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La Hyundai Pony è una berlina commercializzata in Italia dal 1975 al 1994 risultò essere diffusa principalmente in Corea, ma venne importata anche in altri paesi con diversi nomi, tra cui Hyundai Excel. Quando la sudcoreana Hyundai decise di creare il modello Pony, nel 1975, si soffermò a pensare a quelle che erano le esigenze del grande pubblico per muoversi ogni giorno nel caos cittadino. Serviva un’auto con un ampio abitacolo, che potesse accogliere comodamente tutta la famiglia, ma che avesse anche un grande bagagliaio e si dimostrasse resistente all’usura in anni in cui, a causa della crisi, non era possibile provvedere spesso all’acquisto di ricambi o procedere con delle spese di manutenzione.
Tutto si può dire fuorché sia brutta, la firma stilistica anni 80 è lì in bella mostra, ovvero la semplicità di una vettura che però è in grado di saper osare se richiesto, oppure, nelle sue versioni base, fare ciò per cui è stata progettata senza ulteriori pretese.
Scopriamo dimensioni, interni, motori, concorrenti e prezzi della Hyundai Pony.
Dimensioni Hyundai Pony
Le dimensioni della Hyundai Pony seconda serie sono:
- lunghezza 4,03 metri
- larghezza 1,56 metri
- altezza 1,35 metri
- passo 2,34 metri
La Hyundai Pony, fino al 1990, si è sempre posta come una berlina a tre volumi semplice ed efficiente con una connotazione unica e relativamente spartana, la Hyundai Pony venne proposta in più versioni, ovvero la classica berlina tre volumi, la versione station wagon, il modello coupè a due volumi e la versione pick-up. Tutti almeno una volta l’abbiamo guardata e non abbiamo potuto far a meno di notare le linee semplici che la annoverano tra le possibili vetture in grado di poter essere disegnate dai bambini, frontalmente domina la griglia frontale semplice contornata da proiettori rettangolari con linee tipiche degli anni 80, nella parte laterale sono presenti gli indicatori di direzioni di colore bianco per nascondere l’arancione che rimaneva appannaggio delle versioni base. Il cofano in questo caso risulta lineare, pulito e alto, a rimarcare la seriosità e l’imponenza della Hyundai Pony.
Lateralmente la Hyundai Pony si presenta pulita e semplice, con una linea a metà portiera che rimarca la linea della vettura da un lato all’altro e ben si abbina agli ampi vetri che donano molta luce all’abitacolo. La sua linea semplice riesce comunque ad appagare l’occhio, nonostante i cerchi da 13 o 14 pollici in ferro o lega a seconda delle versioni. La linea si caratterizza anche in base alla scelta della vettura poiché la Hyundai Pony era disponibile sia in versione berlina che station che due volumi, oltre alla pick-up, nel secondo caso si nota un grosso terzo vetro che lascia spazio ad una bagagliaio di grandi dimensioni a tutto vantaggio di chi sedeva dietro e doveva caricare, per caricare si poteva anche scegliere la sola versione pick-up che prevede una cabina piccola ed il cassone per mettere tutto l’occorrente per il lavoro, invece la due volumi si caratterizza per un posteriore spiovente ed obliquo che porta con sé un montante molto grande.
Chiude un posteriore anch’esso semplice e molto spartano dove predomina il lunotto rettangolare ampio e quasi obliquo ad evidenziare la coda squadrata. Nella parte inferiore i fanali a sviluppo orizzontale lasciano spazio ad un ampio portellone per caricare ogni oggetto.
Anche nelle altre versioni sono presenti un lunotto ampio che tende comunque all’obliquo pur assumendo i connotati di vera auto da trasporto oggetti o berlina. Infine il pick-up presenta la spondina per caricare ogni cosa. Durante gli anni la Hyundai Pony ha subito poche modifiche data la sua linea semplice e senza tempo non vi era bisogno di grosse modifiche.
Interni Hyundai Pony
Gli interni della Hyundai Pony risultavano essere votati alla semplicità, bombati e ben distribuiti, senza mai essere spartani per l’epoca. La pancia regolare dalla linea decisa con la plastica dura regalavano un aspetto di semplicità alla vettura. I comandi principali si trovavano davanti un volante a quattro razze, inoltre, nell’allestimento più bello era presente un inserto in radica proprio nella parte centrale vicino al cassetto per sottolineare l’imponenza dell’auto, le linee risultavano essere simili a quelle di altre Hyundai dell’epoca.
Dietro al volante vi era, infatti, un cruscotto analogico che conteneva l’indicazione dei chilometri, l’indicatore della benzina ed un semplice orologio con un design orizzontale e nella parte laterale erano presenti una fila di spie. A lato del contachilometri erano presenti i comandi per l’aria e le bocchette.
