconda generazione della XF è stata lanciata nel 2015, un anno dopo la più piccola XE. Dotata di dimensioni del tutto simili alla precedente generazione lanciata nel 2007, la nuova XF utilizza una versione a passo lungo della piattaforma PLA interamente in alluminio della XE, e per questo ne riprende le proporzioni molto pulite e classiche, da vera berlina di livello superiore. Il frontale riprende il corso stilistico delle Jaguar post-acquisizione della indiana Tata, accantonando per un momento le cromature e le linee classiche per adottare un disegno più aggressivo e sportivo. Il frontale, caratterizzato dalla grande bocca anteriore rettangolare e dai fari affilati, è stato rinnovato nel 2020 con una mascherina dalle dimensioni più grandi e nuovi gruppi ottici con una firma luminosa diurna a LED con una doppia J per faro. Lateralmente, la XF è ancora più elegante della più compatta XE, prendendo la silhouette in prestito dall’ammiraglia XJ, uscita di produzione in sordina nel 2019.

Nonostante le dimensioni maggiori, lo sbalzo posteriore è piuttosto contenuto, mentre in coda spiccano i grandi fari che arrivano fino ai passaruota, mentre anche con il restyling non è cambiata la forma del gruppo ottico, bensì la finitura, che ha adottato una nuova firma luminosa ispirata alla F-Type. Salendo a bordo, invece, gli interni della Jaguar XF sono più raffinati e lussuosi della sorellina, con il tunnel centrale molto raffinato dove spicca, dal 2021, una nuova leva del cambio fisica, mentre dopo il restyling l’arco nella parte bassa del parabrezza ha lasciato spazio ad una plancia più classica e raffinata, con materiali di qualità e una consolle centrale continuamente aggiornata. Se al lancio la XF poteva contare su uno schermo dell’infotainment da 10 pollici, dal 2021 è arrivato un grande schermo del sistema Pivi Pro da oltre 12 pollici, posizionato nella parte centrale del tunnel ma a sbalzo, con i comandi del clima misti fisici e digitali. Lo spazio, invece, è da berlina di rappresentanza, con tanti centimetri sia davanti che dietro, mentre il bagagliaio è ancora contenuto, con 337 litri di capacità.

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Motori Jaguar berlina

Fin dagli albori della Casa di Coventry, Jaguar si è differenziata dalle altre Case per l’adozione di una meccanica raffinata, che punta più sulla dinamica di guida che sul mero comfort. Per questo, anche le ammiraglie Jaguar come la XJ hanno proposto ai loro fortunati proprietari una guidabilità più simile a berline più piccole e agili che alle rivali dirette. Quest’anima così dinamica della Casa di Coventry si rivede nella meccanica e nei motori delle Jaguar berlina di ultima generazione: sia la XE che la XF, infatti, sono realizzate su un pianale modulare interamente in alluminio chiamato PLA, Premium Lightweight Architecture.

Si tratta di una soluzione molto costosa e complessa da realizzare, con pannelli di alluminio rivettati e incollati, ma, allo stesso tempo, capace di regalare alle auto che la utilizzano un peso ridotto e una grande rigidità strutturale. La massa in ordine di marcia della XE è molto contenuta per le dimensioni: la 2.0d E-Performance, con motore da 163 CV e cambio manuale, è la più leggera con 1.450 kg di peso, mentre anche le versioni più ricche, con sistemi di sicurezza più voluminosi, non superano i 1.650 kg.

Partendo dalla più compatta XE, la media del Giaguaro è dotata di sospensioni all’altezza della raffinata base meccanica, con schema anteriore a quadrilatero e un Multilink dedicato, chiamato “Integral-Link”, al posteriore, mentre il layout meccanico con motore anteriore longitudinale spostato verso il centro della vettura e trazione posteriore o integrale.

Dal lancio fino al 2017, sotto il cofano della XE ha trovato posto il 2.0 quattro cilindri turbo EcoBoost di origine Ford, proposto in due livelli di potenza, da 200 o 240 CV, quest’ultima anche con trazione integrale. Dal 2017, il 2.0 EcoBoost è stato sostituito dal 2.0 quattro cilindri turbo della famiglia Ingenium, realizzato in casa dal Gruppo Jaguar-Land Rover, disponibile con 200, 250 o 300 CV. Al top della gamma è stata introdotta nel 2015 la XE S, spinta dal 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico da 340 CV, diventati 380 nel 2018, a trazione posteriore, disponibile di serie come gli altri motori con il cambio automatico ZF a 8 marce.

Per chi percorre tanti chilometri non manca un motore Diesel, il 2.0 quattro cilindri turbodiesel della famiglia Ingenium, disponibile in quattro livelli di potenza. La versione d’accesso è la E-Performance, con 163 CV, cambio manuale a 6 marce di serie e trazione posteriore. La 20d, invece, ha 180 CV, sempre disponibile di serie con cambio manuale a 6 marce, con l’automatico a 8 marce disponibile a richiesta come per la E-Performance e proposto anche con trazione integrale. Il 2.0 Ingenium Diesel è stato poi declinato in altre varianti di potenza da 204 e 240 CV, con cambio automatico di serie. Non è mancata, infine, una versione ad altissime prestazioni, la Project 8.

