Chrysler PT Cruiser

Nella realtà dei fatti, però, la Chrysler PT Cruiser del 2000 è stata una delle vetture più fallimentari della storia della Casa americana, già costellata di grandi inciampi. In realtà, al lancio nel 2000 aveva colpito e convinto tanti a puntare su di lei. Il merito è sicuramente dello stile, così particolare e di rottura che, in un mondo dell’auto popolato da auto retrò come il Volkswagen New Beetle, la nuova BMW MINI e, oltreoceano, le Chevrolet HHR e Ford Thunderbird, conquistò tantissimi clienti nei primi due anni di produzione. La scarsa guidabilità, le finiture pessime e le prestazioni letargiche, però, fecero subito cadere il nuovo mito della PT Cruiser, soprannominata negli States in maniera inequivocabile: PT Loser. Ma nonostante i consensi sempre in diminuendo, Chrysler continuò a produrre PT Cruiser senza sosta fino al 2010, migliorando il progetto che, però, diventò appetibile solo per qualche nostalgico o per le compagnie di noleggio, attratte dal prezzo allettante. Ma è davvero così dimenticabile la mitica Chrysler PT Cruiser?

Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Chrysler PT Cruiser.

Dimensioni Chrysler PT Cruiser

Le dimensioni della Chrysler PT Cruiser sono:

• lunghezza 4,29 metri
• larghezza 1,70 metri
• altezza 1,60 metri
• passo 2,62 metri

Lunga poco più di una odierna Volkswagen Golf, Chrysler PT Cruiser doveva essere una vettura economica capace però di offrire uno stile alla moda, capace di unire le sempre più apprezzate monovolume con uno stile personale e particolare, puntando su quell’onda retrò che tanto convinceva in quegli anni. Per questo, Chrysler scelse di affidare il disegno a chi disegnò la sua principale rivale, la Chevrolet HHR, l’americano Bryan Nesbitt. Nesbitt si ispirò alle vetture degli anni ’30 e ’40, con uno stile volutamente fuori dagli schermi e particolare. Il frontale è dominato da una grande mascherina verticale che si sviluppa attorno ad un grande cofano rialzato e tondeggiante, con i due fari sottili e orizzontali alloggiati alla base dei grandi passaruota verticali.

Il paraurti in plastica anteriore ricorda quelli “esterni” delle vetture d’epoca, mentre scorrendo lo sguardo si nota un cofano a coperchio che porta visivamente verso la fiancata, particolare quanto l’intera vettura. Dotata di una linea dei finestrini molto personale nella forma, il profilo laterale della compatta-monovolume americana è caratterizzato dai grandi passaruota bombati, dalla modanatura cromata nella parte bassa e dalla scalfitura che parte dal cofano anteriore e gira, sotto la linea dei finestrini, per tutto il perimetro dell’auto. La coda è forse il lato meno riuscito di PT Cruiser: il posteriore è infati molto, molto massiccio, con un disegno a uovo piuttosto pesante da mandare giù. A poco servono i paraurti, di nuovo in stile retrò dall’aspetto “appoggiato” alla carrozzeria, i fari alloggiati di nuovo nei larghi passaruota o il logo Chrysler per aprire il bagagliaio: questo è senza dubbio il lato meno fotogenico di PT Cruiser. Concludendo con le dimensioni di Chrysler PT Cruiser, grazie allo stile da monovolume il bagagliaio è piuttosto capiente, con 350 litri di capacità minima aumentabili fino a ben 1.821 rimuovendo il divano posteriore.