La parte centrale del cruscotto vedeva un cassetto ampio con un vascone che percorreva il resto dell’abitacolo. In basso nel tunnel veniva alloggiata la radio e subito sotto un cassetto portaoggetti o posacenere. Sotto partiva un semplice tunnel dove vi era alloggiata la leva del cambio. I sedili degli interni della Hyundai Pony sono semplici e ben studiati, con tessuti resistenti, a richiesta vi era la possibilità di averli in vinile nero o beige l’abitacolo un bagagliaio di 410 litri per la berlina e 500 litri per la station che diventavano poco meno di 1300 litri abbattendo la panca posteriore, o ancora i 340 litri della due volumi.
Motori Hyundai Pony
Nel corso degli anni si sono susseguiti principalmente tre motori sotto il cofano della Hyundai Pony. Si trattava di varianti a benzina, tutti di cilindrata abbastanza potente per poter essere sempre ben rapportati alle dimensioni della vettura.
Il motore d’ingresso della Hyundai Pony era il 1.2 da 68 CV che venne utilizzato per tutte le versioni base, nella versione restyling venne aggiornato guadagnando in spunto, ma rimanendo invariato il numero di cavalli. Seguiva un più potente e ben rapportato 1.4 da 80 CV che venne aggiornato anch’esso con i restyling arrivando a 85 CV. Il passo successivo fu il 1.6 litri da 90 e 110 cavalli con la marmitta catalitica. Tutte queste versioni erano abbinate a tutte le tipologie di carrozzeria, per questo se per la berlina due volumi risultassero essere proporzionati, per la wagon ed il pick-up risultò essere leggermente sottodimensionato.
Sul fronte diesel bisognerà aspettare la sua erede, ovvero la Hyundai Accent. L’edizione prima serie era caratterizzata da un motore con iniezione elettronica, mentre nella seconda venne immesso anche il catalizzatore. Per tutte le versioni la Hyundai Pony era disponibile con un cambio manuale a 5 marce, oppure un cambio automatico dedicato per i motori più potenti.
Prezzi Hyundai Pony
I prezzi della Hyundai Pony risultano essere i più disparati, dato che si trovano numerose vetture in circolazione di anni differenti, il chilometraggio e le possibilità di utilizzo di questa vettura fanno la differenza. Risulta infatti difficile collocarle un prezzo reale, soprattutto quando ormai i proprietari diventano più di due e le condizioni della vettura non sono sempre ottimali dato che molto dipende dalla percentuale di restauro o di conservazione nel quale si trova. Da ricerche di mercato è emerso che tra i 2.000 ed i 4.000 euro si può portare a casa una Hyundai Pony berlina tre volumi, mentre ne occorrono circa 1.000 euro in più per la station wagon, mentre ne servono poco meno di 2.000 per portarsi a casa la versione pick-up. Per chi invece cerca la Hyundai Pony berlina due volumi assume prezzi differenti che oscillano tra i 3.000 ed i 5.000 euro, specialmente per i modelli che non hanno sofferto una cattiva manutenzione del telaio o dell’impianto elettrico la situazione può peggiorare.
Come spesso accade la versione wagon e pick-up risultavano essere le più usurate dal punto di vista del carico per via del lavoro, in generale la Hyundai Pony è una Youngtimer stravagante rispetto ad altre vetture ben più classiche.
Hyundai Pony: concorrenti e conclusioni
La Hyundai Pony ha da sempre rappresentato una buona vettura, divertente e simpatica per una famiglia o per chi ha bisogno di usare una vettura sincera e semplice che possa essere comprata a basso costo, oggi le quotazioni stanno continuando a salire, ma nel complesso rimane la porta d’accesso per coloro che vogliono affacciarsi al mondo della Youngtimer o delle vetture storiche.
In tutti i suoi anni di produzione ha cercato di restare sempre rispettosa del costo e delle prestazioni, senza mai perdere il suo appeal senza tempo e sempre aggiornato nei dettagli in modo da restare immutata nel tempo, inoltre quelle semplici lettere sono diventati una garanzia di unicità e praticità della Hyundai di quegli anni. Sono molte le concorrenti della Hyundai Pony, specialmente nei suoi anni di produzione, lei però è sempre riuscita a dare molto filo da torcere. Partiamo con le rivali storiche come l’Opel Vectra, la Renault 19 Chamade, 21 e Laguna, la Lancia Kappa, la Fiat Tempra, la Rover serie 400, le mitiche Ford Orion, Sierra e Mondeo, le Volkswagen Jetta e Passat, insomma una pletora di nomi da far impallidire chiunque, ma la Hyundai Pony non ha mai battuto ciglio ed ha sempre conquistato il cuore di molti.