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DS Cabrio

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DS Automobiles DS 3 in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto DS Automobiles DS 3 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

Nuovo a partire da:25.900,- €*
Usato a partire da:
*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso
Accelerazione (0-100 km/h):6.5 - 14.8s
Velocità massima:150 - 235 km/h
Emissioni di CO2 (combinato):79 - 129 g CO2/km
Consumo (combinato):3 - 8.2 l/100km
Dimensioni:3940 x 1710 x 1460 mm
Porte:2 - 5
Bagagliaio:245 - 1050 Litri

DS Cabrio: storia, modelli, versioni e motori

All’interno del Gruppo Stellantis ci sono marchi dalla storia più che secolare, come ad esempio FIAT, nato nel 1899, Peugeot, la cui divisione automobilistica è nata nel 1896, le “altre” italiane Lancia e Alfa Romeo, “aperte” rispettivamente nel 1906 e 1910 e Citroen, nata nel 1919. Proprio da Citroen, invece, ha avuto origine il marchio più giovane della galassia Stellantis, DS. Inizialmente, il nome DS è comparso per la prima volta nel 1955, quando al Salone di Ginevra di quell’anno la Casa francese presentò l’omonima berlina, nota anche come “La Dea” e “Lo Squalo”, considerata dal mondo dell’auto come una delle migliori vetture della storia dell’automobile. Prodotta fino al 1975, il marchio DS è rinato un po’ a sorpresa nel 2009, quando Citroen lanciò una gamma di vetture sfiziose e raffinate, dalla piccola DS3 alla wagon DS5. Dopo un buon successo di vendite della piccola DS3 e un tiepido apprezzamento agli altri modelli, Citroen ha deciso di dare alle berline, wagon e cabrio DS un brand dedicato. Leggi di più

Modelli alternativi

Nel 2014, infatti, DS divenne un marchio autonomo, registrato come marchio anche in Europa e lanciato con la gamma Citroen DS rivista nel 2015. Dalla produzione delle DS a marchio Citroen, inizialmente sono state confermate tutti i modelli, dalla piccola DS 3, disponibile sia con carrozzeria tre porte che in versione Cabrio, la DS 4, crossover medio più personale della Citroen C4, e la particolare crossover-wagon DS 5, disponibile anche con l’originale motorizzazione Diesel ibrida.

Per vedere il primo modello originale prodotto esclusivamente con il marchio DS è stato necessario attendere il 2017, per il lancio della DS 7 Crossback, seguita poi dalla nuova DS 3 Crossback e, successivamente dalle DS 4 e DS 9. Oggi, il marchio DS ha abbandonato la denominazione Crossback ed è formata da quattro modelli, le DS 3, DS 4, DS 7 e DS 9, puntando tanto su SUV e crossover. Ad oggi, l’unica DS Cabrio della storia è la DS 3 Cabrio prodotta tra il 2013 e il 2019.

Scopriamo allora modelli, motori e versioni della cabrio DS.

Modelli DS Cabrio

Come anticipato in apertura, l’unica cabrio DS prodotta con il giovane marchio francese è la DS 3 Cabrio, prodotta tra il 2013 e il 2019 e presentata in anteprima al Salone dell’Auto di Parigi del settembre 2012. In realtà, volendo essere precisi anche l’automobile che da il nome al marchio, la Citroen DS, è stata proposta in variante scoperta prodotta tra il 1960 e il 1971 in versione ufficiale dalla carrozzeria francese Chapron e, tra il 1971 e il 1977, Chapron continuò a produrre diversi esemplari su richiesta. La DS Décapotable è una delle più rare versioni della Citroen DS, prodotta in soli 1.365 esemplari in 11 anni di produzione. Dotata di una carrozzeria unica a due porte, con un disegno realizzato direttamente da Flaminio Bertoni, l’italiano artefice delle inconfondibili linee della “Déesse”, la DS Décapotable di Chapron è una delle DS più ricercate dai collezionisti, disposti a spendere centinaia di migliaia di euro per i pochissimi esemplari rimasti.

Nonostante questa particolarissima versione, quindi, per vedere il primo (e unico) dei modelli cabrio di DS dobbiamo saltare al 2013, quando sul mercato è arrivata la Citroen DS3 Cabrio, diventata nel 2015, con il debutto ufficiale come marchio indipendente di DS, la DS 3 Cabrio. A livello estetico, la DS 3 Cabrio è del tutto simile alla DS 3 “normale”, ovvero una piccola compatta a due volumi rivale dell’Alfa Romeo MiTo e della MINI. Rispetto alla DS 3 berlina lanciata nel 2009, le differenze sono davvero poche. Per la sua prima Cabrio, infatti, DS ha deciso di non utilizzare la classica ricetta vista, ad esempio, su MINI Cabrio e su convertibili più grandi, ovvero “eliminando” il tetto rigido adottando una capote integrale in tela. Al posto della strada “tradizionale”, Citroen utilizzò un altro tipo di soluzione, quella vista sulla FIAT 500C lanciata nel 2009. Su questo tipo di cabriolet, infatti, troviamo una carrozzeria con i montanti laterali fissi al loro posto, invariati rispetto alla versione a tetto rigido.

