Pro
- Guida in fuoristrada
- Dimensioni compatte
Contro
- Interni piuttosto spartani
- Dotazione scarsa
Daihatsu Rocky in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Daihatsu Rocky inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
Offerte attuali per Daihatsu Rocky
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Daihatsu Rocky 2.4 TD6 BMW BERTONE FREECLIMBER
€ 10.500,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 122.000 km
- 06/1989
- 83 kW (113 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Diesel
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-38019 Tuenno - Trento - Tn -
Daihatsu Rocky Rocky F80 2.0 LV chiuso
€ 4.000,-ND- 139.000 km
- 01/1991
- 65 kW (88 CV)
- Usato
- 1 proprietario
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-98061 Brolo
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Modelli alternativi
Prodotto dalla Casa automobilistica più antica del Giappone, fondata nel 1907 a Ikeda, questo veicolo pensato per il mondo dell’offroad ha visto diverse versioni all’attivo: ci sono state, infatti, varie tipologie di Daihatsu Rocky, sia Diesel, sia benzina, sia passo corto che passo lungo. La prima serie (1984-1993) è stata contraddistinta dalle sigle F80 (benzina) e F70 (Diesel e turbodiesel), mentre la F75 identificava la passo lungo proposta solo con motori Diesel e turbodiesel. Anche l’italiana Bertone intervenne sulla Daihatsu Rocky costruendo la Bertone Freeclimber: quest’ultima si basava sulla versione F75 ma montò motori BMW (1.6 da 100 CV) e venne anche scelta dall’Arma dei Carabinieri. Rispetto alla Daihatsu Rocky originale, la Bertone adoperò diverse modifiche sul design del fuoristrada giapponese inserendo, ad esempio, la doppia coppia di fari all’anteriore e nuovi cerchi in lega. Versione Bertone a parte, la Daihatsu con la Taft prima e la Rocky dopo ha anticipato in un certo senso l’arrivo dei SUV intesi come veicoli a buon mercato dotati, anche, di trazione integrale. La sua erede, la Terios, è rimasta in commercio in Italia fino alla seconda generazione, quindi fino al 2017.
Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Daihatsu Rocky.
Dimensioni Daihatsu Rocky
Le dimensioni della Daihatsu Rocky sono:
- lunghezza 3,77 metri
- larghezza 1,58 metri
- altezza 1,83 metri
- passo 2,17 metri
Queste sono le dimensioni Le dimensioni della Daihatsu Rocky variano tra versione passo corto e versione passo lungo. La prima, con carrozzeria 3 porte, ha una vaga somiglianza con la prima serie (W460) della Mercedes Classe G, lanciata 5 anni prima della Daihatsu Rocky. Davvero simile, per esempio, è l’impostazione del frontale, squadrato e dotato dei due gruppi ottici in forma squadrata che diventeranno quattro (di forma circolare) sulla Bertone Freeclimber, a sua volta decisamente simile a una Volkswagen Golf di qualche anno fa un po’ più alta da terra del solito.
Le proporzioni della Daihatsu Rocky, inoltre, seppur variabili con la versione passo lungo, erano per certi versi simili a quelle della Daihatsu Taft arrivata prima di lei. Ricapitolando le dimensioni della Daihatsu Rocky, quest’ultime variano specialmente in lunghezza tra i 3,77 metri indicati nell’elenco e i 4,10 metri della versione passo lungo. La variante Freeclimber costruita da Bertone con motori BMW aveva, invece, qualche differenza estetica a livello del frontale, con la disponibilità sia della variante hard top che metal top solidale alla carrozzeria. Chi capitasse in Indonesia, potrebbe trovare qualche esemplare di Rocky ancora circolante, o Taft come ancora viene chiamato, con il suo design squadrato.
Interni Daihatsu Rocky
Gli interni della Daihatsu Rocky sono difficilmente confrontabili tanto è stato il divario “generazionale” tra l’originale Rocky pensato come veicolo spartano all’abitacolo della generazione rilanciata nel 2019 in sostituzione della Terios sul mercato giapponese. Un progetto condiviso con Toyota (Raize) che parla al presente grazie al quadro strumenti virtuale e al generoso schermo centrale a sbalzo sulla plancia. Tornando agli interni della Daihatsu Rocky prodotta in diverse serie tra il 1984 e il 2002, quest’ultima si allineava sullo stile proposto in abitacolo dalle sue concorrenti principali, quindi spazio alla razionalità, alle plastiche rigide e a un’idea di comfort da interpretare.
