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De hele wereld verbaast zich over de Nederlandse prijs van de Honda Civic Type R

Honda berlina

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De hele wereld verbaast zich over de Nederlandse prijs van de Honda Civic Type R
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Honda Berlina: storia, modelli, versioni e motori

Nata nel 1948 dall’intuizione del suo fondatore, Soichiro Honda, di supportare la motorizzazione del Giappone del Secondo Dopoguerra con la produzione di motociclette di piccola cilindrata, la giovane Honda ha avuto immediatamente un enorme successo nel mondo delle moto, spingendosi poi solo dagli anni ’60 nel mondo delle auto. Le prime automobili Honda, dotate di motori derivati dalla produzione motociclistica, è stata la S500 del 1963, mentre la prima berlina Honda è la piccolissima utilitaria N360 del 1967, seguita solo nel 1969 da una vera e propria berlina, la 1300. Honda, infatti, ha avuto un percorso molto particolare nella produzione di automobili: emblematico il fatto che, prima di produrre più di un modello di auto, Honda è entrata in Formula 1 come costruttore nel 1964, ottenendo anche due vittorie nel 1965 e 1967. Leggi di più

Nonostante questo, il successo delle automobili Honda a livello internazionale è arrivato nel 1972, con il lancio di una delle automobili più iconiche della Casa giapponese, la Civic. Con la sua robustezza, funzionalità e con i consumi bassi (divenuti requisito fondamentale per le auto dopo la crisi petrolifera del 1973), la Civic si rivelò un successo in Asia e in America, arrivando oggi ad essere il modello più longevo della storia della Casa, con undici generazioni e più di 20 milioni di esemplari venduti in oltre 50 anni di storia.

La Civic, però, non è l’unica berlina nella storia Honda, anzi. Alle nostre latitudini, infatti, la Civic è stata venduta in pochi momenti anche con carrozzeria tipicamente nota come “berlina”, compresa la penultima e decima generazione. In Europa, invece, abbiamo visto diversi modelli di berline Honda, dalla mitica Accord alla più grande e più rara Legend, passando per le meno vendute Concerto e l’ibrida Insight. Oggi, invece, la undicesima generazione della Accord e la Civic a tre volumi sono proposte solo fuori dall’Europa, lasciando alla sola Civic a cinque porte la tradizione delle berline Honda. Scopriamo allora i modelli, i motori e le versioni delle Honda berlina.

Segni particolari delle Honda Berlina

  • Molte Honda a tre volumi sono state proposte in Europa con il marchio Rover tra gli anni ’80 e ’00: è il caso delle 200 (basata sulle Ballade e Concerto), 400 (sulla Domani), 600 (sulla Accord) e 800 (sulla Legend)
  • La Civic Berlina a tre volumi, vendutissima negli Stati Uniti, è stata proposta nel Vecchio Continente tra il 2006 e il 2010 solo con motorizzazione ibrida come Civic Hybrid
  • In assenza della Accord, non più importata dal 2015, oggi l’unica berlina Honda disponibile in Italia è la Civic di undicesima generazione

Modelli Honda Berlina

Come anticipato in apertura, i modelli di Honda berlina proposti in Italia sono limitati oggi ad un solo modello, la compatta media a due volumi Civic. Dal 2015, infatti, la Casa giapponese ha interrotto l’importazione della Accord alla ottava generazione, lanciata nel 2008, continuandone la produzione per i mercati più fortunati come Nord America, Medio Oriente e Asia. Del resto, la storia dei modelli di berline Honda a tre volumi ha sempre trovato una maggior fortuna lontano dal Vecchio Continente, con decine di modelli poco apprezzati o direttamente mai importati alle nostre latitudini. Per farci un’idea, questi sono i principali modelli di berline Honda proposti sui diversi mercati mondiali:

  • Honda Ballade
  • Honda Domani
  • Honda Concerto
  • Honda Integra
  • Honda Insight
  • Honda Accord
  • Honda Legend
  • Honda Civic Sedan

Come si può vedere, molti di questi modelli non sono mai stati importati in Europa, in versione berlina o totalmente. Alcune di queste vetture, però, le abbiamo viste comunque.