Realizzata dal reparto SVO (Special Vehicle Operation) del Gruppo JLR, la Project 8 è una versione iper-vitaminizzata della XE: a spingerla ci pensa il 5.0 V8 sovralimentato AJV8 da ben 600 CV, scaricati a terra sulle quattro ruote dalla trazione integrale e dal cambio automatico a 8 marce. La Project 8 è alleggerita, irrigidita e incattivita grazie a paraurti anteriori e posteriori dedicati e un vistoso alettone posteriore. Le prestazioni, del resto, sono da vera berlina sportiva: 0-100 km/h coperto in 3,7 secondi e 322 km/h di velocità massima.

Realizzata sulla stessa piattaforma, nonostante le dimensioni di quasi 30 cm superiori la XF ha un peso di poco superiore alla sorella minore: la P250 turbobenzina a trazione posteriore, ad esempio, ferma la bilancia a 1.660 kg, un risultato eccellente per un’auto da quasi 5 metri. Le sospensioni hanno lo stesso schema della piccola XE, con sospensioni a quadrilatero all’anteriore e Integral-Link al posteriore, e anche i motori della berlina Jaguar più grande sono sostanzialmente condivisi tra le due britanniche. Rispetto alla prima generazione, la seconda serie della XF non ha avuto una versione sportiva XFR, accontentandosi al top della XF S, con motore 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico da 380 CV, disponibile sia a trazione posteriore che integrale.

Il 3.0 V6 è stato proposto anche in una versione leggermente meno potente, con 340 CV e trazione posteriore o integrale, mentre alla base della gamma a benzina c’è il 2.0 quattro cilindri turbo Ingenium declinato in tre livelli di potenza di 200, 250 e 300 CV, quest’ultimo anche con trazione integrale AWD. La variante intermedia da 250 CV, chiamata dal 2020 P250, è stata l’ultima ad essere proposta fino alla fine della produzione insieme al Diesel D200.

Più numerosa la gamma a gasolio della XF, motorizzazione preferita per questo tipo di ammiraglie macina-chilometri. Alla base troviamo anche sulla XF il 2.0 turbodiesel Ingenium da 163 CV della variante ad alta efficienza E-Performance, disponibile fino al 2020 in versione 20d con 180 CV. Proposto anche con 240 CV in versione 25d, dal 2020 l’offerta Diesel della XF è rappresentata esclusivamente dalla D200: in questa configurazione, il 2.0 Ingenium è portato a 204 CV e adotta un sistema Mild Hybrid, con la possibilità di avere la trazione posteriore o integrale AWD.

Fino al 2020, infine, è stato presente un vigoroso 3.0 V6 biturbodiesel TDV6 da 300 CV e 700 Nm di coppia, con trazione posteriore e cambio automatico ZF a 8 marce, unica trasmissione disponibile per la maggior parte dei motori. Solo la 2.0d E-Performance e la 20d da 180 CV sono state proposte con cambio manuale a 6 marce, con l’automatico ZF a 8 marce disponibile come optional. Questi sono, quindi, i motori delle Jaguar berlina:

Motori Jaguar berlina

Motori Jaguar XE

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
XE 20t 2.0 quattro cilindri turbobenzina 200 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XE 25t/P250 2.0 quattro cilindri turbobenzina 240/250 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XE 25t/P250 AWD 2.0 quattro cilindri turbobenzina 250 CV Integrale Automatico a 8 marce
XE 30t/P300 AWD 2.0 quattro cilindri turbobenzina 300 CV Integrale Automatico a 8 marce
XE S 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico 380 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XE SV Project 8 5.0 V8 sovralimentato con compressore volumetrico 600 CV Integrale Automatico a 8 marce
XE E-Performance 2.0 quattro cilindri turbodiesel 163 CV Posteriore Manuale a 6 marce o automatico a 8 marce
XE 20d 2.0 quattro cilindri turbodiesel 180 CV Posteriore Manuale a 6 marce o automatico a 8 marce
XE 20d AWD 2.0 quattro cilindri turbodiesel 180 CV Integrale Automatico a 8 marce
XE D200 2.0 quattro cilindri turbodiesel 204 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XE D200 AWD 2.0 quattro cilindri turbodiesel 204 CV Integrale Automatico a 8 marce
XE 25d AWD 2.0 quattro cilindri turbodiesel 240 CV Integrale Automatico a 8 marce