La vera differenza è la presenza di una parte centrale del tetto in tela, che parte dal montante del parabrezza e arriva fino alla base del lunotto. Per il resto, quindi, l’estetica della DS 3 Cabrio è direttamente derivata dalla DS 3 a tetto rigido, a cominciare dal frontale molto personale. Fino al 2015, il frontale della DS 3 è caratterizzato da una calandra trapezoidale con al centro il Double Chevron, sormontato da una targhetta rettangolare del brand DS.

Personali i grandi fari anteriori con disegno a L, mentre il corto cofano anteriore lascia spazio ad un generoso parabrezza anteriore. Dal 2016, per l’arrivo del nuovo brand DS la calandra anteriore cambia completamente forma, guadagnando una vistosa cornice cromata che integra il nuovo logo DS e si sviluppa fino ai fari, dalla forma invariata. La vista laterale a tetto chiuso è del tutto identica ad una DS 3 con tetto in lamiera, in quanto i montanti sono invariati, e condivide con le altre DS3 un profilo molto riconoscibile, a partire dalla “pinna di squalo” nascosta nel finestrino posteriore, una citazione al mitico “Squalo” che era la Citroen DS.

In coda troviamo le principali differenze tra i modelli cabrio della DS3 e le versioni chiuse. La parte centrale del tetto è infatti in tela, con la possibilità di personalizzare il colore e la trama della tela. Per fare spazio alla capote, l’apertura del bagagliaio è molto particolare, con un meccanismo a pantografo decisamente originale. Il portellone è poi caratterizzato da una vistosa finitura cromata trasversale, mentre le versioni sportive accolgono un diffusore e un doppio scarico in coda. Le cromature sono molte sulla DS3, soprattutto dopo il cambio di brand del 2016, con solo le versioni Performance che ne fanno in parte a meno, con dettagli verniciati in nero. La bocca che si forma è però molto piccola, e la capacità di carico è limitata a 245 litri. In coda, infine, troviamo dei fari squadrati che proprio sulla DS3 Cabrio hanno portato al debutto una firma luminosa tridimensionale, talmente riuscita che è poi stata portata su tutte le altre DS3.

All’interno, il primo dei modelli di cabrio DS non ha avuto stravolgimenti nella sua carriera, offrendo sostanzialmente lo stesso, sfizioso abitacolo. Fin dal volante, con la parte bassa della corona verniciata e il logo DS al centro, si vede la personalità di quest’auto, che riprende alcune caratteristiche dalla Citroen C3 dalla quale deriva (come, ad esempio, il profumatore d’ambiente e la conformazione della consolle centrale) ma offre una qualità costruttiva e una cura estetica da piccola premium. I materiali sono di buona qualità, e spicca la fascia in plastica lucida che caratterizza la parte centrale della plancia e la consolle centrale, rendendo più particolare l’abitacolo della piccola francese. Particolare ma bello e facile da vedere il quadro strumenti, mentre lo spazio è sorprendentemente generoso sia davanti che dietro, grazie anche alle dimensioni relativamente generose dell’auto (è lunga 3,95 metri), tanto che è possibile trasportare fino a 5 passeggeri, un unicum su una Cabrio così piccola.

Fino al 2016, al centro della plancia spiccava un vetusto sistema infotainment con comandi fisici, mentre dopo il restyling i tantissimi tasti fisici sono stati eliminati, sostituiti da un più moderno infotainment con schermo da 7 pollici touch e compatibilità con il Mirror Screen prima e con Android Auto ed Apple CarPlay negli ultimi anni di produzione. Davvero sfiziose e raffinate alcune varianti, con serigrafie originali nella fascia della plancia o particolari rivestimenti dei sedili. La visibilità, invece, è buona davanti: dietro, a causa dei grandi montanti e del piccolo lunotto a tetto chiuso si vede poco. Con il tetto aperto, il lunotto è completamente assente: meglio affidarsi agli specchietti laterali.

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Motori DS Cabrio

Passando alla parte meccanica e ai motori, la DS Cabrio è stata proposta con diverse motorizzazioni benzina e Diesel, dalle varianti più tranquille alle sportive Performance arrivate con il prosieguo della carriera. Parlando della meccanica, come citato in precedenza la DS 3 di prima generazione è realizzata sulla stessa piattaforma della Citroen C3 di seconda generazione, il pianale PSA PF1 condiviso, tra le altre, con la prima Peugeot 208 e con la cugina Citroen C4 Cactus.

Siamo quindi di fronte ad un’auto dall’impostazione semplice, con sospensioni McPherson all’anteriore e un classico retrotreno a ruote interconnesse. Per quanto riguarda i motori, al lancio la DS 3 Cabrio è stata proposta con tre motori a benzina e un Diesel. Il propulsore d’accesso della gamma è il 1.2 VTi, il tre cilindri noto anche con il nome PureTech da 82 CV e 118 Nm di coppia. Per chi desiderava qualcosa in più, fino al 2014 è stato proposto un 1.6 VTi, un quattro cilindri aspirato da 120 CV della famiglia Prince, mentre al top della gamma trovava posto il famigerato 1.6 THP da 155 CV, un motore dalle ottime prestazioni ma non troppo affidabile.