Negli anni ’80, infatti, la British Leyland stipulò un accordo con Honda per la produzione in Europa di alcune sue vetture, soluzione pensata dalla Casa giapponese per “eludere” gli importanti dazi doganali presenti sul mercato continentale per le vetture asiatiche. La prima Honda “europea” fu la Triumph Acclaim del 1981, derivata direttamente dalla Honda Ballade (versione a tre volumi della Civic) e prodotta fino al 1984. Al marchio Triumph, che chiuse i battenti nel 1984, succedette nello stesso anno un altro storico marchio inglese, Rover, che lanciò la sua nuova Rover 200. Prodotta in due generazioni “inglesi”, prima su base Ballade e dal 1989 su base Concerto, la Rover 200 fu la capostipite delle Rover “by Honda”, alla quale succedettero poi la Rover 400 (derivata dalla Civic), la 600 (versione a marchio Rover della Accord) e la 800, ammiraglia su base Legend. Rispetto alle cugine Honda, le Rover hanno però aggiunto anche dei motori sviluppati in Casa, come i 2.0 Turbo Serie T visti sulle 220, 620 e 820ti, o il moderno Diesel L-Series.

La collaborazione tra Rover e Honda si chiuse negli anni ’90, con l’acquisto nel 1994 da parte di BMW del Gruppo MG Rover, anche se al fianco delle nuove Rover 200 (diventata 25 nel 1999) e 75 venne confermata la Rover 400, modello derivato dalla Civic e prodotto fino al 2005, diventando “45” nel 1999 e venendo declinata nel 2000 in una versione più sportiva, la MG ZS. Oltre alle berline Honda a marchio Rover, negli anni la stessa Casa nipponica ha proposto alcuni modelli con il suo marchio a tre volumi, principalmente la Concerto, la Civic berlina (dalla quale derivava la wagon “Aerodeck” prodotta fino all’apertura del Millennio) e la Accord, berlina medio-grande piuttosto apprezzata per la sua robustezza e praticità.

La Accord è stata proposta in Italia per diverse generazioni fino al 2015, quando l’ottava generazione lanciata nel 2008, modello molto interessante per via dell’introduzione di tecnologie all’avanguardia come il Cruise Control Adattivo, è stata cancellata per il mercato europeo. Tra i modelli di berline Honda dobbiamo ricordare altri tre modelli di nicchia, ma molto interessanti: la Legend, la Civic Hybrid e la Insight. La prima è l’ammiraglia di Casa Honda, una berlina nata per rivaleggiare con la Lexus LS e con le grandi berline di rappresentanza tedesche. Prodotta in quattro generazioni in Europa dal 1985 al 2012, la Legend ha sempre puntato su un motore V6, cambio automatico e tanta tecnologia, con l’ultima generazione dotata di una raffinata trazione integrale. La Civic Hybrid, invece, è arrivata un po’ a sorpresa sul mercato europeo nel 2006 come risposta di Honda alla Toyota Prius.

Realizzata sulla base della Civic americana, ha sotto il cofano il sistema ibrido IMA con motore 1.3 benzina, cambio CVT e un piccolo motore elettrico per circa 95 CV di potenza. Prodotta fino al 2009, è stata sostituita dalla seconda generazione della Insight, ibrida che anche nell’estetica richiama molto la Prius. Prodotta fino al 2013, la Insight con la sua carrozzeria a due volumi e mezzo e il suo sistema ibrido IMA (che oggi considereremmo poco più di un Mild Hybrid) fu un’auto originale, ma poco apprezzata in Europa.

L’ultima berlina a tre volumi proposta in Europa è stata quindi la Honda Civic 4 porte, versione della decima generazione della compatta giapponese venduta anche in Italia tra il 2017 e il 2021, affiancandosi alla variante a cinque porte e condividendone meccanica, interni e stile generale. Oggi, quindi, non ci sono modelli di berlina Honda a tre volumi “con la coda”, lasciando alla sola Civic il testimone della tradizione delle berline Honda. Unica vettura, insieme alla piccola compatta-monovolume Jazz, con carrozzeria “tradizionale” e affiancata ai tanti SUV prodotti da Honda, la Civic di undicesima generazione pur non avendo la “coda” si può tranquillamente considerare un’erede di questa dinastia, in quanto le sue dimensioni sono decisamente generose per il segmento.