Interni Chrysler PT Cruiser

Anche gli interni di Chrysler PT Cruiser hanno dettagli retrò davvero particolari, accoppiati però a dei comandi e a materiali a dir poco sottotono. Lo stile è infatti simpatico e particolare, con un volante a quattro razze che ricorda le vetture degli anni ’30 e ’40 così come la leva del cambio, con pomello tondo bianco sia per il cambio manuale che per l'automatico, ma anche il quadro strumenti con tre strumenti circolari inseriti all’interno di un pannello in colore della carrozzeria. Lo stesso pannello è replicato identico sul lato del passeggero. Questo è un dettaglio interessante non solo per il suo stile, ma perché guardando con attenzione si nota come questa soluzione sia stata scelta per rendere estremamente facile la conversione tra vetture con guida a sinistra o a destra.

Lo stesso si può dire per la posizione degli alzacristalli al centro della consolle centrale, e proprio spostando lo sguardo qui si nota il grande limite degli interni di Chrysler PT Cruiser: la qualità costruttiva e i comandi davvero dimessi. La radio, il clima e i comandi secondari sono gli stessi di tutte le Chrysler e Dodge più economiche, e le plastiche utilizzate per gli interni sono semplicemente scadenti. Nel 2004 è arrivato un restyling che ha introdotto una nuova plancia simile a quella delle nuove Voyager e 300C, ma la qualità è rimasta ancora decisamente scarsa. Concludendo con una nota positiva, lo spazio a bordo di Chrysler PT Cruiser è davvero generoso sia davanti, che dietro, con tantissimi centimetri disponibili per la testa di tutti e cinque gli occupanti.

Motori Chrysler PT Cruiser

La gamma motori di Chrysler PT Cruiser è davvero particolare, e nasconde alcune perle poco conosciute che oggi andremo a conoscere. Innanzitutto, PT Cruiser è sviluppata sulla piattaforma PT (l’acronimo sta per Personal Transportation, e deriva proprio dal codice della piattaforma), condivisa con le Dodge Neon e la sportiva SRT4, e ha una meccanica molto classica, con sospensioni McPherson all’anteriore e un ponte rigido dietro. A livello di motori, Chrysler PT Cruiser è offerta con tre propulsori, due a benzina e uno a gasolio. Partiamo dai benzina, che hanno una storia davvero particolare. Leggendo la cilindrata e la potenza del primo, il 1.6 da 116 CV, alcuni potrebbero pensare ad un altro motore coevo con le stesse caratteristiche, quello della prima MINI Cooper.

E infatti, il motore della MINI Cooper R50 è lo stesso 1.6 di PT Cruiser: si tratta del motore Tritec, prodotto alla fine degli anni ’90 in collaborazione tra Chrysler e Rover, di proprietà all’epoca di BMW. Se però su MINI il 1.6 da 116 CV già poteva sembrare poco vivace in confronto al 1.6 con compressore volumetrico della Cooper S, sui 1.400 kg di PT Cruiser le prestazioni diventavano letargiche. Andava un po’ meglio con la versione con cilindrata maggiorata del quattro cilindri monoalbero a 16 valvole, il 2.0 da 141 CV. Entrambi, però, se affiancati al cambio automatico a 4 rapporti, non erano assolutamente all’altezza. Per avere una PT Cruiser veloce serviva la PT Cruiser GT, nota anche come GT Cruiser, con motore 2.4 turbo da 224 CV. Questo motore, però, è stato offerto in Europa solo nella discutibile versione cabrio. In conclusione, specificatamente per il mercato europeo la gamma motori di Chrysler PT Cruiser offriva anche un turbodiesel, il 2.2 CRD. Anche qui c’è lo zampino di un’altra casa, in quanto il 2.2 è il quattro cilindri OM644 di Mercedes-Benz, visto su Mercedes come 220 CDI. Inizialmente lanciato in versione depotenziata a 121 CV, il 2.2 CRD è arrivato dopo il restyling a 150 CV, diventando la più veloce e prestante PT Cruiser offerta sul mercato italiano.

