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FIAT Coupé

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FIAT Coupé: storia, modelli, versioni e motori

Sebbene la FIAT, la Casa automobilistica più conosciuta e diffusa in Italia, sia famosa in tutto il mondo per le sue automobili compatte ed economiche, nella storia della Casa torinese ci sono state anche delle automobili ben più emozionali, tra cabrio eleganti, lussuose ammiraglie e sportive a due porte più o meno spinte. Sono state tantissime, in realtà, le coupé FIAT, visto che tra gli anni ’20 e gli anni ’60, infatti, le berline FIAT erano tra le basi più utilizzate per sportive assemblate a mano dai più famosi carrozzieri italiani, che dalle classiche 600, 1100 o dalle ammiraglie più grandi prendevano telaio e meccanica. Vedendo il successo di questa tipologia di vetture, con le prime coupé si base FIAT realizzate già negli anni ’20 sulla base della FIAT 521 e successivamente sulle più moderne però, al Lingotto decisero di entrare direttamente nel mercato delle sportive 522 a sei cilindri, la prima coupé FIAT è stata la 8V, automobile nata nel 1952 e vera e propria eccezione nella storia della Casa torinese. Prima e unica FIAT con motore V8, la Ottovù è stata prodotta in soli 114 esemplari, senza riuscire ad “innalzare” il livello delle automobili FIAT. Leggi di più

Dopo qualche anno di assenza, nel 1958 è tornata una coupé nella gamma FIAT, nota oggi come “Pininfarina Coupé”. Sotto il cofano troviamo dei motori OSCA sviluppati dai Fratelli Maserati, mentre la carrozzeria è opera del concittadino Battista “Pinin” Farina, diventato poi uno dei più grandi nomi nel mondo del design automobilistico. Dopo quella prima, timida coupé, il mondo delle due porte a marchio FIAT ha preso il suo spazio nell’offerta della Casa torinese. Nel 1961 è arrivata, ad esempio, la bellissima 2300 Coupé, ultima FIAT con motore sei cilindri in linea, sostituita nel 1971 dalla 130 Coupé, ultima ammiraglia a due porte della storia FIAT.

Tra le più piccole, invece, troviamo le FIAT 128 Coupé e 3P, prime due porte con trazione anteriore, così come la 124 Coupé, controparte a tetto rigido della vendutissima 124 Spider e disegnata dal Centro Stile FIAT (mentre la 124 Spider era opera di Pininfarina). Una delle coupé FIAT più memorabili è stata poi la Dino, dotata di motore V6 di derivazione Ferrari, mentre dall’altro lato dello spettro a prendersi lo scettro di coupé FIAT d’accesso ci pensò la piccola 850 Coupé. Dopo un’assenza di oltre 10 anni, nel 1994 tornò una coupé a marchio FIAT, chiamata semplicemente Coupé. Disegnata “a quattro mani” da Pininfarina e dall’americano Chris Bangle, la FIAT Coupé è ad oggi l’ultima auto sportiva con tetto rigido prodotta dalla Casa torinese, che dopo il suo addio nel 2000 non ha ricevuto nessuna sostituta.

Scopriamo quindi modelli, motori e versioni delle coupé FIAT.

Segni particolari delle Coupé FIAT

  • Non si vede una coupé FIAT all’interno della gamma della Casa di Torino dal 2000, quando la mitica FIAT Coupé è stata accantonata senza ricevere una sostituta.
  • Prodotta in soli 114 esemplari, la FIAT 8V è stata l’unica automobile della storia FIAT dotata di un motore V8, realizzata tra il 1952 e il 1954 e capace di ottenere ottimi riscontri nelle competizioni.
  • Altra coupé anticonvenzionale, la Dino Coupé è stata, insieme alla sorella Spider, l’unica FIAT della storia dotata di un motore di origine Ferrari: sotto il cofano trovava infatti posto il V6 Dino, montato anche sulle Dino 206 e 246 prodotte dalla Casa di Maranello tra il 1967 e il 1973.