Lunga 4,55 metri (con la Type R che arriva a 4,59 metri), la Civic di undicesima generazione ha linee pulite ed eleganti, in netto distacco dalla decima generazione, molto aggressiva e originale sia davanti che dietro. Dotata di un frontale pulito e piuttosto sportivo, di una fiancata dove spicca il lungo passo di 2,74 metri e di un posteriore in stile fastback, con un lunotto molto inclinato e una coda tronca, la Civic attuale fa un netto salto avanti anche all’interno.

L’abitacolo è infatti molto più moderno ed elegante del passato, spiccando anche per una qualità costruttiva migliorata, comandi fisici più appaganti da usare e una dotazione tecnologica completa ma intuitiva. Spicca al centro della plancia il sistema di infotainment da 9 pollici, mentre il quadro strumenti digitale da 10,2 pollici ha un layout che ricorda quello dei cruscotti analogici. Bella anche la fascia a tutta larghezza a nido d’ape che nasconde le bocchette dell’aria, mentre grazie alle generose dimensioni lo spazio è tanto sia davanti che dietro che nel bagagliaio (la capacità oscilla tra i 409 e i 415 litri a seconda dell’allestimento).

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Motori Honda Berlina

Come abbiamo brevemente accennato nella sezione precedente, tra i modelli di berlina Honda i motori utilizzati sono stati diversi, con le piccolissime N360 ed N600 dotate di motori due cilindri piatti di derivazione motociclistica alle potenti Legend, con l’ultima generazione dotata di un 3.5 V6 aspirato con sistema VTEC da 280 CV. Sono state tante anche le ibride, dalla Civic Hybrid degli anni ’00 alla Insight, mentre i motori Diesel sulle berline Honda si sono fatti largo solo tra gli anni ’90 e ’00: negli anni ’90, infatti, Honda montò sulle sue Accord e Civic il 2.0 quattro cilindri turbodiesel L-Series di origine Rover, mentre nel 2002 è arrivata la Accord i-CDTI, dotata di un 2.2 quattro cilindri da 140 CV sviluppato in casa da Honda.

L’ultima berlina Honda a tre volumi, la Civic 4 Porte, condivideva con la variante a cinque porte la meccanica e due motorizzazioni. Le versioni 1.0T, con il motore 1.0 tre cilindri turbo da 129 CV d’accesso, e la potentissima Type R da 320 CV, infatti, erano dedicate alla sola versione a due volumi. Per la 4 Porte, la scelta poteva vertere sul potente 1.5T, un quattro cilindri turbo con sistema VTEC da 182 CV, disponibile con cambio manuale a 6 marce e o automatico CVT, e la 1.6 Diesel, dotata di un parco quattro cilindri a gasolio da 120 C con cambio manuale o automatico, sempre a 6 marce. Oggi, invece, l’attuale Civic di undicesima generazione saluta le motorizzazioni Diesel. Se in altri mercati ci sono diverse versioni del 1.5 Turbo VTEC, in Europa saranno offerte due motorizzazioni: la ibrida e:HEV e la Type R.

