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FIAT Brava

Pro

  • Comfort di marcia ottimo
  • Motori Turbodiesel vigorosi e parchi

Contro

  • Visibilità posteriore scarsa
  • Motorizzazioni Diesel ormai inutilizzabili

Fiat Brava in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Fiat Brava inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

FIAT Brava: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

Dopo il successo a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 della mitica Tipo, vincitrice del titolo Auto dell’Anno 1989 FIAT si trovò in una scomoda condizione. Dopo il successo di Tipo, venduta in 1,9 milioni di esemplari, la Casa torinese doveva riuscire a sostituire un modello così apprezzato, capace di convincere i clienti di tutta Europa e di battere persino la mitica Volkswagen Golf, per iniziare alla grande il Terzo Millennio. All’inizio degli anni ’90, infatti, FIAT era in lotta con Volkswagen per lo scettro di marchio più venduto nell’intero Continente, grazie a Panda, Uno e proprio a Tipo. Dopo il lancio della Punto, nel 1993, FIAT aveva bisogno di un nuovo modello convincente, nuovo e fresco. Leggi di più

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Modelli alternativi

A causa anche della dilagante popolarità delle vetture a due volumi e mezzo, estremamente di successo tra gli anni ’80 e ’90, FIAT decise di “sdoppiare” la sostituta di Tipo, creando una berlina a due volumi e mezzo e una più classica hatchback compatta a due volumi. La sostituta diretta della Tipo fu la FIAT Bravo, offerta solo con carrozzeria a tre porte e due volumi. Per avere le cinque porte e il massimo della praticità, invece, FIAT lanciò la Brava, una coraggiosa berlina con coda mozzata e un’estetica molto particolare. L’esperimento funzionò egregiamente: furono 1,3 milioni le Bravo/Brava prodotte tra il 1995 e il 2002, con i due modelli che vinsero il premio di Auto dell’Anno 1996 e furono sostituite dalla poco fortunata Stilo. Oggi, però, ci concentriamo solo sulla particolare cinque porte, la Brava.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di FIAT Brava.

Dimensioni FIAT Brava

Le dimensioni della FIAT Brava sono:

  • lunghezza 4,19 metri
  • larghezza 1,76 metri
  • altezza 1,41 metri
  • passo 2,54 metri

Rispetto alla Bravo a tre porte e due volumi, FIAT Brava misurava 17 cm in più, passando da soli 4,02 metri a 4,19 metri di lunghezza. Viste con gli occhi di oggi, sia la Brava che soprattutto la Bravo erano modelli molto compatti, a prova di città ma capaci di offrire il giusto spazio per gli occupanti e per i bagagli. Dal punto di vista estetico, poi, il lavoro di Ermanno Cressoni, all’epoca direttore del Centro Stile FIAT, fu decisamente interessante. Il frontale e il montante anteriore erano identici tra Bravo e Brava, mentre dopo il montante centrale le due vetture cambiavano completamente fisionomia. Ma torniamo un attimo al frontale, dove troviamo una fisionomia tipicamente anni ’90. Davanti troviamo infatti dei fari davvero piccoli e sottili, collegati ad una mascherina anteriore altrettanto striminzita, che al centro sfoggia il logo a quattro barre FIAT dell’epoca. IL paraurti anteriore lascia poi spazio ad una presa d’aria più generosa, indispensabile per far respirare i motori sotto il cofano. Proprio il cofano ha un andamento estremamente ascendente, partendo dalla sottile mascherina e proseguendo fino all’inizio del cofano. Oggi, con le richieste per la sicurezza dei pedoni, un look del genere non sarebbe possibile.

Lateralmente, FIAT Brava sfoggia, oltre alle cinque porte, lo stesso passo di 2,54 metri della Bravo, ma uno stile posteriore decisamente più personale. L’andamento della coda è molto particolare, con un lunotto inclinato che porta ad un terzo volume appena accennato, molto particolare e ormai fuori dai canoni stilistici moderni. A stupire poi fu la soluzione scelta per le luci da Mauro Basso, colui che si occupò delle linee di Brava sotto la supervisione di Ermanno Cressoni (la Bravo, invece, era curata da Peter Fassbender). Se infatti la Bravo offriva grandi fari ovali, la Brava sfoggia tre “tagli” nella carrozzeria da cui fuoriescono tre sottili strisce per luci di posizione, frecce e luci di stop, oltre che per retromarcia e retronebbia.

Questa soluzione sarebbe stata estremamente funzionale oggi, con i fari a LED che sfrutterebbero alla perfezione questa soluzione. Se però la Bravo ha uno stile dinamico e ancora piuttosto moderno, FIAT Brava è decisamente figlia dei suoi tempi, con uno stile che oggi risulta molto strano e particolare. Concludendo con le dimensioni di FIAT Brava, il bagagliaio era uno dei suoi punti di forza: la due volumi e mezzo italiana offriva infatti 380 litri, che salivano a 1.165 abbattendo i sedili posteriori. Infine, lo stile personale del posteriore rendeva la visibilità posteriore decisamente scarsa, molto più che sulla più visibile Bravo.