Modelli FIAT Coupé

Come detto nella parte dedicata alla storia, i modelli di coupé FIAT sono stati più numerosi di quanto si possa pensare oggi, con la Casa torinese che non produce una due porte sportive dall’inizio del Terzo Millennio. La prima sportiva realizzata direttamente dal colosso piemontese, la 8V, è stata un vero e proprio esperimento, una vettura di livello assoluto capace di competere con le migliori rivali italiane ed estere, dal motore V8 (all’unica applicazione su una FIAT nella storia ultracentenaria della Casa torinese) alla linea elegante e raffinata.

Dopo i 114 esemplari di 8V prodotti in meno di due anni, è stato necessario aspettare ancora diversi anni per una coupé FIAT più abbordabile, arrivata sul mercato nel 1960 sulla base della piccola scoperta 1200 Cabriolet, disegnata da Pininfarina sulla base della berlina 1200 TV. Questi sono i modelli di FIAT Coupé prodotti nella storia della Casa torinese:

  • FIAT Coupé Pininfarina
  • FIAT 2300 Coupé
  • FIAT 850 Coupé
  • FIAT Dino Coupé
  • FIAT 124 Coupé
  • FIAT 128 Coupé
  • FIAT 128 3P
  • FIAT 130 Coupé
  • FIAT Coupé

Prodotta con tetto rigido fino al 1966, la Coupé Pininfarina è stata spinta da motori 1.2, 1.5 e 1.6 quattro cilindri bialbero di origine OSCA, la piccola Casa automobilistica bolognese fondata dai Fratelli Maserati nel 1947, e attiva nella produzione di automobili e motori da competizione, affiancati nel 1963 dal 1.5 aste e bilancieri di origine FIAT 1500.

Nel 1961, invece, sulla base della sua ammiraglia 2300 FIAT lanciò la 2300 Coupé, un’elegantissima Gran Turismo con carrozzeria disegnata da Ghia, proporzioni molto classiche e, sotto il cofano, l’ultimo motore sei cilindri in linea della storia della Casa torinese, con potenze comprese tra i 105 CV della 2300 e i 136 CV della 2300 S, venendo prodotta fino al 1968. Al suo fianco, nel 1965, FIAT ha lanciato una piccola sportiva d’accesso alla gamma, la 850 Coupé. Dotata di uno stile frutto del lavoro del Centro Stile FIAT, la 850 Coupé era realizzata sulla piattaforma della utilitaria 850 con motore e trazione posteriore, rispetto alla quale si differenziava per uno stile elegante e per un motore portato a 47 CV, arrivati con la terza serie a 52 CV e 903 cm3.

Al suo posto, alla base dell’offerta di sportive FIAT si posizionò nel 1971 la FIAT 128 Coupé, dotata di una carrozzeria fastback in linea con la moda dell’epoca e un bagagliaio spazioso. Dotato di motori 1.1 e 1.3 derivati dalla 128 “normale”, la 128 Coupé è stata sostituita nel 1975 dalla 128 3P, che adotta un lunotto ancora più inclinato con un portellone apribile completo di lunotto, soluzione che la rendeva molto pratica. Prodotta fino al 1980, la 128 3P non ha ricevuto una sostituta diretta, lasciando “libero” il segmento delle sportive compatte di FIAT.

Un gradino più in alto, invece, ha trovato tra il 1967 e il 1975 la 124 Sport Coupé, sostituta diretta della Coupé Pininfarina e realizzata sulla stessa piattaforma della mitica 124 Spider. Se quest’ultima è stata disegnata da Pininfarina, la Sport Coupé è stata progettata internamente dal Centro Stile FIAT, con linee che, in tre serie distinte, è cambiata molto nel corso degli anni.

Negli anni ’70 la gamma FIAT contava su altre due coupé, per quello che è stato il momento più florido per le due porte della Casa di Torino, una più elegante e l’altra decisamente più sportiva. Nel 1971, infatti, è arrivata sul mercato la FIAT 130 Coupé, versione a due porte dell’ammiraglia 130, lanciata due anni prima. Dotata di una linea elegante e molto moderna per l’epoca opera di Pininfarina, la 130 Coupé è spinta da un potente V6 disegnato da Aurelio Lampredi, da 2.9 o 3.2 litri e potenza rispettivamente di 140 e 160 CV. Estremamente assetato e non troppo affidabile, la 130 più sportiva non ha ottenuto il successo sperato, venendo venduta in circa 4.500 esemplari fino al 1977.