Realizzata sulla piattaforma modulare Honda Platform condivisa con la ZR-V e con la CR-V di sesta generazione, la nuova Civic ha delle raffinate sospensioni Multilink al posteriore e un’impostazione meccanica più dinamica rispetto alla già piacevole decima generazione. Dotata di una rigidità torsionale superiore dell’8% e di uno sterzo più diretto, la Honda Civic “tranquilla” è spinta dall’apprezzato e originale sistema e:HEV di Honda, già visto su CR-V e Jazz nonché sulla ZR-V, con la quale condivide l’intera meccanica. Sotto il cofano troviamo un 2.0 quattro cilindri aspirato a ciclo Atkinson-Miller da 141 CV, affiancato a due motori elettrici che garantiscono la potenza massima di sistema di 184 CV e ben 315 Nm di coppia, alimentati da una batteria agli ioni di litio. Il sistema spinge le ruote anteriori principalmente utilizzando i due motori elettrici, con il 2.0 benzina che funge principalmente da generatore di corrente. Alle velocità medio-alte, comprese tra i 70 e i 130 km/h, però, il sistema e:HEV può utilizzare il 2.0 come motore di trazione, collegato alle ruote tramite una trasmissione a rapporto fisso, sfruttando il motore elettrico nella sua finestra di utilizzo più efficiente.

Meno votata all’efficienza è invece la versione top di gamma della berlina Honda, la Civic Type R. La dinastia delle sportive della Casa giapponese arriva alla sua ultima iterazione con carreggiate allargate, passaruota bombati e una meccanica ancora più cattiva. Dotata di sospensioni e telaio irrigiditi, sotto il cofano della Civic Type R FL5 troviamo il classico 2.0 quattro cilindri della famiglia K20, il K20C1, con sistema VTEC e turbocompressore, capace di 329 CV e 420 Nm di coppia, scaricati alle sole ruote anteriori tramite un classico cambio manuale a 6 rapporti. Ad aiutare a scaricare al meglio la potenza a terra, la Civic Type R è dotata di un differenziale autobloccante meccanico all’anteriore, e nonostante la trazione anteriore ha prestazioni da sportiva vera: 0-100 km/h coperto in 5,4 secondi e ben 275 km/h di velocità massima. Questi sono, quindi, i motori della berlina Honda Civic di undicesima generazione qui in Europa:

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
2.0 e:HEV 2.0 quattro cilindri benzina aspirato + motore elettrico – Full Hybrid 184 CV Anteriore Assente
2.0 Type R 2.0 quattro cilindri turbobenzina 329 CV Anteriore Manuale a 6 marce

Versioni Honda Berlina

Arriviamo così alle versioni delle berline Honda, che rispetto alle compatte e alle sportive come la S2000 sono state solitamente più conservative. Le varianti più sportive delle Honda a tre volumi sono infatti state per diversi anni, paradossalmente, le Rover con motore turbo, le 220ti, 620ti e 820ti, che con il 2.0 T-Series di produzione inglese portavano rispettivamente i telai delle Accord e Legend a superare i 200 CV, arrivando a 240 km/h di velocità massima. Negli anni ’00, poi, arrivarono le Accord Type S, con grandi motori 2.4 VTEC piuttosto paciosi e non troppo sportivi, mentre la vera versione sportiva delle berline Honda è la rara e poco apprezzata all’epoca Accord Type R.

Dotata del motore 2.2 VTEC H22A da 212 CV, cambio manuale a 5 marce, differenziale autobloccante Torsen, sedili Recaro e pomello del cambio in alluminio all’interno e prestazioni da sportiva, la Accord Type R è stata prodotta in soli 3.789 esemplari per l’Europa, diventando oggi una berlina dalle grandi prestazioni molto ricercata dai collezionisti.

Oggi, invece, le versioni della berlina Honda “rimasta”, la Civic di undicesima generazione, sono tre per la ibrida e:HEV, con la sportiva Type R che fa un discorso a sé. La e:HEV è disponibile con tre allestimenti, Elegance, Sport e Advance, e in puro stile nipponico hanno dotazioni crescenti e la sola vernice metallizzata come optional. La Elegance offre di serie clima bizona, cerchi in lega da 17 pollici, guida autonoma di Livello 2 con Cruise Control Adattivo, Fari Full LED e retrocamera. La Sport aggiunge cerchi da 18 pollici, il caricatore wireless e altre piccole chicche, mentre la top di gamma Advance offre anche i sedili anteriori elettrici, il tetto apribile in vetro e il volante riscaldabile. A tutte queste dotazioni, la sportiva Type R (che rinuncia al tetto in vetro) aggiunge il differenziale autobloccante meccanico e le sospensioni a controllo elettronico.