Interni FIAT Brava

Gli interni di FIAT Brava sono indubbiamente figli dei suoi tempi come gli esterni, ma anche visti con un occhio moderno stupiscono per uno stile più interessante e curato di quanto ci si possa aspettare. La plancia è a sviluppo verticale, condivisa anche con la più grande Marea, realizzata sulla stessa piattaforma, e i materiali sono, come da tradizione FIAT di quegli anni, rigidi ma assemblati con cura. Comoda la posizione rialzata del cambio, vicino al volante regolabile in altezza, mentre convince anche il quadro strumenti. Dotato, ovviamente, di strumenti analogici, è sufficientemente dotato di informazioni e di una leggibilità perfetta in ogni condizione di luce.

Davanti al passeggero, oltre al cassetto portaoggetti, le prime versioni prive di Airbag per il passeggero sfoggiavano un comodo tascone portatutto. Al centro della plancia, invece, troviamo tutti i comandi del climatizzatore manuale, le bocchette dell’aria, la presa accendisigari 12 V e in cima la radio. Dotata di RDS e di mangiacassette, sfoggiava un impianto decisamente interessante per l’epoca, con 6 altoparlanti già sulla versione SX. Concludendo con gli interni di FIAT Brava, la parte più anni ’90 e nostalgica sono i tessuti usati per i sedili e i pannelli porta, rivestiti in un velluto dai colori e dalle fantasie sgargianti, totalmente improponibili su un’auto di oggi. Lo spazio, infine, era buono sia davanti che dietro, anche se con 2,54 metri di passo non si possono fare miracoli.

Motori FIAT Brava

Basata sul telaio Tipo Due della precedente Tipo del 1988, anche la gamma motori di FIAT Brava, almeno per la fase iniziale di commercializzazione, è condivisa con la precedente Tipo. FIAT Brava è stata offerta con quattro motorizzazioni a benzina e tre motorizzazioni Diesel nella sua carriera: una gamma identica alla Bravo ma priva del motore più interessante, il 2.0 cinque cilindri aspirato da 155 CV della sportiva HGT. FIAT Brava offriva infatti motori con potenza massima di 113 CV, che ben si sposano con l’indole tranquilla e rilassata dell’auto.

Ad aprire la gamma motori di FIAT Brava ci ha pensato dal 1995 al 1998 il 1.4 12v quattro cilindri visto anche sulla Lancia Y, un motore che per inaffidabilità e scarse prestazioni è poi stato sostituito dal piccolo 1.2 Fire 16V, denominato 80 16v, che con i suoi 80 CV spingeva bene la berlina italiana. Per chi voleva un po’ più di potenza, FIAT offriva anche il 1.6 16v, ridenominato dopo il restyling del 1998 100 16v: si tratta di un motore della famiglia Torque da 103 CV, accoppiato al solo cambio disponibile per tutte le Brava, un manuale a 5 marce. Al top della gamma a benzina era rappresentato dal 1.8, ridenominato poi 115 16V, un bialbero della famiglia Pratola Serra e dotato di 113 CV e di prestazioni vivaci. I motori più venduti, però, furono i Diesel. Sebbene infatti all’inizio FIAT Brava offrisse solo un lentissimo 1.9 Diesel aspirato da 65 CV, nel 1996 arrivarono i Turbodiesel. Sotto il cofano trovava posto il mitico 1.910 cm3 di Casa FIAT, offerto prima con 75 e 100 CV e poi diventato, nel 1998, JTD. Alla versione Turbodiesel da 75 CV si è poi aggiunto il JTD a iniezione diretta con 100 o 105 CV, diventato ben presto il bestseller della gamma motori di FIAT Brava. Vigorosi ai bassi regimi, potenti e vivaci ma con consumi ridicoli, i motori JTD dimostrarono per primi la bontà delle motorizzazioni a gasolio anche su vetture compatte.

Motori FIAT Brava

Benzina

  • 1.4i 12V, 1.4 quattro cilindri aspirato, 80 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 80 16V, 1.2 quattro cilindri aspirato, 80 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.6i 16V/100 16V, 1.6 quattro cilindri aspirato, 103 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.8i 16V/115 16V, 1.8 quattro cilindri aspirato, 113 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Diesel

  • 1.9 Diesel, 1.9 quattro cilindri Diesel aspirato, 65 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.9 Turbodiesel 75/75 Turbodiesel, 1.9 4 cilindri turbodiesel, 75 CV, c. manuale a 5 marce, traz. ant.
  • 1.9 Turbodiesel 100/100 Turbodiesel, 1.9 4 cilindri turbodiesel, 100 CV, c. man. a 5 marce, traz. ant.
  • 100 JTD, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 100 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 105 JTD, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 105 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Prezzi FIAT Brava

Al lancio, il listino prezzi di FIAT Brava partiva da 24.200.000 lire, circa 12.500 euro. A questo prezzo ci si portava a casa il 1.4 12v da 80 CV in allestimento S. La gamma Brava era infatti formata da quattro allestimenti: quello d’accesso S, il medio SX, l’EL e l’ELX top di gamma, a cui poi si sono aggiunti la versione speciale Steel, che offriva di serie radio, clima e poco altro e la HLX, un gradino sotto la ELX ma già dotata di tutti i comfort offerti dalla gamma Brava. Di serie, ogni FIAT Brava offriva l’autoradio con mangiacassette, il volante e il sedile guida regolabili in altezza, il tergilunotto, il riscaldamento (senza clima), l’immobilizer e poco altro. Per avere il Climatizzatore manuale bisognava “sborsare” ben 2.226.000 lire, ovvero 1.150 euro, 870.000 lire per (450 euro) il servosterzo idraulico e, nel 1995, anche più di 400.000 lire per l’airbag lato guida.