Qualche anno prima, nel 1966, era arrivata una vettura storica per la Casa torinese, la FIAT Dino Coupé. Dotata dello stesso pianale, ma allungato, della Dino Spider, rispetto alla Spider disegnata da Pininfarina, la versione a tetto rigido era firmata dalla matita di Marcello Gandini di Bertone. Dotata di una carrozzeria fastback elegante e sportiva, la Dino è stata l’unica FIAT dotata di un motore Ferrari. Nello specifico, è spinta dal V6 Dino, dedicato al figlio di Enzo Ferrari, Alfredo detto “Dino”, da 2.0 o 2.4 litri e potenza di 160 CV per la 2.0 e 180 CV per la 2.4. La seconda serie, dotata del motore 2400, è stata anche assemblata a Maranello, al fianco della “cugina” Dino 246 GT, e prodotta con un buon successo fino al 1973.

Dopo queste sportive anni ’60 e ’70, il mondo delle sportive FIAT è rimasto orfano di proposte dal 1980, ultimo anno di produzione della 128 3P, fino al 1994. A gennaio di quell’anno, infatti, la Casa torinese ha lanciato l’ultimo dei modelli coupé FIAT, chiamata semplicemente FIAT Coupé. Realizzata sulla piattaforma derivata dalle compatte del Gruppo FIAT dell’epoca, la Coupé si distinse subito per delle linee a dir poco audaci e fuori dagli schemi.

L’esterno è infatti opera dell’allora Direttore del Centro Stile FIAT, l’americano Chris Bangle, che scelse di vestire questa due porte da 4,25 metri di lunghezza con delle linee molto aggressive, a partire dal “cofango” anteriore che integra dei grandi fari rettangolari con superfici a sbalzo e un profilo a cuneo molto accentuato. Lateralmente, spiccano le maniglie annegate nel montante centrale e gli iconici “tagli” obliqui che partono dai passaruota e danno un’estetica inconfondibile alla sportiva italiana. Anche il posteriore è molto diverso dalle altre FIAT, con un terzo volume “tagliato” linee molto semplici e una coppia di fari tondi incassati nella carrozzeria.

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Sulla fiancata si fa poi notare un logo Pininfarina: la storica carrozzeria italiana non ha curato, come detto, il design degli esterni, ma ha bensì curato l’assemblaggio della vettura e lo stile degli interni, come fa intuire anche il logo replicato all’interno dell’originale inserto in tinta carrozzeria che corre per tutta la larghezza della plancia. Se il tunnel centrale è poi caratterizzato da comandi condivisi con altre FIAT dell’epoca e il volante è ripreso dalla “sorellina” barchetta, nell’inserto in tinta trovano posto degli strumenti analogici che riprendono in toto il font e l’estetica di quelli usati sulle Ferrari coeve. Spaziosa all’anteriore, la Coupé non offre troppo agio per i passeggeri posteriori, mentre il bagagliaio ha una capacità di 295 litri, molto buona per l’epoca e caratterizzata da una bocca d’entrata piuttosto grande.

Motori FIAT Coupé

Se dei motori delle coupé FIAT degli anni ’60 e ’70 abbiamo parlato brevemente in precedenza, per quanto riguarda la Coupé FIAT (questo il suo nome ufficiale nei documenti e nelle locandine dell’epoca) il discorso è decisamente da analizzare. Nonostante uno stile molto esotico, sotto questa carrozzeria così audace si nasconde una delle prime piattaforme modulari multi-brand prodotta in grande scala, la FIAT Tipo Due. Questa piattaforma, caratterizzata da motore anteriore longitudinale e trazione anteriore, è infatti quella usata su tutti i modelli medi e medio-grandi del Gruppo FIAT-Alfa-Lancia, a partire dalla FIAT Tipo, vettura su cui ha debuttato, per arrivare alla “rivale” interna, la Alfa Romeo GTV 916. Rispetto alla media dell’epoca, la Tipo Due poteva contare uno schema sospensivo con quattro ruote indipendenti, con schema McPherson all’anteriore e a bracci trasversali dietro, e la possibilità di accogliere motori a quattro, cinque e sei cilindri.