Motori Jaguar XF

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
XF 20t 2.0 quattro cilindri turbobenzina 200 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF 2.0t 2.0 quattro cilindri turbobenzina 240 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF 25t/P250 2.0 quattro cilindri turbobenzina 250 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF 25t/P250 AWD 2.0 quattro cilindri turbobenzina 250 CV Integrale Automatico a 8 marce
XF 30t AWD 2.0 quattro cilindri turbobenzina 300 CV Integrale Automatico a 8 marce
XF 3.0 V6 340 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico 340 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF 3.0 V6 340 AWD 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico 340 CV Integrale Automatico a 8 marce
XF 3.0 V6 S 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico 380 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF 3.0 V6 S AWD 3.0 V6 sovralimentato con compressore volumetrico 380 CV Integrale Automatico a 8 marce
XF 2.0 D E-Performance 2.0 quattro cilindri turbodiesel 163 CV Posteriore Manuale a 6 marce o automatico a 8 marce
XF 20d 2.0 quattro cilindri turbodiesel 180 CV Posteriore Manuale a 6 marce o automatico a 8 marce
XF D200 2.0 quattro cilindri turbodiesel
Mild Hybrid 204 CV Posteriore Automatico a 8 marce
XF D200 AWD 2.0 quattro cilindri turbodiesel
Mild Hybrid 204 CV Integrale Automatico a 8 marce
XF 25d 2.0 quattro cilindri turbodiesel 240 CV Posteriore Automatico a 8 marce
3.0 D TDV6 3.0 V6 turbodiesel 300 CV Posteriore Automatico a 8 marce
3.0 D TDV6 AWD 3.0 V6 turbodiesel 300 CV Integrale Automatico a 8 marce

Versioni Jaguar berlina

Concludendo con le versioni delle Jaguar berlina e i prezzi, al lancio la Casa di Coventry ha proposto la XE e la XF con diversi allestimenti e dotazioni molto differenti tra loro. La versione d’accesso Pure, ad esempio, era abbinata ai motori d’accesso della gamma e offriva di serie cerchi da 17 pollici, fari alogeni e sedili in tessuto. Dall’altro lato dello spettro, invece, trovavano il loro spazio le versioni Portfolio e Prestige, impreziosite da dotazioni molto ricche con fari full LED, sedili in pelle, inserti in materiali pregiati e infotainment da oltre 10 pollici.

Lo stesso meccanismo è proposto per la più grande XF, che come la piccola XE è proposta in versione R-Sport, ispirata nello stile delle sportive Jaguar con paraurti sportivi, cerchi maggiorati, sedili più avvolgenti e un assetto ribassato. Nel corso della loro carriera, poi, gli allestimenti e le versioni delle Jaguar berlina si sono moltiplicati, con un’offerta arrivata a contare più di sei allestimenti per motorizzazione sia per la XE che per la XF.

Negli ultimi anni di produzione, invece, l’offerta del Giaguaro è stata semplificata, con l’adozione di serie del pacchetto estetico R-Dynamic formato da paraurti anteriori e posteriori sportivi e dettagli specifici all’interno, in accoppiata con i tre allestimenti: la versione d’accesso S, l’intermedio SE e il top di gamma HSE. Per quanto riguarda i prezzi della berlina Jaguar XE, nell’ultimo anno di produzione, il 2024, il listino partiva da 57.000 euro circa per la D200 R-Dynamic S, dotata di serie di fari full LED, Cruise Control Adattivo, sistema infotainment da 10 pollici, sedili elettrici con memorie, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, retrocamera e vernice metallizzata.

Al top, invece, troviamo la P250 R-Dynamic HSE, che aggiunge di serie interni in pelle Windsor, cerchi in lega da 19 pollici, guida autonoma di Livello 2, volante regolabile elettricamente, inserti in legno e molto altro. Sul mercato dell’usato, invece, una XE si può portare a casa a partire da meno di 10.000 euro per le 2.0d Pure con motore da 163 CV e cambio manuale. Una 2.0 turbo con motore Ford, invece, parte da 20.000 euro, mentre una 3.0 V6 S si trova intorno ai 25.000 euro. La rarissima XE Project 8, invece, è quasi introvabile, con prezzi superiori ai 150.000 euro.

Molto interessante per le dimensioni il prezzo della XF: dopo aver passato le stesse fasi della più piccola XE, nel 2024 l’offerta della più grande XF è formata dalle versioni della berlina Jaguar R-Dynamic, con estetica sportiva, e allestimenti S, SE ed HSE. La versione SE offre già molto di serie, con fari full LED, guida autonoma di Livello 2, infotainment PiviPro da oltre 12 pollici, clima bizona, retrocamera e interni in pelle, ad un prezzo che partiva, per la D200 a trazione posteriore, da 64.000 euro. La top di gamma HSE aggiungeva i cerchi da 19 pollici, l’illuminazione dell’abitacolo lounge, i dettagli neri esterni, gli inserti in legno interni, la chiave elettronica, i sedili riscaldabili e il volante elettrico, per un prezzo che, in accoppiata con il motore D200 a trazione integrale, arrivava a 77.000 euro.

Sul mercato dell’usato, invece, le più spartane 2.0d Pure con motore da 163 CV e cambio manuale si trovano a partire da 12.000 euro, con i rarissimi benzina quasi introvabili in Italia. Molto più gettonato è stato il 3.0 V6 biturbodiesel da 300 CV, adatto alla mole e alla destinazione d’utilizzo della vettura, con quotazioni che partono da 15.000 euro per gli esemplari più chilometrati, e possono arrivare a 25.000 euro per vetture più fresche.