La leva del cambio era piuttosto sviluppata in lunghezza, con quella delle ridotte appena dietro sulla destra. Sulla parte centrale del cruscotto, la regolazione del climatizzatore è rigorosamente manuale così da rendere più piacevole la vita negli interni della Daihatsu Rocky. Utile la barra orizzontale per rendere più stabile la marcia, specie in fuoristrada, a chi siede a fianco al conducente, con un ulteriore supporto sul vano portiera dove gli alzacristalli erano di tipo manuale, con la classica manovella. Infine, nella parte alta della plancia, la Daihatsu Rocky ha proposto diversi indicatori tra cui quello che permette di comprendere in un batter d’occhio l’inclinazione del veicolo, a sottolineare ulteriormente l’anima offroad del mezzo giapponese.
Motori Daihatsu Rocky
I motori della Daihatsu Rocky comprendevano sia unità benzina sia motori Diesel. Per le prime, la base è stata per le versioni F80 il 2.0 da 88 CV con cambio manuale a 5 rapporti e trazione integrale o i Diesel 2.8, turbo e non, con potenze da 73 a 102 CV.
Curiosamente, per quanto riguarda i motori della Daihatsu Rocky nel 1990 ci fu anche l’occasione di vedere poche unità attrezzate con un motore elettrico prodotto in collaborazione con la Kansai. Subito rinominata Rocky EV, aveva 27 CV, la trazione integrale, fino a 200 km di autonomia e una velocità massima pari a 90 km/h. Nel caso della Bertone Freeclimber, invece, al posto dei motori Diesel delle versioni F75 la Casa italiana decise di installare dei motori BMW tra cui il sei cilindri turbo da 116 CV e al posto dei motori benzina sempre un omologo di derivazione BMW da 129 CV.
Benzina
2.0, 2.0 benzina 88 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
1.6 Bertone Freeclimber, 1.6 benzina 99 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
Diesel
2.8, 2.8 turbodiesel 91 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
2.8, 2.8 Diesel 73 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
2.8, 2.8 turbodiesel 102 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
2.4, 2.4 Diesel 129 CV, cambio manuale 5 rapporti, trazione integrale
Prezzi Daihatsu Rocky
I prezzi della Daihatsu Rocky da usata parlano di pochi esemplari disponibili oggi. In vendita per 4.800 euro, il rivenditore specifica essere un prezzo negoziabile, si tratta di una Rocky originariamente immatricolata nel 1986 e dotata del motore benzina da 88 CV dotato di trazione integrale e cambio manuale a 5 rapporti con riduttore. Un veicolo che appare ancora in buone condizioni, nonostante l’annuncio segnali una percorrenza di 200.000 km. Diverso il discorso per una Rocky Soft Top del 1986, che con “soli” 39.760 chilometri all’attivo può essere acquistata privatamente per 5.450 euro. Chi desidera una Daihatsu Rocky Diesel, infine, non rimarrà deluso: una 2.8TD SX del 2002, quindi più aggiornata rispetto ai primi esemplari di metà anni ‘80, è in vendita a 6.500 euro.
Visto un esempio di Daihatsu Rocky usata, a quanto si possono trovare le Daihatsu Rocky oggi? Per un esemplare del 1984, quando la Rocky venne lanciata, oggi le quotazioni parlano di cifre intorno ai 1.700-3.800 dollari (1.600 - 3.590 euro) per una Rocky 2.0 benzina in allestimento base, fino ai 4.700 dollari (ca. 4.440 euro) di una Rocky ben allestita, per quanto la dotazione fosse sempre piuttosto scarna.
Daihatsu Rocky: concorrenti e conclusioni
La Daihatsu Rocky è rimasta un simpatico esempio di primo approccio al mondo dei SUV, che fino alla fine degli anni ‘90 si era soliti chiamare fuoristrada. Prodotta dal 1984 al 2002, adottando diversi nomi in base alla regione geografica (tra cui Fourtrak in Gran Bretagna), la Daihatsu Rocky viene ricordata come un veicolo improntato al fuoristrada e soprattutto, almeno in Italia, per essere entrato nell’Arma dei Carabinieri quando Bertone mise mano al progetto rendendolo in parte più italiano dal punto di vista stilistico. Un nome impossibile da dimenticare, quello della Daihatsu Rocky, talvolta chiamata Feroza in alcuni mercati. A decretarne il non ampio successo commerciale furono costi di manutenzione importanti, la scarsa potenza dei motori adottati, sebbene oggi la Rocky si sia creata un suo entourage di fan del fuoristrada che le riconoscono tanti pregi e pochi difetti. La sua carriera è stata in parte compromessa dalla decisione di Daihatsu di abbandonare il mercato europeo dopo il 1999, quando Toyota diventa socio di maggioranza e prende questa decisione che tarpa le ali a quella che nel frattempo era diventata una concorrente diretta.
Le concorrenti della Daihatsu Rocky sono state, nei vari anni di presenza sul mercato, la Land Rover Defender, la Mitsubishi Pajero, la Nissan Patrol, la Toyota Land Cruiser e la UAZ-469B.