Motori Chrysler PT Cruiser

Benzina

• 1.6, 1.6 quattro cilindri aspirato, 116 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. a 4 m., traz. anteriore
• 2.0, 2.0 quattro cilindri aspirato, 141 CV, cambio manuale a 5 marce o aut. a 4 m., trazione anteriore

Diesel

• 2.2 CRD, 2.2 quattro cilindri turbodiesel, 121 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
• 2.2 CRD, 2.2 quattro cilindri turbodiesel, 150 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore

Prezzi Chrysler PT Cruiser

A livello economico, il listino prezzi di Chrysler PT Cruiser offriva una parziale scusante alla pessima qualità interna. Erano infatti tre gli allestimenti disponibili al lancio per PT Cruiser: la versione d’attacco Classic, la ricca Touring e la top di gamma Limited. Ad aprire le danze era la 1.6 Classic, offerta a 18.240 euro e dotata di serie di climatizzatore, quattro vetri elettrici, chiusura centralizzata e la predisposizione per la radio. Al top troviamo invece la Limited con motore 2.2 CRD da 150 CV, offerta negli ultimi anni di produzione a oltre 25.000 euro.

Oltre al motore Mercedes da 150 CV, la versione Limited offriva di serie Cruise Control, clima, impianto Hi-Fi, sedili elettrici e riscaldabili e cerchi in lega. Pochissimi, in puro stile americano, gli accessori, con gli allestimenti che offrivano possibilità e versioni totalmente diverse. Dopo un buon successo nei primi anni di produzione, con il passare degli anni PT Cruiser è diventata sempre meno appetibile. E oggi, i prezzi di Chrysler PT Cruiser dimostrano questo disinteresse. Non è infatti difficile trovare esemplari di Chrysler PT Cruiser inserzionati a meno di 1.500 euro, con un buon esemplare dei primi anni di produzione che parte da soli 2.000 euro. Per una PT Cruiser restyling, infine, servono almeno 3.000 euro, mentre le PT Cruiser GT Cabrio arrivano anche a superare i 10.000 euro, ma sono un caso eccezionale.

Chrysler PT Cruiser: concorrenti e conclusioni

Quindi cosa è andato storto nel progetto PT Cruiser? Dopo un paio di anni eccezionali, l’attesa e l’opinione su questa automobile è completamente cambiata. Da vettura cool, di tendenza, con uno stile originale e fuori dagli schemi, un abitacolo spazioso e arioso e una ottima versatilità, capace di vendere in decine di migliaia di esemplari al mese tanto da costringere Chrysler ad iniziare una produzione dedicata all’Europa presso gli stabilimenti austriaci Magna di Graz, piano piano PT Cruiser è diventata un flop. Troppo retrò, troppo blanda da guidare, con motori troppo poco potenti e dotati di consumi davvero troppo alti. Rispetto alle concorrenti di Chrysler PT Cruiser, però, i veri limiti erano gli interni e la qualità costruttiva, insufficienti anche ad un prezzo inferiore dei concorrenti. Nonostante il tracollo di vendite degli ultimi anni, però, PT Cruiser è stata prodotta in oltre 1.35 milioni di esemplari, risultando così molto meno un flop.

Nonostante la nomea, però, Chrysler PT Cruiser è dotata di tanto spazio, di una guidabilità comoda e rilassata, di una buona dotazione di serie e un’affidabilità decisamente interessante, che la rende una scelta sensata (ma coraggiosa) per chi cerca una vettura da battaglia, da utilizzare senza troppo ritegno e capace di offrire uno stile più interessante rispetto alle rivali, che la si ami o che la si odi. Anche in questo senso, però, diverse concorrenti di Chrysler PT Cruiser offrono le stesse caratteristiche con interni migliori e assemblati meglio, motori più vivaci ed efficienti e con uno stile meno controverso. Quali sono le concorrenti di Chrysler PT Cruiser? Oltre alla Chevrolet HHR, mai venduta ufficialmente in Italia, a rivaleggiare con PT Cruiser erano le monovolume europee come Citroen Xsara Picasso, Renault Mégane Scenic e l’altra auto retrò economica ma più pratica della BMW MINI, la Volkswagen New Beetle.