Pensato per chi fa tanti km il motore Diesel offerto al lancio, il 1.6 HDi da 92 CV e 230 Nm di coppia. Con l’evolversi del modello, anche la gamma motori della cabrio DS si è aggiornata, aggiungendo nel 2014 diversi propulsori rivisti. Il 1.6 VTi aspirato, ad esempio, ha lasciato il posto al 1.2 THP (noto anche come PureTech Turbo), il tre cilindri turbo in versione da 110 o 131 CV, quest’ultima disponibile anche con cambio automatico. Il 1.6 THP, invece, ha guadagnato 9 CV passando a 165 CV, risolvendo anche gran parte delle sue problematiche di affidabilità, mentre tra i Diesel il 1.6 HDi si è aggiornato per la normativa Euro 6 aggiungendo, tra le altre cose, il serbatoio dell’AdBlue, diventando BlueHDi. Il nuovo 1.6 quattro cilindri turbodiesel è stato poi declinato in due livelli di potenza, 100 e 120 CV.

Infine, al top della gamma motori della cabrio DS troviamo, dopo il 2016, la DS 3 Performance, erede della precedente Citroen DS 3 Racing e prodotta in grande serie (la Racing, infatti, era un’edizione limitata riservata alla sola berlina). Il motore è il classico 1.6 THP portato a ben 208 CV e 300 Nm di coppia, scaricati a terra da un cambio manuale a 6 marce sulle ruote anteriori, aiutate da un raffinato differenziale autobloccante meccanico. Grazie alla presenza dei montanti del tetto, la DS 3 Cabrio si comporta tra le curve esattamente come la DS 3 “normale”, grazie anche all’aggravio di peso contenuto a soli 25 kg. In questo modo, le prestazioni sono da compatta sportiva: accelerazione 0-100 km/h coperta in 6,7 secondi e velocità massima di oltre 230 km/h.

Versioni DS Cabrio

Il marchio DS è nato con l’intento di rendere più “cool” e ricercate le vetture della Casa francese, attirando i clienti con tante serie speciali e versioni limitate. Per questo, basta fare una breve ricerca su AutoScout24 per vedere decine di versioni della cabrio DS, dalle sportive Performance Line e Performance alle raffinate “L’Uomo Vogue”, “So Irresistible” o “DS 1955”. Prima di parlare delle varianti speciali, la gamma della DS 3 Cabrio è stata caratterizzata inizialmente da tre allestimenti: la versione d’accesso Chic, la più ricca So Chic e la top di gamma Sport Chic, con dotazioni di pregio come i cerchi in lega diamantati da 17 pollici, il sistema di infotelematica, il Cruise Control o i sedili in materiale pregiato. Con l’apertura del marchio DS, le versioni della cabrio DS si sono moltiplicate, a partire dalle versioni sportive.

Le motorizzazioni più tranquille sono state proposte con delle versioni denominate Performance Line, dotate di una dotazione piuttosto completa (radio Bluetooth, cerchi da 17 pollici, fari allo xeno e LED, sedili sportivi, leva del cambio e volante in pelle, clima automatico e infotainment touch da 7 pollici), e la top di gamma Performance. Questa è stata proposta unicamente con il motore 1.6 THP da 208 CV (lo stesso della 208 GTI by P.S.), e la dotazione è decisamente ricca. A clima automatico, fari e tergicristalli automatici, fari full LED, cerchi in lega da 18 pollici, sensori di parcheggio, sedili specifici, volante in pelle pieno fiore e, tra gli optional, anche la frenata automatica o la capote personalizzabile, troviamo anche un impianto frenante maggiorato con finitura color oro, il differenziale autobloccante anteriore Torsen, scarico Performance specifico, assetto ribassato e carreggiate allargate. Per chi, invece, cerca la raffinatezza e la cura estetica che solo un marchio come DS può proporre, la Casa francese ha lanciato diversi modelli speciali, come la Black Special, una DS 3 Cabrio interamente nera basata sulla Performance con vernice nera opaca di serie.

Molto ricercata la DS 3 Cabrio “DS 1955” una versione speciale dedicata all’anniversario dei 60 anni della Citroen DS caduto nel 2015, caratterizzato da una livrea specifica Blu Zaffiro, cerchi in lega specifici, interni con la targhetta identificativa, sedili in pieno fiore e dettagli color oro, mentre la “So Irresistible” è dotata di colorazioni specifiche, come un particolare viola perlato, ed è presente lo skyline di Parigi, inciso con il laser sulla plancia e serigrafato sui finestrini posteriori. Ancora più particolare la variante “L’uomo Vogue”, una serie limitata di 50 esemplari con carrozzeria grigia opaca e interni interamente in pelle nera.