I primi due sono stati i protagonisti della gamma motori della FIAT Coupé, con una gamma formata esclusivamente da propulsori a benzina dall’origine diversa tra loro. Al lancio, nel 1994, la FIAT Coupé è dotata solamente di motori 2.0 quattro cilindri della famiglia Lampredi, con distribuzione bialbero e due varianti di potenza. La 2.0 16v è infatti dotata del quattro cilindri in versione aspirata con 139 CV e 180 Nm, capace di spingere la sportiva italiana fino a 208 km/h e da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi. Prodotto fino all’aprile del 1997, un anno prima alla base della gamma ha trovato posto il più moderno 1.8 16v, un quattro cilindri aspirato della famiglia Pratola Serra derivato dalla barchetta. Dotato di variatore di fase, questo 1.8 può contare su 131 CV e 164 Nm di coppia, e cambio manuale a 5 marce.

Il motore più potente al lancio è invece il 2.0 16v Turbo, la versione turbocompressa del Bialbero Lampredi derivato direttamente dalla Lancia Delta Integrale dell’epoca. Dotato di 190 CV e 290 Nm, questo quattro cilindri poteva spingere la Coupé da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e arrivare ai 230 km/h. Per scaricare la potenza a terra, poi, FIAT dotava di serie la 20 16v Turbo del differenziale Viscodrive, un autobloccante meccanico a giunto viscoso Ferguson, una rarità sulle trazioni anteriori di grande produzione dell’epoca. Sia il 2.0 16v aspirato che il 2.0 16v Turbo sono stati sostituiti tra il 1996 e il 1997 da due nuovi propulsori della famiglia Pratola Serra, il 2.0 20v e il mitico 2.0 20v Turbo.

Entrambi sono motori a cinque cilindri, capaci di regalare alla Coupé un sound e un’erogazione molto particolare, con la 2.0 20v aspirata che poteva contare su 147 CV, diventati 154 CV nel 1998 adottando il sistema di collettori d’aspirazione a lunghezza variabile V.I.S. e cambio manuale a 5 marce. La versione più potente e amata è senza dubbio, infine, la 2.0 20v Turbo, che offriva la variante più potente del cinque cilindri Pratola Serra.

Caratterizzata dalla presenza di una turbina Garrett con intercooler e overboost, questo cinque cilindri in linea con contralbero d’equilibratura, fasatura variabile e una bobina per cilindro ha una potenza di 220 CV e ben 310 Nm di coppia, scaricati a terra grazie al giunto viscoso Ferguson. Disponibile con cambio a cinque marce e, dal 1999, di trasmissione a 6 marce, la Coupé è ancora oggi la FIAT a trazione anteriore più veloce mai prodotte, con una velocità massima dichiarata di 250 km/h. Con il cambio a 6 marce, l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 6,3 secondi, un tempo eccellente per l’epoca. Questi sono, quindi, i motori della FIAT Coupé:

Motori FIAT Coupé

Versione Motore Potenza Trazione Cambio
1.8 16v 1.8 quattro cilindri benzina aspirato 131 CV Anteriore Manuale a 5 marce
2.0 16v 2.0 quattro cilindri benzina aspirato 139 CV Anteriore Manuale a 5 marce
2.0 20v 2.0 cinque cilindri benzina aspirato 147/154 CV Anteriore Manuale a 5 marce
2.0 16v Turbo 2.0 quattro cilindri turbobenzina 190 CV Anteriore Manuale a 5 marce
2.0 20v Turbo 2.0 cinque cilindri turbobenzina 220 CV Anteriore Manuale a 5/6 marce

