Pro
- Motore
- Design
Contro
- Pericolosità
De Tomaso Mangusta in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto De Tomaso Mangusta inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
Offerte attuali per De Tomaso Mangusta
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De Tomaso Mangusta
€ 330.000,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 19.000 km
- 05/1970
- 224 kW (305 CV)
- Usato
- 2 proprietari
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-24040 Isso Bergamo -
De Tomaso Mangusta original italian car - 2 owners from new
€ 385.000,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 14.414 km
- 03/1972
- 224 kW (305 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- - (Tipo di cambio)
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-25010 Isorella - Brescia - Bs
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Modelli alternativi
Il pilota e costruttore italo-argentino, che aveva realizzato insieme alla Ghia e presentato al pubblico un prototipo che fu dapprima statico e in seguito marciante, partendo dai disegni del progettista statunitense Pete Brock, impiegato presso il team del noto pilota e preparatore americano Carroll Shelby, sperava che una volta realizzata la vettura e dimostrato il valore tecnico, essa venisse acquistata dal team americano per sostituire le loro Lang Cooper a telaio tubolare.
Scopriamo dimensioni, interni, motori, concorrenti e prezzi della De Tomaso Mangusta.
Dimensioni Lotus De Tomaso Mangusta
Le dimensioni della De Tomaso Mangusta sono:
- lunghezza 4,27 metri
- larghezza 1,83 metri
- altezza 1,10 metri
- passo 2,50 metri
La De Tomaso Mangusta, come ogni De Tomaso sa fare, è in grado di regalare emozioni uniche, non solo livello motoristico, ma anche estetico De Tomaso è capace di coniugare lo stile di una gran turismo con la sportività di una vettura da gara di prim’ordine. Guardando una De Tomaso Mangusta si capisce subito il capolavoro fatto al design dell'anteriore, come ad esempio il paraurti che risulta essere a pochissimi centimetri da terra come se volesse mangiare l’asfalto. Il tutto per lasciare posto ad un cofano unico che regala linee pulite e precise con i famosissimi gruppi ottici tondi incastrati agli estremi della griglia e che ancora oggi fanno battere il cuore di molti appassionati che hanno la fortuna di vederne una, anche se il primo modello è del 1967. Lateralmente troviamo una matita dolce che però accentua al massimo le linee della Mangusta.
Anche in questo caso grande attenzione è stata posta all’aerodinamica ed ai flussi d’aria, basta guardare la compattezza del parafango posteriore che si presenta come un lamierato unico e chiuso. Chiudono cerchi da 16” con canale differenziato e disegno a stella che rimangono una vera icona di stile e che ancor oggi sono il simbolo di un’epoca disegnati dalla Campagnolo. Per quanto riguarda il posteriore non si può fare a meno di notare la coda prominente, poco più in basso sono presenti i gruppi ottici trapezoidali che racchiudono nella fascia centrale la targa. In al vetro posteriore obliquo vi è una fascia lamierata che permettere di dare ulteriori dinamicità alla vettura e poco più in basso lo scarico che regala un sound unico e senza eguali.
Interni De Tomaso Mangusta
Per gli interni della De Tomaso Mangusta dimenticate schermi e altri ammenicoli vari, rappresenta infatti un tuffo nel passato quando le uniche cose erano un volante tre pedali ed un cambio rigorosamente manuale, e così è rimasta la Mangusta. Anche in quest’abitacolo è comunque possibile notare la cura del costruttore con linee sinuose e uniche dettate da una matita leggera, ma sempre in linea con i canoni stilistici del brand che è in grado di regalare sportività e lusso insieme. Il cruscotto è rivestito in pelle e spicca per la semplicità della linea tondeggiante. Davanti al lato guida è possibile vedere un volante tre razze che risalta per il colore nero e razze cromo. Subito dietro un contachilometri analogico dalla linea orizzontale segna i dati essenziali utili alla guida di questo bolide, ovvero chilometri, giri del motore e livelli vari.
