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Mercedes Benz CL63 AMG

Chrysler Le Baron

Chrysler LeBaron: una executive altolocata

Non sono rari, nella storia dell’auto e in particolar modo di quelle americane, i casi di allestimenti diventati con il tempo un vero e proprio modello. LeBaron rientra in questa lista: la sua origine risale all’omonima carrozzeria che dagli Anni Venti realizzava allestimenti fuoriserie su telai Packard, Duesenberg, Rolls-Royce e naturalmente Chrysler. Questa che negli Anni ’40 acquisì il marchio che usò dal ’55 al ’75 come nome per alcuni modelli Imperial prima e in seguito, dal ’77, per tre generazioni di berline di taglia media.

Chrysler LeBaron: com’è fatta, pro e contro

Il primo modello del periodo Chrysler non aveva nulla a che fare con le precedenti Imperial ma aveva due corrispondenti nei modelli Dodge Aspen e Plymouth Volare, commercializzati appunto sotto gli altri due marchi del gruppo, Meno aristocratica rispetto alle full-size Chrysler, era offerta nelle varianti berlina, familiare e coupé, tutte intorno ai 5,2 metri. La linea era, come per la maggior parte dei modelli dell’epoca, un po’ anonima, caratterizzata da forme squadrate e spigolose, grandi fari rettangolari ed enormi calandre. La seconda generazione, uscita nel 1981, cambiò tutto iniziando dalla base: dall’M-body a trazione posteriore si passò infatti alla più snella piattaforma K a motore trasversale e trazione anteriore che fece scendere di un gradino il posizionamento del modello, portando le lunghezze nell’ordine dei 4,6 metri mentre la scelta di carrozzerie si allargò includendo anche la cabriolet a quattro posti. La terza e ultima generazione (1989-1995, ripartì da qui limitandosi alle sole versioni coupé e cabriolet e con impostazione tecnica analoga alla precedente.

Parallelamente alla penultima generazione, tra l’85 e l’89, Chrysler produsse e commercializzò un secondo modello battezzato LeBaron GTS (esportato anche in Europa semplicemente come Chrysler GTS) che però non apparteneva alla serie principale: si trattava infatti di una berlina a cinque porte di 4,6 metri realizzata su piattaforma H, derivata dalla K, e sempre a trazione anteriore.

Nel 1977, poco prima di lanciare la nuova serie di modelli Chrysler, fu realizzata una concept car battezzata LeBaron Turbine: si trattava di una snella due porte quattro posti con carrozzeria tipo T-Top, fari a scomparsa e motore a turbina, appunto, che riprendeva i concetti motoristici della Turbine del ’63, messa a punto ma mai entrata in produzione salvo una preserie di 50 unità.

Chrysler LeBaron: allestimenti, motori e prezzi

La più sofisticata rimane la prima, mossa da motori 6 cilindri in linea da 3,7 litri oppure da un V8 di 5,2 o 5,9 litri, tutti accoppiati ad un cambio automatico a 3 rapporti anche se un’unità manuale a 4 marce con overdrive era disponibile per i due motori meno potenti. Questa generazione, con il restyling del Model Year 1980 offriva anche un allestimento speciale chiamato “5th Avenue Limited Edition” e caratterizzato da una diversa linea del tetto con segmento finale asportabile. Ne furono costruiti circa 650 esemplari. Il cambio di pianale, taglia e architettura meccanica delle serie successive portò anche ad un ridimensionamento dei motori: dalla seconda generazione in avanti (e anche sulla GTS) si proposero unicamente motori a 4 cilindri da 2,2, 2,5 e 2,6 litri, l’ultimo di origine Mitsubishi mentre per il più piccolo era disponibile una versione sovralimentata. Unica eccezione un V6 di 3 litri sempre Mitsubishi sulla terza generazione Coupé e Cabriolet in sostituzione del 2.6. Per i cambi, la scelta era tra unità manuali a 5 marce oppure automatiche a 3 rapporti TorqueFlite.

Gli esemplari arrivati in Italia sono pochi e si concentrano sulla terza generazione dei primi Anni ’90, con prevalenza di Cabriolet, tutte con motore V6 da circa 140 CV e cambio automatico. Le quotazioni su AutoScout24 sono abbordabili, in media 4.000 euro, ma i chilometraggi superano in gran parte i 100.000 km. Idem in Europa dove però la disponibilità è più ampia.

Pur non essendo il top di gamma del marchio americano, la serie LeBaron ambiva a confrontarsi ugualmente con modelli come la Cadillac Seville, mentre le successive avevano un’immagine meno elevata e un pochino più sportiva che le metteva in concorrenza con modelli Mercury oppure con la Cadillac Cimarron, unica compatta del marchio in quel periodo. l’ultima generazione di LeBaron Cabriolet invece aveva una teorica rivale nella elegante Cadillac Allantè carrozzata da Pininfarina e anch’essa a trazione anteriore anche se spinta da motori V8.

Chrysler LeBaron: conclusioni

A differenza di altri modelli del marchio, questa dinastia non è ricordata come particolarmente significativa dal punto di vista tecnologico né da quello stilistico, in generale assai meno di altri modelli successivi come la Sebring. Ciò non toglie che ciascuna generazione abbia sfiorato il mezzo milione di esemplari venduti con particolare gradimento per l’ultima serie.

Valutazioni sul veicolo per Chrysler Le Baron

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