Versioni e prezzi FIAT Coupé

Arriviamo così a parlare delle versioni della FIAT Coupé e dei prezzi dell’ultima sportiva della Casa torinese. Prima di parlare della due porte del 1994, facendo un piccolo excursus sulle altre due porte di Casa FIAT. Le Pininfarina sono molto rare, con le 1500 Coupé che partono da circa 15.000 euro per le 1500 con motore FIAT, mentre una 1600 da 90 CV con motore OSCA può arrivare a 30.000 euro. Molto ricercate anche le 2300 Coupé, con quotazioni che superano di lancio i 50.000 euro, mentre le piccole 850 Coupé, molto più comuni, possono partire dai 5.000 euro per esemplari in discrete condizioni e superare i 10.000 euro per varianti con motore 903 da 52 CV in perfetto stato.

Rimanendo su prezzi abbordabili, le piccole 128 Coupé e 3P sono oggi molto rare, e per questo le loro quotazioni sono salite negli ultimi anni: servono almeno 8.000 euro per mettersi in garage una 128 Coupé o 3P con motore 1100 mentre le 1300 possono superare i 10.000 euro con variazioni di poche centinaia di euro tra la Coupé e la successiva 3P. Posizionata in maniera simile la 124 Coupé, con quotazioni che oscillano tra i 7.000 e i 15.000 euro a seconda delle condizioni, mentre da 15.000 euro partono le 130 Coupé in condizioni da rivedere, con i migliori esemplari con cambio manuale ZF che non superano i 25.000 euro. Per una Dino, invece, servono almeno 35.000 euro per gli esemplari conservati, mentre una Dino 2400 in perfetto stato può superare i 50.000 euro.

Arriviamo così alla FIAT Coupé, prodotta tra il 1994 e la fine del 2000 in circa 73.000 esemplari, proposta in un unico allestimento per tutte le motorizzazioni. Alla base delle versioni della FIAT Coupé troviamo la 1.8 16v, che con il suo motore da 131 CV di derivazione barchetta partiva, nel 1998, da un prezzo di 38.250.000 lire, al cambio poco meno di 20.000 euro. Sempre nel 1998, per una 2.0 20v aspirata da 154 CV servivano circa 44.500.000 lire, ovvero 23.000 euro al cambio attuale, mentre la 2.0 20v Turbo da 220 CV arrivava a costare 52.650.000 lire, circa 27.000 euro. Al top del listino prezzi della FIAT Coupé c’era, infine, la 2.0 20v Turbo Limited Edition, una versione speciale lanciata nel 1998 per “celebrare” l’arrivo del nuovo cambio manuale a 6 marce. Oltre al cambio manuale, trova posto un impianto frenante Brembo con dischi forati e pinze a quattro pistoncini rosse, targhetta numerata davanti allo specchietto retrovisore, barra duomi, pedaliera dedicata, sedili sportivi Recaro in pelle bicolore nera e rossa, fondoscala a 280 km/h e dettagli grigi.

Prodotta in circa 1.600 esemplari, al suo posto tra il 1999 e il 2000 è stata prodotta la 2.0 20v Turbo Plus, oggi la più ricercata dagli appassionati, offerta nel 1999 a 56.100.000 lire, poco meno di 29.000 euro. La dotazione di serie è ancora più ricca, con kit aerodinamico di serie, sedili sportivi Recaro, cerchi da 16 pollici con gomme maggiorate 225/45 R16, freni Brembo della Limited Edition a quattro pistoncini, coprivalvole del motore verniciato in rosso e verniciature specifiche come il Bianco Perla, offerto a ben 3.000.000 lire.

Quali sono oggi i prezzi della FIAT Coupé? Per una 1.8 16v si possono spendere dai 3.000 euro per esemplari in discreto stato ai 6.000 euro di modelli perfetti, mentre la 2.0 16v parte da almeno 4.000 euro. Una 2.0 20v aspirata parte da circa 6.500 euro per modelli da rivedere e da 10.000 euro per modelli in perfetto stato, e proprio da 10.000 euro parte la 2.0 16v Turbo da 190 CV. Infine, al top troviamo ovviamente la 2.0 20v Turbo, che parte da 11-12.000 euro per esemplari in buono stato fino a 20.000-25.000 euro per una Turbo Plus in perfetto stato.