Tutto è votato alla sportività e ci si siede davvero coricandosi in terra. Al centro del tunnel imponente si trova il cambio manuale a cinque rapporti che è in grado di regalare emozioni uniche a tutti gli appassionati e non solo, nella parte alta della pancia vi sono numerosi tasti ed i comandi principali della vettura. I due sedili sono accoglienti e ottimi per due persone che vogliono correre in pista. Tutta la sobrietà anni 60 è concentrata lì, basta veramente poco, ma fatto bene, per dare vita agli interni di questa vettura, nonostante la cura del dettaglio sia maniacale, compreso il fascino di vettura avvolgente.
Motori De Tomaso Mangusta
Parlando di una De Tomaso non si può non parlare di cosa si nasconde sotto al cofano, ovvero ciò che rappresenta il fiore all’occhiello della macchina che all’apparenza può sembrare piccolo e di derivazione Ford, ma sotto il grande cofano con apertura laterale troviamo un 4.7 litri V8 di Ford che venne elaborato al fine di raggiungere i 306 cavalli. Per l’America invece la De Tomaso Mangusta montava un motore sempre Ford, ma V5 5.0 di cilindrata con soli 220 cavalli, in grado di poter rispettare le norme antinquinamento previste del regolamento federale.
La carrozzeria fu disegnata da Giorgetto Giugiaro, all'epoca disegnatore capo presso la carrozzeria Ghia di Torino, dove venne adeguato il telaio modenese ad un suo precedente progetto rifiutato dalla Iso Rivolta, che però aveva entusiasmato il nuovo committente. Il risultato fu una linea bassissima che risultava essere difficoltosa per l'abitabilità, ma che era il giusto compromesso tra eleganza ed aggressività ed era caratterizzata da un enorme parabrezza, tutto a discapito dell’effetto serra nel periodo estivo per gli occupanti, e dal cofano motore diviso in due parti con apertura ad ali di gabbiano. Giorgetto Giugiaro sulla Mangusta realizza un esercizio estetico composito di elementi piani, anticipa la cornice sporgente che racchiude calandra e fari, soluzione ripresa poi da altri costruttori. Questo significa, in termini di scatto 0-100 km/h, un tempo di 5 secondi con velocità massima di 210 km/h.
Prezzi De Tomaso Mangusta
I prezzi della De Tomaso Mangusta risultano essere i più disparati, dato che si trovano numerose vetture in circolazione di anni differenti, il chilometraggio e le possibilità di utilizzo di questa vettura fanno la differenza. Risulta infatti difficile collocarle un prezzo reale, soprattutto quando ormai i proprietari diventano più di due o essere rare da essere presenti solo nei migliori musei d’Europa.
La De Tomaso Mangusta nei suoi anni di produzione garantiva optional unici e rari che ne modificano di molto i prezzi, inoltre le versioni benzina normali erano apprezzate per la sua sobrietà e longevità. Da ricerche di mercato è emerso che i prezzi sono da capogiro, la De Tomaso Mangusta viene. Infatti quotata tra i 263.000 ed i 306.000 euro, a quella cifra si può portare a casa una delle rarissime De Tomaso Mangusta presenti in Europa, mentre per qualche rarissima serie i prezzi sono quasi raddoppiati. Queste vetture rappresentano la bellezza e la durezza delle De Tomaso d’altri tempi e che si susseguono ancora oggi per attestarne la robustezza e l’unicità che solo una De Tomaso Mangusta è in grado di dare. Sono vetture semplici in grado, senza tanti fronzoli, di essere riparati e di guadagnarsi la nomea di auto icone.
De Tomaso Mangusta: concorrenti e conclusioni
Con un mito come De Tomaso Mangusta è difficilissimo parlare di concorrenti, data l’unicità e la longevità del mezzo, come la Ferrari 365 Daytona, la Iso Grifo, la Lamborghini Miura o ancora la Maserati Ghibli che oggi sono considerate pezzi da collezione assai rari e che hanno fatto la storia delle rispettive case automobilistiche negli anni 60 e 70.
La De Tomaso Mangusta rappresenta l’estrema sintesi dell’epoca di De Tomaso di voler realizzare una vettura da pista e sportiva in grado di unire, sportività, storia e abilità costruttive uniche nel suo genere, tanto da renderla un’icona italo-argentina nel mondo amata da tutti e posseduta da pochissimi dati i costi che ha. Ad oggi sono rimaste pochi esemplari, ed i più belli sono state battute all’asta con cifre da capogiro o presso collezioni private.