La top di gamma ELX, invece, offriva di serie tutte queste dotazioni e in più aggiungeva anche vetri elettrici, contachilometri parziale, contagiri (che sulla S era sostituito da un’orologio), fendinebbia, sedili posteriori sdoppiati e i cerchi in lega, la radio High top di gamma, la predisposizione per il Telepass e anche, a richiesta, sedili, volante e cambio in pelle, lavafari e sedili anteriori riscaldati. Il tutto ad un prezzo di circa 19.500 euro quando, nel 2002, è arrivata la moneta unica europea. E oggi, quali sono i prezzi di FIAT Brava? A causa del suo stile controverso, la berlina a due volumi e mezzo italiana è stata progressivamente rottamata o sostituita con vetture più moderne, rendendo trovarne una molto più difficile di quanto sembri. Ad oggi, infatti, ci sono solamente una dozzina di FIAT Brava in vendita su AutoScout24, con un prezzo che parte da poco più di 500 euro per le più “rustiche” JTD a circa 2.000/2.300 euro per una Brava a benzina già con omologazione Euro 3, ancora adatte alla circolazione in gran parte delle città italiane.

FIAT Brava: concorrenti e conclusioni

Ma quindi, com’era la FIAT Brava? Per chi non ha mai vissuto a pieno gli anni ’90, l’idea di una berlina a due volumi e mezzo sembra folle, ed infatti le automobili con questo tipo di carrozzeria sono pressoché sparite, a parte qualche nipponica eccezione. A cavallo tra gli anni ’90 e i ’00, però, le concorrenti di FIAT Brava erano parecchie, dalla cugina Alfa Romeo 146 alla Citroen Xsara, dalla Opel Astra alla Renault Mégane e l’ultima Ford Escort. Lo stile, quindi, era di moda, e i contenuti erano buoni: il look, seppur controverso, era personale, gli interni spaziosi e comodi, le motorizzazioni moderne e apprezzate e il prezzo interessante rispetto alla concorrenza. Su strada, poi, FIAT Brava lasciava il dinamismo alla Bravo a tre porte: su Brava, lo sterzo era più leggero e meno preciso che sulla sorella due volumi, le sospensioni più morbide e l’impostazione generale più amichevole e rilassata. Grazie ad un’ottima insonorizzazione, FIAT Brava era comoda in città sulle buche ma anche nei lunghi viaggi, al netto di una visibilità posteriore limitata dalla coda alta e dal lunotto tagliato.

Anche se oggi puntare su una Brava può non essere una scelta immediata, per chi è alla ricerca di una vettura comoda, estremamente economica ed affidabile scegliendo una Brava con omologazione Euro 3 prodotta tra il 2001 e il 2002 si porta a casa una vettura versatile, affidabile e ancora godibile. Oggi come ieri, le concorrenti di FIAT Brava sono le stesse che 25 anni fa si facevano la guerra nei concessionari: la rivale numero uno è la Alfa Romeo 146, realizzata sullo stesso pianale Tipo Due e dotata di un’impostazione tecnica e di motori più prestanti della torinese. Non vanno poi dimenticate le rivali straniere come Renault Megane, Citroen Xsara, la giapponese Toyota Corolla a 5 porte e l’ultima Ford Escort, sostituita poi nel 1998 dalla rinnovata Focus.

FAQ

Quanto è lunga la FIAT Brava? 
FIAT Brava è lunga 4,19 metri, 17 centimetri in più della tre porte Bravo. Rispetto alla precedente Tipo, lunga solamente 3,95 metri, la Brava era decisamente più grande, ma con gli occhi di oggi è molto più compatta della sua sostituta naturale, la FIAT Tipo, che supera i 4,35 metri in versione due volumi e i 4,5 metri in versione berlina a quattro porte. 
In che anno è uscita la FIAT Brava? 
FIAT Brava è uscita, insieme alla sorellina Bravo, nel 1995, ed è stata prodotta per sette anni fino al 2002. In quell’anno, FIAT lanciò la nuova Stilo, che a causa del suo scarso successo e dei suoi altissimi costi di progettazione rischiò di mandare in bancarotta la Casa torinese. 
Quanto vale una FIAT Brava? 
Oggi il valore di una FIAT Brava oscilla tra i 500 euro per una JTD o Turbodiesel in discrete condizioni e può arrivare a 2.200 euro per una Brava a benzina con omologazione Euro 3 e in ottime condizioni. 

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7 Valutazioni

3,9

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